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Autore: Cato_95    10/08/2012    6 recensioni
Questa FanFiction tratta di una ipotetica cotta da parte di Cato verso Katniss Everdeen durante gli Hunger Games.
Cosa sarebbe successo nel caso che lui si fosse innamorato nell'Arena della sua nemica?
E se Cato si fosse comportato cosi', spinto da cio' che provava per la ragazza in fiamme?
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato, Clove, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi lentamente, dopo un respiro profondo mi guardo attorno.
Sono in un luogo strano, illuminato solamente dalle luci al neon attaccate al soffitto.
Sicuramente sono sotto l'Arena, una piastra metallica posta a terra me lo conferma, successivamente si alzera' per portarmi in quel campo, circondato da altri ventitre tributi pronti a uccidersi a vicenda pur di arrivare alla Cornucopia e poter prendere il necessario per sopravvivere. Acqua, armi, zaini contenenti cibo o corde.
Fisso la piastra e poi guardo altrove, sono solo e tra poco dovro' farmi valere, dovro' far vedere di cosa sono capaci i ragazzi del Distretto due.
Il mio obbiettivo è arrivare alla fine, sopravvivere, e faro' affidamento a tutte le mie forze pur di riuscirci.
Penso ai precedenti Hunger Games, cerco di memorizzare le strategie piu' usate dai vincitori, strategie che ho visto e rivisto in queste sere, grazie ai nastri delle registrazioni.
Settantatre anni di Giochi aiutano, no?
Molti scappano verso la foresta o un luogo che sembra apparentemente sicuro, in cerca di acqua o di un buon ramo con cui fabbricare anche solo un bastone per difendersi, ma li' dentro nessun luogo è sicuro, un bastone potrebbe proteggerti da altri tributi, ma non puoi niente contro gli strateghi.
L'arena muta ogni anno, ogni edizione, è impossibile stabilire dove mi ritrovero' e i trucchi che useranno pur di farci fuori.
Potrei essere in un deserto, in montagna, in un semplice prato verde con nessuna possibilita' di nascondermi.
Mi impongo di concentrarmi sulla Cornucopia. I doni forniti sono fondamentali per sopravvivere, e magari, uccidendo altri tributi, potro' collezionare armi da usare successivamente.
Un suono metallico irrompe nella stanza, interrompe i miei pensieri, e la voce di Claudius Templesmith risuona a lungo, anticipando l'inizio dei giochi.
Ok, è il momento, il mio mentore mi ha assicurato di cercare Sponsor e mandarmi qualcosa di utile il prima possibile, mi servira'.
Rimango in silenzio mentre la voce roca di Claudius continua a fornire informazioni sui Giochi, sui tributi e sulla modalita' di vittoria. Come sempre solo uno ne uscira', come sempre il bagno di sangue iniziale eliminera' il 30% dei ragazzi, aumentando le possibilita' di resistere per qualche giorno.
Stringo i pugni e salgo sulla piastra mentre quella sale lentamente, mentre il mio cuore batte, sudo freddo e penso a cio' che mi aspetta. Ma qui non bisogna pensare, bisogna agire.
E ora sono nell'Arena.

Assenza di vento, aria umida, si sente nell'aria solamente l'odore della pioggia che è appena terminata.
Mi guardo attorno, alla mia destra c'è un sentiero per arrivare a un lago, probabilmente l'unica fonte di acqua potabile in questa zona, sempre che si possa bere.
Dietro di me si trova un percorso costeggiato da alberi e cespugli, per poi infittirsi e diventare una vera e propria foresta. Sembra che diventi sempre piu' ripido.
Devo decidere dove andare, ora, in questo momento.
Continuo a guardarmi attorno, stando immobile, un minimo movimento potrebbe farmi perdere l'equilibrio e potrei finire fuori dalla piastra metallica che mi ospita, e sappiamo tutti cosa succederebbe se accadesse cio'. Di me rimarrebbero solo i brandelli di carna sbalzati in aria da una delle tante mine attive in questo momento, intorno alla cornucopia.
Siamo tutti in silenzio, d'altronde, chi vorrebbe parlare in questo momento? Vorremmo essere tutti altrove.
Sposto lo sguardo verso destra in cerca di Clove, in cerca di Katniss e del mio "alleato" Peeta, la persona che mi condurra' dalla ragazza in fiamme. Clove è tre tributi dopo di me, sulla destra, mentre Peeta è tra Glimmer e Marvel, i tributi del Distretto uno che hanno accettato la nostra alleanza. Noi siamo i favoriti, noi riusciremo ad'arrivare in fondo.
