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Autore: French18    10/08/2012    4 recensioni
Elisabeth quando entra nell'istituto Corner's non sa che la sua vita verrà completamente stravolta da Laurel e Matt che diventeranno i suoi migliori amici ma sopratutto da Daniel. Un ragazzo che sembra essere uscito da una rivista di moda. Tra amicizia, litigi, incomprensioni e amore riuscirà Elisabeth ad arrivare sana e salva fino alla fine dell'anno ?
[ Dal capitolo 8 ]
La preside si volta verso noi due. Merda. Lo sapevo che Kate è una stronza.
" Ma bene ! Complimenti. Siete contenti adesso ? "
" Io si " dice sicuro Daniel.
E' impazzito ? Decido di sostenerlo.
" Anch'io sono contenta. Almeno abbiamo messo un po' di allegria in questo posto " dico con voce sicura.
" Venite in presidenza con me. Subito. "
" Non possiamo andarci a prendere una cioccolata calda ? Conosco un bar dove la fanno davvero buona " dice Daniel facendo scoppiare a ridere le persone intorno.
" Io preferisco una crêpe alla nutella " dico facendo una smorfia da bambina capricciosa.
" In presidenza ! Subito ! "
La voce della preside non ammette repliche. Io e Daniel ci guardiamo e sorridiamo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap.19 - La famiglia Sempry

 

<< Manca ancora molto ? >> chiedo alzando il cappuccio del cappotto.

Non ha ancora smesso di nevicare, anzi sono sicura che tra poco si alzerà una bufera.

<< No, manca poco >> mi dice Jonathan.

<< Anne ! Fai attenzione a dove metti i piedi ! >> aggiunge poco dopo.

Anne stava di nuovo per cadere a terra.

<< Jonathan posso farti una domanda ? >> chiedo spostando l'ennesimo fiocco di neve dalla mia faccia.

Lui in risposta mi guarda male.

<< Se mi chiami JeyJey rispondo a qualsiasi domanda >>

Scoppio a ridere e Jonathan, ops, JeyJey con me.

<< Ok, JeyJey. Come mai avete tutti questi nomi ? >> chiedo curiosa.

Si passa una mano tra i capelli e dopo aver gridato per l'ennesima volta ad Anne di fare attenzione, mi risponde.

<< E' una tradizione da parte della famiglia di mia madre. Dovresti sentire i suoi nomi. La nostra è una famiglia molto antica. I miei bis-bis-bis nonni erano dei conti in Inghilterra e … >>

Lo interrompo, sorpresa.

<< I tuoi avi erano dei conti ?!? >> ripeto senza parole.

Un'ombra strana passa nei suoi occhi. Forse mi sono spinta un po' troppo in là.

<< Scusa non voglio essere un'impicciona. Solo che queste cose mi hanno affascinato sin da quando ero piccola. I conti, le principesse, le sale da ballo e... >>

<< Oh si, anche noi abbiamo una sala da ballo nella casa in Inghilterra >>

Poi, forse accorgendosi di avere detto troppo, si morde la lingua.

In fondo per loro io sono una sconosciuta.

<< Scusa se non mi sbilancio troppo ma ho già incontrato troppe persone che approfittano di noi. Nel senso... che vogliono diventare nostri amici solo perchè siamo ricchi e abbiamo una casa gigantesca in Inghilterra. Poi... >>

<< Alt ! Alt ! Guardami … Io sono semplicemente Elisabeth Marser. Sono così come mi vedi. Non indosso nessuna maschera e non ho secondi fini. Quindi se non vuoi più ospitarmi a casa tua, per la notte, dimmelo subito. Così torno indietro >> sbotto un po' incazzata.

Non capisco questo discorso. Perchè mi hanno invitata a casa loro se hanno il dubbio che io voglia approfittare di questa situazione ?

<< Calmati.... Io non volevo dire quello... e... Cavolo ! Senti, scusa ! Ti chiedo scusa se ti ho offesa in qualche modo e... Non possiamo cambiare argomento ? >> dice impacciato.

