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Autore: ThestralDawn    10/08/2012    0 recensioni
Cosa accadrebbe se Hermione si trasferisse in un luogo lontano, per studiare pozioni, e per caso ritrovasse qualcuno che credeva esser morto?
5 anni sono passati dalla fine della guerra e niente è più come prima; conoscenze sbagliate, amori non corrisposti, inconsce attrazioni porteranno Hermione a svelare un passato da troppo tempo taciuto.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il giorno successivo, sul tardo pomeriggio, Hermione si trovava di nuovo davanti alla porta di casa Potter, solo che questa volta ad accoglierla fu Ginny.
“Allora, come va il lavoro?”
“Bene, mi piacerebbe avere meno turni, ma penso che da ora non m’importerà molto”
“Cosa intendi dire Herm?” chiese Ginny dopo averle dato una tazza di the.
“Nulla Ginny, semplicemente ho dato giusto oggi le mie dimissioni dalla biblioteca.” disse Hermione tutto d’un fiato, ma senza troppa preoccupazione.
“Ma Herm, era quello che hai sempre voluto, un lavoro nella biblioteca magica di Londra!”
“Ginny è questo il punto. Un lavoro in biblioteca non è quello che voglio fare veramente. Desidero specializzarmi in pozioni, e poi cercherò una carica da insegnante.”
Ginny non si scompose più di tanto; era consapevole delle aspirazioni di Hermione e non avrebbe permesso a nessuno di ostacolare i suoi piani.
“Sono davvero felice per te, ma da come ne parli, sembra che tu abbia già trovato qualcosa”
“A dire il vero si” costatò Hermione posando sul tavolo la sua tazza di the, vuota. Doveva calibrare bene le parole, non sapeva come l’avrebbe presa Ginny, della sua partenza.
“Mi hanno preso in una scuola, per pozionisti.”
“Fantastico, quando inizi?”
“Tra una settimana, ma..” non fece in tempo a finire la frase, che fu interrotta dall’arrivo di Harry.
“Ginny, sono a casa. Oh, ciao Hermione!” non era molto sorpreso, sapeva che Hermione sarebbe venuta quel pomeriggio.
“Harry, non sai che bella notizia mi ha dato Hermione. A quanto pare la nostra bibliotecaria, continuerà i suoi studi.. in pozioni!” il volto di Harry aveva un’espressione a dir poco sconvolta
“Cosa? Hermione, pensavo non t’interessasse quella materia. Mi stupisci ogni giorno di più”
“Be Harry, se ti sei stupito per questo.. quando ti dirò il resto cosa farai?” Harry impallidì.
“Sputa il rospo, Granger” disse una seria Ginny.
“Ok, tanto alla fine l’avreste saputo. Il corso che inizierò tra una settimana, e durerà circa un anno e mezzo.. lo frequenterò in Nuova Zelanda.”
Nella stanza cadde un silenzio tombale, prima di essere rotto da Harry
“Be.. in un modo o nell’altro, riesci sempre a stare lontano da noi. In fondo viaggiare era quello che desideravi, e questa è sicuramente una buona opportunità.”
Hermione rimase quasi a bocca aperta. Non si aspettava questa reazione da Harry.
“Herm non fare quella faccia. Io mi sono sistemato e ho realizzato il mio sogno di diventare un famoso giocatore di quiddich. Ora quello che mi preoccupa è la tua felicità, insieme con quella di Ron, e se frequentare quel corso è quello che t’interessa, non posso che incoraggiarti a seguirlo.”
Hermione gli era saltata addosso, quasi involontariamente. Era felice del suo comportamento, le premeva la sua opinione; ora sarebbe partita con un peso in meno sul cuore.


Uscì da casa Potter verso le 7 di pomeriggio, molto sollevata.
Era riuscita a far comprendere le sue ragioni a Ginny, e quando finalmente finì di piangere, poté salutarla e ricordarle che un anno sarebbe passato in fretta. 
Stai facendo la cosa giusta Hermione, è la tua vita, sei libera di scegliere. 
Con questo pensiero Hermione  ritornò al suo appartamento. Doveva ancora preparare le valige, ma aveva ancora un po’ di tempo, che decise di dedicare ancora ai saluti. La faccenda di Lucius avrebbe potuto attendere. Doveva passare da George, Luna e i suoi genitori, infine, forse sarebbe andata anche da Ron, se avesse avuto tempo.

