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Autore: iseasy_believe    10/08/2012    1 recensioni
Come puoi cercare di cancellare dalla tua vita una persona che la tua vita lo è diventato? Cerchiamo scuse, pretesti, ma non riusciremo mai ad eliminare veramente ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo, ogni abbraccio...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ero mai stata così felice di sentire l'odioso rumoraccio che produceva la mia sveglia. Il giorno che aspettavo da tanto, quello in cui avrei realizzato il mio sogno, era arrivato. 
Saltai giù dal letto e iniziai a preparare tutto freneticamente, nonostante mancassero ancora 9 ore al concerto. Improvvisamente una telefonata mi interruppe. Era lui. Non potevo non rispondere.
≪Parlo con quella bella ragazza che volevo derubare ieri al parco?≫ disse con un tono decisamente irritante.
≪No, parli con Karen stupido≫ gli risposi acidamente.
≪Beh non importa, volevo solo sapere se mi degnerebbe di cinque minuti del suo tempo prima del concerto, signorina≫. 
≪No Carter, non posso proprio uscire...≫ gli dissi andando contro la mia volontà e il mio cuore.
≪Bene, perchè sto venendo io li da te≫. 
Questo non avrebbe dovuto farlo. Sapeva che la porta di casa mia era sempre aperta per lui, che non avrei mai potuto negargli di venire. Ma sapeva anche che sul serio non avevo tempo da perdere. 
≪Ti odio≫ la bugia più banale che potessi dirgli.
≪Tranquilla arrivo in un batter d'occhio≫ mi rispose e sapevo che in fin dei conti non desideravo altro.
Dovevo almeno riordinare la mia stanza e rendermi decente prima del suo arrivo, dovevo... Tempo due minuti dopo aver chiuso la telefonata e lui bussa alla porta di casa mia. Gli aprì lo stesso. Mi aveva visto in stati peggiori, non si sarebbe di certo scandalizzato. 
Mi abbracciò. E desiderai che quel momento durasse in eterno. Come era solito fare, dopo l'abbraccio mi diede un bacio sul naso. Mi voltai per chiudere la porta alle mie spalle e lui nel frattempo volò al frigo e in un momento riempì due bicchieri del vino rosso di mio nonno che gli piaceva un sacco. 
≪Ecco a lei signorina≫ disse e sfoggiò quel sorriso sghembo che amavo.
≪Smettila di chiamarmi così!≫ mi ribellai mentre prendevo il mio bicchiere dalla sua mano.
≪Ok, mi scusi signorina≫ mi prese in giro e gli scappò una risata. ≪Allora, chi dei cinque cercherai di conquistare oggi? Il ricciolino? O forse quello col bel culo? Guarda che anche il mio è carino≫.
Scoppiai a ridere. 
≪Nessuno, ci saranno migliaia di ragazze, sul serio credi che mi degneranno anche solo di uno sguardo?≫.
≪Io lo farei. Io cercherei te anche fra miliardi di ragazze. Perchè tu sei speciale, e non c'è bisogno di conoscerti per saperlo, ti si legge negli occhi. Tu sei diversa. Quello che racchiude il tuo cuore, è puro, e non esiste al mondo qualità migliore di questa. Io sceglierei te, sempre e in ogni caso. Non ti farei mai del male, perchè non lo meriti. Proverei solo a farti sentire speciale, amata. Proverei a realizzare ogni tuo desiderio, e a renderti felice ogni giorno della tua vita. Perchè il tuo sorriso, quel meraviglioso sorriso che compare sul tuo volto quando sei felice, è l'ossigeno del mio cuore≫.
Le sue parole mi spiazzarono. Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire. Avevo gli occhi gonfi di lacrime, ma se avessi pianto lui avrebbe interpretato sicuramente male le mie lacrime, quindi le trattenni. 
Una tentazione mi travolse. Cedetti. Lo baciai.
Aspettavo quel momento da 16 anni, le sue labbra erano sempre state un richiamo così forte per le mie. Ero nelle sue mani, ero sua. E probabilmente lo ero sempre stata, dovevo solo rendermene conto.
Si staccò per un secondo da me e sentì un vuoto dentro, un vuoto incolmabile.
 