Katniss è dalla parte opposta a Peeta e respira affannosamente, si vede l'indecisione nei suoi occhi, la paura di cio' che accadra' tra qualche minuto, anzi, immediatamente.
Dopo un veloce conto alla rovescia, gli strateghi danno il via e il bagno di sangue ha finalmente inizio.
Corro, il piu' velocemente possibile, davanti a me si trova una spada affilata, potrebbe essermi utile. Provo a prenderla, sporgendomi in avanti quando sento un colpo alla spalla e un ragazzo moro che mi spinge a terra, o almeno ci prova.
Avevo gia' notato durante le prove nella sala d'addestramento che era abbastanza scarso, la sua faccia mi rimase impressa subito il primo giorno. Era il ragazzo del sei, seguito dalla sua compagna.
Faccio resistenza, puntando i piedi a terra e digrignando i denti quando sento che molla la presa e viene spinto via dalla mia spallata.
Non ci penso due volte, impugno la spada appena presa dal terreno, una lama corta ma solida e resistente. Provo un affondo verso di lui, come se fosse un manichino, come i bambolotti che distruggevo nell'Addestramento.
E la mia lama si colora di rosso.
Ritiro il braccio, la spada esce dal suo ventre con difficolta', evidentemente era uscita dall'altro lato del suo corpo, trapassandolo da parte a parte. Lui cade a terra, il sangue che sgorga e sporca l'erba verde sotto di lui, mentre la sua compagna rimane ferma per un istante a guardarmi, con le lacrime che le stanno per sgorgare dagli occhi e un urlo strozzato in gola che fa fatica a uscire.
I pugni serrati, quella voglia di spaccare il mondo che sarebbe fuoriuscita in qualche secondo.
Continua a guardarmi, poi porta lo sguardo dietro di me, impaurita, paralizzata.
Le gambe le cedono, uno schizzo di sangue mi colpisce la guancia, scivolando lentamente, e la ragazza si butta a terra con un tonfo, mentre riesco a vedere un coltello piantato al centro della sua fronte e il sangue che inizia a colare.
La mia reazione è istantanea e impulsiva, mi porto la spada parallela al busto, per poi puntarla in avanti, pronto ad affondare nuovamente, quando mi fermo immediatamente notando che Clove era davanti a me, con un sorriso sulle labbra e una ciocca di capelli che le scendeva sul volto, mentre dietro di lei c'erano Marvel, Glimmer e la ragazza del quattro, che si guardavano attorno circospetti, pronti a uccidere chiunque si fosse avvicinato.
-Tranquillo, sono io. Dobbiamo cercare il tributo del dodici, hai detto che ci avrebbe aiutato!-
Mi urla per coprire il rumore dei lamenti di un qualche tributo che sembra giacere a terra mezzo morto, lamenti che durano poco, spezzate da un gemito precedente alla morte, data la freccia di Glimmer nella sua gola.
Continuo a guardare in giro, Katniss ha appena raccolto uno zaino arancione quando lo alza sulla testa e evita il lancio di Clove, la quale scaglia con tutte le sue forze il coltello verso la ragazza, che si impianta sullo zaino.
-Scappa!-
Urlo senza rendermene conto, guardando Katniss scappare attraverso la foresta e "Faccia di volpe" indietreggiare, andando dalla parte opposta.
I miei alleati mi guardano straniti, Clove non sa spiegarsi quelle parole, al che posso solo aggiungere..
-Vai piu' lontano che puoi! Riusciremo a ucciderti ugualmente!-
Quelle parole sembrano calmarli, mentre vorrei solamente sotterrarmi e non dover correggere ogni frase che dico per non risultare sospetto.
Il bagno di sangue alla Cornucopia sembra terminato, cadaveri giacciono a terra, piu' o meno una decina, mentre noi siamo li', poco distanti dalla Cornucopia dorata.
-Coraggio, cosa avete preso? Io ho una spada- Dico mostrando l'arma la cui lama è diventata rosso sangue, bagnata dal mio primo tributo ucciso.
