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Autore: Ce_    13/08/2012    9 recensioni
Sequel di “Ricomincio da Te’’
Questa è la storia della nuova generazione, la storia di un Hogwarts diversa da come ce la ricordiamo, un mondo magico diverso da quello che conosciamo.
Una storia che non si ripete: la storia di una generazione che vive al di fuori della guerra, ma non della sofferenza....una sofferenza diversa, forse più giuista, forse più ''normale'', ma non per questo meno forte.
Quindi, preparatevi ad andare incontro ai pregiudizi, al peso che un cognome, inevitabilmente, si porta dietro, ai fantasmi del passato che tornano, prepotenti, alla paura di non essere all'altezza, di non essere abbastanza bravi.....all'adolescenza.
Ma non ci sarà solo questo.. troverete anche felicità, speranza, amore, gioia di vivere, rivalsa e una grande forza per andare avanti, nonostante tutto e tutti.
Questa è la storia della nuova generazione, ma anche della vecchia, una storia piena di speranza che difficilmente scompare, perchè tutti noi non finiamo mai di sperare.
Spero di avervi incuriosito,
Ce_
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Louis Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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 Nulla avviene in un attimo

 

A GiulyHermy99, a Wekesa, a AleJackson, a MartyViola91, e a scarlett90 che amano Harry e Ginny alla follia e,
a tutti gli altri che, come me, adorano questa coppia.

 

 

Fred Weasley II aveva diciassette  anni e una mente geniale.
No, non nel senso che era un genio, non di quelli che hanno ottimi voti senza studiare, suonano il pianoforte divinamente a soli sei anni e cose del genere, no, lui aveva voti mediocri a scuola, odiava il pianoforte o qualunque altro strumento e non aveva grandissime ambizioni per il futuro, l'unica cosa che sapeva fare e la sapeva fare davvero bene, era inventare scherzi, era nato per questo.
 
Fred Weasley II odiava quel "II" che seguiva il suo nome, lui era solo Fred Weasley, secondo a nessuno.
Ammirava suo zio Fred, ma, a volte, lo odiava, lo odiava quando George andava a trovarlo alla tomba e tornava triste e arrabbiato, lo odiava quando suo padre passava ore a divertirsi con Roxanne, certo che si divertiva con Roxanne, lei mica aveva un nome che gli ricordava il suo fratello gemello morto, lo odiava quando parlava con suo padre e lui lo guardava con occhi tristi e felici allo stesso tempo, come se in lui rivedesse suo fratello e lui voleva urlarglielo in faccia, voleva urlargli: "sono io, Fred, sono tuo figlio, non tuo fratello, trattami da figlio".
Fred Weasley II, a volte, si ritrovava ad odiare il suo nome, voleva essere Fred, solo Fred, nient'altro.
 
Fred Weasley II non credeva nell'amore a prima vista, aveva le sue storie, soprattutto storie di sesso, come quasi tutti i maschi Weasley-Potter, era un vizio di famiglia, però, credeva che per amare davvero  una persona bisognasse conoscerla bene, passarci tanto tempo insieme, parlarci, essere amici.
Nulla avviene in un attimo, questa era la sua teoria, ci vuole tempo, per ogni cosa, insomma, credeva che il colpo di fulmine fosse una grandissima cazzata.
Solo tempo, ci voleva solo tempo.
 
Fred Weasley II amava sua madre, più che altro, credeva in lei, ci credeva davvero tanto. La ammirava per quello che faceva ogni giorno, dalle cose più stupide a quelle più importanti.
Ammirava il suo modo di giocare a Quidditch   e la sua determinazione ad andare avanti con la sua passione, prendendo posto come allenatrice della sua squadra, le Holyhead Harpies.
Credeva nelle sue parole e odiava litigarci, lo faceva sempre sentire in colpa.
Aveva un legame con sua madre che poche persone hanno, certo, voleva molto  bene anche al padre, ma con lui non riusciva a parlare, lo vedeva troppo come il suo gemello, era impossibile parlarci.
 
Fred Weasley II aveva diciassette anni, una mente geniale e odiava il suo nome.
 
