Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ChibyLilla    10/08/2012    5 recensioni
SECONDA CLASSIFICATA al contest "Welcome Home {Sanitarium} di Sunflower Bright
È spaventato, lo leggo nei suoi occhi, lo sento nella sua voce: qualunque cosa sia successa, è peggio di quanto possa immaginare. Il camino è acceso, ma lui continua a tremare come una foglia, le mani strette al petto e gli occhi fissi sulle fiamme, mentre si dondola lentamente avanti e indietro.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SECONDA CLASSIFICATA al contest "Welcome Home {Sanitarium}  di Sunflower Bright 

PANIC ATTACK – HOW TO LOSE CONTROL

 

Tremo, fermo sull’uscio, aspettando che qualcuno si decida ad aprire ed impreco a voce alta quando finalmente la testa di James fa capolino oltre la porta.

-Sirius? Cosa diavolo ci fai qui a quest’ora?- domanda irritato, sbadigliando e passando una mano sul mento coperto da una barba rada.

Solo quando i miei occhi, in questo momento spalancati, incontrano i suoi sembra capire.

-Entra- si allontana dalla porta in modo da permettermi di passare, così, con un’andatura abbastanza incerta, raggiungo finalmente il salone di casa Potter.

-Cosa è successo?-

 

Si volta, mi prende per mano e mi dice: -Ho perso il controllo-, distogliendo lo sguardo dopo qualche secondo.

È spaventato, lo leggo nei suoi occhi, lo sento nella sua voce: qualunque cosa sia successa, è peggio di quanto possa immaginare. Il camino è acceso, ma lui continua a tremare come una foglia, le mani strette al petto e gli occhi fissi sulle fiamme, mentre si dondola lentamente avanti e indietro.

-Calmati, Sirius- gli metto una mano sulla spalla, ma lui si ritrae con vigore, come scottato dal mio tocco.

-Non sapevo dove andare- balbetta, in preda ad un pianto senza lacrime. Ed io non dico nulla: non è la prima volta che piomba qui in questo stato. Spero solo che Lily ed Harry non si sveglino.

-Sei qui adesso, va tutto bene- tento ancora, restando in attesa.

 

-Dov’è Remus?- domanda, mentre lo seguo in cucina. James cammina davanti a me e per fortuna non si accorge del fatto che sono costretto a poggiarmi al muro, per non cadere. Ho la sgradevole sensazione che mi manchi la terra sotto i piedi, così socchiudo gli occhi, nella speranza che passi, poi finalmente lo raggiungo.

-A casa- rispondo in un singhiozzo, poi, dopo aver ripreso fiato, completo la frase – Non sa che sono qui –

James mi fa cenno di sedere e solo adesso mi accorgo di essere rimasto in piedi, appoggiato allo stipite della porta, sfregando le mani sudate l’una contro l’altra. Devo essere sembrato davvero stupido.

James mi porge un bicchiere d’acqua, ma non mi azzardo a prenderlo: ho sete, temo che morirò disidratato, se altro non mi uccide prima; ma tremo così forte che lo farei cadere e soprattutto, mi riesce già difficile respirare, bevendo potrei strozzarmi.

-Posso sapere cosa è successo?-

Il mio corpo torna ad irrigidirsi e un dolore insopportabile mi attanaglia: spalanco la bocca alla disperata ricerca d’aria, mentre la vista mi si offusca e il senso di vertigine mi coglie ancora.

Alla fine riesco ad alzarmi, a fatica, reggendomi al tavolo per non cadere e con tutta la forza che mi resta, scaglio un pugno contro il muro alle mie spalle, col risultato di far rimbombare un’eco sinistra in tutta la casa.

 

-Stupido, sveglierai tutti- lo rimprovero, urlando a mia volta.

Bravo, James! Se non li ha svegliati lui, ci hai pensato tu.

Resto a guardare mentre Sirius si accascia stanco a terra, prima che io possa impedire il contatto tra le sue ginocchia e il pavimento. Adesso anche il mio cuore inizia a battere più velocemente.

Resto a qualche passo di distanza, troppo scosso per avvicinarmi e troppo interdetto per poter parlare, mentre Sirius si prende la testa tra le mani, ansimando.

Ed è così che ci trova Lily scendendo trafelata dalle scale: mi aspetterei qualche entrata delle sue; frasi come “porta via di qui questo ubriacone” o “Il solito cane idiota”.

Lily invece mi piazza Harry in braccio, avvicinandosi a Sirius in silenzio. Ed è questo che mi preoccupa più di tutto.

 

“Aiuto” vorrei gridarlo a James, vorrei che trovasse il modo di salvarmi, mentre cammino come sull’orlo di un vicolo cieco.

