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Autore: GiulyHermi96    12/08/2012    11 recensioni
La storia tratterà degli ultimi anni a Hogwarts della vecchia generazione fino all'imminente e inevitabile morte di Lily e James.
Inutile negarlo... purtroppo dovrà succedere.
Ad ogni modo, spero sarà anche divertente, visto quanto buffi sono i Malandrini la maggior parte del tempo.
Dal ventinovesimo capitolo:
James piegò la testa: “Quando tornerò indietro? Perché, com'è quel posto? Non me lo ricordo...”
L'ombra sospirò: “Per questo sei venuto qui...per ricordare e compiere l'ultimo passo per tornare indietro...ti sei riposato abbastanza Jamie...” disse gentilmente.
“Ma io sto bene qui...non ci sono problemi, non c'è nulla che mi possa fare del male...” disse sconfortato.
“Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” disse l'ombra sorridendo gentilmente.

Dal quarantacinquesimo capitolo:
Prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” disse facendo ridere il ragazzo
So che l'avvertimento "incompiuta" non dovrebbe stare nelle storie ancora in aggiornamento ma, ora come ora, non la porterò avanti... mi scuso tantissimo con i lettori e con coloro che leggeranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'James & Lily are flawless'
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... adesso parliamo.
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E adesso...?

Che situazione imbarazzante... ovviamente è tutta colpa di Potter... pensò Lily confusa, arrabbiata, felice ed eccitata nello stesso momento.

Esattamente prima che la situazione diventasse imbarazzante oltre ad ogni limite, la finestra della camera si spalancò facendo entrare un vento freddo e veloce.

James lasciò Lily avviandosi verso la finestra mentre lei si strinse nelle braccia attaccata da un improvviso freddo non datole dal vento.

La ragazza appoggiò la schiena al baldacchino riprendendo fiato: oh Merlino... cosa dovrei dire? si chiese nel panico.

James si voltò e guardò gli abiti della ragazza con sguardo interrogativo.

Lei lo guardò altrettanto stupita: “Cosa...? Baci una febbricitante e questa non può avere un maglione addosso?” chiese ancora sulle spine arrossendo.

Lui sorrise un po' in imbarazzo a sua volta e si passò una mano tra i capelli spettinandoseli: “Oh no, tienilo, per carità, ma è lo stesso che ti ha prestato mia madre e che... bé... era mio...” disse lentamente.

Lily sapeva che sarebbe arrivato lì, ma la tensione, l'adrenalina e bé, il bacio che si erano appena scambiati, le avevano annebbiato la mente per un istante.

Arrossì nuovamente, sospirò e si sedette sul letto mormorando: “Tiene caldo, è comodo e... ha un buon profumo, anche se ormai è stato lavato più volte...” disse sistemandoselo e arrossendo nuovamente guardando per terra. Sospirando alzò lo sguardo e sorrise: “Allora... deve essere bello poter baciare una persona malata sapendo di non poter essere contagiati... che sensazione si prova?” chiese scherzando.

James si infilò le mani in tasca e sorrise guardando prima il pavimento color porpora poi Lily seduta a gambe incrociate sul letto tutta sorridente.

Sorrise a sua volta: “Che sensazione? Liberatoria Evans...” disse lentamente.

Lei piegò la testa di lato e lo guardò confusa: “Liberatoria? Perché, da quanto tempo è che...” ma non fece in tempo a finire, perché qualcuno bussò alla porta: “Signorina Evans? Sono Madama Chips, posso entrare?” chiese la donna fuori dal dormitorio.

La ragazza guardò nel panico James afferrando la sua scopa in fretta e furia e spingendolo verso la finestra: “Vai, vai! Se ti trova qui, finiamo male! Vai!” disse aprendo la finestra e rabbrividendo per il vento quella volta.

James la guardò ridacchiando: “Paura che l'infermiera pensi male di te, Evans?” chiese lui uscendo dalla finestra sulla scopa.

Lei alzò gli occhi al cielo prendendo le imposte della finestra tra le mani: “No, Potter, ho paura che ti metta in punizione e ti tolga del tempo che potresti passare con me...” disse scuotendo la testa e lasciandolo sbalordito chiudendo la finestra e girandosi appena in tempo per vedere Madama Chips entrare che le chiese arrabbiata cosa Merlino ci stesse facendo davanti alla finestra.

La finestra si era aperta ed è venuto freddo...” si scusò la ragazza girandosi per vedere se James se ne fosse andato.

