Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: funkia    25/02/2007    15 recensioni
Piccoli pezzetti di vita mancanti dalla saga di Nothing's too Easy! “Catherine Jacinthe?” L’aveva appena sussurrato tra sé, ma C.j. balzò spaventata e si voltò di scatto coprendo quella che doveva essere una lettera. Lo guardò con occhi sgranati e a bocca aperta, prima di diventare rossa di rabbia e alzarsi in piedi per fronteggiarlo. “Come diavolo ti permetti di leggere la mia roba senza il mio permesso?!”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A casa Weasley durante l’ora di cena non si era mai riuscito a stabilire il silenzio

A Batu perchè è così panfolosa che se non ci fosse già Coccolino ci metterebbero la sua foto sull’ammorbidente! Tanti auguri amora ^^

                         

                              UNO PIU’ UNO MENO…


Nobody gonna love me better
I must stick with you forever.
Nobody gonna take me higher
I must stick with you.
You know how to appreciate me
I must stick with you, my baby.
Nobody ever made me feel this way
I must stick with you.

 

                                                          Pussycat dolls- stickwitu

 

 

 

A casa Weasley durante l’ora di cena non si era mai riuscito a stabilire il silenzio. Di qualunque casa Weasley si trattasse. Da generazioni e generazioni a tavola non si poteva mangiare nella quiete della casa, ma più voci si sovrastavano l’un l’altra in un brusio generale. Ron e Hermione non se l’erano proprio sentita di rompere la tradizione, non che con cinque figli a carico fosse stato difficile, chiaramente.

 

Quella sera, come tutte le altre, il banchetto preparato da Hermione era stato accompagnato dalle vocette allegre dei loro figli, tra chi litigava, chi faceva richieste, chi si limitava a mangiare con molto entusiasmo. Ron era estremamente felice di avere tutto quel chiasso a tavola, gli metteva allegria, non aveva mai sopportato quelle famiglie zitte e ligie alle regole intransigenti. Hermione non era sempre così magnanima come lui ma Ron le rivolse un sorriso divertito e lei lasciò che i loro figli continuassero.

 

Era appena stato stipulato un armistizio tra Micheal e James, che aveva rubato al fratello una patata al forno, e ristabilita un po’ di quiete che Simon si dondolò amabilmente sulla sedia e biascicò ancora con il pasticcio di carne in bocca.

 

“Papà possiamo avere un cane?”

 

A casa Weasley all’ora di cena non si era mai riuscito a stabilire il silenzio…per tutta la durata del pasto. Ron si scambiò velocemente uno sguardo con Hermione e, ancora con la forchetta levata per aria, si schiarì la gola.

 

“Abbiamo già tre gufi e un gatto, cosa ce ne facciamo di un cane?”

 

Simon fece una smorfia affondando la forchetta tra il pasticcio mescolando qua e là “Ma i gufi sono brutti e noiosi! Con un cane ci si può giocare”

 

Hermione guardò severamente il suo piatto e la sua forchetta in continuo movimento “Smettila di giocare col cibo, e no, Simon, non compreremo un cane. Siete già in tanti, mantenere un cane non è cosa da poco. Dovevate pensarci quando avete chiesto in regalo l’ultimo gufo!”

 

Alex si intromise timidamente “Sì, ma mamma il gufo l’ho chiesto io. Se Simon vuole un cane…”

 

Micheal balzò in piedi “Anche io voglio un cane!Potty non si può definire un gufo, è alto tre centimetri! Non riesce neanche a portare una cartolina!”

 

Hermione non mutò la sua espressione dura mentre Ron le lanciò uno sguardo umettandosi un labbro “Amore, forse potremmo…”

 

Hermione si voltò scattosamente verso di lui “No, Ron. Se Potty è troppo piccolo crescerà e se avete fretta usate Leo e Crookie! Non ho intenzione di avere un’altra bocca da sfamare in questa casa, ce ne sono già abbastanza!”

 

Thea si grattò perplessa la testa immergendo la manina tra i riccioli rossi, guardò il piatto di pappa sotto di lei e rimase un attimo incerta sul da farsi “No pappa?”