Sospiro e annuisco.

Mi allontano da Jonathan e mi avvicino ad Anne.

Con il poco francese che so, le chiedo se le piace leggere.

Giusto per ingannare il tempo. Dopo aver scoperto la sua passione per la lettura, iniziamo a parlare interrottamente.

E' davvero una ragazza simpatica. Ogni tanto sento il cellulare vibrare. Segno che mi è arrivato un messaggio. Ma non controllo chi mi scrive. Sono sicura al 100% che si tratta di Daniel ma voglio rimandare questa conversazione.

I minuti scorrono lenti fino a quando... davanti a noi compare una villetta a due piani molto carina. Tutte le luci sono accese.

<< Questa è la nostra casa delle vacanze. Apparteneva alla mia prozia Sophia >> mi dice Jonathan superandoci per suonare il campanello.

Anne dice qualcosa ma sono troppo presa dal paesaggio intorno a me.

<< Sta zitta Anne ! Anche tu dimentichi sempre le chiavi ! >> borbotta il ragazzo davanti a noi.

La porta si apre e si affaccia un signore vestito da maggiordomo dal volto stanco.

<< Madame, sono tornati >> dice con voce rauca a qualcuno.

Una signora dai corti capelli castani e grandi occhi color nocciola si avvicina e ci fulmina con lo sguardo. Ma prima di poter dire qualcosa Anne corre ad abbracciarla.

<< Maman ! >>

La donna le bacia la fronte e poi posa lo sguardo su Jonathan.

<< TU ! Non avete lasciato un biglietto, niente ! Siete spariti senza avvertirci ! Ma sono sicura che la colpa è tutta tua ! La mia piccola Anne non farebbe mai una cosa del genere. Potevate almeno dirci che andavate in paese ! >> grida la donna.

Jonathan si fa piccolo piccolo. Questa signora mi ricorda molto Molly Weasley penso con un sorriso.

<< Scusa mamma, non lo farò più >> dice imbarazzato.

Mi trattengo dal ridere perchè questa volta lo sguardo della signora si posa su di me.

<< Abbiamo un ospite vedo. Scusami cara se non mi sono ancora presentata. Ma questi due bricconcelli ne combinano sempre una >>

<< Mamma ! Non siamo dei bambini >> esclama il ragazzo pestando il piede per terra.

<< Bambini e anche capricciosi >> continua la donna.

Jonathan non risponde, entra in casa e sparisce dalla visuale.

La donna si avvicina a me e mi porge la mano.

<< Io sono Charlotte Aurore Sophie Sempry >>

Stringo la mano della signora Sempry con un sorriso.

<< Io sono semplicemente Elisabeth Marser >>

Il maggiordomo si lascia scappare una risata che camuffa con un colpo di tosse.

Che cosa ho detto ?!?

Anne si volta verso la madre e le spiega del mio problema con l'albergo.

<< Entra cara. Per questa sera sarai nostra ospite. Vieni, ti presento mio marito >>

Entro in casa e dopo aver attraversato un corridoio entriamo nel salotto. La legna brucia nel camino acceso. Un pianoforte si trova accanto alla finestra. Due grandi divani bianchi si trovano al centro della stanza. Attaccato alla parete si trova un maxi schermo che sta trasmettendo una commedia romantica. Sul divano accanto al camino è seduto un uomo che appena ci sente arrivare si alza.

E' più alto della moglie. Ma come lei ha capelli castani e occhi color nocciola. Qualche capello bianco si intravede sulla sua testa.

Appena mi vede si avvicina ed esegue un baciamano come aveva fatto Jonathan al bar.

<< Ma che bella sorpresa ! Un ospite molto carina >> dice facendomi diventare rossa come un peperone. La signora Sempry ridacchia.

<< Il mio nome è Pierre Sempry >>

Finalmente qualcuno con un solo nome.

<< Elisabeth Marser >> ripeto per l'ennesima volta.

