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Autore: WhereWereYou    10/08/2012    1 recensioni
"Non ti dirò mai addio" Gli disse. Ma non andò così. E adesso,sia Kurt che Blaine si ritrovano immersi nelle loro vite... Da soli. Due orizzonti diversi. Due vite che,ormai,non hanno più niente da donare..
..E se le cose andassero per il verso sbagliato? Problemi in paradiso,mi dicono.
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"Should've kissed you there
I should've held your face
I should've watched those eyes
Instead of run in place
I should've called you out
I should've said your name
I should've turned around
I should've looked again
But oh, I'm staring at the mess I made
As you turn, you take your heart and walk away"
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I CAPITOLO – BREATH

Kurt:

Quando avverte le lacrime affiorare,morde violentemente la parte interiore del labbro finché non sente il sapore del sangue. È automatico,è un riflesso ai sentimenti. Lo ha appreso con gli anni,serve a ricordarsi quanto può far male lasciarsi trasportare dalle emozioni. Anche se certe volte lo fa’ semplicemente per sentire di essere ancora vivo.                                                                                                                                    Il tempo cancella tutto,insistevano,eppure era ancora lì, a crogiolarsi nel dolore per un amore che c’era. C’era e basta. Il sangue scorre come le lacrime che non può lasciar uscire. Dopo averla presa dal pacchetto,accende una sigaretta e si lascia calmare dalla sensazione di fumo che scende in gola. Il vento entra dalla finestra e gli carezza  prepotentemente i lineamenti congelando l’aria,ma l’unica cosa a cui può pensare è quale sarebbe la sensazione di una mano,di calore,di vita a ripetere quel gesto.                        
Non è che sia senza amici.. No,è che non ha mai sentito quel tipo di calore  che forse soltanto l’amore può dare. Continua a ripetersi che è meglio così,che non ne ha bisogno,che sono cose da stupidi.. Un abbraccio,una parola carina,un tocco di mani.. Magari un ragazzo che lo ami(o che finga di amarlo,la cosa non ha importanza) ma quando lo colpiscono lo fa’. Taglia tutto fuori perché è quello che sa’ fare meglio,è più facile così.                                                                                                                  
Una volta sola si era permesso di abbassare la guardia. Di lasciar cadere le mura che si era accuratamente costruito intorno. E gli hanno rifilato un bel ‘cavallo di troia’. Sì sì,intendo che li ha lasciati entrare,hanno fatto festa perché pensavano di essere gratificati e proprio quando dormiva hanno dato la città in fiamme,bruciato ogni angolo fino a non lasciare più niente. Alla fine,mattone dopo mattone,aveva ricostruito quel muro,ma per proteggere il vuoto. Perché sì,questo è quello che ne è rimasto di lui dopo Blaine,dopo il suo primo(ed ultimo,con un po’ di fortuna)amore: Una bella facciata ma totalmente vuoto.

Vuoto,vuoto,vuoto,vuoto: Eccolo! Kurt. 21 anni. Gran senso dello stile. Sta seguendo un corso di arti all’università di New York. La sua migliore amica e coinquilina è Rachel Berry(inquietante lo so). Ehm… Oh! Dimenticavo! Incapace di amare.

Gli dicevano che non pensarci lo avrebbe aiutato,che prima o poi tutto sarebbe andato via. Ma non ci fu’ istante in cui lui non pensasse a Blaine. Era costantemente lì,a intossicargli l’anima mentre lui,invece di spiccare il volo,affondava lentamente.

Certe notti pensava di farlo e basta: Prendere quel maledetto telefono e chiamare Blaine. Si ripeteva che forse era lo stesso per lui,che gli mancasse e che avesse bisogno di Kurt almeno la metà di quanto Kurt avesse bisogno di lui. Ma non riusciva mai. Poi,man mano che il tempo passava,l’orgoglio si faceva strada nella sua mente e finì con il cancellare il suo numero,i suoi messaggi,le sue chiamate,le sue foto. Per essere sicuro di non essere più tentato di pregarlo di tornare nella sua vita.

Comunque la sua stessa depressione lo deprimeva,e quindi decise di uscire ed andare a trovare Rachel durante il suo turno al bar.

“Hey! Io. Te. Finn. I ragazzi del vecchio Glee,che ne dici?”

Blaine….

“Non penso di poter venire,devo andare a trovare i miei….”

“è la prossima settimana”

“infatti” rispose Kurt mentre giocherellava con un bicchiere per evitare il suo sguardo.

