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Autore: ShakyStar24    11/08/2012    0 recensioni
Rosalie, quasi 18 enne frequenta la scuola superiore nella sezione marketing, lui Andrew 22 anni non frequenta la scuola ma bensì la strada.
Lei ragazza di sani principi, lui ragazzo che non riesce a capire il valore della vita.
Lei che cerca di non sbagliare, lui che prende brutte strade.
Ma a volte il destino gioca la sua carta, possono due persone così diverse condividere qualcosa di speciale?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Torno a casa, mi accomodo per pranzare dopodichè vado nella mia cameretta e metto in ordine un pò il bordello che avevo lasciato la mattina. Finisco di pulire e accendo il computer, mi collego in chat. Vedo chi c'è connesso, Andrew è online e anche il resto dei miei amici. Mi contatta Desirè: «E così stasera ti vedi con Andrew» «Non proprio, c'incontriamo così ... ma non è un appuntamento.» gli rispondo. «Certo certo, prevedo che voi due vi mettiate insieme .. anzi scommetto» accenna anche un piccolo smile sorridente. «Scema, non voglio scommesse su di me.» ricambio lo smile «e comunque non succederà mai.» «Staremo a vedere, vado a farmi la doccia a dopo tesoro.» mi saluta con questo messaggio. Entro nella mia cartella di musica e decido di ascoltarne un pò. Mmmh.. scelgo Apologize di Timbaland. *tin tin* suono della chat, è Andrew che mi contatta. «Signorina, non si saluta?» con una linguaccia che segue la frase. «E se stessi aspettando te?» ricambio lo smile. «Ma io ti dimostro sempre l'interesse, sei te che non ricambi.» «Chi te l'ha detto che non ricambio?» rispondo. «Hai rifiutato il mio invito ad uscire, questo mi toglie le speranze.» «Nella vita mai dire mai!» «Vuoi dire che ho una possibilità?» chiede. «Come può essere o come non può essere» seguo tale frase con un sorriso. «Staremo a vedere, stasera ti offro da bere.» «Va bene, ma solo per cinque minuti» gli dico. «Non vuoi stare con me?» mi manda un altro smile. «Si, però .. vabbè poi vediamo stasera.» «Sei indecisa, buon segno .. questo vuol dire che c'è qualcosa.» «Certo, sogna! Ci vediamo stasera scemo ti voglio bene» rispondo con un'altra linguaccia. «Va bene a stasera amore mì» ricambia la linguaccia. Chiudo la chat, tolgo la musica e mi stendo sul letto, prendo il cellulare e mando un messaggio con scritto della conversazione mia e di Andrew, sia a Desirè e sia ad Angelica. *suona il cellulare* ecco la prima risposta, è Angelica che mi dice «Sono curiosa di cosa succederà!» gli rispondo con un bel «Non succederà niente cara». Mentre Desirè mi dice «Vi innamorerete, so di avere ragione.» e rispondo anche a lei con una frase schietta «Non avrai ragione». Lascio il cellulare sul comodino, accendo la televisione e metto uno dei miei film preferiti "I passi dell'amore". Me lo sarò visto si e no un centinaio di volte, ma non mi stanco mai di vederlo. Ogni volta che arriva la fine piango come una cretina, sarà l'amore che c'è tra i due o sarà che sono troppo credulona io? Peccato che tutto il bene che c'è nei film, nella realtà non se ne vede nemmeno l'ombra. Finito il film, guardo l'orario sono le 18.00. Mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina, mia madre cuce un maglione a mio padre, mentre io apro il frigo e trovo una barretta di cioccolata kinder, così la prendo, mi siedo sul divano e mi gusto tanta dolcezza. «Hai carenza di affetto che mangi la cioccolata?» esclama mia madre sorridendo. «Ma no io sto bene, è solo che mi è venuta voglia» gli rispondo ridendo. «Era da molto che non toccavi cioccolata» conclude lei. Squilla il cellulare, vado a prenderlo e trovo un messaggio di Angelica «Avevate ragione, io e Federico abbiamo fatto nuovamente pace.» gli rispondo «Era immaginabile e scontata la cosa, comunque sono contenta per voi