Non sento dolore: solo paura. Paura che stia tutto per finire davvero, paura di aver perso il controllo, paura che nessuno riesca a capire quello che provo. E mi ritrovo paralizzato, così spaventato dalla morte.

Mi accorgo della presenza di Lily solo quando si inginocchia al mio fianco, riempiendo la mia visuale con i suoi capelli rossi.

Vorrei chiederle scusa per averla svegliata, per essere piombato a casa sua a quest’ora, ma non riesco a parlare.

Lei mi guarda triste, traspare pietà dai suoi occhi chiari -Lo hai saputo, vero?- e adesso sono certo che sto davvero per morire. Artiglio con una mano il braccio di Lily, come se avessi paura che possa andar via da un momento all’altro, mentre sento le mie guance andare letteralmente a fuoco e la testa in procinto di scoppiare.

Non respiro. Ormai sono in apnea da una manciata di secondi e la mancanza di ossigeno si fa sentire; non mi sento le estremità delle mani e non distinguo più i contorni delle cose intorno.

“Aiuto”

-Saputo cosa?- la voce di James è spaventata e questo non fa che aumentare la mia angoscia. Tiro fuori dalla tasca un pezzetto stropicciato di pergamena, ma non riesco a darglielo.

 

Afferro la pergamena, mentre Lily mi fa cenno di allontanarmi e solo in questo momento mi rendo conto che Sirius sembra soffocare.

Allora Lily, grazie al cielo che c’è lei, afferra le forbici che avevo dimenticato di posare e le usa, in mancanza della bacchetta, per tagliare la maglietta a Sirius.

Una volta tanto sono contento di essere così disordinato e sono certo che Lily non mi rimprovererà.

-Quella donna non sa neppure come preparare una persona ad un lutto!- sbotto leggendo le poche righe scritte con l’appuntita grafia di Walburga e se Sirius fosse lucido sono certo che riderebbe della mia assoluta mancanza di tatto. Ma  decisamente non sembra lucido al momento.

-Calmati, Sirius- mia moglie parla con un tono monotono molto simile a quello con cui canta la ninna nanna ad Harry e Sirius sembra finalmente ascoltarla.

 

Riesco alla fine ad articolare nella mente i suoni che arrivano dall’esterno: – Va tutto bene, tutto bene- mormora Lily, come un’incessante litania.

Poi cala il silenzio, interrotto solo dal mio respiro strozzato e dai passi pesanti di James che cammina avanti e indietro per la stanza.

-Passato?- Lily mi scosta i capelli dal viso, aspettando un cenno di assenso che non arriverà.

Solo quando i battiti del mio cuore tornano vagamente normali, decido di alzarmi, ringraziando mentalmente James per essersi avvicinato ed avermi offerto aiuto.

Completamente incapace di reggermi da solo, mi lascio tirare su e trascinare fino al divano, su cui ricado stancamente, non del tutto cosciente.

 

Così vicino posso sentire il calore che emana il suo corpo e per un attimo penso che quello che è appena successo sia un delirio dovuto alla febbre. Quando sento Sirius scivolare via dalla mia presa, ormai semisvenuto, lo stringo un po’ più forte, posandogli involontariamente una mano sul petto.

I battiti del suo cuore sono accelerati, ho la sensazione spiacevole che possa esplodergli il petto da un momento all’altro.

Arriviamo ormai entrambi sfiniti al divano e lo lascio andare, contento che sia Lily ad occuparsi di lui mentre crollo sulla poltrona al loro fianco.

-Posso capirci qualcosa?- domando a mia moglie, quando anche lei si allontana da un Sirius completamente addormentato … o forse svenuto, non mi è del tutto chiaro.

-Oggi al ministero è arrivata la notizia- annuisco. Oggi era il nostro giorno di riposo, al ministero c’erano Lily e Remus. E questo spiega perché Sirius sia venuto qui, praticamente scappando dalla casa che condivide col licantropo.

-Non hai pensato di dirmelo?- avrei voluto essere io a dirlo a Sirius, o quantomeno avrei voluto che fosse Remus a parlargli della morte del fratello; non certo che lo sapesse da sua madre, per di più con quella che dovrebbe sembrare una lettera.

 

L’occhiata di Lily lascia intuire a James che non è il momento di fare polemiche, così demorde, distogliendo lo sguardo e concentrandosi su di me. Ho gli occhi chiusi, ma sono certo che mi sta fissando.

Quando, dopo qualche momento di silenzio totale, Lily si accorge che sono sveglio, decide che è il momento di andar via: sistema la vestaglia coprendosi in modo più decoroso e torna da Harry; James invece si avvicina a me, sedendosi a terra, in modo che il mio viso si trovi esattamente di fronte al suo.