 

Hermione si voltò verso di lei e le avvicinò il piattino con un sorriso “No amore, non sei tu la bocca in più”

 

La bambina parve felice da come si tuffò a volo d’angelo sul piatto. Ron ridacchiò scotendo la testa e avvicinò la forchetta alla bocca quando notò la sfilza di musi lunghi che sedevano al tavolo. Sospirò frustrato lanciando un’ultima occhiata a Hermione che non transigette.

 

Andiamo ragazzi, avete sentito vostra madre, no? E poi potete sempre giocare con Grattastinchi

 

James infilzò una patata con la forchetta e alzò un sopracciglio ironicamente “Oh certo, ho proprio voglia di farmi infilzare dalle unghie di quel coso pulcioso”

 

Hermione scattò come una molla “Grattastinchi non è pulcioso!”

 

Nessuno di loro osò fiatare più, e forse per la prima volta nella storia di casa Weasley la cena ebbe cinque minuti di puro silenzio dove si sentivano solo le stoviglie che battevano sui piatti. Ron continuava a guardarsi intorno tra lo sguardo severo di Hermione a quello deluso dei figli che mangiavano con sufficienza.

 

“Allora…” cominciò richiamando l’attenzione “…cosa c’è per dessert?”

 

Hermione si alzò da tavola lasciando ricadere la forchetta sul piatto e tornò con un gran vassoio che rilasciò a centro tavola. Tutti alzarono lo sguardo su di lei tra il sorpreso e il dispiaciuto. Mousse al cioccolato. Hermione non faceva mai mousse al cioccolato senza una buona ragione. Ron le mandò uno sguardo interrogativo e lei si asciugò repentinamente una lacrima.

 

“Doveva essere accompagnata da una buona notizia” disse sbrigativa “ma non credo proprio che sia il caso stasera”

 

Ron alzò un braccio per sfiorarla appena “Mione…”

 

Lei fece un passo indietro con una mano sulla bocca ormai, Ron lo sapeva, per trattenere i singhiozzi “Mangiate, io vado di sopra. Mi è passato l’appetito”

 

Tutti la guardarono sparire al di là della soglia e sentirono il suo passo svelto per le scale. Ron riconobbe la porta della camera che si chiudeva bruscamente e seppe che probabilmente si era buttata sul letto a piangere. Proprio come faceva quando era ragazza. Si voltò verso i figli che lo guardavano perplessi e cercò di fare un debole sorriso.

 

“Su, avete sentito? Mangiate”

 

I ragazzi annuirono debolmente e cominciarono timorosi a spartirsi il dolce. Ron fece un altro sorriso tirato e guardò verso il piano di sopra. Istintivamente si alzò e se ne andò su per le scale. Percorse tutto il corridoio del primo piano umettandosi un labbro e arrivato davanti alla loro camera la aprì lentamente cercando di non fare rumore.

 

Hermione se ne stava rannicchiata sul letto, qualche lacrima ancora sul suo viso, e accarezzava senza particolare entusiasmo il vecchio Grattastinchi. Ron entrò a passi lenti nella stanza richiudendo la porta dietro di sé e andò a sdraiarsi alle spalle di Hermione, passandogli un braccio attorno ai fianchi e affondando la testa nel suo collo tra i riccioli profumati.

 

“Vuoi dirmi cosa c’è che non va?”

 

Hermione si mosse un po’ tra le sue braccia e si appoggiò con la schiena contro al suo petto “Va tutto perfettamente, Ronald

 

“Oh sì, vedo. Mi chiami sempre Ronald quando va tutto perfettamente!” disse ironicamente alzando un po’ la testa.

 

Lei si voltò un attimo verso di lui e sospirò “C’era una cosa che dovevo dirti. Doveva essere una cosa bella, lo sai che non faccio mai la mousse al cioccolato se non c’è qualcosa sotto” Ron ridacchiò baciandola sotto ad un orecchio “Ma davvero io non me la sento più di dirtelo stasera, non mi pare proprio il caso,ecco”

 

Ron aggrottò la fronte tra sé “Ma scusa, se è una cosa bella perché non dovresti dirmela?”

