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Autore: SamanthaMcQueen    11/08/2012    16 recensioni
La mia prima storia Larry.
Spero vi piaccia. :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12.

I hear them calling.

 

Era stato.. non sapevo nemmeno definirlo io stesso. Di certo l’ultima cosa che mi aspettassi era che il mio migliore amico mi saltasse addosso per baciarmi, ecco.
Non riuscivo ancora a capacitarmene, era tutto così irreale, così tanto che iniziai ad auto-convincermi che quello fosse tutto un sogno, che la realtà era ben diversa, era chiara ai miei poveri occhi che per tanto tempo non erano riusciti a vedere la verità di fronte a me. Ma come diavolo avevo fatto a non accorgermene? Ero un povero idiota, solo ora me ne rendevo conto.
Tutto, avevo sbagliato tutto, e finalmente riuscivo a capire i suoi comportamenti strani, i suoi sbalzi s’umore.. tutto.
Come avrei mai potuto rimediare al danno fatto?
La mia mente era invasa dai suoi occhi, i suoi occhi tristi e desolati puntati su di me, l’unico responsabile di questa orribile situazione.
Rimasi sul mio letto, inerme, seduto lì a fissare il vuoto per troppo, veramente troppo tempo.
Non mi importava nemmeno dove fosse Louis in quell’istante, poteva essere rimasto lì o essersene andato a casa, non era importante, non ora.
Non sapevo che fare, cosa pensare, era tutto troppo confuso.
Sforzandomi forse un po’ più del dovuto, mi alzai dal letto e scesi al piano di sotto a prendere un bicchiere d’acqua, stavo iniziando a sudare freddo, e per fortuna non vi trovai nessuno. Al momento credo che non sarei riuscito a sostenere una conversazione nemmeno con un criceto.
Sgusciai fino alla cucina, aprii la dispensa e vi tirai fuori una bottiglia d’acqua, iniziando a bere lentamente direttamente dalla bottiglietta, non mi andava di prendere un bicchiere.
Mi sedetti su una sedia, posando il capo sul tavolo della cucina, e cominciai a ragionare sul da farsi, a mente più lucida.
Il mio migliore amico mi aveva… le sue labbra.. e io l’avevo respinto. Ma che altro avrei dovuto fare?
La cosa che mi sconvolgeva di più di tutte, era che c’era qualcosa in quel contatto fra di noi, che non mi era dispiaciuto affatto, ma non riuscivo a capire cosa fosse. Ero certo di non essere innamorato di Zayn, era il mio migliore amico da una vita, come facevo ad esserlo? L’avevo sempre visto come un fratello, per quello quel tocco fra di noi, così intimo mi aveva totalmente sconvolto.                                                                      
Che cosa avrei potuto dirgli? Non capivo nemmeno io stesso quali fossero i miei sentimenti.
E poi quel momento con Louis.. quanto l’avevo desiderato, quanto.
Il solo sentirlo tanto vicino a me mi faceva credere di poter capire chi lui fosse realmente, lui non era cattivo, ne ero certo.
Più ci pensavo e più la testa mi scoppiava, dannazione che situazione disastrosa.
-Oh, eccoti, mi aspettavo di vederti poltrire.- sentendo una voce familiare mi voltai a vedere chi fosse, e mi trovai Gemma che mi fissava perplesso.
-Non sono dell’umore per sentire i tuoi capricci, Gemma. Sparisci.-
Effettivamente non avevo proprio la pazienza di sentire le sue lagne, o di ascoltare per filo e per segno la sua giornata con Niall. Non ero dell’umore per niente, avrei voluto solo sparire per sempre.
Prima di sentirla ribattere come suo solito, mi alzai svogliatamente dalla sedia per tornarmene in quella odiata stanza, a malincuore in realtà, perché rimanere lì dentro  non faceva altro che ricordarmi cosa fosse successo un’ora prima.