<< Vado a dire al maggiordomo di preparare la cena >> dice l'uomo invitandomi ad accomodarmi. Mi siedo sul divano ma rimango rigida. Sono tutti gentili ma... c'è sempre il pensiero di Daniel che mi passa per la testa. E se quando torno in paese lui non vorrà più parlarmi ?

Scuoto la testa cercando di mandare via i pensieri negativi.

Jonathan ed Anne sono spariti su per le scale. La signora Charlotte è accanto a me e con un sorriso mi chiede della gita, dei miei amici e dei miei genitori. Sui miei genitori non mi soffermo molto perchè anche se è passato un po' di tempo la ferita non è ancora guarita. Mi mancano ogni giorno di più e vedere questa atmosfera felice mi fa tornare alla mente molti ricordi.

<< Vieni cara ti faccio fare un giro della casa e ti faccio vedere la tua stanza >> dice per farmi distrarre dai pensieri negativi.

Mi fa vedere le camere da letto, i bagni con la vasca idromassaggio e infine la mia stanza per la notte. Entro dentro e mi guardo intorno. Un enorme letto a baldacchino si trova accanto al muro. I miei occhi si illuminano. Accanto al letto c'è anche un piccolo comodino. Un enorme tappeto rosso si trova al centro della camera. Il lampadario sembra fatto da tanti piccoli cristalli. Ai lati delle finestre si trovano delle grandi e pesanti tende rosse legate con una corda gialla. Adoro questa stanza stile '800.

Quando chiudo la porta guardo l'orologio. Sono le 20.15 Spero di non aver messo nei guai i miei amici con la preside.

La signora Sempry mi trascina nella sala da pranzo. Mi siedo e noto che accanto alle pareti si trovano quattro camerieri. Wow, che servizio !

Nella stanza entrano anche Anne, Pierre e Jonathan.

La cena inizia in silenzio. I camerieri alzano i coperchi delle varie pietanze e rimango davvero a bocca aperta. Salmone, melone, pane, affettati, fettine di carne, pasta...C'è di tutto su questo tavolo !

Dopo qualche minuto di silenzio il signor Pierre mi chiede di dove sono.

<< New York >>

<< La grande fragola >> dice lui.

<< Papà, veramente si dice la grande mela >> lo corregge il figlio.

Scoppiamo tutti a ridere. Il signor Pierre imbarazzato borbotta qualcosa.

Quando arriviamo al dessert la signora Sempry mi sta raccontando di quando Jonathan, da piccolo, è caduto nel gabinetto.

<< Mamma ! Ma ti sembrano cose da raccontare ? >> chiede il diretto interessato.

<< Charlotte, nostro figlio a ragione. Dovremmo raccontare a Elisabeth del pugno che si è beccato da una bambina all'asilo. Lui l'ha baciata e la bambina gli ha dato un pugno >>

Scoppio a ridere mentre Jonathan dice :

<< Di male in peggio >>

<< Elisabeth ti piacciono le storie di fantasmi ? >> mi chiede Pierre.

Un brivido freddo scorre sulla mia schiena.

<< Non è il mio genere >> dico sperando di fargli cambiare idea.

<< Perfetto ! Perchè ho una storia davvero paurosa e per di più riguarda la nostra famiglia >>

''Come non detto'' penso.

<< Allora devi sapere che la prozia Sophie aveva tre fratelli e due sorelle. Tutti felicemente sposati. Solo lei non aveva ancora trovato l'amore. Abitava in questa casa da sola. Un giorno un uomo affascinante chiese a Sophie ospitalità per la notte. Fuori dalla casa c'era una tempesta. Pioggia e fulmini illuminavano il cielo. Sophie accolse l'uomo in casa sua. Questi appena entrato sferrò un colpo in testa alla prozia che cadde a terra. L'uomo corse nelle stanze per rubare gioielli e denaro. La prozia aveva sbattuto la testa per terra e aveva perso molto sangue. Quando l'uomo stava per uscire dalla casa con il suo bottino fu colto da un improvviso malore e cadde a terra. Morì pochi secondi dopo. La prozia fu salvata in tempo. Si dice che lo spirito dell'uomo non è mai uscito da questa casa. Il suo fantasma si aggira per le stanze >>

Troppo presa dalla storia non mi accorgo della mia mano che trema.