 

“E’ più complicato di così. Per me è una cosa bella e dovrebbe esserlo anche per te. Ma forse…dopotutto non è poi così una bella notizia”

 

Ron fece un po’ pressione sulla sua spalla per farla voltare e sembrò perdersi un attimo “Mi stai spaventando”

 

Hermione sorrise brevemente “Non è nulla, amore. Ne parleremo in breve. Adesso vai e mangia la mousse, so che aspetti che ti dia il via libera

 

Ron rise e la baciò con trasporto continuando a ridacchiare contro le sue labbra “Ah, non ho sposato una donna, ho sposato un angelo io!”

 

Hermione sorrise e lo guardò precipitarsi verso la porta e uscire in gran fretta. Si accomodò meglio sul cuscino e sospirò tra sé lanciando un occhio al gatto grasso e fulvo che la guardava con rimprovero.

 

“Oh, non guardarmi così! Non potevo dirglielo stasera!”

 

                                                                                      *

 

Erano passati diversi giorni da quella cena e Ron sembrava essersi completamente dimenticato del discorso tra lui e Hermione. Ma se c’era una cosa di cui non si era assolutamente dimenticato era stata la richiesta di uno dei suoi figli. Per questo ora se ne stava a capo chino rimuginando su ciò che aveva appena fatto e maledicendosi per aver fatto probabilmente una delle cose più stupide di questo mondo.

 

“Hermione mi ucciderà!”

 

Harry, che passava di lì con qualche carta in mano, si fermò a guardare nella stessa direzione di Ron inarcando un sopracciglio “E quello da dove spunta?”

 

Ron si voltò verso di lui e si schiarì la voce “Beh, i ragazzi hanno chiesto se potevo comprar loro un cane e allora oggi…”

 

Entrambi rimasero un attimo fermi a guardare un cane di grossa taglia e dal folto pelo rosso che girellava amabilmente tra le scrivanie annusando qua e là e scodinzolando felice. Harry incrociò le braccia al petto continuando a guardare la bestiola muoversi allegramente per l’ufficio.

 

“Hermione che ne pensa?”

 

Il silenzio di Ron gli fece temere il peggio e non ci fu bisogno che nessuno dei due staccasse gli occhi dal cane per capire cosa sarebbe successo. Harry annuì tra sé.

 

“Ti ammazzerà”

 

Ron sospirò frustrato portandosi le mani sui fianchi “Forse non mi ucciderà, ma di certo dovrò passare un bel po’ di notti in bianco per farmi perdonare”

 

Harry si aprì in un sorrisetto “Sempre che si lasci ancora avvicinare”

 

“Giusta osservazione” guardò un attimo la bestiola che aveva preso ad annusare intensamente la sua segretaria “Ehi!Ehi tu!Cane!Vieni qui!”

 

Harry rise “Accidenti che fantasia per i nomi! Capisco che dopo cinque bambini si sia un po’ a corto ma ‘cane’?”

 

Ron gli lanciò un’occhiataccia tenendo il cane fermo per il collare accarezzando il folto pelo “Scemo, lascio che siano i bambini a decidere. Cosa credi, i cani sono intelligenti! Se lo chiamo cane sa perfettamente che sto chiamando lui!”

 

Harry alzò le mani in segno di resa cominciando a indietreggiare “Come vuoi. Vado a finire il lavoro che il mio Generale mi ha commissionato”

 

“Sarà bene che tu faccia un lavoro decente perché se litigo con mia moglie probabilmente domani sarò di cattivo umore”

 

Harry alzò le spalle ormai lontano “Questo succede solo perché il Generale il più delle volte è un emerito idiota”

 

Ron rimase a guardare l’amico allontanarsi sempre di più e lanciò un ultimo sguardo al cane che scodinzolava in attesa di coccole. Ron gli grattò il retro delle orecchie sorridendo apertamente.

 

“Senti cane, io ti voglio bene e credimi mi sarebbe piaciuto farti da padrone ma mia moglie mi ucciderà appena torniamo a casa. Promettimi solo che se mi seppellisce in giardino non giocherai con le mie ossa, d’accordo?”

 

Il cane abbaiò e Ron sorrise felice.

 

“Lo sapevo che eri un cane intelligente”

 

                                                                              *

 

Alex sbuffò annoiata continuando a sfogliare distrattamente la sua rivista bellamente sdraiata sul divano. Stiracchiò un po’ le gambe e storse il naso sentendo arrivare dal piano di sopra i due fratelli minori che litigavano per chi sa quale ragione.