Invece, prima che potessi uscire dalla cucina Gemma mi afferrò per un braccio, facendomi voltare. Volevo correre via in fretta, non ce la facevo più a restare lì, serio, come se nulla fosse successo.
-Hei, Harry..  è successo qualcosa?- Il suo bel visino sempre imbronciato, ora aveva preso una piega decisamente preoccupato, la fronte tirata, gli occhi indagatori.. al che non ce la feci più, e guardandomi le scarpe le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance. Non me ne accorsi quasi, perché il mio cuore stava piangendo da quando Zayn era uscito da quella stanza, non ci vedevo molta differenza ora.
Gemma si avvicinò a me e mi strinse forte fra le braccia, e non potei fare a meno di ricambiare stringendola più forte che potei.
Non eravamo mai stati di quei fratelli tutti coccole e carezze, erano gli altri i modi in cui noi ci dimostravamo affetto, ma ogni tanto sentirla vicina in quel modo, mi faceva sentire a casa.
Le passai un braccio attorno al collo, spostandomi appena da quell’abbraccio, e passandomi la mano libera sugli occhi, sfregandoli con forza per far andare via le lacrime.
Lei rimase a guardarmi e a sorridermi, finchè non ce ne andammo sul divano a guardare talent show idioti da quattro soldi, abbracciati come prima, a coccolarci sotto una coperta.
Era stranamente rilassante, sinceramente non pensavo sarei riuscito a stare più di cinque minuti con mia sorella senza litigare. In fondo era una sensazione piacevole.
Di punto in bianco però la vidi alzarsi, di scatto, piazzarsi davanti alla mia figura.
-Che succede?- dissi io leggermente confuso.
Lei mi guardò alzando un sopracciglio, poi tirò fuori dalla tasca due foglietti di carta, iniziando a sventolarli.
-Luna Park.- Disse lei, sorridendo come un’ebete.
-Luna Park..- ripetei io leggermente confuso.
-Stupido, io e te, domani. Luna Park. Io.e.te… ci siamo?- Scandiva le parole come se fossi un neonato, e che stesse cercando di farmi dire la mia prima parola.
-Dove li hai presi quelli?- chiesi io riprendendomi, e allungando un dito verso i due biglietti.
-Me li ha dati… mamma.-
Povera Gemma, non era proprio brava a dire le bugie. Era identica a me, in quello. Abbassava la testa, si mordeva il labbro frustratamente.
-Te li ha dati Niall.- Conclusi io senza aver bisogno che lei dicesse altro.
-No!- Sbottò lei di colpo, e non potei fare a meno che scoppiare a ridere, buttandomi sul divano.
-Aaaah, c’è del tenero tra i due. E io che pensavo l’avresti spaventato in un paio di giorni..-
La ragazza mi si buttò addosso decisamente imbufalita, iniziando a pizzicarmi ovunque. Era da quando avevamo.. circa io 8 anni, e lei 6 che non giocavamo più in quel modo.
Quando finalmente finì di torturare me e il mio povero stomaco, tornammo seri.
-Dovresti andarci con lui, sia?-
-Certo che lo so! Il fatto è che sono troppo buona.- non mi fece nemmeno il tempo di rispondere e si alzò in piedi, di nuovo. –Vado a scegliere cosa mettermi domani, e a disdire un appuntamento… ti conviene fare il bravo, domani, o ti riterrò per sempre responsabile della rovina della mia vita!-
Alzai gli occhi al cielo, esasperato. Un po’ più tragica no? Era solo un appuntamento, poteva averne altri mille. Anche se.. un po’ mi spiaceva, insomma, finalmente sembrava che Gemma avesse trovato qualcuno..
-Grazie.- sputai fuori senza pensarci troppo, notando con stupore che la ragazza si soffermò a sorridermi, prima di correre in camera sua.
Non era tutto sistemato… affatto. Però dovevo cercare di schiarirmi le idee, una serata fuori da quella schifosa stanza mi avrebbe fatto solo bene.
-Penso che… penso che sta notte, dormirò sul divano.- E detto questo, mi avviai verso il piano di sopra a prendere le mie cose.