“Allora facciamo questa settimana” propose Rachel

“Devo studiare per un esame”

“Ma non ti ho nemmeno detto il giorno! Ad ogni modo,intendo il Glee club di un tempo,quando non c’era nessun altro e con nessun altro intendo Blaine. Quindi tranquillo.” Disse Rachel inarcando un sopracciglio,curiosa di vedere la reazione a questo.

‘Solo tu mi conosci così bene,Pensò Kurt. Ma continuò: “Chi ha detto che il problema era Blaine? Non mi importa,Rachel. Le cose vanno avanti. Sono passati ormai 4 anni ed io ho completamente dimenticato Blaine.”

“Se lo dici tu….” Disse lei poco convinta. “Be’ allora,vieni?”

“Vedrò di liberarmi” fu’ tutto quello che riuscì a dire per non accrescere il sospetto che avesse rinunciato per colpa di Blaine,ma si era fregato con le sue stesse parole.
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Blaine:

Aveva cercato in tutti i modi di nascondersi al mondo,sapendo che esso non avrebbe capito. Si era rinchiuso nella sua stanza e aveva pianto per quelli che sembrarono anni. Aveva avvertito la solitudine fin nelle ossa. Ma arriva sempre il momento in cui la vita ti bussa alla porta ricordandoti che il tempo scade. Scade per tutto. Così andò avanti costruendo una persona nuova,perché è più facile così,quando si indossa una maschera. Solo che nel processo aveva perso se stesso.                                                  
Per quanti posti nuovi visitasse,Per quante persone nuove incontrasse,nessuna era come Kurt. Nessuna era in grado di farlo vivere. Ma sapeva che quello che aveva fatto era definitivo ed irreparabile. Perché per quanto si sforzasse,era solo un codardo. Neanche in grado di tenere stretta a sé la cosa più importante.

Certe volte sperava solo di non averlo fatto:incontrare Kurt. Perché tutte le volte in cui lo aveva reso felice non bastavano a sopprimere quelle in cui si sentiva miserabile,nullo per non poterlo riavere al suo fianco.

Aveva buttato giù un milione di lettere ma,nell’istante in cui scriveva la prima parola si rendeva conto che non avrebbe mai avuto il coraggio di spedirle. Così le scrisse per sé,per sfogarsi.. come una sorta di diario. E poi le bruciava tutte. Ed ogni fiamma,ardeva dentro di lui lasciando cicatrici che il mondo non avrebbe mai visto.

Con gli anni i ricordi iniziarono a sbiadire ed era ormai impossibile sentire il calore delle labbra di Kurt sulle sue,ricordare il suo sapore,o la sensazione di farfalle nello stomaco ogni volta che gli sorrideva. E quegli occhi. Quegli occhi che erano mare,cielo e fuoco. Quegli occhi che lo avevano guardato con tenerezza ed amore. Si era ripromesso di non lasciarli andare.                                                            Eppure fu’ così. Col passare del tempo,come su una tela,i colori iniziarono a confondersi,il blu diventò giallo e il giallo verde,le sfumature scomparvero e si appassirono nella sua mente come foglie d’autunno. E così tutto fu’ perduto.

“Andiamo Blaine,se continui così consumerai il soffitto” disse Lee guardando Blaine disteso sul letto,come sempre,immobile ed immerso nei suoi pensieri.

“Uh?” rispose Blaine distratto

“dobbiamo andare,abbiamo un altro giro da fare prima di tornare a ‘casa’.” Disse scocciato

“Pensavo avessimo finito con il locale di ieri”

“A quanto pare ne dovremo fare altri due,stasera qui in Inghilterra.. e la prossima settimana giochiamo in casa”

“oooh,quanto mi manca la mia amata America” disse Blaine con un tono di voce ironico.
Sospirò tirandosi su’ dal letto e prendendo la sua borsa. “Finiamo questo inferno”.

“Come se ci sia mai una fine” Rispose Lee,e i due di incamminarono verso il furgone che li attendeva all’infuori dallo squallido Motel.
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In qualche modo riuscirono a mantenere i contatti. Quelli di loro che si trovavano più vicini a New York. Tina,Mike,Quinn,Sam,Finn,Puck, il signor Shue e gli altri. Si vedevano due volte al mese o poco più. Blaine non era mai presente ma nessuno parlava apertamente del motivo. Come ho detto,erano solo due volte al mese ma era sempre qualcosa. Qualcosa che li manteneva uniti,nonostante il tempo. Tutte le loro vite andavano avanti alla grande,e fra qualche mese il signor Shue sarebbe diventato padre. Kurt era dispiaciuto poiché era tenuto a fingere tutto il tempo di stare bene e di essere in pace con se stesso,quando non ci si avvicinava nemmeno. Comunque,lui faceva finta di non sentire gli altri parlare della carriera di Blaine quando lui era distratto,e ogni incontro filava liscio. Apparte le lacrime che bussavano puntualmente agli occhi di Kurt.