Camminava verso la sala grande per colazione e cercava di seguire il discorso che gli stava facendo Lorcan, ma senza successo, erano le otto di mattina, non era pronto ad accendere il suo cervello, che cavolo voleva quel deficiente del suo migliore amico?
Entrarono nella Sala Grande e si sedettero al tavolo dei Grifondoro.
<< Buongiorno >> era Margaret
<< Buongiorno >> gli rispose lui svogliatamente
Prese la sua porzione di uova e bacon e cominciò a mangiare, ignorando tutti.. Ok, la mattina non è che non era pronto per accendere il cervello, era proprio incapace, non connetteva. Punto.
Appena finì di mangiare si girò verso Lorcan, bastò uno sguardo, si alzarono e si diressero verso il dormitorio a prendere la roba per la prima lezione.
<< Fred, Fred! >> sentì la voce di sua sorella che lo chiamava , si fermò, facendo segno al biondo di andare avanti, si girò verso la ragazza.
<< Hai parlato con mamma e papà per il regalo? >> gli chiese lei con semplicità
<< Regalo? >> rispose lui, perplesso.. Che regalo si era scordato? Non era mai stato bravo con le date, cavolo, sua sorella poteva anche ricordarglielo, eh... Un momento, lei glielo stava ricordando!
<< Per James , stupido, per chi sennò? >>
<< Ah, no, parlaci tu, io credo di dover aiutare anche per la festa >>
<< Anche io devo aiutare  per la festa, tutti lo dobbiamo fare, cretino! >> sembrava che Roxanne ci godesse ad insultarlo, aveva uno strano sorrisetto stampato in faccia.
<< E perché? >> non che gli dispiacesse di dare una mano per la festa di diciassette anni di suo cugino, ma gli sarebbe sicuramente toccato di occuparsi di qualcosa di noioso..
<< Perché Dominique e Lily stanno organizzando la festa e sono completamente impazzite >> sua sorella gli rifilò quella spiegazione e se ne andò, in effetti, le aveva viste parecchio agitate  negli ultimi giorni, mancavano 6 giorni al 21 ottobre, il giorno del compleanno e della festa di James e loro la stavano organizzando già da un bel po', Fred ancora non riusciva a capire come suo cugino si fosse lasciato convincere da quelle due a fargli organizzare la festa.. Ok, forse lui non poteva parlare, visto che la sua l'avevano organizzata Roxanne e Margaret, ma cavolo, Lily e Dominique, erano praticamente le eredi dei malandrini, sarebbero andate fuori di testa!
 