Come finire bene la serata.

<< Papà ! Hai terrorizzato la nostra ospite. Elisabeh lascia perdere queste vecchie storie. Servono solo per terrorizzare i bambini. Non c'è niente di vero >> mi dice Jonathan stringendomi la mano.

Cerco di sorridere ma mi viene fuori una smorfia.

La cena si conclude e dopo aver sentito Charlotte suonare il pianoforte ognuno si ritira nella sua stanza.

Accendo la luce della camera e mi guardo intorno. Adesso non mi ispira più l'idea di dormire qui.

Guardo fuori dalla finestra e vedo un'ombra. Cosa ?!? Sicuramente è un'allucinazione. Tolgo le scarpe e mi distendo sul letto. La luce della stanza inizia a tremare. Ma che cavolo ….

Spengo la luce e mi infilo sotto le coperte. Ad ogni rumore sobbalzo.

Sento il pavimento scricchiolare e dei colpi alla porta. Mi alzo e apro la porta. Non c'è nessuno. Le luci del corridoio si accendono e si spengono. Il mio cuore perde un battito. Veloce chiudo la porta e mi rannicchio accanto al letto. ''I fantasmi non esistono'' continuo a pensare.

Tiro fuori il telefono, compongo un numero e aspetto.

<< Pronto ? >>

<< D-Daniel, sono io >> dico con la voce tremante.

Un altro colpo mi fa sobbalzare.

<< Liz ! Dove diavolo sei ? >> mi chiede incazzato.

<< Ho paura >> dico quasi senza voce.

<< Liz, che ti prende ? Stai bene ? >>

<< S-si, sto b-bene >>

<< Dimmi dove sei che vengo da te >>

<< Ho incontrato delle p-persone che mi hanno o-ospitata in casa loro e... >>

<< Liz, dimmi dove sei >> mi dice interrompendomi.

<< Se prendi la f-funivia, arrivi vicino al bar e poi t-ti inoltri nel bosco. Fino ad arrivare ad una villetta a due piani >>

<< Arrivo >> mi dice semplicemente.

Stacca la telefonata. Guardo il display del cellulare fino a quando non si spegne.

Senza toccare niente, improvvisamente, la luce della camera si accende e si spegne.

Questa è la prima e l'ultima volta che ascolto una storia di fantasmi !

 

******

E' passata un'ora dalla telefonata con Daniel. Cos'ho fatto in quest'ora ?

Niente, mi sono rinchiusa ancora di più a riccio. I rumori sono diminuiti ma io continuo a tremare. D'un tratto la porta si apre e vedo un'ombra scivolare nella stanza. Ok, è ufficiale. Mi sta per venire un infarto. Quando sto per gridare mi accorgo della persona che ho davanti. Daniel.

Scoppio a piangere e corro tra le sue braccia che mi avvolgono. Dio, sembro una bambina !

Lui mi accarezza i capelli mentre io continuo a ripetere :

<< Scusa, dovevo ascoltarvi e non prendere la funivia da sola. Poi il signor Pierre ha raccontato quella storia di fantasmi … e.. e .. le luci si accendevano e spegnevano da sole. Si sentivano dei rumori strani >>

Lui con un dito mi solleva il mento e mi guarda negli occhi.

<< Liz, calmati. Sono qui >>

Intensifica l'abbraccio e lascia un bacio sui miei capelli.

<< Sono qui >>

Dopo aver appoggiato il suo cappotto su una sedia, si toglie le scarpe e si infila a letto con me.

Finalmente ho smesso di tremare come una foglia.

Daniel mi abbraccia da dietro e lascia un bacio sul mio collo.

