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Autore: Allie__    11/08/2012    2 recensioni
Lei era innocente ed innamorata di uno sconosciuto, lui era l'ombra della morte.
-Belli come il peccato e altrettanto pericoloso. Bastava un attimo per rendersi conto che quei due ragazzi, non potevano essere comuni mortali, bensì dei demoni con l'unico scopo di indurre in tentazione, sedurre, corrompere e in fine uccidere.-
Genere: Angst, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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TASTE OF THE SIN
capitolo 2. 









 
Per tutta la notte si rigirò nel letto senza riuscire a prendere sonno. La sua mente e il suo sguardo vacuo era ancora impresso della loro immagine, o forse solo della sua.
Qualcosa la spingeva a continuanre a pensare a quegli individui, qualcosa di incredibilmente magnetico, che la portava minuto dopo minuto a pensieri contorti sul perchè di un qualcosa che non sapeva neanche lei il motivo. In quei pochi sencondi in qui uno degli uomini si era girato, lei si era velocemente nascosta nel miglior modo possibile dietro la alta siepe che si eregeva accanto a lei.
Forse per pura fortuna, o forse per destino non era stata scoperta o almeno questo è quello che si ostinava a credere, anche se aveva percepito bene le parole che si erano scambiati, l'odore. Non capiva quella affermazione, non capiva cosa intendessero dire, non ne capiva il senso.
Ma quel odore, come quegli sconosciuti avevano detto ,era più forte di quello che non poteva capire.. l'odore della preda nuova e fresca. 

 
 
Correva lungo una strada buia, senza sapere dove stesse andando, dietro di lei dei passi, sempre più veloci ma quasi inudibili. 

Un attimo.
 
Si ritrovò a terra,con un ginocchio sanguinante. 
Aveva paura, tanta..Non riusciva a capire dove si trovava, si era persa e aveva una grande paura dentro di lei.
Il cuore le batteva all'impazzata, tanto che aveva paura potesse esploderle nel petto da un momento all'altro, ciò le fece portare istintivamente una mano sul petto proprio sopra quel battito, che non cessava di aumentare. 
Le trapanava i timpani.
Se lo sentiva in gola, pronto ad esplodere. 
Tremava,lasciando libero sfogo a quelle piccole gocce di acqua salata che le percorrevano il  viso. 
 
Improvvisamente un'ombra la sovrastò, facendole alzare lo sguardo per capire chi fosse. 
Un uomo, o forse meglio dire un ragazzo che stava davanti a lei nell'ombra, facendola sentire improvvisamente indifesa e sul l'orlo del terrore. 
Quest'ultimo fece un passo avanti e si lasciò invadere da quel poco di luce che la lune trasmetteva quella sera.  

Lunghe treccine nere gli ricadevano sulle spalle, la spaziosa fronte era stretta in una fascia nera e bianca e gli occhi ambrati che diventavano sempre più profondi e scuri  risultavano manietici e l'attraevano involontariamente. 
Il ragazzo le si avvicinò e si abbasso verso di lei, fissandola per qualche istante. Lentamente  si avvicinò a lei e le annussò il collo , il che le provocò dei lunghi brividi lungo la schiena. Era immobilizzata non poteva muoversi, dentro di lei voleva scappare con tutte le sue forze, allontanarsi da quel ragazzo, ma qualcosa le impediva di compiere il minimo movimento, era come immobilizzata da delle corde invisibili. 
«Hai un buon odore» sibilò il ragazzo , sfiorandole con le labbra il suo collo ormai ricoperto da brividi.  
«Tranquilla..» le sussurrò non appena la senti fremere al suo tocco. «Non farà male, non subito almeno..» mormorò abbassando sempre di più la voce,cominciando a baciarle il collo e con le mani a liberare il corpo della ragazza, inerme davanti a lei, dai suoi vestiti. 
Il ragazzo si allontanò abbastanza per poterla guardare. I suoi occhi non sembravano più uomani ma... 

