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Autore: Gaia Bessie    10/08/2012    4 recensioni
-Dov’è Hermione?- aveva chiesto la ragazza, ad Harry.
-Dov’è Fred?- aveva chiesto Malfoy, con lo stesso tono.
Subito le lacrime avevano solcato il viso di Astoria e George aveva puntato la bacchetta su Malfoy.
-Abbassala, Weasley.- aveva detto Draco. –Me ne sto andando..-
E se n’era andato, senza dire altro. Aveva lasciato Astoria con il viso bagnato dalle lacrime e George Weasley che cercava di proteggere quella fragile ragazza che il suo gemello aveva tanto amato.
-Va tutto bene.- aveva detto Astoria, quando Draco era ormai lontano. –Va tutto bene…-
Bugia.
Non andava niente bene, da quando aveva iniziato ad illudersi. Draco non era Fred.
Fu quello il momento in cui Astoria capì che mai avrebbe potuto innamorarsi di nuovo.
Mai.
[Questa ff si è classificata seconda al contest "Dove, come, quando e perchè" indetto da Tefnut sul forum di Efp]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Fred Weasley, Fred Weasley\Astoria Greengrass, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Come naufraghi




Scorpius Malfoy si era sempre chiesto se sua madre non nascondesse un segreto: con lei c’era sempre qualche argomento di cui non era possibile parlare, qualcosa che la infastidiva anche se soltanto nominato. Cercava sempre di fuggire, la madre di Scorpius, fuggiva dalle domande di suo figlio. E Scorpius non aveva mai avuto il coraggio di inseguire sua madre.
Aveva trovato il coraggio di porgerle la fatidica domanda il giorno prima del suo matrimonio, proprio mentre lei stava cercando di fuggire, di nuovo. Era inevitabile: lui domandava, lei fuggiva.
-Mi nascondi qualcosa?- aveva domandato Scorpius, quella sera.
Astoria si era limitata a sorridere, come faceva sempre quando voleva evitare una domanda.
-Mamma?- aveva sussurrato Scorpius. –E’ un segreto?-
-Avrei dovuto raccontarlo a tuo padre anni ed anni fa.-  aveva mormorato Astoria Malfoy. –Dirlo a te non sarà la stessa cosa, ma forse è sufficiente che io ne senta il suono. In fondo, le parole sono inutili, sono solo parole.-
-Raccontami tutto.- aveva mormorato Scorpius.
Astoria aveva inclinato la testa ed era apparso un bagliore sinistro, nei suoi occhi. –Non è bello dirlo ad alta voce.- aveva osservato. –Penso che lo sussurrerò… Ho amato Fred Weasley, Scorpius.-
Per un po’, nessuno dei due aveva parlato. Era stata la risata di Astoria a rompere il silenzio.
-Tutti noi nascondiamo un segreto. Questo era il mio.-


***

-E mio padre? Non l’hai amato?-
-Gli ho voluto bene. Ma il mio cuore è sempre stato di una persona. Solo lui, non c’è mai stato nessun altro.-
-Perché non hai sposato lui, allora?-
-Fred se n’è andato troppo presto.-


Era un pomeriggio come tanti altri, quando Draco Malfoy scoprì l’esistenza di Astoria Greengrass.
In realtà sentì solo il suo nome, sussurrato dalla madre di Blaise Zabini, durante un tè al Manor.
-Hai sentito di quello che è successo alla minore delle Greengrass, Narcissa?- aveva domandato la signora Zabini, in tono confidenziale.
Narcissa Malfoy l’aveva guardata con aria interrogativa e, con un gesto della mano, l’aveva incitata a continuare il suo racconto.
-A quanto pare era fidanzata con uno dei Weasley, il gemello morto durante la guerra.- aveva continuato Helen Zabini. –Ora non fa altro che piangere e lamentarsi. È perfino scappata di casa, alloggia al “Paiolo Magico”. Non capisco perché Violet e suo marito non disconoscano quella piccola ribelle…-
Helen Zabini aveva bevuto un sorso di tè al gelsomino ed aveva continuato il discorso. –Mio figlio è fidanzato con la maggiore delle Greengrass, Daphne, è una così cara ragazza… sono andata a trovarla e con lei c’era Astoria. È una cosuccia carina, con i capelli castani e gli occhi verdi. Certo, l’apparenza inganna…- aveva detto la signora Zabini. –Chi avrebbe mai potuto immaginare che una così bella ragazza fosse una traditrice del proprio sangue?-
-Draco- aveva chiamato Narcissa Malfoy. –Tu conosci la sorella di Daphne?-
Draco aveva fatto un cenno di diniego con la testa, totalmente disinteressato. In fondo, la piccola Greengrass era solo un’altra traditrice del suo sangue, con un nome ma non un volto.
-Povera Violet…- era intervenuta Eleanor Nott. –Che vergogna, una figlia che tradisce il proprio sangue! E pensare che il mio Theo la conosce, quella sciocca ragazzina. Sono “migliori amici”, probabilmente lui sapeva della passione di Astoria per la “feccia”.-
-L’ho sempre detto io, che quella ragazzina era strana.- aveva detto la signora Parkinson, con la sua voce acuta. –La mia Pansy mi ha raccontato che, ad Hogwarts, non la vedeva mai. Stava sempre con i Grifondoro e la feccia! Che vergogna…-
Dopo qualche minuto, Draco aveva smesso di ascoltarle. Non aveva idea di chi fosse Astoria Greengrass e non gl’importava saperlo.
Era troppo occupato a cedere ai rimpianti: non riusciva a dimenticare ciò che aveva fatto, i sensi di colpa non lo lasciavano mai…