* * *

CHE COSA?” chiese scioccato Sirius a James, ce gli tappò la bocca con le mani.

Sei fuori, Felpato? Non puoi urlare così!”

Avendo trovato la finestra del dormitorio chiusa, James era sceso ed era salito in camera.

Sirius era già tornato da Hogsmeade e lo aspettava in camera... di certo non si era aspettato di vedere James arrivare con la scopa in mano, un sorriso idiota stampato in viso e la frase sulle labbra: “Ho baciato la Evans.”

Mhanhoonfmuhoifharechosii” mugugnò dietro la mano del fratello.

James tolse il palmo dalla faccia di Sirius che ripeté: “E non ti ha torturato cruentemente? Non ti ha picchiato? Insultato?” chiese a raffica.

James scosse la testa sorridendo felice: “No fratello... lei ha... ricambiato...”

Sirius collassò sul letto: “Non è possibile, si è rammollita anche la Evans... sicuro, nemmeno un pugno?” chiese al fratello che gli saltò addosso un po' arrabbiato e un po' divertito.

Oh, Ramoso, smettila!” rise Sirius ribaltando James e buttandolo a terra, dove rimase, con ancora il sorriso idiota in viso.

Oh, insomma, Ramoso, se rimarrai sempre con quell'espressione, giuro che dirò qualche cosa alla Evans... sei inquietante... smettila!” ripeté guardandolo disgustato.

James alzò gli occhi al cielo: “Sono innamorato, Sirius, è così difficile da capire?” chiese guardando l'amico che alzò a sua volta gli occhi al cielo: “Eri innamorato della Evans anche ieri, ma non avevi certo quel sorriso idiota in faccia. Capisco che ti abbia baciato, ma non esagerare Potter! Non avete mica fatto sesso due minuti fa!” disse correndo subito via dal letto inseguito da James.

Sirius Black! Non ti permettere!” gli urlò dietro chiudendo la porta con un incantesimo.

Ah, giusto, dimenticavo che sei caposcuola... non per dire niente, Ramoso, ma stai diventando un po' noioso...”

Nella stanza volò un incantesimo.

* * *

Lily!” disse Alice entrando nel dormitorio quando Madama Chips se ne fu andata.

Le ragazze si abbracciarono: “Oh, sono così felice che tu stia meglio! Eri così pallida! Quasi cadaverica!” disse la ragazza stringendo l'amica.

Non ti preoccupare... sto bene.” sussurrò la Grifondoro.

Alice guardò negli occhi l'amica e piegò la testa confusa: “Sei sicura? Hai qualche cosa di strano Lil... sembri... non so... euforica...” disse guardando il rossore sulle guance della ragazza e il sorriso presente nei suoi occhi.

La Grifondoro ridacchiò e guardò l'amica prendendo un sospiro: “Io... forse... un pochino... lo sono.” disse con un mini-sorriso.

Alice la guardò confusa: “E perché?” chiese cautamente.

Lily arrossì e abbassò la testa: “Io... bé... in realtà... Potter... noi... c-ci siamo b-baciati...” disse coprendosi il viso con le mani.

Quando le scostò un pochino per guardare l'amica, la trovò nella stessa posizione di prima, pietrificata con la bocca che formava una perfetta 'O' sorpresa.

Poi in un attimo, scoppiò il finimondo: “OH MERLINO! LILY! SONO FELICISSIMA! AH, FINALMENTE! ERA PROPRIO ORA!”
“Shh, Alice, non urlare, ti prego...” sussurrò prendendo l'amica per le spalle.

Scusa, ma sono troppo felice... quindi non lo odiavi, vero? Ah, lo sapevo! Era palese che ti piacesse, in fondo in fondo... ma proprio in fondo...” disse sotto l'occhiata truce dell'amica.

Lily sbuffò: “ è solo che ora non so come comportarmi... cosa dovrei dire? O fare? Mi sento così in imbarazzo... non... oddio, come lo affronterò?” pensò ad alta voce la ragazza.

Alice la guardò sconcertata e la guardò negli occhi: “Come 'Come lo affronterai?' Come hai sempre fatto! Solo perché vi siete baciati e starete insieme per sempre perché siete così dolci insieme, non vuol dire che tu debba cambiare da così a così...” disse Alice facendo vedere il palmo della mano e poi il dorso all'amica e sfuggendo da una forte cuscinata.

Alice, smettila! Ci siamo baciati da meno di un'ora e tu mi pianifichi già la vita con lui?” chiese arrossendo.