<< Salve, sono Fred Weasley e nulla avviene in un attimo >>


 ***
 

Era china sul libro di trasfigurazione da più di mezz'ora, aveva approfittato delle sue ore di buco per anticiparsi un pochino con i compiti, cosa davvero rara, ma aveva avuto la malsana idea di andare nel dormitorio dei Serpeverde a studiare, visto che anche Scorpius aveva un paio d'ore libere, e ora il ragazzo non la lasciava stare un attimo.
<< Se continui così farai una brutta fine, Scorpius  >> Lily  neanche si girò per guardarlo in faccia, il ragazzo continuava a giocherellare con i suoi capelli e,  Lily non lo avrebbe ammesso mai, ma era una sensazione bellissima, anche se non le permetteva di fare il compito, sarebbe stata così per ore, per giorni, forse per anni, solo a godersi il profumo di Scorpius e le sue mani a contatto con la sua pelle, non si sarebbe mai stancata.
<< Ti aiuterò io dopo a fare il tema, ora vieni >> le disse, con voce suadente
Lily si arrese, poggiò la piuma sul tavolo e si voltò verso di lui con aria fintamente minacciosa, lui racchiuse le sue labbra imbronciate in un rapido bacio e Lily si perse completamente in quel contatto, la sua lucidità cominciava a mancare, per un semplice sfioramento di labbra, si alzò e sia avvicinò a lui approfondendo così il bacio, cominciava davvero a non capirci nulla, doveva fermarsi un attimo, finché ne sarebbe stata capace, raccolse tutta la sua forza di volontà e si stacco da lui.
<< Sicuro che Albus non torni? >> era una domanda stupida, ma non voleva che suo fratello venisse a sapere della loro relazione così.
<< Tranquilla, Al è impegnato in altro >> Scorpius le rivolse uno sguardo malizioso che Lily non poteva capire, il ragazzo si chinò di nuovo su di lei e la coinvolse in un altro bacio, molto più passionale, finirono sul letto senza neanche rendersene conto, senza interrompere il contatto, le loro bocche erano come due calamite che, una volta unite, era difficile dividere, troppo difficile, secondo Lily, che era sempre abituata ad avere pieno controllo di se stessa, odiava essere così incosciente e presa.
Invece, incurante di tutto, la lucidità di Lily era andata a farsi una passeggiata, lasciando la ragazza completamente nella mani di Scorpius.
<< Che cavolo, LILY? >> la voce che proveniva dalla porta fu come una doccia fredda, i due si staccarono immediatamente e un Albus parecchio incavolato fece irruzione nella stanza
<< Non è come sembra, Al >> stupida, "non è come sembra?" ma che cosa le era venuto in mente, e cos'era, allora?
<< Ah no, allora sembrava che voi due steste pomiciando, ma non è vero >> ci volle un attimo per capire la domanda intrigata di Albus e capire quale sarebbe stata la risposta migliore da dare, ma, in realtà, non c'era niente da dire, li aveva bellamente incastrati.
<< Non stavamo facendo nulla >> rispose Scorpius con l'aria serena e spavalda che solo un Malfoy può mantenere mentre sta mentendo spudoratamente.
Lily lo guardo con aria omicida, come a dire "non sarebbe tornato, vero? Ora te la vedi con me!"
<< Perché non me lo avete detto? >> questa non ci voleva.
Entrambe abbassarono la testa colpevoli, a quel punto non potevano proprio difendersi.
<< Non lo so >> rispose invece Lily con sincerità
<< Ok, ok... Finalmente avete capito di essere innamorati, c'è da festeggiare >> Albus cacciò un sorriso a trentadue denti che spiazzò completamente i due ragazzi e Lily, dopo un attimo di shock, corse ad abbracciare il fratello.
<< LILY! >> no, chi altro c'era? << ah, che succede? >> Dominique entrò nella stanza e rimase sorpresa nel vedere i due fratelli abbracciati.
<< Nulla >> rispose Lily, lanciando un'occhiata agli altri due e pregandoli di non dirle nulla.
<< Come sei entrata? >> le chiese Scorpius, come se fosse la domanda più naturale del mondo e, in effetti, lo era
<< Zabini mi ha dato la parola d'ordine, sai, ho un certo fascino su di lui.. Comunque, Lily, devo parlarti della festa e anche a te, Al >> la bionda si rivolse ai Potter
<< Ah, si, ho chiesto a Rose di parlare con la McGranitt e con gli altri professori, lei l'ascolteranno di sicuro, visti i suoi voti >>
<< Perfetto! Io ho chiesto a Roxanne di portare il cibo, poi, mancano gli alcolici ed è qui che entrate in gioco voi due >> entrambe le ragazze si girarono verso i Serpeverde << dovete far entrare a scuola quanto più alcool potete, vi aiuteranno Fred, Lorcan e Louis, abbiamo già organizzato il piano, ma noi siamo troppo impegnate ad occuparci del resto, perciò, ci servite voi >> non si sapeva più chi stava parlando, se Dominique o Lily, parlavano talmente veloci che Lily, alla fine del discorso, non ricordava nemmeno una parola di ciò che avevo detto, guardava solamente le facce stralunate e le bocche aperte dei due ragazzi di fronte a lei.
<< Non che mi piaccia molto l'idea di collaborare per la festa di Potter Grande, ma dove c'è l'alcool ci sono io, quindi, ok >> concluse Scorpius con tranquillità e si guadagnò un sorriso mozzafiato dalla sua ragazza
<< Louis, Fred e Lorcan, dite? Ci sto! >> Lily non seppe spiegarsi il luccichio negli occhi di suo fratello,  Albus aveva la faccia di uno che, in tutto il discorso, aveva capito solo quei tre nomi e per questo accettava l'incarico, ok, forse non solo per questo, Albus poteva sembrare un ragazzo tranquillo, ma quando si trattava di festini, alcool ecc. era lui il re.
 
