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Autore: Angel TR    11/08/2012    3 recensioni
Pioggia isterica
Sai che novità
La gente che mi giudica
E tu boom boom boom

Sulle note della canzone di Nina Zilli, un solo filo conduttore che lega queste one-shot.
Dalla speranza al fregarsene del giudizio della gente,
dalla seduzione di una donna al semplice abbraccio privo di malizia di una ragazza,
perchè l'amore è femmina.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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L’Amore e' Femmina.




Personaggi: Alisa Boskonovitch/ Lars Alexandersson
Prompt: Il Sangue odora di Ruggine (ma il tuo potrebbe anche piacermi)
Note: Contenuti forti (mmmh per scaramanzia)
Ambientazione: Tekken 6

Sento il panico
Cerco ossigeno
La paranoia sale
E tu butti giù

Non pretendere
Che sia semplice
Ho un martello
Dentro al cuore
Che fa boom boom boom


Il sangue odora di ruggine.
All’inizio lo aveva trovato strano: perché proprio di ruggine? Perché proprio un odore così sgradevole? Davvero, gente, non poteva profumare di…rose? Magari di miele. Magari odorasse di miele, il sangue; sarebbe stato ottimo per quello strano orso parlante incontrato poco prima. Peccato che non fosse così, anche perché, sebbene il naso di Alisa non bruciava quando un odore la colpiva così violentemente, la ruggine non sapeva di buono.
Ecco, l’aveva detto. In realtà faceva proprio schifo.
Non sapeva perché adesso stesse facendo tutte quelle congetture sul sangue. Cioè, ragazzi, che gliene fregava a lei che il sangue aveva lo stesso odore della ruggine? E perché le veniva voglia di ridere al guardare il leone al centro del petto di Lars macchiato di sangue?, ed era proprio sul naso, quella striscia di sangue. Sembrava gli stesse sanguinando il naso a tartufo.
E, ohggesù Gesù, il generale Alexandersson ha appena rivelato ad Alisa che da piccolo il sangue lo faceva vomitare. Chissà com’erano stati i primi due anni da generale. Probabilmente li aveva passati dietro le quinte a vomitare. Sapete una cosa? Adesso quello strano tipo il sangue lo scambiava per ketchup tanto si era abituato al suo odore; sì, proprio così: confondeva il sangue con il ketchup.
E questo la diceva lunga sui gusti della signorina-ma-non-proprio Alisa. Innamorarsi di uno che probabilmente t’inonderà le patatine da McDonald con il sangue del cameriere…; Alisa pensa di essere impazzita. E’ un’androide; è più intelligente di tutti noi messi assieme, gente, eppure si è innamorata di un pazzo amante del sangue figlio di Sono-Vecchio-Ma-Ho-Ancora-il-Fegato-Per-Starti-Dietro.
E’davvero pazza. Adesso che ci riflette, è pazza perché va in giro vestita come una appena uscita da Guerre Stellari, ha i capelli mezzi rosa e mezzi fucsia e dei fiori a trattenere un ciuffo ribelle. Cosa diavolo avevano pensato i tizi che l’avevano incontrata? “Oh mio Dio, mi sono fatto mettere sotto da una che ha visto troppe volte il film << Io,Robot >>.”.
Sapete qual è il colmo di tutto questo, signori e signore? Che Alisa –sì, proprio quella che ha sproloquiato su quanto le fa schifo il sangue- sta medicando Lars –sì, proprio quello che ha il leone sulla divisa che sanguina dal naso. Guardatela, non arriccia neppure il nasino.
Ha fegato, gente.
No, scherzavo. La verità è che quel piccolo miracolo dello scienziato pazzo ha un cuore che batte, sul serio. Viene tenerezza a guardarli. Ti fanno venire voglia di cantare una serenata alla prima persona che incontri per strada; di far passare la gente dietro di te in fila; di distribuire cuoricini di cioccolata il 14 febbraio (aka San Valentino-la-festa-di-ogni-cretino); di tubare come un piccione strozzato e altre cazzate varie.
Lui la guarda; lei lo guarda mentre pensa che il suo sangue forse è pure buono. Davvero. Alisa sta pensando che il sangue di quell’armadio dell’Ikea potrebbe anche piacerle.