La ragazza ridacchiò e guardò l'ora: “è quasi ora di cena... tu vieni giù?” chiese alla ragazza che scosse la testa: “No, credo che Madama Chips salirà tra una decina di minuti con del tè e qualche cosa da mangiare... non sono affamata...” disse la ragazza sorridendo.

Alice annuì: “Rimettiti subito, o Mary insisterà per fare lei la ronda...” disse ridacchiando insieme all'amica.

* * *

Anche Remus e Peter entrarono nel dormitorio, dopo aver lasciato in sala comune Emmeline, Mary e Frank ed aver salito le scale con Alice... Quando entrarono, trovarono James comodamente seduto sul letto con un giornale tra le mani e Sirius sotto le coperte del suo baldacchino.

H-ha preso a-anche l-lui l'influenza?” chiese Peter indicando Sirius.

James scosse la testa: “No... gli ho raccontato una cosa...” disse e raccontò agli altri due ciò che era successo con Lily.

Sono felice per voi Jamie...” disse Remus seguito da Peter che fece a sua volta le sue felicitazioni all'amico.

E Sirius?” chiese Lunastorta.

James si asserì e poi ridacchiò: “Ha insinuato un paio di cose che mi hanno dato fastidio e...” disse tirando la coperta da sopra al ragazzo che cercò di coprirsi di nuovo.

Le risate dei tre si sentirono per tutta la torre.

Sirius, hai le orecchie da asino!” rise Remus.

Il ragazzo cercò di parlare, ma ne uscì solo un raglio sgraziato.

Tra le risate forti dei tre, Felpato si sbatté una mano sulla fronte.

Dai Jamie... togli l'incantesimo...” disse Remus impietosito da Felpato.

James puntò la bacchetta verso l'amico e fece partire il contro-incantesimo.

Oh, Potter, non ti uccido solo perché vorrei evitare la furia della Evans” disse Sirius toccandosi le orecchie ancora tra le risate degli amici.

Bé, andiamo a mangiare?” chiese James alzandosi in piedi.

Gli altri annuirono e Remus disse: “ Ah Jamie, ho sentito Madama Chips dire che Lily non può scendere, perché è meglio che resti su, almeno fino all'ora della ronda, che le ha pregato di poter fare.”
James guardò l'amico confuso, poi prese la spilla da caposcuola sul comodino di Sirius, salutò gli altri e si precipitò verso l'infermeria.

Trovò Madama Chips che armeggiava con un vassoio con sopra una tazza e un piattino.

Madama Chips, è per la Evans, quello?” chiese alla donna.

Sì, signor Potter... è per la signorina Evans...” precisò.

Potrei portarglielo io? La prego, non mi guardi così! Dopo dobbiamo fare la ronda... così mi assicurerò che mangi e si riposi per bene...” disse pregando l'infermiera che sospirò.

La donna finì di preparare il vassoio, posizionò meglio il piattino, infine lo spostò e lo sdoppiò, facendone comparire un altro identico insieme ad una tazza uguale all'altra.

Signor Potter... si comporti bene... la prego, e sappia, che lo faccio solo perché ho altri ragazzi malati qui, chiaro?” disse puntandogli contro la bacchetta e facendogli un incantesimo in modo che potesse entrare nel dormitorio femminile.

Lui prese il vassoio con le due tazze di tè, i biscotti e lo zucchero e sorrise all'infermiera: “Grazie mille, Madama Chips, è la migliore!” disse uscendo dall'infermeria inseguito dal commento della donna: “Non ti ci abituare signorino...”

Quando entrò in sala comune, non trovò nessuno. Tutti erano scesi a mangiare, perciò, salì indisturbato le scale con il vassoio in mano e girò per il dormitorio delle ragazze.

Bussò e la voce di Lily arrivò dall'interno: “Chi è?” chiese.

Servizio in camera dall'infermeria...” rispose ridacchiando.

La porta si aprì in fretta e James si ritrovò davanti Lily, con la divisa e i capelli fradici e scuri.

Come...?” chiese Lily guardandolo dalla testa ai piedi cercando il manico di scopa.

Madama Chips era impegnata e gli altri ingordi sono a cena...” si spiegò lui alzando le spalle.

Lei arrossì, alzò gli occhi al cielo e si spostò per farlo passare.

Sai che avresti dovuto chiedere qualche cosa in più da mangiare a Madama Chips, vero?” chiese guardandola di sottecchi.

Lei sbuffò: “Sono stata malata, è normale non avere fame...”
Lui ridacchiò: “Il che mi ricorda quando mi ero appena svegliato e ti dicevo che non avevo fame...”