Le ragazze lasciarono il dormitorio soddisfatte e tornarono a parlare della festa, la stavano organizzando da 2 settimane, avevano chiesto il permesso a James per farlo, no, forse lo avevano costretto e convinto  con una frase del tipo "diventerai maggiorenne, meriti il meglio", ma fa lo stesso.
Erano due settimane che spedivano inviti e assegnavano incarichi e tutta Hogwarts parlava della festa di James Sirius Potter, quelli che avevano ricevuto l'invito si vantavano in giro e chi non lo aveva ricevuto diceva in giro che sarebbe stata un fiasco, non riuscendo neanche a convincere se stessi, una cosa era certa, se le organizzatrici erano Lily Luna Potter e Dominique Weasley, non sarebbe stata un fiasco.
Erano due settimane che il clan Potter-Weasley che stava ad Hogwarts era a lavoro e ognuno di loro sapeva che gli sarebbe toccato fare qualcosa.
Le due ragazze avevano dato un compito ad ognuno di loro: Rose avrebbe parlato con i professori per il permesso per fare una "piccola festicciola,  senza alcun tipo di alcolico" e avrebbe sistemato la Stanza delle Necessità, Roxanne avrebbe preso il cibo, Hugo si sarebbe occupato delle luci, Fred, Louis e Albus avrebbero pensato a  far entrare gli alcolici di nascosto, la piccola Lucy avrebbe preso la torta e Louis avrebbe anche pensato alla musica e alle fotografie.
A capo di tutto c'erano loro due, Lily e Dominique, loro si occupavano di dare gli inviti e di controllare che gli altri facessero un buon lavoro.
Erano peggio di un organizzazione criminale, molto peggio.