Che gli ingranaggi dentro la testa le stiano partendo? Si saranno inceppati…eh sì, le sta venendo il panico, perché Lars è pallido come uno svedese DOC. La genetica non ci ha visto bene con lui; sarà caduta da qualche parte prima di raggiungere il suo DNA. Da dove diavolo sono usciti quei capelli?
E da dove diavolo esce tutto questo sangue?, pensa la-signorina-ma-non-proprio-Alisa. In tutto quel frangente, si è dimenticata di respirare. Ma lei non ha bisogno di respirare, quindi perché sprecare il suo tempo a inspirare ed espirare col naso? Perché fingere di essere umana quando non lo è? Cos’aveva detto Magneto a Mistica in “X-men: le origini”? :-Il mondo ha cercato di tenerti chiusa in una gabbia, Mistica. E’ora che io ti liberi.-
Guarda Lars, che adesso ha proprio l’aria di un cucciolo spaesato (questo lo pensa sempre Alisa, mettiamolo in chiaro, gente).
Lui cerca di scherzare, dice :-Un generale che si fa mettere giù da un proiettile di una pistola da cowboy è proprio un emerito idiota!- oppure :-Alisa, secondo me saresti un’ottima infermiera. Non avresti bisogno di strumenti: li hai già tutti incorporati!- o, ancora :-Se mai mi porteranno in manicomio, chiedi almeno che la camicia di forza sia di Armani.- (a questo punto vi chiederete che diamine di battute stupide fa questo tipo. Però Alisa ride. Si sente meno paranoica: non sta pensando che lui stia pensando “Un robot è tanto adatto a curarmi quanto un buttafuori a danzare”). Il fatto è che persino Lars sa quanto siano penose quelle battute ma, forse, pensa che recitate dalla sua voce (che è davvero una gran bella voce) risultino un po’più divertenti. Cerca di distrarre la povera Alisa.
Credetela, gente, il ragazzo ha altre doti (no, non quello). Sa essere davvero dolce. Stucchevole per chi combatte dalla mattina alla sera, ma Alisa è diversa, gente. E’una signorina ma non proprio. E’una di quelle che ti chiede scusa e ti consegna un VIVIN C dopo averti lasciato bocconi sul pavimento a sbavare a tossire come un maiale.
Così cerca di fingere che stia bene; che non le fa scoppiare le batterie il fatto che lui sia ferito in quel modo.
Ha bisogno di concentrarsi su altro; sul fatto, ad esempio, che Lars è in maglietta bianca (con questo leone che sanguina dal naso disegnato al centro proprio come sulla divisa. Che il ragazzo si senta il Re delle Battaglie?) e questa maglietta bianca lascia intravedere tutti i muscoli possenti. Eh, Alisa sarà pure un robot ma gli occhi per vedere ce li ha, sissignori. Eppure, nemmeno questo la fa distrarre. Vedete, quando si è in una situazione del genere, due sono le cose: a) o non hai più controllo sulle tue facoltà mentali e la tua mente inizia a vaneggiare e mostrarti il lato ridicolo delle cose anche quando non c’è; b) hai la mente fredda e lucida, talmente controllata che Dottor House penderebbe dalle tue labbra come i discepoli con Gesù.
Alisa non è controllata, diamine. E’fortissima, davvero, ma incredibilmente sensibile e, quindi, debole. In secondo luogo, è fusa per quel ragazzone con i capelli da pazzo.
Lui si sfila un guanto e le accarezza la guancia destra con il dorso della mano, dallo zigomo giù fino al mento lentamente. Solo allora Alisa si accorge di star tremando, le sue mani da principessa infilate nei guanti ora macchiati di sangue, fresco e non, che si aggrappano con disperazione al leone ruggente di Lars. Odia quel gesto; è come un gesto d’addio.
Vorrebbe piangere; peccato che nessuno le abbia infilato dietro agli occhi un paio di rubinetti che si aprano a comando.
:-Alisa.- dice Lars :-non stare così male. Ho superato ferite ben peggiori.- Sì, pensa Alisa, ma al posto mio c’erano medici di prim’ordine, di quelli che ti fanno pure la fattura –sorridendo- perché tanto guadagnano tanti di quei soldi che se ne fregano delle tasse.