Lei alzò gli occhi al cielo nuovamente: “Non è la stessa cosa! Tu eri stato senza ingerire cibo per tre settimane, io per qualche ora... nemmeno un giorno! La differenza c'è!” disse lei legandosi i capelli in una coda che spostò su una spalla.

Lui si sedette, sorridendo divertito, su una sedia e prese una delle due tazze girando il tè con il cucchiaino senza scostare i suoi occhi dalla ragazza.

Lei sospirò infastidita.

Non sapeva se andare vicino a lui oppure prendersi il tè e sedersi vicino alla finestra.

La sua buona educazione e il suo coraggio da Grifondoro presero il sopravvento così si sedette sul letto di fronte al ragazzo afferrando la propria tazza di tè con un biscotto al cioccolato.

Non guardarmi così...” sussurrò lei dopo un po' senza guardare James in viso.

Lui rise: “Guardarti come?” chiese gentilmente.

Lei lo fulminò con lo sguardo: “Lo sai come...”

Lui rise ancora: “In realtà no, spiegami...” chiese malandrino.

Lei arrossì e sospirò: “Con quello sguardi che riservi sempre alle ragazze... smettila” disse con calma.

Oh, perciò mi hai osservato Evans...” disse lui.

Lei sospirò bevendo il tè: “Oh, non ne hai idea Potter...” sussurrò spiazzandolo.

Prima che lui potesse ribattere, lei guardò l'orologio: “Non dovresti essere a cena?” chiese al ragazzo per cambiare argomento.

Lui alzò le spalle: “Madama Chips mi ha mandato qui e le ho promesso di tenerti d'occhio fino alla fine della ronda.” disse guardandola negli occhi.

Lei sospirò infastidita: “Non ho bisogno del baby-sitter James.”

Lui sorrise: “Mi piace quando mi chiami per nome...” disse cambiando come lei argomento.

Lei lo fissò, si morse il labbro inferiore a disagio e disse: “Anche a me.”

Per Merlino, era riuscita a spiazzare James Potter per ben due volte in meno di dieci minuti.

Lily non sapeva se esserne felice o completamente spaventata. Il suo era un comportamento idoneo a quella situazione oppure no? Forse si sarebbe stancato e l'avrebbe lasciata di lì a qualche mese... proprio come aveva fatto John, il ragazzo di Tassorosso, tre anni prima.

Il solo pensiero di essere lasciata da James le provocò un tuffo al cuore. Oh accidenti! Pensò scocciata e felice allo stesso tempo: Sono fregata...

Quasi non si rese conto che James le si fosse avvicinato fino a guardarla da vicinissimo e le stesse sventolando davanti una mano.

Lei sbatté gli occhi e lo guardò confusa.

Lui la guardò serio: “Sai, Evans, hai dei momenti durante le giornate, in cui ti isoli dal mondo e vaghi nei tuoi pensieri... sei lontana...” sussurrò guardandola negli occhi: “Troppo lontana a volte...”

Lei non fece nulla stette ferma a guardarlo pensando se davvero desse quell'impressione.

Insomma, sì, spesso sto per i fatti miei e penso a tanti problemi esistenziali, ma è sempre stata la normalità per me... ho sempre fatto così, è una parte della mia personalità e-

Ma fu interrotta, nuovamente dalle labbra di James sulle sue.

Oh accidenti, di nuovo! Perché mi deve sempre sorprendere così, per Merlino!

Le emozioni e le sensazioni a cui la prima volta non aveva fatto caso per la troppa sorpresa, questa volta si fecero sentire eccome. Il cuore le batteva fortissimo e sembrava prenderle non solo il petto e lo stomaco, ma anche la gola e la testa. I battiti le rimbombavano dappertutto e le sue braccia prendevano vita propria abbracciando James che, dal canto suo, la teneva per la vita.

Il calore delle labbra di James sulle sue era indescrivibile, le donava sicurezza e una sensazione mai provata prima, che la prendeva tutta la testa e l'intero cuore, avvolgendoli lentamente in ciò che sembrava essere una nebbia dolce e fitta, che le ricordava il fumo che veniva fuori dai calderoni quando c'era dentro l'Amorentia.

Confusa e felice per quel secondo bacio inaspettato, Lily sfiorò, involontariamente, i capelli del ragazzo, ritrovandosi a capire, finalmente, perché il Grifondoro avesse quel fastidioso tic di passarsi le mani tra i capelli.

