Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |       
Autore: Peppe_P    10/08/2012    2 recensioni
Tutti vorrebbero realizzare i propri desideri, ma sareste disposti a stringere un terribile patto col diavolo pur di ottenere ciò che volete? Questa è la storia di un ragazzo che ha scelto di rendere reali i propri desideri...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Il patto col Diavolo
Autore: Peppe_P
Trama: Tutti vorrebbero realizzare i propri desideri, ma sareste disposti a stringere un terribile patto col diavolo pur di ottenere ciò che volete? Questa è la storia di un ragazzo che ha scelto di rendere reali i propri desideri...


Stava già suonando la sveglia, segno che un altro giorno stava per iniziare. Per molti un nuovo giorno vuol dire attimi du gioia, felicità, ma anche paura, ansia. Emozioni. Quel che fa capire di essere vivo. Per Ethan un nuovo giorno significava solo altre ventiquattro ore da aggiungere nella lista ore inutili.
-Ethan scendi o farai tardi!
Sua madre, precisa come sempre. Per quel che Ethan ricordava non aveva mai fatto tardi ad un appuntamento. Suo padre gli raccontava che quando lui e la madre erano ancora fidanzati, doveva sempre anticiparsi di molto, per non correre il rischio di far aspettare la sua innamorata.
Un mugolio, ecco tutto ciò che Ethan riuscì a dare come risposta alla madre mentre si alzava da quell'alto e morbido letto e si dirigeva verso il bagno in camera sua.
-Forza, Ethan, ho preparato i pancakes, e ho preso lo sciroppo d'acero... So che è così che ti piacciono.
In effetti era così che gli piacevano. Quella donna lo conosceva davvero bene, non solo perchè era sua madre, ma anche perchè lui era davvero un tipo prevedibile, un abitudinario, quel tipo di persona che crede di non essere apprezzata se fa dei cambiamenti.
Dopo essersi lavato e vestito Ethan si precipitò al piano di sotto, dove fu accolto da un magnifico profumo di dolce, che proveniva dalla cucina; dopo aver preso un piatto si sistemò al suo solito posto, tra la sorella e il fratello.
-Dev'esserci un evento speciale oggi, i pancakes sono per i giorni festivi. Cosa si festeggia, mamma?
Disse mentre si versava dell'aranciata nel bicchiere.
-E' il compleanno di tua sorella! Come fai a scordare tutte le date? Credo ti servirà qualche cosa per aiutare la memoria, oggi andrò dal medico, vediamo cosa ne dice lui...
Sua mamma si preoccupava subito, e al primo accenno di qualcosa, anche di banale, correva dal medico.
-Dai, mamma, sai che non tengo mai a mente le date degli eventi speciali. Comunque buon compleanno Hailey!
-Grazie fratellone!
Ethan amava quella bambina, avevano gli stessi occhi marrone chiaro, ma lei aveva i capelli lunghi molto scuri, lui invece li aveva corti e chiari; il fratello più grande invece, di nome Seth, aveva preso da suo padre, aveva i capelli biondi, ed era alto, ma come tutti in famiglia, aveva degli occhioni marroni.
-Allora, hai finalmente compiuto dieci anni!
Il volto di Hailey si illuminò, e sulla facci le si formò un sorriso gigante.
-Allora ricordi che regalo farmi, vero?
Un paio di anni prima Ethan le aveva promesso di portarla a cavallo non appena avesse compiuto l'età giusta, adesso era arrivato il momento di accontentare il suo desiderio.
-Certo che ricordo...
Rispose mentre ingoiava l'ultimo pezzo dei tre pancakes che si era concesso.
-Ora scappo, alla prima ora ho lezione di scienze, non ho intenzione di perdermela. Ci vediamo più tardi!
Andò a prendere la bici, poi si diresse verso la scuola.
Gli piaceva studiare, infatti passava molto del suo tempo a scuola, oltre alle materie obbligatorie che sono: storia canadese, inglese, francese e geografia; frequentava dei corsi di scienze, fotografia e matematica; inoltre andava anche ad alcuni corsi extra-curricolari come teatro e computer. Voleva apprendere quanto più possibile, per realizzare il suo sogno di diventare ricercatore; gli sarebbe piaciuto trovare cure per le grandi malattie che affliggono il mondo.
Girò l'angolo e vide l'ampio giardino, in cui c'erano due alti pali, uno con un bandiera bianca con una foglia d'acero sopra, la bandiera del Canada, l'altra bandiera era rossa con una bandiera del Regno Unito in alto a sinistra e uno stemma in basso a destra, la bandiera della sua regione: l'Ontario.
Dopo aver posato la sua bici si avvicinò all'entrata, dove vide la più bella ragazza della scuola: Paige Adam. Anche lei doveva averlo notato, infatti si girà verso un gruppo di amiche verso e tutte si misero a ridere, e sentì anche qualcuno dire:
-Piccolo Tremblay!
Alcuni lo chiamavano così, ma lui non sapeva perchè, non era piccolo; in ogni caso non gli interessava.
Entrò in classe pensando che quell'ora di scienze sarebbe stata probabilmente la cosa più bella che gli sarebbe capitata quel giorno, visto che solo il giorno dopo avrebbe portato sua sorella al maneggio.
 