 

I due continuarono a urlarsi addosso tirandosi capelli e calci, Alex si voltò verso di loro esasperata facendo diventare di ghiaccio i suoi occhi chiari.

 

“La volete piantare? Andate ad ammazzarvi di sopra!”

 

Micheal tirò uno spintone al fratello e si avvicinò a lei con un cipiglio scuro “E’ colpa di quel deficiente! Non mi dà un attimo di tregua!”

 

Simon si mise le mani sui fianchi e lo raggiunse cominciando a tirarlo per la maglietta in modo insistente “Sei tu che non mi ascolti mai! Non vuoi mai giocare con me e mi picchi sempre! Sei stupido e noioso!”

 

E tu sei un moccioso!”

 

“Sempre meglio moccioso che pisciasotto!”

 

Alex si alzò dal divano e si mise tra i due alzando le mani “Adesso basta!” rivolse uno sguardo a James che era appena sceso dalle scale e si dirigeva con un’aria lussuriosa verso il frigo “Ehi, prenditi questi due e portateli di sopra”

 

James alzò un sopracciglio “Perché dovrei?”

 

Alex gli rifilò un’occhiataccia “Perché mi danno fastidio e tu non stai facendo niente di particolarmente costruttivo”

 

Simon le tirò un pugnetto sulla coscia “Io non sono un oggetto!”

 

James rise sorseggiando dell’aranciata “No, in compenso sei un rompiballe”

 

In meno di un secondo i quattro fratelli si ritrovarono coinvolti nella famose scazzottate Weasley. Alex emise un urletto disarticolato sentendosi afferrare per una caviglia e cadendo rovinosamente, riuscì a trasportarsi dietro James che ricadde su di lei portandosi dietro i due fratelli più piccoli. In quel preciso momento Ron aprì la porta di casa con un sorriso che si spense non appena vide i suoi figli intenti a rotolarsi per terra.

 

Che sta succedendo?”

 

La voce imponente del Generale li fece balzare in piedi in un secondo, guardandosi innocentemente l’un l’altro. Ron inarcò un sopracciglio.

 

“Niente papà”

 

“Classica scazzottata pomeridiana”

 

“Sì, amorevolmente tra fratelli”

 

“Cercavamo un punto di accordo”

 

Ron si limitò a scrutarli in silenzio mentre loro mantenevano un sorriso sforzatissimo. Essendo l’ultimo di sei fratelli aveva capito benissimo cosa stesse succedendo ma si sforzò di darla vinta ai ragazzi. Fece qualche passo dentro casa guardandosi ansiosamente in giro.

 

Dov’è mamma?”

 

Simon si passò un dito sotto al naso “Di sopra”

 

Ron rilasciò il fiato e fece loro cenno di fare silenzio. Tornò indietro di qualche passo e aprì la porta facendo sì che, prontamente, un cane dal folto pelo rosso entrasse scorrazzando per la casa annusandoli uno per uno.

 

Le facce dei ragazzi erano tutto un programma. I loro occhi si illuminarono e emisero urletti felici cominciando a scorrazzare insieme al cagnone che pareva impazzire dalla voglia che aveva di giocare. Ron rimase a guardarli soddisfatto e fiero della sua impresa.

 

Alex si lanciò addosso a lui ridendo “Papà! Ci hai comprato un cane! Un cane tutto per noi!”

 

Ron ridacchiò e le scompigliò i capelli “Che ne dite di dargli un nome? Non possiamo chiamarlo cane in eterno”

 

Simon cominciò a saltellare concitato “Chiamiamolo Toby!...no, aspetta Ralph!”

 

Micheal gli diede uno spintone mettendosi davanti al padre “No, Palmiro!”

 

James, Alex, Ron e Simon lo guardarono perplessi “Palmiro?!

 

Lui si limitò ad alzare le spalle con un sorrisetto “Mi piacciono i nomi che cominciano con la P

 

Ron lo guardò stranito “Per favore, semmai dovessi darmi un nipote, non chiamarlo Palmiro! Giuro che ti diseredo se lo fai!”

 

Alex si inginocchiò vicino al cane che subito le leccò amorevolmente la faccia solleticandola “Perché non lo chiamiamo Panfolo?”

 

Simon si tuffò tra il pelo del cane come se fosse un cuscino gigante “Sì, è proprio panfoloso

 

James sorrise vittoriosoPanfolo mi piace!”