***

-Perché l’hai sposato, se amavi un altro?-
-Se fossi da solo, senza sapere cosa fare o dove andare, cosa faresti?-
-Chiederei aiuto.-
-E’ quello che ho fatto.-


Astoria Greengrass non conosceva Draco Malfoy, ad Hogwarts aveva sempre passato tutto il suo tempo con Fred Weasley. Mentre tutti passavano del tempo con sua sorella, Astoria si era rifugiata fra le braccia di Fred Weasley, l’unico che non l’aveva mai  paragonata a Daphne.
Astoria aveva visto  l’alone di perfezione che circondava sua sorella e ne aveva avuto paura. Sapeva che  nessuno l’avrebbe mai guardata, accanto a Daphne,  ed aveva iniziato ad avvicinarsi a Fred.
Fred la capiva, non era come gli altri ragazzi, lui era in grado di farla ridere. Fred era l’unica persona di cui Astoria sentiva la mancanza.
Perderlo era stato terribile. Era stato come perdere sé stessa. Astoria, che era andata avanti solo grazie a Fred, era crollata. I suoi genitori avevano scoperto tutto, con l’aiuto di Daphne e lei era fuggita, incapace di affrontarli. Incapace di stare con qualcuno che non fosse Fred.
Aveva incontrato Draco durante una mattina come le altre: erano tutte uguali, le giornate. Infinitamente lunghe.
Stava camminando per Diagon Alley, diretta al Ghirigoro, dove aveva trovato lavoro, quando era finita addosso a lui ed aveva perso l’equilibrio.
-Stia attenta.- aveva sibilato lui, irritato.
Astoria si era scusata in un sussurro ed aveva fatto per andarsene, ma lui l’aveva fermata.
-Mi scusi, ci conosciamo?- aveva domandato Draco, aggrottando le sopracciglia chiare.
-Non credo.- aveva risposto Astoria. –Mi chiamo Astoria Greengrass.-
Draco aveva annuito, capendo che stava parlando con la piccola traditrice del suo sangue che aveva amato un Weasley.
-Sei la sorella di Daphne.- aveva osservato Draco. –Per ora parlano tutti di te.-
-E della mia fuga.- aveva continuato Astoria. –Non succedeva niente di simile da  quando Andromeda Black lasciò la sua famiglia per un Nato Babbano. Ma io non potevo restare a casa, non potevo…-
-Troppi ricordi.- aveva detto Draco, al posto di Astoria. –Tutti troppo dolorosi.-
Astoria aveva annuito e, per un attimo, l’aveva sfiorata una strana idea: lui la capiva.
-Ti va di andare a bere qualcosa?- aveva domandato Draco.
Ed Astoria aveva annuito: cercava di lasciarsi il passato alle spalle, di lasciare Fred. Peccato che Fred non se ne andasse mai: era sempre al suo fianco, sempre pronto a seguirla ovunque lei decidesse di andare.


***

-Dovevi rifiutare.-
-Probabilmente avrei dovuto farlo. Era… una specie di tradimento, credo.-
-Hai illuso mio padre.-
-Ho illuso me stessa, Scorpius.-


Le aveva chiesto di uscire solo perché lei lo faceva sentire normale. Lei non sapeva cosa voleva dire provare dolore, lei non aveva un marchio sul braccio, lei non aveva visto gli orrori che lui aveva vissuto. Astoria Greengrass non faceva altro che piangere l’unica cosa che aveva perso: il Traditore del suo sangue che aveva amato. Lei non sapeva cosa fosse il dolore.
Draco avrebbe tanto voluto avere una vita normale, ma non gli era stata concessa. A ricordarglielo il Marchio Nero che ogni giorno sbadiva, ma non se ne andava mai completamente.
-Perché ti piaceva tanto Weasley?- aveva chiesto Draco, cercando di distrarsi. Di sembrare normale.
-Perché lui mi capiva, mi amava.- aveva detto Astoria, con le lacrime agli occhi. –Stava con me, tutto il giorno, non mi lasciava mai. Di notte mi mancava. Mi manca ancora. Non hai mai amato qualcuno in questo modo?-
-Mai.- aveva risposto Draco, serio.
-Mai hai incontrato qualcuno in grado di farti battere il cuore? Non hai mai incontrato una ragazza capace di farti sentire la sua mancanza?- aveva domandato Astoria.
-Mai.- aveva ripetuto Draco.
La normalità era un concetto relativo, per Draco.
Quella sera, era tornato a casa e si era steso sul letto. Aveva sentito la mancanza di Astoria.
Del suo essere così tremendamente normale.