Per esempio,quel lunedì precedente alle vacanze natalizie,il vecchio Glee club si riuniva per prepararsi ad un esibizione di beneficenza.
A quanto pare Rachel aveva portato un amico con sé. ‘e che amico’ pensò Kurt. Il ragazzo faceva la sua bella figura,a suo parere: Muscoloso,alto,capelli biondi tirati all’indietro ma abbastanza lunghi in modo che gli ricadessero sulle orecchie,occhi grigio fumo e un impeccabile gusto nel vestire. Indossava dei pantaloni attillati grigi,una maglietta nera ed un golfino sopra. Una sciarpa rossa per creare un contrasto,e degli anfibi neri.
Immerso nei suoi pensieri,non si era neanche accorto che il ragazzo lo stava guardando,e aveva un angolo della bocca ripiegato in un sorriso. ‘Deve avermi scambiato per qualcun altro’ si disse Kurt.                         Ma i due restarono a guardarsi,occhi negli occhi,per un numero considerevole di secondi. Certo,perché poi Rachel prese il sopravvento.

“Voglio presentarti una persona” disse spingendo il ragazzo verso di lui.

“Oh….Ehm..piacere,il mio nome è…”

“Kurt” disse l’altro con un sorriso.

“Oh…si ehm..piacere” rispose Kurt imbarazzato,stringendo la mano al ragazzo. “E tu saresti…?”

“Oh,scusami. Sono Jake. E il piacere è.. tutto mio” riprese ammiccando. ‘Wow ok magari mi sta solo prendendo in g…. mmm che belle labbra però!’

“Caffè?” con questo, Jake lo riportò alla realtà.

“Perché no? Amo il caffè” rispose Kurt mentre sorrideva al ragazzo.
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I due si avviarono verso la caffetteria ad un paio di isolati dalla struttura dove il Glee club si ritrovava. Una volta che gli altri avevano sentito la parola ‘caffè’ avevano fatto in modo di rilasciargli tutte le loro ordinazioni. Non senza una Rachel ammiccante. ‘Non molto furba’ pensò Kurt.

“Così…. Rachel sta cercando di metterci insieme” disse Jake sorridendo. Era inverno e,nella New York ripiena di neve,il freddo ti entrava nelle ossa. Quando Jake sorrise,una piccola nuvola di vapore uscì dalle sue labbra. E Kurt restò senza parole per pochi istanti(cosa che non succedeva mai) pensando a quanto fosse adorabile.

“Ehm,sì.. Mi dispiace,è solo che a volte non riesce proprio a controll….” Fece per dire Kurt ma  Jake lo interruppe:

“Forse non dovremmo deludere le sue aspettative”

Oh ok,questo era imbarazzante. Kurt rise.

“Che c’è!? Stavo solo pensando che mi dispiacerebbe deluderla..” disse Jake sorridendo ed arrossendo visibilmente.

Le risate cominciarono a riempire l’aria e quando smisero,tra loro calò il silenzio. Non parlarono per tutto il tragitto e quando arrivarono alla caffetteria,con grande sorpresa di Kurt, Jake aprì la porta per lui. Era strano ricevere gentilezze,non ricordava neanche l’ultima volta in cui qualcuno avesse fatto qualcosa di carino per lui. Se non contiamo Rachel,ovvio.                                                
I ragazzi si avviarono alla cassa e ordinarono i caffè(non riuscirono neanche a tenere il conto) e  pagarono. Kurt insistette per pagare,ma quando  Jake posò la mano sulla sua e quasi lo pregò di fermarsi(non senza ricevere sguardi equivoci dal cassiere) Kurt non potè far altro che arrendersi e ringraziare imbarazzato.