I capelli corti e scurissimi di James erano morbidi e mossi al tocco e, almeno per Lily, era bellissimo passarci le mani in mezzo.

Quando si staccarono, James sorrise – al settimo cielo – diede un buffetto sulla guancia di Lily e disse: “Asciugati i capelli, Evans, tra un po' c'è la ronda...” e uscì portandosi dietro il vassoio lasciando Lily più sbalordita di prima a farsi mille domande.

Dal canto suo James, prima di andare in infermeria a riportare il vassoio, James si sedette sulle scale che portavano giù al primo piano del castello.

Aveva baciato la Evans 2 volte, lei aveva ricambiato entrambe le volte e viso che avevano replicato, non ne era stata scontenta.

Il ragazzo non sapeva se andare fuori a urlare al mondo che finalmente aveva baciato Lily Evans, o prendere la bacchetta e scriverlo su tutti i muri.

Era talmente felice che al contempo voleva sempre stare con lei, ma voleva anche che tutti lo sapessero.

Se non fosse stato per la sua posizione di caposcuola, probabilmente sarebbe andato in tutta la scuola e lo avrebbe detto a tutti quelli che avrebbe incontrato...anzi, forse l'avrebbe fatto! La prima persona che si fosse parata davanti a lui, l'avrebbe fermata e informata di ciò che era successo.

Sì, lo avrebbe fatto con il primo che gli sarebbe capitato davanti! Chiunque fosse glielo avrebbe detto e...

Chiunque, ma non lui...

James si ritrovò davanti Severus Piton.

Potter... vedo che stai bene... la cosa mi rallegra alquanto...” disse ironicamente il Serpeverde.

James sospirò e lo guardò con odio: “Ricordati, che stai parlando ad un caposcuola... e con questo spero di aver chiuso la nostra conversazione.”

Ma Severus lo fermò: “Ho saputo che Lily è stata malata. Mi hanno detto che hai fatto un'escursione da lei questo pomeriggio...” disse lui con un sorriso perfido sulle labbra.

James vacillò per un istante, ma fu solo uno. In fondo il suo animo da malandrino non era scomparso e trovarsi delle scuse era sempre stata una sua specialità, in particolare con Lily che girava e li cercava ogni notte.

Sì, Piton...” si sforzò di chiamarlo per cognome e non per nomignolo: “Sono stato da Lily tutto il pomeriggio e tutta la sera... con una deroga da Madama Chips che, purtroppo, non poteva essere presente... ti ripeto, sono un caposcuola, certe cose le posso fare.”

Quasi vero... in fondo Madama Chips gli aveva davvero concesso una deroga, se Piton fosse andato a chiederglielo, avrebbe avuto una risposta affermativa, perciò non avrebbe potuto spifferare in giro che in realtà lui si fosse introdotto nel dormitorio femminile senza permesso.

Ah, che genio che sono... Si congratulò con se stesso il ragazzo vedendo Piton guardarlo sorpreso e confuso.

Sei proprio arrogante, Potter, ti credi di essere chissà chi solo perché riesci a lanciare una pluffa in un anello in un campo da Quidditch e perché riesci a mettere in fila tre risposte a scuola...”
James avrebbe davvero voluto rispondergli per le rime, ma pensò a Lily, pensò a ciò che avrebbe detto o come avrebbe reagito ad una cosa del genere e si fermò dicendo semplicemente: “Sei ancora in debito con me Piton, non scordarlo...” disse, si girò e andò in infermeria a riportare gli oggetti a Madama Chips.

Tornando in sala comune, James incontrò la professoressa McGrannitt, che lo femrò: “Potter! Non si corre nei corridoi, è un caposcuola, per l'amor del cielo!” gli disse.

Lui si girò e la guardò. Accidenti, avrebbe voluto abbracciarla e ringraziarla fino allo sfinimento. La professoressa lo aveva aiutato un sacco, a mettere la testa a posto e a prendere le cose sul serio... involontariamente naturalmente.

Sorridendo disse: “Mi scusi professoressa, ma devo fare la ronda, e Lily non vuole che faccia tardi...” disse scusandosi.

La donna scosse la testa e gli fece segno di andare, trovando strano solo quando lo vide sparire dietro un angolo, che avesse chiamato la signorina Evans per nome.

Appena entrò in Sala Comune, trovò i Malandrini, Alice, Emmeline, Mary e Frank sui divani della sala comune e Lily appoggiata al muro a braccia conserte.