***

-Mi ha mentito.-
-Cosa?-
-Una persona l’aveva fatto sentire come mi sentivo io.-
-Chi?-
-Non posso dirtelo, è un segreto.-
-Dimmelo.-
-Non ti farebbe piacere sentirlo.-
-Chi?-
-Hermione Granger. La madre della tua fidanzata-


Avevano continuato a vedersi a Diagon Alley, ogni giorno. Draco cercava in Astoria la normalità che gli era stata negata, Astoria cercava in Draco qualcosa che le ricordasse Fred.
-Mi hai mentito, la prima volta che ci siamo incontrati.- aveva detto Astoria. –C’è stata una persona che ti ha fatto sentire come mi sento io.-
-Non sono affari tuoi.- aveva detto Draco, freddo. –Io non ti ho mai chiesto come passavi il tempo con quel sudicio traditore del suo sangue.-
Lo sguardo di Astoria si era fatto duro, gli occhi verdi simili a smeraldi. –Io non ho mai chiamato la Granger “Mezzosangue”.- aveva detto. –E non mentire, so che è lei. Essere invisibile ha i suoi vantaggi, sai? Così come passare molto tempo con i Grifondoro. Quando sei solo e nessuno riesce a capirti, inizi ad osservare. Io ho passato anni ad osservare gli altri, prima che arrivasse Fred. Non sottovalutarmi, ti prego.-
Draco l’aveva guardata, un lampo di sdegno nei suoi occhi chiari. –Io non passo il mio tempo con la feccia.- aveva detto, la sua voce simile ad un sibilo.
-Non direi.- aveva replicato Astoria. –Sei qui con una traditrice del suo sangue o sbaglio?-
-No. Me ne sto andando.- aveva risposto Draco.
-Ci vediamo al matrimonio della Granger, allora.-


***

-Perché sei andata al matrimonio di Hermione?-
-Mi aveva invitata lei.-
-E mio padre, che ci faceva lì?-
-Harry Potter in persona l’aveva invitato. Che sciocco, credeva davvero che il loro “rapporto” sarebbe migliorato, dopo la guerra.
-


Draco Malfoy l’aveva vista subito, Astoria, al matrimonio della Granger. Indossava un vestito grigio perla e parlottava con George Weasley.
-Malfoy.- l’aveva salutato Harry Potter, quando l’aveva visto. –Sono contento che tu abbia deciso di venire qui.-
-Potter.- l’aveva salutato Draco, freddo.
-Conosci Astoria Greengrass?- aveva chiesto Harry, indicando Astoria, che stava ancora parlando con George.
-Di vista.- aveva risposto Draco, freddo. –Conosco sua sorella.-
-Tutti conoscono mia sorella.- aveva osservato Astoria, mentre salutava Harry con un sorriso. –Harry, Malfoy. Sempre un piacere vedervi.-
-Astoria.- l’aveva salutata Malfoy, freddo.
-Dov’è Hermione?- aveva chiesto la ragazza, ad Harry.
-Dov’è Fred?- aveva chiesto Malfoy, con lo stesso tono.
Subito le lacrime avevano solcato il viso di Astoria e George aveva puntato la bacchetta su Malfoy.
-Abbassala, Weasley.- aveva detto Draco. –Me ne sto andando..-
E se n’era andato, senza dire altro. Aveva lasciato Astoria con il viso bagnato dalle lacrime e George Weasley che cercava di proteggere quella fragile ragazza che il suo gemello aveva tanto amato.
-Va tutto bene.- aveva detto Astoria, quando Draco era ormai lontano. –Va tutto bene…-
Bugia.
 Non andava niente bene, da quando aveva iniziato ad illudersi. Draco non era Fred.
Fu quello il momento in cui Astoria capì che mai avrebbe potuto innamorarsi di nuovo.
Mai.