<< Adesso dormi. Sono qui con te >>

Chiudo gli occhi e cerco di dormire ma è impossibile. Devo assolutamente chiarire con Daniel.

<< Scusa >> dico improvvisamente girandomi verso di lui.

<< Liz, lasciamo perdere >> dice secco per chiudere il discorso.

<< Scusa se non ho risposto ai tuoi messaggi >>

Sposto lo sguardo sulle mie mani.

<< Liz ti rendi conto di quello che hai fatto ? Sei salita sulla funivia e non hai più risposto alle nostre telefonate. La preside voleva a tutti i costi entrare nella stanza che dividi con Laurel per vedere come stavi. Ma Laurel continuava a ripeterle che non eri un bello spettacolo. E un'ora fa ho ricevuto una telefonata dove sento la mia ragazza balbettare e dire che ha paura. Ho pensato al peggio. Invece dopo aver preso la funivia, che è stata sbloccata subito dopo la bufera, e attraversato il bosco arrivo qui. E scopro che per fortuna stai bene e non sei fuori a congelare >>

Il silenzio avvolge la stanza.

Forse Daniel si è addormentato. Ma quando alzo gli occhi incontro i suoi.

Non so cosa dire.

<< Però anche voi mi dovete delle scuse >> sbotto irritata ripensando alle loro parole.

Questa volta è lui ad abbassare lo sguardo.

<< Si, su questo hai ragione. Dovevamo venire con te e non trattarti come una bambina. Però tu non dovevi reagire in questo modo ! >>

<< Oh, grazie ! E stavo lì a sentire voi che … lasciamo perdere >>

<< Pace ? >> mi chiede Daniel con lo sguardo da cucciolo indifeso.

<< Pace >> ripeto.

Lui sorride e poi torna ad abbracciarmi.

<< Adesso dormi >> sussurra.

Adesso che ho chiarito le cose, chiudo gli occhi e finalmente cado in un sonno profondo.

*******

Mi sembra di aver dormito solo per pochi minuti invece è già mattina. I raggi del solo illuminano la stanza. Adesso non sembra più un set da film horror.

Accanto a me non c'è nessuno. Daniel si è già svegliato.

Sbadiglio ed esco da sotto le coperte. Mi infilo le scarpe ed esco per andare in bagno. Dopo essermi sciacquata la faccia e aver aggiustato i miei capelli aggrovigliati, scendo nella sala da pranzo. Sono già tutti seduti e stanno facendo colazione. Daniel chiacchiera con Jonathan e Anne, il signor Pierre legge il giornale e la signora Charlotte mi sta venendo incontro.

<< Oh, cara. Vieni a fare colazione >> mi dice prendendomi la mano e trascinandomi nel posto accanto a lei.

<< Buongiorno >> dico a tutti.

Pierre mi rivolge un sorriso mentre Anne e Jonathan sghignazzano.

<< Hai dormito bene ? >> mi chiede Jonathan.

''Certo, una meraviglia'' penso sarcasticamente.

<< Bene >> dico mentre afferro un biscotto e inizio a mangiarlo.

Anne scoppia a ridere. Li guardo perplessa.

<< Scusaci Elisabeth, ma quella è l'unica camera degli ospiti. Ed è quella ridotta peggio. Dovevamo dirtelo prima di andare a letto e … >>

<< Quindi le luci e i rumori erano … >> lascio in sospeso la frase.

Jonathan annuisce.

<< In questo periodo i cavi dell'elettricità vanno fuori uso e quindi le luci si accendono e si spengono da sole. E i rumori provengono da fuori. C'è il ramo di un albero che con un po' di vento sbatte sempre contro il muro >>

Che... cosa ?!?

<< E i colpi alla porta ? >> chiedo imbarazzata.

<< Ero io. Volevo augurarti la buona notte ma mi ha beccato mia madre nel corridoio. Mi ha allontanato dicendo che molto probabilmente tu stavi già dormendo >>

Adesso mi è tutto più chiaro. Risultato ?

Sono una fifona.