-Io ho un bel set di coltelli, trovati nello zaino azzurro, mentre Glimmer e Marvel hanno preso dell'acqua e un'altro zaino in cui ci sono delle corde, della carne secca e del pane. Per un po' di giorni dovremmo farcela. E beh, lei ha un arco- Sorride, quasi diabolicamente, indicando nuovamente Glimmer, come se l'arco fosse l'arma bramata da tutti. La ragazza del 4 era rimasta a mani vuote.
-Molto bene.- Rispondo piantando la lama nel terreno.
Un rumore alla mia destra attira la mia attenzione.
Nascosto dietro la cornucopia, circondato da cadaveri e sangue, Peeta Mellark stringe a se un coltello ben affilato, alzandosi lentamente e uscendo allo scoperto.
-Come mai volete Katniss?- Chiede con un filo di voce, cercando di essere il piu' calmo possibile, sperando di risultare forte e inflessibile.
-La vogliamo uccidere. Una che ha ottenuto 11 all'esame di addestramento, è solamente un problema per noi.- Risponde Glimmer a tono, guardando il ragazzo negli occhi. -Tu sei con noi? Ci puoi condurre a lei?- Chiede per poi distogliere lo sguardo.
-Io? Si, posso.-

E' ormai pomeriggio inoltrato quando usciamo dall'area della Cornucopia.
Ci addentriamo nella foresta, verso la stessa direzione in cui la ragazza in fiamme è scappata, per andare a catturarla, chi per ucciderla, chi per proteggerla.
I cannoni iniziano a sparare.
Uno, due, tre, conto mentalmente i colpi.
Il ragazzo del distretto sei, la ragazza del medesimo distretto, il ragazzo agonizzante a terra ucciso da una freccia di Glimmer e tutti gli altri morti a terra, sanguinanti, privi di vita.
Undici in totale, escludendo noi cinque, ne mancano otto.
Rimaniamo tutti in silenzio, pensando ai fatti successi poco prima, pensiamo a una strategia per sopravvivere, pensiamo che per vincere dovremmo uccidere anche una persona a noi cara nell'Arena.
Ci accampiamo dopo un'ora di camminata, in un punto ben nascosto dai cespugli e dagli alberi.
Non abbiamo nemmeno un sacco a pelo, ci scaldiamo tra di noi, strusciandoci le braccia con le mani, visto che accendere un fuoco è impensabile, non ora che sta calando la notte.
Ci dividiamo le provviste, un sorso d'acqua ciascuno e un pezzo di pane, quel tanto che basta per arrivare al giorno dopo e per evitare i dolorosi morsi della fame.
Clove continua a guardarmi, avvicinandosi poco a poco, vedendo la mia agitazione e stringendomi lentamente, come se aspetti il mio consenso.
Mi abbraccia teneramente, fino al momento in cui sobbalziamo per via del sigillo lucente nel cielo scuro, il sigillo di Capitol City, seguito dall'inno.
Passiamo in rassegna tutti i volti dei ragazzi che hanno perso la vita oggi, nel bagno di sangue e dopo, sempre che ce ne sia stato qualcuno.
Perfetto, Katniss è ancora in vita, è una ragazza intelligente, non devo preoccuparmi di lei, ma degli altri e dei miei "Alleati".
Chiudiamo gli occhi, quando sentiamo la ragazza del distretto 4 che tenta di arrampicarsi su dei rami, forse per scrutare l'area intorno a noi o cercare qualcuno nei dintorni.
-Dubito che tu riesca a vedere qualcosa da lassu'. Sei troppo in basso ed'è buio.-
Esclamo, cercando di tenere un tono basso, mentre quella scende nuovamente guardandomi e sussurrando appena.
-E invece ti sbagli, c'è una luce piu' in la', a qualche minuto da noi. Qualcuno ha acceso un fuoco, incurante del fatto di trovarsi in un Arena piena di gente pronta ad'uccidere. Sicuramente l'ha acceso durante il pomeriggio, e l'ha scordato acceso. Strano che non abbiamo notato del fumo.-
-Ce ne occuperemo in prima mattinata, sara' la nostra prossima vittima, sempre che riesca a sopravvivere durante la notte- Sussurra Marvel, sogghignando per poi addormentarsi qualche minuto dopo, seguito dagli altri, Clove, Glimmer.
I Giochi sono iniziati, le prime vittime sono cadute e altre dovranno soccombere.
Oh ragazza in fiamme, rimani in vita.
Almeno un'ultima volta, voglio vedere i tuoi occhi.
  
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