***

-L’hai incontrato altre volte?-
-Davanti alla tomba di Fred, il primo aprile.-
-Che ci faceva lì?-
-Salutava un amico.-


Draco l’aveva vista in lacrime davanti alla tomba di Fred Weasley. Gli era sembrata  più piccola dei suoi diciassette anni, vestita di nero e con le lacrime che le scorrevano sul viso, liberamente.
-Vattene.- aveva detto Astoria, quando si era accorta che lui la stava guardando.
-Abbiamo molto in comune.- aveva osservato Draco, senza ascoltarla. –Entrambi abbiamo perso qualcuno.-
-Tu non hai perso nessuno.- aveva replicato Astoria, fredda. –La Granger è viva, se non sbaglio.-
-Io ho perso un amico.- aveva risposto Draco. –Tu hai perso un’amante. Entrambi abbiamo perso qualcuno.-
-Cosa vuoi da me, Malfoy?- aveva domandato Astoria, asciugando una lacrima con la mano.
-Ti andrebbe di uscire, questa sera?- aveva domandato, incerto. Come se non avesse voluto chiederglielo realmente.
-No.- aveva risposto Astoria. –Non oggi, è il suo compleanno.-
-Domani.- aveva detto Draco. Era più un ordine che una richiesta.
-Domani.- aveva concordato Astoria. –Mi stai usando per dimenticare la Granger?-
Draco aveva ghignato. –Forse.- aveva detto. –E tu mi stai usando per sostituire Fred Weasley?-
-No.- aveva replicato Astoria. –Nessuno è come lui.-
-George Weasley.- aveva suggerito Draco.  –Lui somiglia a suo fratello.-
Una lacrima aveva solcato il viso di Astoria. –Non è vero, non sono la stessa persona. George è diverso da Fred, stare con lui sarebbe come tradire Fred.-
-E stare con me come sarebbe?- aveva domandato Draco, in un sussurro.
-Sarebbe… niente.- aveva detto Astoria. –Sarebbe non rimanere sola, sarebbe fare quello che Fred voleva che io facessi.-
-Ovvero?- aveva domandato Draco, annoiato.
-Voleva che fossi felice.- aveva detto Astoria, con le lacrime agli occhi. –Voleva essere felice con me.-
-Sciocchi sentimentalismi da Grifondoro.- aveva osservato Draco. –Lui è morto, Astoria.-
-Come se non lo sapessi!- era esplosa Astoria. –Come se non lo ricordassi ogni maledetto giorno della mia esistenza! Come se non soffrissi!-
-Non sei l’unica!- aveva risposto Draco. –Credi di essere speciale, di essere l’unica a soffrire. Guarda!- aveva urlato, mostrandole il Marchio. –Tu non hai idea di ciò che ho dovuto vedere. Tutto quello che sai fare è rimpiangere la perdita di quel Grifondoro così sciocco da amarti!-
-Non osare dirmi che tu non l’hai amata!- aveva urlato Astoria. –Forse siamo due sciocchi, Draco.-
-Non darmi dello sciocco. Lei non è morta, non sono fedele a qualcuno che non respira più.- aveva detto Draco. –Qui la sciocca sei solo tu.-
-So di essere una sciocca. Ma tu, se fossi al mio posto, cosa faresti?- aveva domandato Astoria. –Quando ti ritrovi solo, nella mia situazione, non puoi fare niente. Puoi solo aspettare qualcosa che non arriverà mai.-
-Io, al tuo posto, smetterei di aspettare.- aveva risposto Draco. –Non sono uno sciocco.-
-Tu hai già smesso di sperare da molto tempo, Draco.- aveva risposto Astoria.


***

-Da quel giorno, ti ha amata.-
-Cosa?-
-Me lo diceva sempre. Diceva che si era innamorato del tuo caratteraccio.-
-Io non l’ho mai amato.-
-Lo so.-


Non aveva voluto che suo padre l’accompagnasse all’altare. Si era fatta accompagnare da George Weasley, il gemello dell’uomo che aveva amato.
Aveva pianto mentre camminava per raggiungere il suo futuro marito. Aveva pianto sulle lenzuola, la prima notte di nozze, fino a far preoccupare suo marito. Non parlava, continuava a mormorare “ Fred, perdonami” e non smetteva mai.
Draco, all’inizio, l’aveva ignorata: non aveva mai provato pietà per gli esseri che non erano in grado di sopravvivere da soli. Ma, lentamente, la pietà si era fatta strada in lui, insieme a qualcos’altro. Voleva proteggerla, aiutarla.
Astoria non voleva  il suo aiuto. L’unica cosa che desiderava non poteva averla.
L’aveva raccolta, quando l’aveva trovata rannicchiata sul pavimento, tremante e piangente.
Era riuscito ad amarla.
Non credeva che ci sarebbe riuscito, ma l’aveva fatto. L’aveva amata.
Troppo per non restare ferito dall’indifferenza di sua moglie, troppo. Ma, forse, era inevitabile.
Astoria non lo sapeva, ma aveva bisogno di essere raccolta. Draco aveva bisogno di raccogliere qualcuno.
Aveva provato ad ignorare sua moglie, Draco: non ci era riuscito. Doveva raccoglierla.
-Non ho bisogno di te.- aveva ripetuto Astoria, tutte le volte che Draco aveva cercato di aiutarla.
Draco non le aveva mai risposto. Mai.
-Perché fai tutto questo per me?- aveva domandato Astoria, un giorno.
-Perché sono uno sciocco.-