 

Louis Tomlinson.


 

Ero lì fuori, ad aspettare come un idiota che qualcuno mi aprisse la porta, patetico. Ma seriamente ero stato sbattuto fuori?
Dopo svariati minuti di vani tentativi di rientrare in quella maledetta casa, mi sedetti sui gradini davanti all’entrata, e rimasi in attesa. Stavo morendo di.. non sapevo nemmeno io di cosa. Volevo entrare lì dentro, ad ogni costo, non mi andava che quello stupido con l’intelligenza pari ad un bradipo stesse troppo con la mia preda. Che poi… potevo definirla in tal modo? Mi dava un certo fastidio, chiamarla così. Forse sarebbe stato meglio chiamarlo col suo nome, Harry. Sì… Harry.
Quando pensavo che fossero quasi morti, lì dentro, cominciai a sentire dei rumore, qualcosa che sbatteva, non riuscivo a capire, ma non appena sentii la porta aprirsi alle mie spalle d’istinto mi alzai in piedi e mi voltai, per vedere chi aveva aperto.
Zayn uscì furioso chiudendo la porta alle sue spalle violentemente, per poi venirmi incontro e darmi uno spintone talmente forte da farmi fare un bel volo prima di volare a terra.
Non feci in tempo nemmeno ad aprir bocca che ero già per terra.
-Ma sei scemo? Tutto il gel che hai in quella zucca vuota ti ha offuscato il cervello?-
Non fu proprio una delle mie trovate migliori, rispondergli, perché non gli ci volle niente per alzarmi da terra e sbattermi contro la mia auto, tenendomi decisamente troppo forte per il colletto della mia t-shirt.
Avevo sentito dire che quel ragazzo qualche anno prima era stato un bullo.. specialmente da quando non era più molto amico di Hazza. Mi ero informato bene sull’argomento, quando avevano fatto pace era tornato inspiegabilmente un agnellino, ma prima, sembrava non fosse una delle migliori amicizie che potessi farti.
-Non avvicinarti a lui, ok? Puoi avere chi vuoi con i tuoi sporchi soldi, non toccarlo.-
Pensai di rispondergli, e di certo non a parole, ma non lo feci. Rimanemmo in silenzio a fissarci, io ero furioso, avrei voluto spaccargli la faccia ma sapevo che non potevo farlo, l’immagine della mia famiglia era una cosa troppo importante, chissà cosa avrebbe detto mia madre se l’avesse saputo.
E poi, per uno come Harry… non avrei di certo dovuto farlo.
Quando il moro mi lasciò andare mi sentii meglio, anche se la voglia di saltargli addosso mi stava divorando, non riuscivo quasi più a controllarmi.
-Che è successo là dentro?-
-Perché, ti interessa?- Mi disse Zayn con aria di sfida. Merda, non dovevo chiederglielo. Ma non mi interessava… no? Certo che no, ovvio.
-Va bene, non dirmi niente, fa come ti pare.-
Prima di sentirmelo avvicinare di nuovo, salii in macchina e partii verso casa, sapendo che non se ne sarebbe andato finchè io non lo avessi fatto per primo.
 