 

Sfioro il suo torace con mano involontariamente tremante e mi accorgo di quanto sia ancora accaldato; anche se Sirius non ha smesso di tremare per tutto il tempo, adesso sembra più tranquillo.

-Meglio?- gli sfioro la fronte sudata, mentre lui annuisce piano.

-Scusa, ho perso il controllo- constata stancamente – e non capisco il perché-

-Va tutto bene, non preoccuparti- rispondo e senza rendermene conto assumo lo stesso tono di Lily prima, quel tono rassicurante, quasi paterno che credevo di poter usare solo con mio figlio.

-Posso chiamare Remus?-

Non risponde.

 

-Improvvisamente, sono un pazzo- ammetto, mentre un ghigno del tutto fuori luogo si dipinge sul mio viso. Sono un pazzo.

GIUDIZIO DELLA GIUDICIA

II Classificata ChibyLilla; Panic Attack- How to lose control 
Grammatica e Stile: 18/20 
Caratterizzazione dei personaggi: 9,5/10
Descrizione sindrome:10/10
Gradimento personale:8/ 10
Punti bonus:3
Totale48,5/ 53


Insieme alla bulimia - che nessuno ahimè ha usato,- l'attacco di panico è un discorso che mi sta particolarmente a cuore, per motivazioni diverse, ma pur sempre importanti. Con questo non voglio dire che ti ho penalizzato, o 'aiutato' nel giudizio, volevo solo rendere nota questa mia 'predilezione'.

Nella grammatica o nello stile non ho grandi appunti da farti;
Solo la presenza di alcune ripetizioni, e alcune virgole di troppo che appesantiscono la lettura, per il resto lo stile è consono all'argomento trattato, conferendo alla narrazione un ritmo incalzante, che lascia al lettore la sensazione di star vivendo lo stesso 'attacco di panico' del protagonista.

La caratterizzazione di James, e di Sirius è perfetta; entrambi si adattano alla versione della Row. Sirius è imprevedibile, agisce senza pensare alle conseguenze; si presenta a casa di James nel cuore della notte senza alcun preavviso, e a conti fatti senza neanche sapere cosa effettivamente fare una volta arrivato lì. James,però, è particolarmente scostante e ambivalente: prima si rivolge all'amico in modo brusco, e poi si prodiga per farlo stare meglio. Il loro rapporto sfocia in alcuni punti in un qualcosa che va ben oltre l'amicizia, ma che non è neanche amore; questa è sicuramente la cosa che preferisco del rapporto fra i due Malandrini: un affetto fraterno, che non si può ridurre ad una banale amicizia o ad un rapporto 'intimo'. L'unica nota negativa è l'utilizzo dell'epiteto 'licantropo' per descrivere Remus, non so perché ma detto così apertamente stona parecchio, magari avresti potuto utilizzare il soprannome di Remus, o semplicemente il suo vero nome. 
Trovo perfetta anche Lily nel suo comportamento al limite del materno; aiuta Sirius, e lo conforta come farebbe con suo figlio. Inoltre trovo che Lily, nella tua storia, completi James; dove James non può arrivare perché fin troppo 'cieco', arriva lei. 


L'attacco di panico è descritto alla perfezione, e come ho già detto in precedenza si ha come la sensazione di viverlo in prima persona, o comunque di vederlo accadere di fronte a sé. Quindi su questo non ho di nuovo nulla da dire!

Arriviamo al gradimento personale:
qui ho un paio di cose positive da dire, ed una negativa;
Non ho amato particolarmente la fine della Shot, diciamo che mi pare fin troppo avventata, è una chiusura che lascia l'amaro in bocca, forse perché fin troppo forzata. Non lo so perché ma mi risulta particolarmente incompleta, come se la tua ispirazione fosse morta e sepolta lì, dopo il commento finale di Sirius che si da del pazzo.
Cosa succede dopo? Perché Sirius non ha risposto alla domanda di Remus?
Sarebbe un finale azzeccatissimo se quella fosse stata una Long, e quindi un semplice capitolo di una raccolta più ampia: avrebbe invogliato il lettore ad aprire nuovamente la pagina della storia in seguito. Ma non è un finale 'azzeccato' per una OneShot; troppe cose ci sono ancora da sapere, troppi dubbi ancora da sciogliere, e dell'amaro da togliere dalla bocca.
Per il resto trovo perfetto l'utilizzo della morte di Regulus per spiegare l'attacco di panico, anche se avresti potuto approfondire il rapporto fra i due Black - a mio parere uno dei migliori dell'intera Saga, forse perché sono un po' per le cose tragiche -.
Nel complesso la storia mi è piaciuta, peccato per quel finale un po' troppo forzato.
Complimenti :) 

 

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ChibyLilla