Quando rientrarono nella sala,tutti i ragazzi smisero di cantare e parlare,e li guardarono sorridendo tra loro. Kurt era un po’ contrariato a tutto questo,ma quando guardò Jake,che gli sorrise dolcemente,si rese conto che non gli dispiaceva affatto. Bevvero tutti i propri caffè e parlando delle varie canzoni natalizie. Jake e Kurt restarono in disparte,seduti con la schiena contro  il muro. A sorseggiare i loro caffè e ad assaporare l’uno la compagnia dell’altro.

“voi due dovreste cantare insieme in un duetto” se ne uscì Finn

Kurt non aveva cantato duetti con nessuno se non con Blaine. Ed era passato molto tempo. E tutto gli sembrava,ancora adesso,sbagliato. Come se lo stesse tradendo. Ma non poteva dirlo quindi disse: “Non sappiamo nemmeno se le nostre voci si armonizzano”                                                                                    
Ma dovette ricredersi. Le loro voci suonavano perfettamente insieme. La voce di Jake ferma e dolce,accompagnata da quella,dolce e vellutata,di Kurt.

“Be’ si dovreste cantare insieme il duetto” disse il signor Shue con un sorriso trionfante,una volta che ebbero finito di cantare. I due tornarono ai loro posti al muro e per tutto il resto della lezione si guardarono di sottecchi sorridendo come fossero due complici.
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NUOVO MESSAGGIO DA: Rachel
_ Dovresti  ringraziarmi!! __
 
Kurt roteò gli occhi e rispose:
_ Rachel,sei nella stanza accanto alla mia __
 
Sentì bussare alla porta,la testa di Rachel ne uscì subito dopo.

“Tuuu,lurida…!”

“Lo so,lo so! Ma lui è così carino,e dolce,e disponibile e …. Sexy” disse sottolineando esageratamente l’ultima parola. Kurt dovette ammettere che aveva ragione.

“Questo non ti da’ il diritto di scegliere per me,Rachel Berry. Sono adulto e se voglio qualcuno con cui uscire,so’ scegliere da me”.

“Si ma non lo avresti mai fatto!” disse lei,sapendo che ciò che bloccava Kurt era Blaine. Ma non voleva dirlo,perché sapeva che lo avrebbe ferito.

“Ok..Ok.. Grazie Rachel” disse trascinando ironicamente la E.

“Grazie! Grazie!” disse lei facendo un inchino. Kurt le tirò contro un cuscino mentre arrossiva.

“Dormiresti con me?” le chiese

Rachel sapeva che Kurt aveva ricominciato ad avere i suoi incubi. Lo sentiva la notte,urlare e piangere. Ma nonostante fosse costantemente preoccupata,non aveva mai chiesto cosa lo tormentasse. E Kurt non glielo aveva mai rivelato.

“Certo” Rispose lei dolcemente mentre lui si muoveva di lato per farle spazio. Lei gli tenne la mano e,abbracciandolo,aspettò che si addormentasse.

“Sogni d’oro,Kurt” bisbigliò.
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“Buonanotte a tutti” disse Blaine,dopo aver suonato l’ultima canzone. Il ristorante si riempì di applausi,nonostante nessuno lo avesse veramente ascoltato,e tutti cominciarono a prendere i rispettivi cappotti e andare a casa. Blaine restò lì imbambolato,perso nei suoi stessi pensieri,Sorridendo occasionalmente alle persone che si complimentavano con lui.                                                             

Quando tutti furono andati,e le uniche persone rimaste erano i camerieri che ripulivano e la band che chiacchierava animatamente sulla loro situazione al tavolo bar senza prestare attenzione a lui,Blaine si sedette al piano e cominciò a formare una melodia. Prima che se ne rendesse conto,la sua voce si espanse per la sala:

“Blackbird singing in the dead of night.. Take these broken wings and learn to fly…”
Un dolce ricordo si affacciò alla sua mente. Kurt. Cantava questa canzone davanti a tutti,con gli occhi pieni di lacrime. La sua voce toccava l’anima di Blaine come una carezza. tutto ciò lo fece tremare di consapevolezza ed instaurò dentro di lui una profonda nostalgia. In quell’istante,quel dannato istante,capiva cosa voleva dire Kurt per lui. In quel momento capiva che stava ‘cadendo’.

“All your life.. you were only waiting for this moment to arise..”
Basta,si disse. Si alzò di scatto,lasciando che la sedia dietro di lui cadesse,attirando l’attenzione della band al bar.