due.» Ritorno così in cucina a bere un pò d'acqua. Dopodichè vado a farmi una doccia, esco dal bagno, mi sistemo i capelli e il trucco. Apro l'armadio, cosa posso mettermi? Ci sono! Scelgo pantacollant con converse e una magliettina un pò leggera. Siamo a Maggio e inizia a fare già caldo, mangio qualcosina prima di uscire, mi lavo i denti. Chiamo Giuliana «Dove sei?» «Vieni in villa, sto con Andrew» mi risponde. Così mi dirigo da loro. Vedo lui seduto su una panchina accanto a Giuliana, mi nota da lontano e mi guarda, pian piano mi avvicino e vedo che mi sorride. «Buona sera» dico, salutando con un bacio alla guancia entrambi. «Siediti» esclama Giuliana. Così mi accomodo in mezzo a loro. «E gli altri?» domando a Giuliana. «Secondo te? Come al solito ancora non si sono sbrigati, ho chiamato Loredana e mi aveva detto che tra cinque minuti mi chiamava ma ancora niente» risponde lei. Annuisco con la testa e sento ricevere un pizzico sul braccio, mi giro verso Andrew «Ehi» esclamo sorridendo. Ride «Mi piace stuzzicarti» mi dice. «Non esagerare perchè se comincio io non resisteresti» rispondo. «Dici? Perchè non provi, vediamo chi è che resiste.» mi guarda con aria di sfida. Sorrido e mi giro dall'altra parte per osservare la gente che passava e chi c'era in giro. «Inizia a fare caldo» esclama Giuliana. «Si infatti, oggi a casa mia ad esempio non si poteva stare» risponde Andrew. Giuliana risponde «E devi vedere a casa mia, abito in campagna e ho il sole che batte forte.» «Da me si stava bene» esclamo con un sorriso sulle labbra. «Vuoi fare stingo?» ride Giuliana. «Che stronza!» risponde Andrew ridendo. «A proposito hai la macchina fotografica? Ci facciamo qualche foto, voglio cambiare la mia immagine profilo su facebook» mi domanda Giuliana. Così esco dalla borsa la macchina digitale, e iniziamo a scattare qualche foto tra noi. «Faccene una a me ed Andrew» dico sorridendo. Andrew mi guarda negli occhi e mi sorride, passa il braccio intorno alle mie spalle e io passo il mio braccio intorno al suo busto in modo di trovarci così semi abbracciati. 'Click' primo scatto. «Ora ne voglio una io, diversamente però» esclama Andrew. Mi da un bacio alla guancia, 'click' ed ecco un altro scatto. Giuliana mi ridà la macchina fotografica e così vedo le foto. Mi fermo a quella mia e di Andrew e penso dentro di me 'cavolo che bella, non siamo niente male'. «Che coppia, da ammirare!» dice Andrew sorridendo. Squilla il cellulare a Giuliana, era Loredana con il resto dei componenti del gruppo. Ci raggiungono e ci salutano, ci fanno compagnia, parliamo così tra noi del più del meno, delle novità che ci sono in giro. «Noi dobbiamo andare a Lecce, voi che volete fare venite?» propone Loredana. «Io voglio venire, una passeggiata a Lecce non mi farebbe male» risponde Giuliana. «Voi due che volete fare?» ci domanda Tony. «Io rimango qui» risponde Andrew. Tony e gli altri appoggiano lo sguardo su di me. «Sarà per un'altra volta dai, rimango qui.. faccio un pò di compagnia a lui» rispondo sorridendo. Così loro ci salutano e se ne vanno, rimaniamo soli seduti alla panchina io e lui. «E così sei voluta rimanere con me» «Non farti strane illusioni, l'ho fatto solo perchè mi dispiaceva lasciarti solo» replico subito io. Mi sorride «Ti faccio pena? Non mi rubano mica sai.» Mi metto a ridere «Ma quale pena, mi dispiaceva tutto qui.» gli rispondo guardandolo negli occhi. «Ti và una birra?» mi chiede. «Solo un piccolo bicchiere, non la voglio tutta.» «Come desidera!» esclama. Si alza dalla panchina e si dirige al chiosco di fronte a noi, come al suo solito jeans larghi scuri, maglietta larga bianca, collanina intorno al collo e camminata un pò sbalzante dai lati, come i teppisti americani. Prende la birra e si dirige di nuovo verso di me, la versa in un piccolo bicchiere. «Ecco a lei.» mi