 
Un urlo squarciò il silenzio di quella enorme casa.
 
Sarah si sveglio sudata e ansimente nel suo letto. Si voltò di scatto in a guardare in tutte le direzzioni impaurita. Quel sogno gli era sembrato così reale, così..vero. 
Isitintamente si porto una mano sul collo, dove sentila la pelle bruciare.
Aveva una grande paura, ma allo stesso tempo voleva scoprire chi fosse quel giovane, e soprattutto perchè aveva fatto un sogno simile. 
No, non voleva pensare che fosse solo un sogno senza alcun senso, non riusciva a farlo, era altamente convinta che c'era un senso logico in quello, quel viso, era convinta di averlo già visto..da qualche parte. 

I suoi pensieri contorti vennero interrotti dalla porta, che  si spalancò improvvisamente, facendola sussulatare, portandosi una mano al petto, dove il piccolo organo, che si trovava proprio in quel punto, cominciò a battere come se avesse fatto una lunga corsa.
«Signorina Sarah, cosa è successo? l'ho sentita urlare. »  gli chiese premuroso un servo corso li subito dopo aver udito il suo urlo. 
«Niente Alfred, solo...» spostò il suo sguardo verso la finestra vicino al suo letto  «..solo un sogno»
 
 





 
 
***
 

 
 


 

 
«Era forte, sublime..quasi intrigante..nuovo insomma» borbottò sedendosi pesantemente sulla sedia ricoperta di velluto rosso, vicino al pianoforte. 
«A me sembrava il classico odore di ogni essere umano, anzi era pure aspro se devo dirla tutta» sbuffò raggiungendolo il fratello e sedendosi sul enorme divano rosso. 
«Aspro?..io l'avrei definito diverso» lo guardò torvo, bevendo un sorso del liquido rossastro che si trovava dentro il bicchiere che reggeva in mano. 
«Io per niente..era la solita donna e il solito sapore» face con finta  indifferenza il fratello, squadrandolo nella penombra. 
«Come puoi dirlo? neanche l'hai assaggiata..e dall'odore direi che non l'ha mai fatto nessuno»
«Tom ma che stai dicendo? hai problemi di memoria ora oltre di scemaggine?» rispose accigliato, il moro guardandolo sbigottito. 

Tom si voltò a guardare il fratello per alcuni istanti,inarcando un sopracciglio confuso. Lui era sicuro di quello che diceva, aveva molta più esperienza del fratello, sapeva riconoscere la carne fresca, sapeva riconoscere la purezza.

«Come sarebbe a dire a cosa mi riferisco? non mi hai ascoltato fino ad adesso? »
« Ti ho ascoltato si, ma non riesco più a seguirti..che era una bella donna nessuno lo nega, ma dubito fortemente che fosse pura, come hai inteso tu.»

Il treccinato rimase qualche altro istante a guardare il gemello torvo. Aveva capito solo ora che suo fratello stava parlando di un'altra cosa,per di più futile ed inutile. 
«Fratello, ma io sto parlando di quello che abbiamo percepito davanti a quella casa .. non alla cena!» sbottò a quel punto. 

Aveva continuato a pensare a lei, minuto dopo minuto. Neanche si era goduto a pieno la preda di quella serata, se pur all'inizio avesse fame,  tutt'un tratto sembrava completamente svanita, lasciando posto solamente a quell'odore che ancora gli riempiva il setto nasale. 
Rimesero in silenzio per interminabili minuti, fino a quando Bill non si decise ad interromperlo.

«Non preoccuparti, ho come la sensazione che la incontreremo molto presto..» e dopo queste parole vide il gemello alzarsi dal divano e lasciarlo da solo immerso nei suoi pensieri.


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Bene eccomi con un nuovo capitolo. Non è niente di che, ancora non è successo niente , ma nel prossimo già qualcosa potrebbe verificarsi;) chissà.. alla prossima. 

P.S. Ringrazio chi ha recensito e chi ha letto. 

M o o n
  
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