Una volta a casa mi sentivo distrutto. Nella litigata non avevo fatto caso a quanto le ossa mi facevano male. Mi aveva buttato contro un’aiuola del vialetto, che era tutta contornata da sassi piuttosto appuntiti. Non perdevo sangue, ne ero certo, ma sentivo un dolore allo stomaco e alla schiena, per non parlare della faccia dove mi aveva colpito.
-Uh, finalmente sei tor..-
-Lottie.- Dissi io sorridendole, per poi passare a guardarla stranito, visto che era rimasta a fissarmi. Non ci misi molto a fare due più due. –Sono conciato tanto male?- bofonchiai io.
-Beh, dipende da cosa intendi tu con ‘male’..-
Mi diressi deciso verso lo specchio più vicino che avevo a portata, abbastanza grosso da potermi vedere almeno fino alla vita.
Quando vidi la mia immagine riflessa nello specchio, strabuzzai appena gli occhi.
Avevo la t-shirt tutta sgualcita, era tutta sporca e leggermente strappata, ero spettinato e sul torace avevo dei segni violacei. Il viso non aveva riportato poi molti danni, Zayn davanti ad Harry probabilmente non aveva osato colpirmi molto forte, ero leggermente viole sotto la guancia, ma con un po’ di trucco di Lottie sarebbe sparito.
-Beh, questa nuova acconciatura devo dire che ti dona.-
-Uh, simpatica. Devi segnartela questa da usare qualche volta.-
Sentii Lottie sbuffare, per poi vedere arrivare anche la sua immagine riflessa nello specchio, dietro di me.
-Non può andarti sempre bene, Boo.-
Mi voltai a guardarla in faccia, con un sopracciglio alzato. –Non chiamarmi boo, sai che lo odio. Comunque non ha importanza.. credo che lascerò perdere.-
Invece di vederla contenta come mi aspettavo, dato che sapevo che nutrisse una certa simpatia per Harry e odiava il mio modo di comportarmi, mi guardò con aria assassina.
-Ma sei forse scemo?! Ora, dovresti mollare? Dopo che ti sei fatto ridurre in questo stato, vuoi mollare? Ci sei vicino, Boo.-
Il fatto che mi urlasse contro non era poi tanto strano, ma il fatto che mi incoraggiasse a buttarmi fra le braccia di una persona, specialmente di un ragazzo, quando sapeva che volevo solo usarla, mi sembrava strano. Che non si aspettasse davvero che lui mi avrebbe cambiato? Che mi avrebbe reso una persona migliore e che mi avrebbe fatto innamorare?
Le bambine, hanno una fervida immaginazione al giorno d’oggi.
-Lottie, non sono affari tuoi, vai in camera.- Sapevo che odiava quando facevo la ‘parte del cattivo’, come la chiamava lei, ma qualcuno in quella casa doveva comportarsi pur da genitore, no? Visto che ora non ne avevano, o meglio.. era come se non ne avessero mai avuti.
La ragazza restò a fissarmi imbronciata per un po’, doveva sempre fare la bambina in quei momenti, mi irritava. Alla fine mi decisi io ad andarmene in un’altra stanza, non ero proprio in condizione di sentire i suoi capricci.
-Aspetta, Boo!-
-Non chiamarmi così, ti ho detto. Che c’è?- chiesi voltandomi.
Lei tirò fuori il cellulare sorridente, e mi venne incontro.
-Luna Park.-
-Luna Park..- ripetei io.
-Domani, ti va? Te lo copro io quel livido osceno. Ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego.- Eccoli lì, gli occhietti da cucciola che tirava fuori nei momenti disperati. Cercai di guardare altrove, ma quelle pozze azzurre mi guardavano con tale intensità che cedetti.
-E sia.-
Lottie iniziò a saltellare avanti e indietro per l’ingresso soddisfatta, per poi darmi un bacio sulla guancia saltandomi addosso con un po’ troppa foga.
-Ahi!- sbottai io.
-Scusa, scusa.. vado a farmi un bagno, macho man.- Disse sorridente. –Ah fratellone, e se vuoi un consiglio amorevole… fattene uno anche tu.-
Rimasi un attimo a fissarla come un demente, guardandola saltellare su per le scale felicemente.
Alla fine scossi il capo e sorrisi, andandomi a stendere un attimo.
 
Luna Park.. evvai.
 
 
 
 



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Hola hola hola hola hola ç_ç. Sono tornata, sono viva, oh.
Scusate l’immenso ritardo, sarò sincera. Non avevo voglia/ispirazione/qualcosa di indefinito, per cui non ho mai finito questo capitolo. In realtà la scena del luna park volevo metterla tutta in questo capitolo, ma poi è venuto troppo lungo o.o. quindi posso ben capire che questo sia di una noia mortale, ma suvvia, pazienza.
Nel prossimo capitolo troveremo qualcosa di più interessante sicuramente,ma NON VI DICO NIENTE ewe, spero che chi mi seguisse prima continui a farlo nonstante la mia lentezza da bradipo :°D. lol Ah, e so che tutti i titoli dei miei capitoli possano sembrare strampalati e messi a caso, così, ma ognuno ha il suo significato c: #mecomplicata.
E.. niente, al prossimo capitolo, recensite recensite recensite, io intanto rispondo alle recensioni a cui non ho ancora risposto.
°Sam.

  
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