passa il bicchiere. «Grazie, e tu niente bicchiere?» «Bevo dalla bottiglia» mi risponde sorridendo. Faccio il primo sorso e noto i suoi occhi che mi guardavano. «Perchè mi guardi?» gli domando curiosa. «Non ti posso guardare?» «Il prezzo è alto.» gli rispondo ridendo. Ride anche lui e fa un sorso alla bottiglia e di conseguenza lo faccio anch'io. «Mi potrebbero chiedere qualsiasi somma, la pagherei per guardarti lo stesso.» mi dice continuando poi a fare altri sorsi alla bottiglia. Rimango con il bicchiere in mano ad osservarlo. Chi l'avrebbe mai pensato un tipo così che esprime parole dolci ad una ragazza. «Mi hai lasciato senza parole» gli dico. «Facci l'abitudine, ho sempre lasciato le femmine senza parole, in tutto e per tutto.» mi sorride con aria fanatica. Concludo dicendogli «Spiritoso». Finiamo di bere, ci alziamo e c'incamminiamo per farci una passeggiata, mi porta ad un posto nel centro storico. Una piccola stradina un pò abbandonata, non c'è nessuno. Mi porta davanti ad un muro pieno di scritte fatte con la bomboletta, c'è una frase scritta. 'Così vicini ma così lontani.' «Wow, questa frase è piccola ma ha un grande significato» dico. «Ti piace? L'ho scritta io.» Lo guardo. «Pensavo a due persone di mondi diversi, che fanno cose diverse, che sono completamente diverse. Sono vicine con il corpo ma lontani con il cuore e con la mente.» risponde lui. Gli sorrido «Capisco che vuoi dire, un pò come me e te» ribadisco. «Già, solo che tra me e te non si capisce cosa c'è.» dice annuendo con la testa. «Amicizia, immagino.» gli rispondo schiettamente. «Io noto complicità» risponde «guardaci, siamo completamente diversi, tu semplicissima senza pircing o tatuaggi, senza idee strane per la testa, studi, credi ancora nei valori della vita dando il meglio di te stessa. Io ragazzo di strada, ho una famiglia che ha cercato sempre di aiutarmi ma non gli ho voluti mai ascoltare e ora mi ritrovo così, senza un lavoro, gente che mi giudica, pircing e tatuaggi. Una reputazione poco gradevole. La maggior parte della gente si allontana da me per come sono fatto esteriormente, perchè tu continui a restare?». Gli sorrido dicendogli «Perchè ti vedo diverso, è vero non sarai mai il ragazzo che un genitore vorrebbe per la propria figlia o l'amico per la propria figlia. Ma metto da parte l'apparenza, io vedo del buono in te» mi sorride e io concludo la frase dicendo «forse è questo che mi fa restare». «In fondo in fondo non siamo poi così lontani» esclama. «No, sei qui di fianco a me» gli rispondo ridendo. «Che stronza» dice scherzando. Si avvicina, mi prende come se stessa afferrando un sacco con qualcosa dentro e mi mette su una delle sue spalle. «Ecco ora rimarrai per tutta la sera così.» «Dai scherzavo, mettimi giù.» gli rispondo ridendo. «Non ci penso neanche» afferma lui. «Ok, allora vomiterò sulla tua maglietta!» Mi mette subito giù, «Se sto testa in giù c'è il rischio di un rigurgito» gli dico ridendo. «Tu sei tutta matta!» mi risponde. Così torniamo in villa, percorriamo una stradina che ci porta ad una pizzeria chiamata 'La puccia'. «Hai fame?» mi domanda. «Veramente ho cenato a casa». «Dai sù una porzione di patatine fritte non ti uccide mica» Gli chiedo «Ti và se c'è la dividiamo?». Annuendo con la testa mi risponde «Va bene, solo perchè sei tu .. un attimo che entro e prendo l'ordinazione, intanto tu siediti a quella sedia vicino al tavolino». C'erano persone che ci osservavano in maniera scioccante, guardavano lui e me di fianco, due ragazzi diversi che passavano una serata insieme. Chissà quante parole brutte ma per me insignificanti dicevano alle nostre spalle, io osservavo lui che nonostante la sua apparenza non si vergognava di certo a prendere un ordinazione dentro una pizzeria piena di persone.
  
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