Sentendo il ritratto aprirsi, tutti si girarono e lo videro entrare.

A parte le urla di giubilio di tutti, James sentì Lily lamentarsi: “Sei in ritardo...”

Lui sospirò: “Mi dispiace, ho avuto un incontro inaspettato...” sorvolò.

Lily lo guardò confusa, ma lasciò stare anche lei.

Stavano per andarsene, quando sentirono Sirius urlargli dietro: “Attenti a non stare via troppo, potremmo venire a cercarvi...” disse facendo ridacchiare tutti.

Lily arrossì un pochino, James, invece si voltò e sorrise al fratello: “E tu attento alle orecchie, Felpato, possono sempre ricrescere, non so se mi spiego...” disse uscendo tra le risate di Remus e Peter.

Le orecchie?” chiese Lily confusa.

Oh, niente di importante, Evans, non ti preoccupare...” ridacchiò lui.

Il silenzio tra loro continuò per molto tempo, fino a che non rimase solo l'ultima ala del castello da controllare.

James si fermò costringendo anche Lily a farlo e la guardò negli occhi.

Lei annuì alla sua domanda silenziosa: “Sì, ne dovremmo proprio parlare...” disse lentamente.

Lui puntò la bacchetta verso l'ala del castello e mormorò: “Homenum revelio” non successe nulla.

Lily lo guardò sconvolta: “Non possiamo fare così! Dobbiamo controllare tutte le stanze-” ma fu interrotta dalla mano di James che prese la sua e iniziò a correre su per le scale, su, sempre più su, fino a che non arrivarono alla torre di astronomia.

Lily riprese fiato: “Cosa ci facciamo qui, Potter?” chiese guardandolo.

Lui alzò le spalle: “Non lo so, mi piace la torre di astronomia...” Lily alzò gli occhi al cielo.

E visto che ti piace mi ci hai trascinata... va bene, d'accordo... cercherò di non farti presente che è sbagliato trascinare via le persone e-”

Interrotta, di nuovo! Oh, questa volta mi sente! Questa volta giuro che lo uccido con le mie mani e... oh, al diavolo!

Iniziò a pensare lei.

Come potevano i baci di James essere così coinvolgenti e sconvolgenti nello stesso istante?

Quando si furono staccati rimanendo l'uno tra le braccia dell'altra, Lily ridacchiò chiedendogli: “Sarà sempre così? Un'attacco a sorpresa dopo l'altro? No, perché vorrei sapere se uno di questi giorni sarò senziente del momento in cui mi bacerai, oppure dovrò essere sorpresa ancora una volta...” gli disse con un velo di rimprovero nella voce.

L'idea di ucciderlo con le proprie mani era già sciamata via in un momento.

Anche James rise: “No, credo continuerò così almeno per ora... sempre che non inizi a pensare di uccidermi, allora cambierò idea...” disse lasciandola.

Troppo tardi...” mormorò lei non del tutto dispiaciuta da quegli attacchi.

James si appoggiò alla ringhiera della torre con la schiena e fissò la ragazza che si avvicinava sotto la luce della luna.

Era sempre bellissima, in qualunque momento.

Come faceva?

Lily sospirò: “Quando è cominciato?” chiese appoggiando i gomiti alla ringhiera e guardando le stelle.

Lui piegò la testa: “Che cosa?” chiese confuso.

Lei sospirò: “Questa... 'cosa' che provi per me...” disse virgolettando al parola 'cosa' con le mani non sapendo bene come chiamarla.

Lui inarcò le sopracciglia e alzò le spalle: “Non ricordo il momento esatto... credo che tu mi sia sempre piaciuta immagino...”

Lei fissò il ragazzo con stupore, un po' per ciò che aveva detto e un po' per le parole che aveva usato.

Cosa c'è?” chiese James non capendo la sua reazione.

Lei scosse la testa sorridendo: “Niente... hai usato delle parole molto simili a quelle di un personaggio di un libro che mi piace molto...”

Ah sì...?” chiese stupito il ragazzo. Lily annuì. “E chi sarebbe?” chiese curioso James.

Lei ridacchiò: “Il signor Darcy...” disse allegramente ridendo sotto lo sguardo confuso del Grifondoro:” è un personaggio di un libro dell'800... Il libro di chiama 'Orgoglio e pregiudizio' ed è uno dei miei preferiti.” disse lei con non-chalance.

Finisce male anche questo?” chiese il ragazzo ricordandosi della Sirenetta.

Lei scosse la testa: “No, questo finisce molto bene...”