 

Simon e Micheal annuirono felici e Ron rise scompigliando loro i capelli rossi come il sole a mezzogiorno “E vada per Panfolo!”

 

Che sta succedendo qui?”

 

Ron sentì il sangue ghiacciarsi lentamente nelle vene e non osò voltarsi verso quella voce. Vide solo i suoi figli sbiancare notevolmente e dileguarsi piuttosto in fretta su per le scale, probabilmente sollecitati da un cenno da parte della madre. Si umettò un labbro e si girò verso sua moglie per vederla a pochi metri da lui con le mani sui fianchi e un’espressione per niente felice. Il cane trotterellò fino a lei, che lo seguì con lo sguardo, e abbaiò allegro un paio di volte. Rialzò lentamente lo sguardo su Ron.

 

“Ron, che cos’è questo?”

 

Ron si trovò a grattarsi nervosamente la nuca balbettando “Beh è…è…mi crederesti se ti dicessi che è una cesta per il bucato?”

 

Hermione incrociò le braccia al petto senza smettere di guardarlo “Non è divertente! Hai comprato un cane! Hai comprato un cane quando sapevi che ero contraria!”

 

“Sì, ma…”

 

Hermione avanzò inferocita verso di lui “Sapevi che ero contraria! La mia opinione in questa casa conta meno di zero? Dì un po’ credi di poter decidere da solo infischiandotene di quello che penso io solo perché sei il padrone di casa? Questa non è solo la tua famiglia!”

 

Ron cercò di calmarla gesticolando “No, lo so benissimo. Io…cioè tu, certo che conta la tua opinione, è che io ho pensato…”

 

“Ah, adesso ti sei messo pure a pensare! Chissà come mai quando ci provi finiamo sempre con il litigare!”

 

“Oh andiamo, non facciamone una tragedia! E’ solo un cane, per la miseria”

 

Hermione gli puntò un dito contro “Non. è. solo. un. cane.”

 

Ron aggrottò la fronte allargando le braccia “Ma insomma, si può sapere quale diavolo è il tuo problema?”

 

Hermione spalancò la bocca e Ron si rese conto evidentemente troppo tardi di aver usato la tattica sbagliata per controbattere. Cercò velocemente di biascicare qualcosa ma gli occhi di Hermione si erano già pericolosamente inumiditi e ci volle meno di un secondo per sentirla urlare a pieni polmoni.

 

“Tu e il tuo stupido testone rosso! Io ti detesto! Non ti sopporto più! Cinque figli e ne fosse venuto uno come me! Grattastinchi rosso e adesso cosa fai? Compri un cane col pelo fulvo! Io me ne vado da questa casa, non contare su di me d’ora in avanti! Te li vuoi crescere da solo i figli? Bene, benissimo! Vado a fare le valige! Sto cominciando a odiarlo il rosso, ma ce n’è uno che detesto in particolare!”

 

A Ron ci volle qualche secondo buono per recepire tutte le informazioni, e quando sembrò essersi ripreso Hermione era già a metà della gradinata e marciava verso il piano di sopra con passo pesante. Ron le corse dietro.

 

“Hermione! Hermione!!”

 

Ron rimase a fondo della scalinata a guardarla scomparire su per il corridoio e sospirò frustrato. Sentì solo qualcosa di morbido e soffice sfiorargli la mano e si voltò verso il cane che lo guardava mortificato.

 

“Oh, non è a te che si riferiva”

 

                                                                                 *

 

Alla fine Hermione era rimasta, ma da quella discussione non era restata una sola volta da sola con Ron nella stessa stanza. Si trovavano solo a dividere il letto ma lei si faceva trovare già addormentata quando Ron entrava in camera. La situazione era diventata insostenibile, e per la prima volta da generazioni si consumò la cena in puro silenzio.

 

Improvvisamente Ron rilasciò le stoviglie sul piatto e sospirò in direzione della moglie “Adesso basta, mi sono veramente stufato!”

 

Hermione mise in bocca l’ultimo boccone come se non l’avesse sentito mentre i ragazzi smisero di mangiare spaventati dalla reazione di Ron che stava diventando sempre più rosso. Batté forte un pugno sulla tavola facendoli sobbalzare.