<< E... e … gli scricchiolii del pavimento ? >>

<< C'è un topo che si diverte a girare per la casa >> dice il signor Sempry ritirando il giornale.

Mi mordo le labbra per non fare uscire brutte parole. Potevano dirmelo ieri sera di questi rumori !

<< Il tuo amico è arrivato qui poco dopo che eravamo andati a letto. Il maggiordomo gli ha aperto ed è venuto ad avvertirci. '' E' arrivato un amico della signorina Elisabeht '' ci ha detto >>

Arrossisco. Spero che Daniel non ha detto loro della telefonata di ieri notte.

<< Daniel ci ha spiegato che erano tutti preoccupati per te e quindi è venuto a cercarti. Che gesto dolce >> dice Charlotte con gli occhi a forma di cuoricino come nei cartoni animati.

Guardo Daniel che sta bevendo dalla sua tazza. Mi fa l'occhiolino e torna a mangiare biscotti.

Dopo aver finito di fare colazione arriva l'ora dei saluti. Mi sono davvero trovata bene con la famiglia Sempry e non mi dispiacerebbe rincontrarli.

La signora Charlotte mi abbraccia calorosamente; la stessa cosa fanno Anne e Jonathan. Il signor Pierre mi stringe semplicemente la mano. Usciamo dall'abitazione ma non facciamo neanche due passi che Anne mi viene addosso.

<< Elisabeth ! Stavo per dimenticarmi di darti questo >> dice passandomi una cartellina blu.

Apro la cartellina e trovo dei foglietti dentro e una cartina stradale.

<< Qui ci sono scritti i nostri numeri di telefono, l'indirizzo della nostra casa in Inghilterra e l'indirizzo della casa di New York. Visto che tu sei di lì potremmo incontrarci qualche volta >> mi spiega Jonathan.

<< E la cartina ? >>

<< Se vieni in Inghilterra con quella cartina non ti perderai e troverai subito la nostra casa >> dice timidamente Anne.

Sto per chiudere la cartellina ma un'altra cosa attira la mia attenzione.

Un piccolo portafortuna a forma di fiocco di neve.

<< Per ricordarti della serata passata insieme >> dice Jonathan distogliendo lo sguardo.

<< Grazie ragazzi ! >> esclamo abbracciandoli un'altra volta.

<< Adesso è meglio andare >> dice Daniel mentre afferra la mia mano.

Annuisco. Dopo aver rivolto un ultimo sguardo alla famiglia Sempry ci incamminiamo nel bosco.

Invece di fare velocemente la strada ci guardiamo intorno e giochiamo a palle di neve. Dopo una dura battaglia mi siedo per terra sulla neve fresca. Daniel sopra di me si tiene con le braccia per non pesarmi addosso. Mi guarda e sorride.

<< Sei bellissima >> mi dice lasciando un bacio sul naso, sulle guance e poi finalmente arriva alle labbra. Quando mi aiuta ad alzarmi ho le guance e il naso rossi per il freddo. Dopo alcuni minuti il bosco si interrompe.

Quando arriviamo alla funivia saliamo veloci perchè ci accorgiamo che è davvero tardi.

Arriviamo davanti all'albergo e...

<< Bene, lo sapevo io che non eravate nelle vostre camere come mi avevano detti i vostri amici. Per voi la gita si conclude qui. Uscirete da quell'albergo soltanto per salire sul pullman che ci riporterà all'istituto ! >> ci grida la preside.

Ecco come rovinare una giornata iniziata bene.

 

 

Note dell'autrice :

Ciao !! Allora, come stanno andando le vostre vacanze ? Le mie per adesso sono molto noiose.

Ringrazio juliet327 e Malbethy che hanno commentato lo scorso capitolo. Ringrazio tutti quelli che leggono la storia. E poi tutti quelli che l'hanno aggiunta alle preferite, alle ricordate e alle seguite.

Alla prossima... che sarà presto. Non ci saranno più pause di due mesi.

Ciao !!!

 Francesca

  
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