George, devo assolutamente avvertirlo.
Il giorno dopo, subito dopo aver formulato questo pensiero, Hermione si catapultò al negozio del suo amico, e suonò il campanello. 
Era giorno di chiusura, ma sapeva che George non smetteva mai di lavorare.
“Ciao Hermione, papà è di sopra in laboratorio” fu accolta dalla voce del piccolo Fred, che dopo averla accolta, la accompagnò dal padre. George era chino su un nuovo progetto, ma quando sentì la voce del figlio che lo chiamava, uscì dalla stanza.
“Hermione, non ti aspettavo. Qual buon vento? Se sei venuta per la mia nuova invenzione, sei arrivata troppo presto, è ancora in fase di montaggio”.
Hermione mostrò uno dei suoi migliori sorrisi
“No George. Sono venuta per salutarti, parto fra tre giorni” la faccia di George non si scompose minimamente “Finalmente ti sei decisa a lasciare questo posto. Mi aspettavo qualcosa del genere.. ma molto prima!”
Hermione rimase un po’ interdetta da queste parole, ma conosceva abbastanza George da sapere che qualunque sua decisione, lui l’avrebbe appoggiata.
“Dove andrai?”
“Nuova Zelanda”
“Oh.. ti allontani il più possibile insomma. Spero non sia colpa di quello sconsiderato fratello che mi ritrovo”
“Papà.. zio Ron è simpatico” disse la voce di Fred, proveniente dall’altra stanza.
“A volte mi chiedo se è realmente mio figlio”
Hermione rise di gusto a quell’affermazione, e dopo una breve discussione, lasciò il negozio con i migliori auguri di George. 


Passarono due giorni, e la mattina prima della partenza Hermione decise di recarsi a casa di Ron.
Non appena aprì la porta di casa però, si trovò davanti al suddetto.
“Ron, stavo giusto per passare a farti visita.”
Aveva uno sguardo serio, quasi arrabbiato.
“Davvero? Per dirmi cosa? Che domani partirai per la Nuova Zelanda, per un corso di studi per un anno?” Maledetto Harry!
Ron, volevo avvertirti prima, ma ho avuto molto da fare.”
Senza che fosse invitato, Ron entrò in casa e chiuse la porta.
“Non avevi tempo di avvertire il tuo ex fidanzato, e avevi tempo per dirlo a mio fratello?”
“Ron ti sei risposto da solo. Tu sei il mio ex fidanzato.”
“Hermione, non puoi dire così, dopo tutto quello che abbiamo passato!”
“Ron.. tra di noi non c’è stato mai nulla se non un’amicizia. Tu sei sempre stato troppo preso dalle tue partite ed io dai miei libri. Non abbiamo mai avuto argomenti in comune, non c’è mai stato un momento di discussione o lite tra noi” “Appunto, vedi per questo eravamo una coppia perfetta.”
Hermione era sconvolta, non capiva se Ron dicesse sul serio, o stesse scherzando
“Hermione, dammi una seconda possibilità!” disse  avvicinandosi pericolosamente a Hermione.
“Ron, come potrei? Non ti amo più.. o forse non ti ho neanche mai amato”.
Il volto di Ron sbiancò.
“Hermione, tu non sai quello che dici. Lasciami venire con te, vedrai che cambierò.
“Ron ma cosa dici, io mi allontano da questo posto anche per riflettere e tu mi vuoi seguire? Ora capisco perché non hai passato l’esame per diventare Auror.” Conclusa la frase, Hermione fu bloccata dalla stretta di Ron alle spalle.
Avrebbe potuto cruciarlo nello stesso momento in cui aveva mosso il primo piede, ma decise di trattenersi.  
“Promettimi, promettimi che penserai a noi due”
“Se è questo che vuoi, lo farò, ma non risolverà nulla. Ormai tu ed io non abbiamo più niente da dirci.” E dicendo questo, accompagnò Ron alla porta.

  
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