James aspettò. Sapeva che avrebbero dovuto parlare di ciò che era successo quel pomeriggio, quella sera e anche poco prima, ma avrebbero avuto tutta la notte... tutti i giorni successivi e tutto il tempo dopo, perciò non aveva fretta.

Lei sospirò: “è la storia delle cinque sorella Bennett, ma in particolare di Elizabeth – o Lizzie – la secondogenita della famiglia e del signor Darcy.

In breve, parla delle differenze sociali che c'erano nell'ottocento e della condizione delle donna. Le donne non lavoravano, perciò, una volta cresciute, l'unico modo per loro di procurarsi un futuro, era sposarsi... in città arriva il signor Bingley con il signor Darcy e le sorelle del primo. Il signor Bingley si innamora di Jane, la primogenita della famiglia Bennett... il signor Darcy, che è il signore più ricco che sia mai stato in quel villaggio, viene subito giudicato da Lizzie e dagli altri molto superficiale, arrogante e maleducato, quando in realtà, è semplicemente più taciturno degli altri e un po' più schietto.

Quando, quindi, circa a metà del libro si dichiara a Lizzie e le chiede di sposarlo, lei lo rifiuta, per questi motivi e molti altri...” disse lei ridacchiando: “Comunque finisce bene, te lo assicuro.” disse sotto lo sguardo indagatore di James: “Alla fine Lizzie, dopo tanti avvenimenti che non sto a specificare, capisce che è un brav'uomo e tutto il resto, perciò, alla rinnovata proposta del signor Darcy, accetta senza esitare.” disse Lily sorridenod, ricordandosi il libro.

James si girò e si appoggiò meglio alla ringhiera sporgendosi un po' di più di Lily, che lo guardò con gli occhi spalancati e lo pregò di sporgersi meno.

Hai paura delle altezze, Evans?” chiese il ragazzo curioso.

Lei deglutì e scosse la testa: “No, non ho paura delle altezze... ho paura di cadere dall'alto...” disse pregandolo ancora di farsi indietro.

Oh, ecco perché non ti piace il Quidditch...”

Lei sbuffò: “Non è che non mi piaccia, lo trovo un rischio inutile, visto che ce ne sono di peggiori al mondo... le scope vanno veloci, l'altezza può diventare molta e... insomma, si rischia di cadere, e la cosa non mi piace proprio... perciò cerca di non provare a cadere nuovamente durante una partita, perché potresti trovarmi morta di crepacuore.” disse ricordando la partita di quasi un anno prima.

Lui scosse la testa: “Ti proverò che non è pericoloso un giorno...”

Lei lo fissò di sottecchi: “Non hai fatto i conti con la mia testardaggine, Potter... non mi convincerai mai.”

Lui sorrise e guardò il cielo pensando che fino ad un anno e mezzo prima lei gli diceva che non sarebbe mai uscita con lui e non sarebbe mai diventata la sua ragazza: “Mai dire mai, Evans...” disse lentamente.

Lily arrossì e sospirò non sapendo cosa dire. Decise di tornare all'argomento originario: “Perciò... non ti ricordi quando sia stato? L'inizio di tutto?” chiese curiosa.

Lui sospirò: “L'inizio inizio, probabilmente quando te ne sei andata dal vagone mio e di Sirius il primo giorno di scuola... ma penso di aver capito quanto fosse seria la cosa attorno al terzo... forse al quarto anno...” confessò lui pensandoci senza guardarla e fissando il cielo.

Lei lo guardò confusa: “Così tanto?” chiese sorpresa.

Lui sorrise: “Non mi sembra di averlo esattamente tenuto nascosto, ecco...” disse ridacchiando e a Lily riaffiorarono in mente tutti quei momenti in cui le aveva chiesto di uscire e le aveva detto di amarla profondamente, anche se lei non ci aveva creduto.

A questo punto dovrei dirti anche io da quando eccetera eccetera... ma la verità è che non ne ho la più pallida idea...” disse lei ridendo: “La verità, è che sono un'inguaribile romantica, ma pur essendolo, sono estremamente tarda in questo tipo di cose... non ci capisco molto... forse per la mia ehm... poca esperienza... insomma, c'è stato solo John...”

Ah sì, quello di Tassorosso che abbiamo buttato nel lago al quarto anno...” ricordò James ridacchiando.

Lei lo guardò sorpresa: “Siete stati voi?” chiese scioccata.

Lui alzò le spalle indifferente: “Ti aveva fatta piangere...” disse come se fosse nulla.