***

 
 Non tornava a casa da quasi tre settimane e se ne stava li, davanti alla porta d'ingresso, la valigia pronta per essere riempita ad un lato, le chiavi di casa nella mano, pronte per essere usate, in realtà, era lei a non essere pronta, rientrare in quella casa, nella sua casa, avrebbe riportato a galla troppi ricordi, troppo dolore, Hermione gli aveva detto che Harry non tornava più a casa, sicuramente abitava a casa dell'amante, comunque, almeno su quel punto, non c'era nessun pericolo, non l'avrebbe incontrato..
E allora, perché non riusciva a infilare le chiavi nella serratura e a varcare la soglia di quella che, fino a pochissimo tempo dietro era casa sua, quella incubi viveva, in cui aveva visto crescere i suoi figli, in cui aveva litigato e fatto l'amore con Harry?
Era bloccata, completamente in panne.
Un rumore sordo provieni da dentro la casa e fece sobbalzare Ginny.
 LADRI, fu il suo primo pensiero, una persona normale sarebbe andata via e avrebbe chiamato aiuto, ma lei non era una persona normale, lei era stata una Grifondoro e i Grifondoro non riflettono, sono impulsivi e maledettamente inclini a mettere in pericolo la loro vita.
Mise le chiavi nella serratura, entrò in casa e salì subito al piano superiore.
Il rumore si fece sempre più frequente e Ginny sentì anche qualcuno imprecare.
Entrò in camera, da dove proveniva il frastuono e quello che vide non era certo ciò che si aspettava, c'era suo marito di schiena che continuava a dare calci e pugni al muro, imprecando ripetutamente.
<< CAZZO, CAZZO. ERA TARDI, SEMPRE TARDI. ROSSA, DI NUOVO. ROSSA ROSSA! >> queste erano le parole che Ginny riuscì a capire, decisamente senza senso, era bloccata sulla soglia della porta, incapace di muoversi, di nuovo, Harry sembrò non accorgersi di lei, continuava a tirare pugni al muro e, Ginny ne era sicura, la sua mano era abbastanza malandata.
La donna decise che doveva fare qualcosa e in un attimo si ritrovò vicina a suo marito per cercare di farlo smettere, Harry se la scrollò di dosso e si calmò, si appoggio con le spalle al muro e prese a respirare affannosamente, Ginny si stava preoccupando sul serio, forse aveva una crisi respiratoria o qualcosa del genere, teneva lo sguardo basso, ferito, frustato, lo vide scivolare per terra e biascicare qualcosa sul fatto di essere un pessimo padre ed auror.
Ginny si avvicinò cauta a lui, non voleva spaventarlo, si sedette vicino a lui e lo abbracciò e in quell'abbraccio vi mise tutto l'amore che, nonostante tutto, provava ancora per lui e Harry sembro sciogliersi, scoppiò in lacrime come un bambino, Ginny non lo aveva mai visto in quelle condizioni, o forse, solamente quando avevano saputo che probabilmente James sarebbe morto appena nato, le faceva una gran pena e si sentiva maledettamente inutile, non riusciva a farlo calmare, il respiro dell'uomo era sempre più affannoso e irregolare, scosso spesso da singhiozzi, se continuava in quel modo gli sarebbe davvero venuta una bella crisi respiratoria e Ginny cominciò a pensare alla possibilità di portarlo al San Mungo per prevenirla, ma preferì lasciar stare.
<< Sta tranquillo, ci sono io qui, non succede nulla >> continuava a sussurrargli all'orecchio e piano piano Harry cominciò a calmarsi, la rossa gli fece una bella tazza di camomilla, gli curò la mano e lo fece stendere sul letto per riposare, aveva due occhiaie enormi, in effetti, Ron e Hermione glielo avevano detto che non aveva un bell'aspetto e che si stava trascurando sempre di più e lei non aveva voluto crederci.
Probabilmente l'avrà mollato l'amante, fu il suo primo pensiero. E allora perché lo stava consolando? Perché lo amava,ecco perché, risposta stupida, banale, ma tremendamente vera.
 