≪Aspetta Karen≫ disse piano a bassa voce.
≪Scusa. Scusa non avrei dovuto. È solo che tu mi hai detto tutte quelle cose e io, io non ce l'ho fatta a resistere. Non so cosa mi abbia preso, in quel momento ti ho desiderato. Ti ho desiderato così tanto che non sono riuscita a controllarmi e..≫.
In un secondo le sue labbra furono di nuovo sulle mie, ad interrompere le mie parole, inutili e superflue. Era chiaro, anche lui provava ciò che provavo io. Anche lui mi aveva desiderata. E ora ci appartenevamo. 
Interruppi il bacio per prendere aria, ma lui non si fermò,  continuo a baciarmi il viso, fino ad arrivare all'orecchio. 
≪Non sai quanto ti ho voluta≫ mi sussurrò con un tono più dolce di quello usuale.
≪Beh, so che ora non hai più bisogno di farlo. Ora sono tua≫.
Con le sue mani morbide sfiorò i miei zigomi e i nostri occhi si incontrarono. Nonostante li avessi osservati svariate volte non avevo mai ben capito di che colore erano. C'erano delle sfumature di blu e alcune addirittura di grigio. I suoi erano gli occhi più belli che io avessi mai visto. 
≪Cosa c'è?≫ mi chiese vedendomi pensierosa.
≪Niente, solo che, ormai sei la persona più importante della mia vita e vorrei che tu mi facessi una promessa... solo se vuoi ovviamente≫.
≪Mi dica signorina, cosa dovrei prometterle?≫ riabbattè accennando una risata.
≪Promettimi che ci sarai per sempre. Che non andrai mai via. Promettimelo ti prego≫.
≪Te lo prometto≫.
≪Lo sai vero che 'per sempre' è un sacco di tempo....≫ sussurrai nella speranza che la sua risposta accontentasse le mie aspettative, anche se in me sapevo che l'avrebbe fatto sicuramente.
≪Tutti lo sanno≫ disse e mi diede un altro breve bacio sulle labbra.
Aspettative accontentate.
Ma nonostante i suoi baci fossero la cosa più dolce che le mie labbra avessero mai assaggiato e nonostante in nessun posto e con nessuno mi sentivo più al sicuro che stretta tra le sue braccia io avevo un concerto, a cui non avrei rinunciato per nessuna ragione al mondo, e lui mi stava portando via troppo tempo.
≪Sai vero che è tardi e che devi andare...≫ gli dissi, e le mie parole sembrarono calpestare il mio cuore.
≪Perchè? Non posso restare qui mentre ti prepari?≫ propose in un modo a cui non seppi dire di no.
≪Sei capace di preparare qualcosa per cena per mia madre mentre io mi preparo?≫ gli chiesi quasi come se lo stessi sfidando.
Mi venne vicino e mi prese i fianchi.
≪Io per te farei tutto. Non ti assicuro che sarà cibo da ristorante a cinque stelle, ma ci provo≫.
≪Bene, sai dove sono le cose, mettiti all'opera!≫ risi e andai verso la mia stanza. 
Prima di iniziare a prepararmi mi stesi sul letto per riflettere su ciò che stava succedendo. Su ciò che IO stavo facendo succedere. 
Senza volerlo improvvisai un sorriso. Un sorriso del tutto naturale e spontaneo, di quelli che lui dice di amare tanto. Erano soltanto cinque minuti che non eravamo nella stessa stanza e già mi mancava. Che casino. Mi ero messa in un bel gran casino. 
Dopo il concerto ne avrei parlato con la mia amica. Non sarebbe riuscita a leggermi negli occhi come faceva lui, ma mi avrebbe capita. Mancava poco ormai all'ora del concerto, quindi iniziai a darmi da fare.
≪Mi sa che tua madre stasera mangerà cinese!≫ mi urlò dalla cucina. 
La cosa era al quanto drammatica, perchè a mia madre il cinese non piace, ma non potetti fare almeno di scoppiare a ridere. Bussò alla porta della mia camera. 
≪Posso entrare?≫ chiese.
≪Certo che puoi≫ ribattei io.
≪Scusami, sul serio, ci ho provato, ma non sono riuscito a tirar fuori qualcosa di commestibile..≫.
≪Non fa niente, tranquillo≫ e questa volta fui io a interrompere lui che stava per dire qualcosa.
Mi strinse al suo torace e sentì i battiti del suo cuore. Lo strinsi più forte. 
≪Ora vado piccola, a domani≫ e alle sue parole seguì un bacio di quelli che mi dava sempre dopo gli abbracci. 
≪Ti accompagno alla porta≫.
≪Guarda che la so la strada≫ disse e soffocò una risata che sapeva non avrei gradito.
Ero una con un carattere abbastanza particolare. E sapevo di essere una rompiscatole, ma non ci avrei mai neppure provato a cambiare per fare un piacere agli altri.  
≪Come vuoi....≫ dissi scontenta.
≪Non vorrai mica mettermi il broncio? Vabbè dai... Prego, mi mostri il cammino signorina≫.
Sorrisi in segno di approvazione e lo presi per mano. Ci salutammo con un breve bacio. Mi affacciai al balcone per vederlo mentre andava via, ma era come scomparso. 
Cinque minuti dopo mi arrivò un suo messaggio.
Mi chiesi cosa provavo per lui; nessuna risposta. Mi chiesi se era giusto quello che stavo facendo; nessuna risposta. Mi chiesi se anche io potevo dire di sentire quello che mi aveva scritto; ancora nessuna risposta.

'Già mi manchi. Ah, e può sembrare banale, ma, ti amo'. 
Lo amavo anche io?
  
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