***

-Non l’hai mai ringraziato?-
-Io non dico “grazie”, Scorpius. Io non gli avevo mai chiesto di raccogliermi: tutto quello che volevo era essere lasciata da sola, sul pavimento. Morire.-
-Voleva solo che tu fossi felice.-
-Non potevo esserlo. Avevo perso tutto…-
-Hai avuto me.-
-Avevo perso tutto.-


Lei non gliel’aveva detto, Draco l’aveva scoperto per caso. Era tornato a casa, una sera di settembre, ed aveva trovato Astoria che dormiva, sul letto. Aveva una mano sul ventre e sorrideva.
Poi, di botto, si era alzata ed era corsa via, coprendosi la bocca con una mano.
L’aveva capito subito, Draco, che c’era qualcosa che non andava…
Lavorava al Ministero ed era stato un Mangiamorte, era abituato a riconoscere le menzogne.
-Mi nascondi qualcosa.- aveva osservato. –Stai male?-
Astoria aveva riso, ad alta voce. –Non ti nascondo niente.- aveva detto, sicura. –Cosa dovrei nasconderti?-
Draco l’aveva guardata, diffidente. –Astoria…- aveva sussurrato.
-Non lo voglio, Draco!- aveva urlato Astoria, gettandosi sul pavimento. –Non lo voglio, questo bambino!-
Draco, per diversi minuti, non era riuscito a muoversi. –Astoria…- aveva detto, con lo stesso tono che avrebbe usato con un bambino capricciosa.
-Non lo voglio!- aveva urlato Astoria, scossa dai singhiozzi. –Non è di Fred… l’ho tradito, Draco. Ho tradito Fred.-
-Non hai tradito nessuno.- aveva detto Draco, cercando di tranquillizzarla. –Va tutto bene.-
-No, non va bene! Mi odierà…- aveva detto Astoria. –Non voglio che lui mi odi, non lo sopporterei!-
E Draco non aveva avuto la forza di rispondere. L’aveva fatta sdraiare sul letto e l’aveva coperta, affinché non prendesse freddo.
Ma lei aveva continuato a parlare, a mormorare quelle frase “L’ho tradito, ho tradito Fred”. E Draco non lo sopportava…
Era scappato e si era sentito un codardo, ma era l’unica cosa che poteva fare. Non era mai stato in grado di affrontare i problemi.
Ed adesso si trovava solo, come un naufrago, a cercare di combattere il dolore.
Non era mai stato bravo a combattere il dolore.


***

-L’hai distrutto.-
-Lo so.-
-Avresti potuto chiedergli scusa.-
-Io non mi scuso, Scorpius. Sapeva che non avrei mai amato un altro uomo.-


Quando il bambino era nato, Astoria si era rifiutata di vederlo. Sua sorella Daphne era andata a trovarla, una mattina. Draco non venne mai a conoscenza delle parole che si scambiarono, ma sentì le urla. Daphne e Astoria avevano urlato, una contro l’altra, probabilmente perché Daphne era venuta a sapere dello strano comportamento della sorella.
Era uscita con il viso paonazzo, Daphne, e gli occhi verdi pieni di lacrime. Aveva sorriso lievemente a Draco ed aveva sussurrato un “va tutto bene, non preoccuparti”.
Non era più tornata a trovare sua sorella. Qualche volta, aveva mandato un gufo con una lettera per Draco ed un regalo per suo nipote, Scorpius.
Non aveva più parlato con sua sorella.
Astoria, dopo qualche giorno, aveva ceduto alle insistenti richieste di Draco ed aveva guardato per la prima volta suo figlio.
Non aveva detto niente: lacrime silenziose avevano solcato il suo volto. E Draco aveva capito cosa avrebbe voluto dire sua moglie: aveva tradito Fred. Di nuovo.
Aveva promesso a sé stessa che non avrebbe ceduto ed invece l’aveva fatto, aveva sbagliato. Di nuovo.
E si sentiva come uno di quei naufraghi su un’isola deserta: sola, sbagliata.
Draco, che non era mai riuscito a capire sua moglie come aveva fatto Fred Weasley, aveva iniziato a riversare tutte le sue attenzioni sul bambino.
Aveva gli stessi occhi di sua moglie, della stessa delicata sfumatura di verde. Astoria non se n’era mai accorta.
Lei non stava mai con suo figlio. Non avrebbe più tradito Fred. Non di nuovo.