****** 
 
Era tornato da un bel po', ed era a casa da solo, poichè i festeggiamenti di Hailey si sarebbero tenuti a casa di un'amica. Lui aveva preferito non andarci, e alla sorella stava bene così, anche perchè si sarebbe festeggiato anche quella sera a casa.
Noia. l'unica cosa che provava in quel momento. Se solo fosse riuscito a fare qualcosa di eccitante. Magari un viaggio. Aveva sempre desiderato visitare l'Italia e l'Inghilterra. Ma quello era uno dei suoi assurdi desideri, uno dei tanti irrealizzabili, ma che avrebbe fatto di tutto per far diventare realtà, uno di quelli a cui pensava nei momenti di noia come quello che stava attraversando.
Un improvviso rumore lo fece trasalire, e gli fece distogliere la mente dal bellissimo Mar Mediterraneo. 
Il rumore proveniva dal piano di sopra, quindi Ethan andò a vedere. Passò prima nel bagno che dava sul corridoio: niente; si diresse verso camera dei suoi genitori, ma neanche lì niente; aprì piano la porta di camera sua, e scorse una figura di spalle, intenta a frugare in un cassetto. Un ladro. Ma lui non aveva niente di valore, o almeno non in camera sua, quindi perchè era là? Iniziò a varare alcune ipotesi, ma nessuna lo convinceva, così decise di chiederlo al diretto interessato.
Si diresse verso camera di Seth e  prese la sua mazza da hockey, poi andò in camera sua brandendola.
-Chi sei? E che ci fai in casa mia?
La figura di spalle si voltò. Era un uomo, poteva avere circa trent'anni, alto e con i capelli neri, vestito di nero, ma con un dettaglio inquietante: aveva dei terribili occhi del colore del fuoco; non erano rossi, ma avevano varie sfumature che ricordarono ad Ethan il fuoco del camino che c'era in salotto.
-Calmati Ethan Tremblay. Sei tu vero, Ethan?
Non sapeva che fare, era sotto shock, così annui semplicemente.
-Bene, non aver paura... Io sono Kematian, io sono un demone.
Aveva capito, era solo uno scherzo dei suoi pseudo-amici.
Che sciocchezze!
-So che non mi credi, così te ne darò una dimostrazione...
quello strano uomo estrasse una sfera dalla tasca, la poggiò per terra e pronunciò alcune parole che Ethan non capì.
La stanza si fece buia, ed entrambi furono trasportati su una collina di terra nera, con un solo albero, anch'esso nero, e bruciato.
-Ti piace? Questo è l'inferno, qui vengono puniti i malvagi, coloro che sono stati felici in vita, ma non virtuosi! Questo è un luogo di sofferenza, e dove ti auguro vivamente di non andare a finire.
Il ragazzo era sconvolto, non aveva parole. Non poteva essere uno scherzo.
-Bene, ora che mi credi torniamo a casa tua e passiamo alle spiegazioni.
Di colpo si ritrovarono nella sua camera, l'uno difronte all'altro, si guardavano negli occhi, si scrutavano, finchè Kematian fece segno di sedersi per parlare.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Peppe_P