 

“Hermione, non farmi arrabbiare sul serio!”

 

Lei si limitò a voltarsi verso di lui con uno sguardo penetrante e si pulì la bocca educatamente “Credo, amore, che quella profondamente arrabbiata qui dentro sia io”

 

Ron strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche “E per un motivo veramente stupido! E’ solo un maledettissimo cane che, per la cronaca, da quando è diventato parte della famiglia non ha creato nessun problema!”

 

“Non è il cane il problema e tu lo sai bene”

 

Ron balzò in piedi appoggiando le mani sul tavolo “Allora cosa diavolo è?”

 

Hermione si alzò a sua volta cominciando a sparecchiare la tavola “Ti avevo detto chiaramente che non volevo un’altra bocca da sfamare. Abbiamo cinque figli e non abbiamo tutti i soldi del mondo, il mio lavoro non rende abbastanza da poterci permettere di sprecare così le nostre finanze”

 

“Non è un cane che farà la differenza!”

 

E invece la farà!”

 

Ron si diresse verso il salotto urlando sempre più forte “Quanto miseriaccia potrà mai mangiare un cane? Si tratta di dargli un pasto due massimo tre volte al giorno! Le scatolette non sono fatte d’oro!”

 

Hermione marciò verso di lui ormai rossa in viso “Per la miseria, Ron, mi stai ascoltando? Ho detto che non è il cane il problema!”

 

Ma se stiamo parlando di questo” disse lui frustrato

 

Hermione scosse la testa “No. No, tu stai parlando di questo! Sono giorni che ti ripeto che non è il cane in sé che mi crea problemi!”

 

“Spiegami cos’è una volta per tutte allora!”

 

“Maledizione,Ron, sono incinta!”

 

Ron rimase un attimo spiazzato a fissarla mentre il suo petto si abbassava e si rialzava velocemente dall’ultima affermazione, i capelli abbandonati sulle spalle e il viso ancora un po’ rosso. E in quel momento si sentì veramente un idiota. Riuscì solo a guardarla a bocca aperta e balbettare incerto.

 

U-un’altra volta?”

 

Hermione, che era stata abbastanza clemente fino a quel punto, roteò gli occhi e fece per lasciare la stanza infuriata ma Ron la prese prontamente per un braccio e la riavvicinò a sé.

 

“No, aspetta…c-cioè io volevo dire…wow…se-sei incinta”

 

Hermione alzò entrambe le sopracciglia “Non sembrare troppo entusiasta, eh”

 

Ron si schiarì la gola imbarazzato e passò in rassegna i volti di tutti i suoi figli che aspettavano al tavolo ascoltando avidamente le parole dei genitori. Si umettò un labbro e riportò i suoi occhi blu su Hermione che si stringeva con le braccia tenendo lo sguardo basso.

 

“Ehm…sia-siamo a quota sei

 

Hermione annuì tra sé “Sembrerebbe di sì”

 

Ron si schiarì nuovamente la gola “E io ho comprato un cane”

 

E tu hai comprato un cane” ripeté Hermione lentamente.

 

E tu avevi fatti la mousse al cioccolato”

 

E io avevo fatto la mousse al cioccolato”

 

Rimasero un attimo in silenzio senza guardarsi. I ragazzi continuavano a stare col fiato sospeso in attesa di un qualsiasi segnale che permettesse di capire come dovevano comportarsi. Ron incrociò le braccia al petto.

 

Quindi ora avremo in più un cane e un bambino”

 

“La logica è sempre stato il tuo forte, Ronald” ironizzò Hermione, i cui occhi si stavano riempiendo di lacrime.

 

Ron boccheggiò un attimo prendendola per le spalle “E perché stai piangendo ora?”

 

Hermione si passò velocemente una mano sugli occhi, esprimendosi con difficoltà per via del nodo che le si era formato nella gola “I-io lo sapevo che sarebbe stata una cattiva notizia…io ero felice quando l’ho scoperto ma poi…ma poi avete voluto comprare un cane…a me i cani piacciono…ma è come se avessi messo un cane prima del mio bambino…e non ce la faremo mai a sostenere tutte le spese…lo so che tu non lo volevi un altro bambino però io…”

 

Ron la guardò per un attimo come se fosse completamente pazza “Stai scherzando vero?”