***

-Poi, cos’è successo?-
-E’ come quando cerchi di tenere insieme i cocci di uno specchio. Prima o poi li lasci e cadono sul pavimento, irrimediabilmente ed inevitabilmente separati.-
-Sei stata tu?-
-Non ho più lasciato che fosse il destino a scegliere per me. Una volta basta, Scorpius. Ho sempre scelto io, da quando Fred mi lasciò, per sempre.-


Scorpius aveva sempre cercato di ottenere l’affetto di sua madre: era sempre lì, accanto a lei, in un silenzio che rasentava l’adorazione. Sempre a rendersi utile, sempre a cercare di essere perfetto, solo per lei. Ed Astoria, ogni tanto, lo aveva guardato e gli aveva sorriso. Scorpius non si era mai lamentato, aveva sempre accettato quel poco di affetto che sua madre si era sforzata di dargli.
Non aveva mai chiesto a sua madre perché fosse così riluttante a concedergli l’affetto che meritava.
Quando aveva portato la sua fidanzata a casa, aveva visto il colore sparire dal viso di sua madre.
Aveva sorriso a Rose e poi era uscita dalla stanza, in lacrime. Quando Rose era tornata a casa, Scorpius era entrato nella stanza dei suoi genitori ed aveva visto sua madre piangere e parlare con Draco.
-E’ uguale a lui.- diceva continuamente. –Draco, quella ragazzina è uguale a lui!-
-E’ sua nipote.- aveva risposto Draco. –E’ ovvio che ci sia una certa somiglianza.-
-Non voglio più vederla qui!- aveva urlato Astoria. –Mai più, Draco. Non potrei sopportarlo di nuovo.-
-Non è giusto.- aveva risposto Draco. –Non rovinerai ancora la vita di tuo figlio.-
E Scorpius era scappato, prima di sentire la risposta di sua madre.
Il giorno seguente, suo padre si era ammalato. Per qualche strano motivo, Scorpius aveva sempre pensato che sua madre l’avesse avvelenato.


***

-L’hai ucciso tu, non è vero?-
-Non sono un’assassina.-
-Cos’è successo, allora?-
-Se n’è andato, semplicemente. Come Fred. Solo che io non ho sentito la sua mancanza.-
-Bugiarda.-
-Lo so.-


L’aveva lasciata senza una parola, Draco. Se n’era andato senza laciarle un biglietto, senza salutarla. Aveva scritto a Scorpius, ma lui era rimasto.
Aveva chiesto a sua madre di aiutarlo ad organizzare il matrimonio e, di nuovo, aveva cercato di ottenere il suo affetto.
E lei aveva continuato a sfuggire a suo figlio, a negargli quella tenerezza che lui tanto bramava.
Gli aveva raccontato la sua storia.
-Mi dispiace, mamma.- aveva detto Scorpius, quando lei aveva finito di raccontare. –Non riuscirò mai  a capirti.-
-Nessuno ci è mai riuscito.- aveva risposto Astoria, con un lieve sorriso sul volto. –Nessuno ci riuscirà più.-
E sorrise, Astoria. Come un naufrago che è finalmente riuscito a tornare a cas