Stava ripulendo la cucina e il salone, era incredibile quanta polvere ci fosse, come se la casa fosse stata abbandonata per anni, invece che per poche settimane, sapeva che tra un po' sarebbe salita sopra a prendere le sue ultime cose e se ne sarebbe andata per sempre, ma quella era stata casa sua e si sentiva male a lasciarla in quelle condizioni.
<< Che fai? >> una voce interruppe i suoi pensieri, Harry era appoggiato allo stipite della porta, sembrava stanco anche dopo aver dormito, gli occhi gonfi a causa del pianto, sembrava più vecchio e sciupato.
<< Non potevo lasciare la casa sporca.. >> rispose semplicemente, distogliendo lo sguardo da lui, la rabbia cominciò a risalire, era stata tradita, non poteva perdonarlo per questo.
<< Quindi te ne vai? >> la pregò con gli occhi di non farlo, come se non avrebbe retto ad un altro colpo.
<< Certo che me ne vado, Harry. MI HAI TRADITA, E NON POSSO PERDONARTI >> ecco, la sua rabbia era esplosa, non voleva perché lo vedeva ancora debole, ma non ne aveva potuto fare a meno. Si sentiva vuota, sempre di più, il suo viso era asciutto, le lacrime erano finite.
<< NON È VERO! >> quella volta fu Harry ad urlare, corse verso di lei, le prese un braccio e la fece voltare, Ginny fu contenta di questo, almeno stava lottando, non la lasciava andare come se nulla fosse come quella notte, teneva a lei, stava lottando per lei, per loro << non lo farei mai, io ti amo. Permettimi di raccontarti tutta la storia, per favore. >> non voleva sentirlo, sentire che magari era andato a letto con una e poi si era stancato e stava tornando da lei, non riusciva a credergli, non riusciva a fidarsi di lui, quella era la cosa peggiore.
Annuì impercettibilmente, avrebbe sentito tutta la storia.
<< Sono impegnato a lavoro e non è una stupida scusa, lo sono davvero, c'è un uomo o forse più uomini che commettono stupri, è più di un mese che siamo dietro a questo caso, ma arriviamo sempre tardi sul luogo dell'accaduto, quella notte non potevo dirti nulla perché era ancora tutto top secret, ma ora posso dirti tutto quello che vuoi e ti prego, devi credermi, non ti ho mai tradita, ero in ufficio, sempre, anche alle due di notte, e in queste tre settimane ho vissuto li, non riuscivo a rientrare in questa casa senza di te, fino, fino a stasera >> la voce si ruppe su quel punto, come se non volesse parlarne, o meglio, come se non volesse dare un peso alla moglie, abbassò lo sguardo, distrutto.
Ginny gli credeva, erano poche parole, ma gli credeva, c'era sincerità nei suoi occhi e vederlo così sfinito gli diede ancora più coraggio,  gli alzò il mento con due dita, in modo da guardarlo negli occhi.
<< Ti credo e scusami per aver dubitato di te, ma ora dimmi cosa è successo oggi >> Harry sembrò trovare coraggio negli occhi nocciola della moglie e continuò a parlare.
<< Questi criminali non avevano mai fatto vittime, le ragazze erano ferite, anche gravemente, ma sempre vive, oggi c'è stata la prima vittima >> prese di nuovo un bel respiro, Ginny era attonita, ma perplessa, non capiva perché questa storia lo aveva preso così tanto, era disgustoso, si, ma lui doveva esserci abituato, no? << Sto sempre a contatto con episodi del genere, ma questa volta è diverso. Questi uomini violentano ragazze dai 13 ai 25 anni, una volta anche una signora sui 35-36, due la settimana, tutte le settimane vicino alle vittime c'è sempre un bigliettino che dice: "Rossa o bionda. Rossa o bionda" ed infatti, sono state colpite solo ragazze con i capelli rossi o biondi e noi non riusciamo a fermarli, io non riesco a fermarli. Poteva succedere a Rose, o a Dominique, o a te o, non posso neanche pensarci, poteva succedere a Lily. >> calde lacrime solcavano di nuovo il volto dell'uomo e Ginny si sentiva una stupida ad aver dubitato di lui quando lui cercava solo di proteggere lei e la sua famiglia. Lo abbracciò di slancio e Harry si aggrappò a lei come se fosse la sua unica salvezza e ricominciò a piangere come un bambino, non aveva mai pianto così tanto.
<< Scusami amore, scusa per aver dubitato di te. Io sono al sicuro, Lily è al sicuro, sta tranquillo. Ci sono io con te. Ti amo >> gli sussurrò queste poche parole all'orecchio e Harry sembro calmarsi, farfugliò un "grazie" e la baciò, un bacio che sapeva di lacrime, ma che era pieno d'amore.

 
***
 

 