 

Hermione lo guardò senza capire.

 

“Amore, io con te ne farei altri dieci di bambini e me ne infischierei delle spese se ogni volta vengono fuori così meravigliosi”

 

“Ma…ma tu hai detto…‘un’altra volta’

 

Ron sorrise dolcemente accarezzandole una guancia “Sono solo rimasto un attimo perplesso, non pensavo saremmo mai arrivati a far concorrenza a mia madre. Come potrei non volere qualcosa che abbiamo fatto insieme, mh? Ti amo più della mia stessa vita e non esiste al mondo niente di più bello di te che mi dici di aspettare un bambino mio”

 

Hermione fece un debole sorriso “Con tutto rispetto, spero che questa sia l’ultima volta”

 

Ron le passò amorevolmente una mano sulla testa “Beh, se proprio non abbiamo più voglia di avere dei bambini compreremo un altro cane”

 

Hermione gli tirò per gioco un colpetto sul braccio e si rilassò tra le sue braccia aggrappandosi a lui. Ron la abbracciò forte affondando il viso tra i suoi capelli profumati e sorridendo come uno scemo. La sollevò da terra fino a che poté stare completamente eretto e rafforzò la presa su di lei per non lasciarla scivolare. Hermione lo sentì mugolare qualcosa contro il suo collo e si tirò indietro per sentire cosa stesse dicendo.

 

“Come?”

 

Ron si strofinò come un cucciolo contro di lei “Avremo un altro bambino! Un altro piccolo morbidoso esserino rosso!”

 

Hermione scosse la testa ridendo “Oh Ron, se a sedici anni mi avessero detto che saresti stato felice di diventare padre per la sesta volta sicuramente sarei scoppiata a ridere e anche di gusto!”

 

Lui abbozzò un sorriso “Se a sedici anni la Cooman mi avesse detto che avrei avuto sei figli di sicuro sarei morto sul colpo!”

 

Hermione rise ma si scurì subito dopo “Ehi! Chi ha detto che deve venire rosso anche questo?”

 

Ron la baciò dolcemente sulle labbra sorridendo maliziosamente subito dopo “Oh andiamo amore, non spererai davvero che venga come te questa volta? Devi mantenere il primato di unica mora in questa casa”

 

Lei inarcò un sopracciglio scetticamente.

 

“E poi potrò sempre dire che i rossi sono particolarmente affascinanti ma conosco una castana che è veramente una bomba!”

 

Hermione rise e lo baciò velocemente “Così va molto meglio, Weasley!”

 

Rimasero per un po’ l’uno nelle braccia dell’altro a scambiarsi un lungo bacio appassionato prima di voltarsi sorridenti verso i loro figli e incitarli ad unirsi a loro. Hermione si avvicinò al tavolo per prendere Thea dal suo seggiolone e il resto dei ragazzi si avvicinò a loro tra urletti e risatine. Panfolo cominciò a correre attorno a loro abbaiando festosamente e Ron e Hermione risero apertamente.

 

Passarono il resto della serata sul pavimento del salotto, Ron e Hermione vicino e i loro figli tutti attorno, il cane Panfolo che scorrazzava da una persona all’altra, il vecchio Grattastinchi a poltrire sul divano e i tre gufi, Leo Crookie e Potty, che svolazzavano sopra di loro. Ron e Hermione si scambiarono un sorriso e seppero che se avessero potuto tornare indietro non avrebbero cambiato una virgola alla loro famiglia così perfetta.

 

                                                                                **

 

Non ci voglio credere O.O…mi ci vogliono due giorni per scrivere un capitolo di NTE2…e venti per un missing moment…sono malata!

Comunque, il capitolo è stato orientato sull’argomento ‘Panfolo’ per un semplice motivo…la madrina di Panfolo oggi compie 17 anni! Un bacio grandissimo amora…mi sei diventata un cotone adulto *commuovising* aaaw fatti abbracciare!!

 

Scusate lo so che è una cosa pazza ma devo metterle assolutamente!

Panfolo

Potty

 

Spero vivamente che il capitolo sia piaciuto e che vi siate divertiti ^^ un bacissimo a tutti quanti!! E (spero) a presto con un nuovo chap!

 

Zia Funkia

 

 

   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: funkia