Bessie's Corner:
E siamo arrivati alla fine. Spero che vi sia piaciuta. Qui sotto il giudizio di Tefnut.
§
Sintassi e grammatica: 8,3/10
È una storia che non contiene tantissimi errori grammaticali, e quelli che hai collezionato sono in parte dovuti ad una distrazione nel finale della narrazione e ad una – a parer mio – mancata rilettura del tuo lavoro.
Ad uno ad uno, eccoli qua.
1) “-Mamma?-”: è un problema che ho riscontrato in tutta la tua storia, per il quale ho optato per uno 0,5 complessivo di penalità (non so te, ma io detestavo quando, al liceo, i professori mi toglievano milioni di punti per lo stesso errore ripetuto). Ti copio dunque la stessa osservazione con cui ho spiegato l’errore a Zia Palla: nei dialoghi segnalati con il trattino, la giusta forma è questa “–”, non questa “-” (non è ben evidente, ma il primo è il trattino lungo mentre il secondo è quello corto), inoltre, prima e dopo ogni trattino, va tassativamente inserito uno spazio.
2) Nella seconda pagina, ti è sfuggito un “Asteria”: è chiaro che non è scorretto, ma in tutto il resto della storia l’hai chiamata “Astoria”, e il nome non è ovviamente intercambiabile. Se ne sceglie uno e lo si utilizza per tutto il racconto.
3) “Astoria che era andata avanti solo grazie a Fred, era crollata”: hai tralasciato una virgola dopo “Astoria”.
4) “Sapeva che nessuno l’avrebbe mai guardata, accanto a Daphne ed aveva iniziato ad avvicinarsi a Fred Weasley”: a parte la ripetizione del nome e cognome di questo poveretto nel giro di sei righe, la virgola tra “guardata” e “accanto” esige una compagna da posizionarsi tra “Daphne” e la congiunzione “ed”. Il fatto che spesso quest’ultima non voglia essere preceduta dalla virgola (definizione molto da scuole medie, a mio parere) non è sufficiente per toglierla, non qui.
5) “Draco l’aveva vista, davanti alla tomba di Fred Weasley, in lacrime”: è una svista che avrei potuto catalogare tra i castroni stilistici, ma qui la trovo proprio scorretta in quanto spezza la frase dove non dovrebbe essere spezzata: è ancora una virgola, quella tra “vista” e “davanti”. Qui sarebbe più musicale un “Draco l’aveva vista in lacrime davanti alla tomba di Fred Weasley”.
6) “Non potevvo esserlo. Avevo perso tutto”: potevo.
7) “L’aveva fatta straiare”: sdraiare.
8) “Le parole che si cambiarono”: una “s” smarrita. Scambiarono!
9) “Daphne era venuta a sapeere”: questo è il momento in cui hai perso la lucidità della sintassi, sai? Hai cominciato a sfornare un errore di battitura dopo l’altro, forse avevi fretta.
10) “Era uscita con il viso paonazzo, Daphne e gli occhi verdi pieni di lacrime”: virgola dopo “Daphne”.
11) “Non era più tornata a trovate sua sorella”: trovare!
12) “Silenzio che resentava l’adorazione”: rasentava!
13) “Rilutante”: doppia “t”, riluttante. E qui finiscono anche gli errori di battitura, cara! :)

Forma e stile: 8/10
Confesso che all’inizio ti avevo dato un 7,5, ma rileggendo la storia mi sono accorta che l’unico fattore che mi abbia provocato irritazione è il tuo modo di gestire le virgole. Le utilizzi male, secondo me, nel senso che spesso spezzi frasi che non dovrebbero essere spezzate, oppure non le metti dove andrebbero messe. Per questo aiuta leggere la frase ad alta voce: vedrai che poi le pause si collocheranno al posto giusto da sole!
Per il resto, un bel lavoro! La storia scorre via veloce, semplice, lineare: ancora prima di accorgermi di essere a metà, l’avevo già finita! Brava!

Caratterizzazione: 8/10
Troppo cattiva ed insensibile? Non credo proprio, anzi: devi sapere che ho un debole debolissimo per le persone cattive ed insensibili. Non è il caso della tua Astoria, comunque: lei è leggermente fredda, la immagino reagire con un certo distacco alle domande di Scorpius, distacco che evidentemente non ha nei confronti della vita (una persona soffre perché vive, del resto). Non è insensibile, soltanto ferita. Certo, fossi in lei approfitterei del fatto che ho Draco al mio fianco, ma non posso negare di aver subito il fascino di questa Astoria assolutamente particolare e bloccata nel suo passato. Un’Astoria che, inutile negarlo, non vive più. Si merita un 9 pieno.
Non è vero che con Draco sei andata OOC. Ammetto che il suo ingresso è esageratamente gioviale, ma del resto la storia è ambientata dopo i libri della Rowling, e io mi rifiuto si valutare rigidamente l’IC di un personaggio dopo anni: detesto il flat character alla Dickens, io pretendo uno sviluppo psicologico. E il tuo Draco è cresciuto dalla scuola. Non è perfetto, è vero, a volte risulta poco credibile (tanto che strappa appena un 7) però non è così sbagliato come credi tu.
Devo dirti che, per quanto s’è visto, mi è piaciuto anche Scorpius. Se avessi voluto valutarlo gli avrei dato un 8, ma non è protagonista in questa storia, perciò giudico la sua caratterizzazione invalutabile. Una breve comparsa, ma efficace.

Originalità: 5/5
Davvero un ottimo lavoro. La struttura a flashback ti fa già guadagnare mille punti, inoltre devo riconoscerti di non aver ricalcato alcun cliché (a parte l’incontro con scontro, ma ho scelto di non penalizzarti perché un dettaglio fiabesco non guasta mai), il che risulta molto rischioso in una Draco/Astoria, perché quando non si sa nulla di uno dei due personaggi si tende ad aggrapparsi alle prime idee che vengono, che spesso sono banali. Non è il tuo caso, a partire dall’inserimento di Fred Weasley. La tua, a differenza della terza e della quarta classificata, è una storia che continuerò a ricordarmi anche tra un mese. Complimenti!