Erano buoni cinque minuti che faceva avanti e indietro per la stanza e Dominique dietro di lui, era il momento, il momento dell'inizio o della fine di tutto.
<< Agitato? >> chiese la ragazza a James
<< No! Tu? >> no? Stava impazzendo e diceva di no? Negare, negare sempre l'evidenza quando questa può rovinare la tua reputazione, questa era la sua prima regola.
<< No! >> eccolo l'orgoglio Grifondoro, anche Dominique negò quando, invece, si vedeva che era in preda all'ansia.
Alla fine, chi non lo sarebbe? Stavano per rivelare la loro relazione clandestina e proibita ai loro fratelli, nonché migliori amici, erano folli.
<< Ciao! >> Lily entrò nella stanza con il suo solito sorriso, seguita da Louis, li avevano chiamati con una scusa poco credibile, ma loro erano venuto e quello era l'importante.
Si sedettero su un divanetto, pronti a tutto.
<< Allora, che dovete dirci? >> Louis sciolse subito il silenzio che si era formato tra loro, ok, era il momento, avevano deciso, niente giri di parole, glielo avrebbero detto e basta. Prese la mano di Dominique e un bel respiro, toccava a lui
<< Noi, ecco.. Noi stiamo insieme >> scese il silenzio, anche se le parole non erano state chiarissime, i loro sguardi erano inequivocabili
<< È stupendo, ragazzi! >> Lily corse ad abbracciarli entrambe, felice, restarono stupiti, ma non molto, sapevano che Lily era un po' sopra le righe e non si sarebbe scandalizzata, ma Louis, non sapevano proprio come l'avrebbe presa, si girarono tutti verso di lui.
<< Avete fatto sesso? >> chiese il biondo a bruciapelo
<< Si >> James non riusciva più a mentirgli, doveva dirgli tutta la verità, ma prima che Dominique potesse aprire bocca, Louis prese James per il colletto della camicia e lo sbatte al muro.
<< TU, PEZZO DI MERDA! MI FIDAVO DI TE! TI SEI APPROFITTATO DI LEI, DI MIA SORELLA, È PICCOLA, NON PUO STARE CON NESSUNO, HAI CAPITO? TANTOMENO CON TE >> Lily alzò gli occhi al cielo, James cercò di dire qualcosa, ma gli mancava il fiato, la presa di Louis era troppo forte
<< Louis, ho la tua età e tu hai fatto sesso per la prima volta al terzo anno! Lascia stare James >> Dominique si avvicinò al fratello per farlo calmare, ma niente.
<< È DIVERSO, LUI SI STA APPROFITTANDO DI TE, MI HA DETTO CHE SI È IN... >> Louis lasciò James come se all'improvviso scottasse << è lei? >> James annuì, capendo che si stava riferendo a quel giorno in biblioteca quando gli aveva detto di essere innamorato.
<< Se la fai soffrire ti ammazzo >> lo minacciò Louis e lui rispose con  un mezzo"non lo faro", ancora in preda alla tosse.
Era felice, il suo migliore amico, suo fratello, aveva accettato la sua relazione con la donna che amava.
Tutto si sarebbero aspettati, tranne una scenata da fratello geloso, ma la serata era andata abbastanza bene, in fin dei conti, no?
Louis se ne andò, dopo aver abbracciato la sorella, dicendo che aveva da fare.
Erano rimasti loro tre.
<< Siamo cugini >> Dominique lo disse, come se pensasse che il concetto non fosse ben chiaro
<< E quindi? I purosangue si sposano tra cugini da secoli >> rispose Lily con semplicità.
<< Grazie! >> sussurrò James alla sorella che sorrise in risposta
<< Sapevo che un giorno vi sareste tolte le maschere e vi sareste innamorati, non credevo l'una dell'altro, ma lo sapevo >> disse Sua sorella con l'aria di una che la sua lunga.
<< Io non sono innamorato >> lo dissero all'unisono, James e Dominique, orgoglio, orgoglio,  orgoglio.
La sua reputazione stava andando in frantumi, di questo, James, ne era sicuro. Scoppiarono a ridere tutti e tre, come dei matti.
<< Oh, si che lo siete >> disse Lily appena si furono calmati.
 
 
NDA
Salve!
Ecco a voi il nuovo capitolo, spero vi piaccia!
È un capitolo tranquillo, direi, no?
Finalmente Harry e Ginny fanno pace.
Poi, non so se riusciró ad aggiornare molto presto perché me ne vado al mare, spero di farcela, ma non vi assicuro nulla, magari l'aggiornamento arriverà martedì, invece che lunedì, o magari no... Non lo so, dipende da come si mette la situazione.
Intanto, vi auguro un buon ferragosto.
Grazie mille a chi segue la storia e a chi recensisce.
-GiulyHermy99 (Anche detta, signorina-io-lascio-le-recensioni-belle-della-storia)
-Wekesa (*_*)
-MartyViola91 (*.*)
-RoseBlack98
-fall_4 (*.*)
-Razorbladekisses
-AleJackson (<3)
-scarlett90
-LolaMalfoy
Continuate a seguirmi e  a farmi sapere cosa ne pensate.
Ancora buon ferragosto.
Un bacio,
Ce_

 

   
 
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