Diamine, è o non è un’androide super intelligente? E allora perché diavolo non riesce a curare una stupidissima ferita?
La verità è che ad Alisa non frega proprio niente dell’odore rugginoso del sangue, né che Lars potrebbe metterle tutt’altro liquido rosso sulle patatine, né di cosa possano aver pensato tutti i tizi incontrati; non le passa manco per la mente che Lars è figlio di Sono-Vecchio-Ma-Ho-Ancora-il-Fegato-Per-Starti-Dietro, né che sembra uscita da Guerre Stellari, né che Lars ha vomitato i primi mesi della sua carriera, né che ha il leone sulla maglietta che sembra sanguinare dal naso.
La verità è che il suo corpo freddo è pieno zeppo di sentimenti veri, sissignori, di quelli che ti fanno seccare la gola e scordare ogni cosa (presente gli esami?), di quelli che ti fanno vedere il mondo o tutto rosa o tutto nero, di quelli che inceppano anche il più sofisticato sistema-del-cacchio di un androide.
E, dato che è innamorata fusa del generale Lars Alexandersson, il suo cervello la inganna e la trasporta in un sogno confuso, come se il suo ragazzone svedese stesse benissimo senza una stupida ferita a tranciargli il torace. E’lì, con il corpo, ma è miglia altrove con la testa.
Però, poi, qualcosa la fa scattare. Lars geme, e la fronte è imperlata di sudore. Oddio, ha proprio l’aria di uno che sta male.
E Alisa, così persa e rimbambita fino a quel momento, tira fuori tutto il suo sofisticatissimissimo sistema-del-cacchio-androidiano-o-come-si-chiama. Le sue mani da principessina si muovono veloci e calme; sembrano davvero le mani di una dottoressa, infilate in quei guanti un tempo candidi. In pochi minuti, riesce ad estrarre il proiettile, ignorando lo squarcio enorme dal petto all’addome di Lars (viola scuro al centro che si dirada in rosa chiaro, brandelli di carne ovunque, persino tra le sue mani) e pensando con freddezza che per poco gli ha mancato il cuore. Quel cuore che batte anche per lei; ma Alisa si sforza di non pensarci perché è un’androide e non potrà mai dargli quello di cui un umano ha bisogno.
Poi si strappa mezzo abito e fascia il torace di Lars, i cui occhi contemplano il suo viso e non il suo corpo mezzo nudo. Gente, un tipo così è da non farsi scappare. Poi lo solleva senza sforzo e dice :-Dobbiamo andare in ospedale.- Lars la guarda incuriosito. Li arresterebbero in ospedale e Alisa non lo sa…o forse lo sa bene, tanto quanto sa bene che potrebbe tranciare in due chiunque le si mettesse tra i piedi.
Con impeto, Alisa si volta su sé stessa e abbraccia forte Lars, gettandogli le braccia al collo come una sposina novella. Ha davvero avuto paura di perderlo; tutto per colpa sua. Se non fosse così, però, non proverebbe nemmeno tutto questo torrente che le si rovescia in corpo e minaccia di farlo scoppiare. Lars ricambia il suo abbraccio, caldo e umano. (vi ricorda un po’Twilight al contrario? Non pensateci.) Si staccano, gli occhi nero liquirizia di Lars luminosi e limpidi incontrano quelli verdi da bambola di Alisa, vi si perdono dentro. Chissenefrega che non sono della stessa razza? Loro no di certo.
Traballando, si avviano verso il più vicino centro abitato.


Angolo Autrice
Sì, lo so. E'tutto quello che non vi sareste aspettate da me, amorevole creatrice (che presunzione ò.ò) della coppia AlisaxLars, piena zeppa di fluff e sdolcinevolezze (?) da diabete.
No.
Non volevo una cosa del genere; sarebbe stata scontata. Sì, sarebbe piaciuta a tutti, ma diamine, io non voglio una cosa che piaccia a tutti se non mi devo divertirmi a scriverla.
Il fatto è che sto leggendo Stephen King (La forza del Male) e ho trovato fighissimo il modo di scrivere e mi sono chiesta come sarebbe uscito se l'avessi applicato ad una storiella del genere.
Spero vi piaccia xD
Besitos, Angel <3
P.S. non so se aggiornerò in queste settimane perchè sarò in vacanza!

  
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