Svolgimento della trama: 7,5/10
Non lasciarti ingannare dal votarello non troppo alto: la storia, come mi pare di aver già ampiamente spiegato, mi è piaciuta molto. Tuttavia, intendo segnalarti qualche scelta che non mi ha fatto impazzire.
1) Il motivo per cui Astoria e Draco si mettono insieme. Non è chiaro, non l’hai approfondito a dovere: capisco il cercare appoggio l’uno nell’altra, il fatto che siano entrambi disperati, ma non la trovo una condizione sufficiente a spingeli a prendere una scelta che condizionerà massicciamente le loro vite. Soprattutto per quanto riguarda lei: che cosa ci trova in Draco? Perché proprio lui? Qualche somiglianza con Fred (rispondo io: NO!)? Avresti dovuto approfondire maggiormente le cause che li spingono a stare insieme, in modo che la faccenda non sembri del tutto pilotata dall’autore.
2) “Stare con lui sarebbe come tradire Fred”: beh, per questo non ti ho tolto punti, ma il mio opinionismo mi spinge a informarti sul mio punto di vista. Non credo che stare con George sia un tradimento nei confronti di Fred (innamoramento permettendo, ovvio: se ci stesse soltanto per la somiglianza sarei d’accordo con te). Ho letto recentemente una storia di Ivana Efp che spiega il motivo per cui Angelina si mette con l’altro gemello e ti assicuro che è spettacolare. Oh, tranquilla: non faccio parte della nicchia che sostiene che Fred e Angelina fossero fidanzati ad Hogwarts, nessuno ce l’ha mai detto e nessuno l’ha mai scritto, ma è presumibile che si vedessero e comunque è condizione determinante per il senso compiuto di quel racconto. Ecco, nient’altro! XD
3) Ad un certo punto scrivi che Astoria ha gli occhi azzurri, e questa è un’incongruenza piccola ma non troppo: la madre di Zabini, all’inizio, li aveva definiti verdi.
4) L’ultima frase. Nonostante mi piaccia come suoni e mi ricordi il “I wish I was a sailor with someone who’s waiting for me” di Wishlist dei Pearl Jam, non impazzisco per l’ostentato happy ending. Sono una drogata di happy ending, lo ammetto, ma qui risulta leggermente forzato, non so se mi spiego. Non mi rifaccio soltanto agli avvenimenti passati che ancora tormentano il cuore di Astoria, ma anche alla conversazione con Scorpius: perché il naufrago è tornato a casa? Il ragionamento è smontato da tutto il resto del racconto. Non mi convince o, comunque, non è chiaro.

Gradimento personale: 4/5
Prima che me ne dimentichi, a proposito di gradimento:
-Dov’è Hermione?- aveva chiesto la ragazza, ad Harry.
-Dov’è Fred?- aveva chiesto Malfoy, con lo stesso tono.
CHE FOTTUTO ADORABILE BASTARDO! AMO QUESTE COSE!
Ora mi ricompongo. Dunque, la storia mi è generalmente piaciuta. Come ti dicevo, ci sono due o tre cosucce che non mi hanno fatto impazzire a livello di trama, e purtroppo questo intacca anche il giudizio personale; su di esse, comunque, non mi dilungo.
Ho davvero apprezzato la figura di Astoria in questa storia: mi piace come la vita l’ha consumata, lasciandole milioni di cicatrici impossibili da ignorare, mi piace come si comporta, la freddezza poco credibile che tenta di ostentare, mi piace la sua grande umanità, che si manifesta in primo luogo nell’esigenza di chiedere aiuto.
Quando sei solo e nessuno riesce a capirti, inizi ad osservare. Io ho passato anni ad osservare gli altri, prima che arrivasse Fred. Non sottovalutarmi, ti prego.-
La figura dell’osservatore mi ha sempre affascinata, mi piace come Astoria incarni questo ruolo nella tua storia: le conferisce qualcosa di unico. Ho anche apprezzato il fatto che lo preghi di non sottovalutarla. Non so nemmeno perché, ma ha un bell’effetto.
Adoro l’utilizzo centrale del verbo “raccogliere” in questa storia. Mi piace la scelta del verbo apparentemente poco calzante, ma in verità personalissimo e perfetto.
Ho apprezzato davvero il passaggio in cui dici che Draco non è mai stato in grado di risolvere i problemi: forse perché è anche una caratteristica del mio Scorpius in LNM, forse perché è un dettaglio che anche io intravedo in lui e che pochi si prendono la briga di mettere in luce.
Insomma, un bel lavoro davvero. Non fosse per qualche punto in cui sei inciampata a livello di linearità della trama, avresti totalizzato un punteggio pieno, perché la tua storia mi è piaciuta molto, dico davvero.
Ciò detto, perché non ho mai letto una tua storia prima d’ora? Dopo questo contest (amo i concorsi anche perché si scoprono nuovi autori), passerò di sicuro.

Totale: 40,8/50
   
 
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