La ragazza rimase senza parole: “I-io...”

Lui le diede un leggero bacio sulle labbra stringendola a se: “Mi piace farti rimanere senza parole Evans...” disse ridacchiando facendola ammutolire di nuovo.

Tornando un pochino in se, Lily prese un sospiro: “Ad ogni modo, a parte lui e François non-” ma fu interrotta di nuovo da un James sconvolto questa volta.

François? Stai scherzando? Quell'idiota di Corvonero?” chiese sconvolto: “E quando me lo sono perso?”

Lei alzò gli occhi al cielo: “Quando eri troppo preso da Corine di Tassorosso anche solo per guardarti intorno e non negare, vi ho sorpresi 3 volte... ad ogni modo non è durata molto... lui l'ho mollato io... era troppo pomposo, anche per me.” disse.

Merlino, Evans, meno male che i tuoi gusti si sono migliorati in fatto di ragazzi.” disse calmissimo.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Se c'è una cosa che non cambierà mai, Potter, è la tua modestia...” disse ironica.

Lui la prese tra le braccia: “Io sono terribilmente modesto... anche troppo, e sono anche affascinante... così tanto, che non capisco come tu possa starmi davanti senza svenire per la mia bellezza, Evans...” disse scherzando.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Bé, il tuo fascino è nascosto da un così spesso alone di modestia, che riesco a resistere solo grazie a quella...” disse alzando gli occhi al cielo.

Lui rise: “Sai Evans, ho sempre pensato che tu fossi una malandrina mancata...” disse sicuro di beccarsi di lì a poco un incantesimo, ma troppo felice per scostarsi dalla ragazza.

Lei scosse la testa sospirando: “Sai Potter, penso che tu abbia del succo di zucca negli occhi, quando dici così...” disse venendo poi interrotta per la quarta volta dalle labbra di James.

Infondo entrambi lo sapevano che il loro rapporto non sarebbe cambiato tanto. Le frecciatine sarebbero sempre volate... ma la fine dei litigi sarebbe finita positivamente con un bacio, invece che con uno strillo da parte di Lily.

Il giorno dopo sarebbe stato domenica e, consapevole di farle infrangere le regole per quasi la prima volta, James trattenne Lily sulla torre tutta la notte, fino a che non videro l'alba insieme, seduti l'uno accanto all'altra mentre parlavano del più e del meno. 

* * *

"Sai, Ramoso, quando ti ho detto di non stare fuori tutta notte, stavo scherzando, ma non pensavo l'avresti davvero fatto... è successo qualche cosa di cui valga la pena che io sappia?" chiese ammiccando all'amico e beccandosi un cuscino in faccia.
"Tieni i tuoi ormoni lontani da me Felpato, non è successo nulla che tu possa immaginare..." disse James stendendosi a letto.
"Sarà, ma mi sembri parecchio felice... forse troppo..." disse il ragazzo rilanciando il cuscino al caposcuola che sorrise abbracciando l'oggetto: "Certo che sono felice... sto insieme alla ragazza che amo..." disse addormentandosi con ancora gli occhiali sul viso.

* * *

Dove sei stata?” chiese Alice la mattina dopo vedendo finalmente Lily nel suo letto con un sorriso idiota in viso.

Lei ridacchiò: “Sulla torre di astronomia...”
Alice la guardò: “Non sarai mica ubriaca, vero Lillian?” chiese con tono autoritario.

 

La ragazza si infilò sotto le coperte completamente vestita e si coprì per bene continuando a sorridere: “Sì, Alice, ma non di vino...” disse addormentandosi dubito dopo.


Angolino autrice:
Hello! Spero il capitolo vi sia piaciuto :)
Non so se ciò che ho scritto sia verosimile... c'è da dire che io sono peggio di una dodicenne in fatto d'amore, perciò non ero sicura di cosa far succedere a questi poveri ragazzi, così mi sono sbizzarrita, spero sia decente, comunque XD
Ad ogni modo, non so perché ve lo sto dicendo, ma ultimamente sono fissata con la melodia Lily's theme di Harry Potter 7: part 2... avete presente la musica che apre il film con il logo della Warner e un mini-riassunto del film precedente? Ecco, quella... la adoro, è così rilassante e dolce... mi ricorda proprio Lily :3 Ascoltatela, davvero, merita *-*
Un saluto, alla prossima ^^
Giuly
P.S. Se non avete letto Orgoglioe  Pregiudizio, fatelo immediatamente ;) XD

   
 
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