“Blaine,stai bene?” chiese Lee preoccupato

“Si,solo… stanco. Sì,stanco… Credo che tornerò in hotel in taxi,è stata una giornata lunga” disse,cercando di convincere un po’ la band e un po’ se stesso.
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“A capodanno andremo tutti in nuovo locale nella strada dietro casa di Jake,verrai vero?” disse Rachel

“Sai che non mi è mai piaciuto festeggiare queste occasioni…”

“oooh andiamo Kurt! Non puoi abbandonarmi! E poi… Jake continua a chiedere di te e non sarebbe lo stesso se tu non fossi con noi” disse con uno sguardo supplichevole.

“Ooook” disse Kurt,solo per zittirla. Era sicuro che,conoscendolo,ne avesse parlato la mattina solo perchè Kurt odiava  parlare la mattina e avrebbe detto si per non sentirla blaterare un secondo di più.

“Yaaaayyy” urlò lei abbracciandolo.

Una volta libero,prese il telefono dalla tasca dei jeans ed inviò un messaggio a  Jake: _Rachel mi ha supplicato di unirmi a voi per capodanno,contami per i biglietti.-K _

Qualche secondo dopo,il telefono vibrò

NUOVO MESSAGGIO DA: JAKE
_ Ero quasi sicuro che avresti detto no,ne sono felice :) Buonanotte,Kurt. __

Ripose il telefono ed scivolò dentro le coperte.
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Con le prove del Glee,la sua famiglia,lo shopping e tutto il resto,il natale arrivò in un battito di ciglia e i ragazzi si riunirono per cantare al concerto di beneficenza. Tutto andò bene e riuscirono a raccogliere abbastanza soldi per donare un buon contributo ad una casa per orfani della città. Dopo,tutti andarono dalle rispettive famiglie a festeggiare.

Quando arrivò capodanno si riunirono tutti a casa di Jake. Kurt arrivò in anticipo.

“Hey! Fretta di rivedermi?” disse lui aprendo la porta con un sorriso,che Kurt non poté fare a meno di ricambiare gioiosamente.

“Fretta di finire questa serata più che altro” disse Kurt giocosamente mentre guardava  Jake allontanarsi verso quella che sospettava fosse la sua camera da letto.

“Puoi nasconderti quanto vuoi ma sappiamo tutti e due che non puoi resistermi!” urlò Jake di rimando. Una risata gli fece eco.

“Chi potrebbe?” continuò Kurt ridendo. E pensò che forse aveva ragione.
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Gli occhi di Kurt brillarono quando finalmente vide il locale. Tutto era magnifico. Nonostante ci fosse freddo,il tutto era organizzato fuori,in un vasto giardino,con dei tavoli colorati sistemati qua e là.                        Un palco era situato in fondo,dopo una pista da ballo già piena di persone che si muovevano allegramente sotto luci di vari colori. Le stelle erano quasi visibili e Kurt pensò che magari aveva fatto bene ad accettare l’offerta.
Quando arrivarono mancavano poche ore alla mezzanotte,ma le persone non vi prestavano attenzione,catturate dall’atmosfera della serata. Non appena ebbe posato il cappotto,Jake lo trascinò con gli altri sulla pista,nonostante le sue obiezioni. Cominciarono a ballare al ritmo di musiche sfrenate,e si divertirono come matti. Quasi dimenticarono di mangiare.                                                                           

Nonostante ci fossero tutti gli altri,il suo sguardo era posato su Jake,che gli sorrideva facendolo volteggiare. Jake notò subito che i suoi occhi erano di un colore più che intenso quella sera e scintillavano come le stelle sopra di loro. E Kurt sperava di non arrossire troppo sotto il suo sguardo.

Poi la musica andò sbiadendo e tutti si voltarono verso il palco. Il presentatore salì e cominciò a blaterare:

“Buonasera signore e signori,spero che questa serata sia di vostro gradimento..”. Tutti applaudirono.

“Sono le 22.45 e vorrei cogliere l’occasione per presentarvi il nostro prossimo artista” riprese con la solita frase che ripeteva ogni mezz’ora circa dall’inizio della serata.  “Arrivato qui dall’Inghilterra,dove ha appena finito il suo tour”

La sala rimase col fiato sospeso. In attesa di scoprire chi fosse il misterioso artista.

“Signore e signori diamo il benvenuto al grande.... Blaine Anderson!”


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“You take the breath right out of me,

You left a Hole where my heart should be.
You got to fight just to make it through,
‘Cause I will be the death of you.
I’m waiting,I’m praying,realize,start hating”

La canzone del capitolo è ''Breaking Benjamin Breath''
 
  
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