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Autore: Klarolineisfantastic    14/08/2012    2 recensioni
Storia interamente Klaroline sulla quarta stagione.
''L'amore è veramente la più grande debolezza di un vampiro?
L'amore di un vampiro è amplificato.
E' un amore che ti divora dall'interno che ti sconvolge la vita.
Ti scuote come un uragano e poi se ne va scomparendo tra il vento più veloce che mai.
Poi ritorna , prima o poi , e ti consuma così tanto da prosciugarti.''
Spero vi abbia incuriosito.
Baci Chiara.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ero nella mia macchina e Tyler stava guidando.
‘’Non venire. Ho un qualcosa da fare ci sentiamo domani’’ Ecco il testo del messaggio di Elena.
Mi girai verso Tyler.
Guardava serio l’asfalto.
Pensieroso.
I capelli mori si muovevano con il vento che entrava dal finestrino.
Sorrisi al solo guardarlo.
Era lì con me e lo sarebbe stato per l’eternità che ci circondava.
-Non dobbiamo più andare da Elena.- Dissi interrompendo i miei pensieri.
Fece un cenno e non mi degnò di parola.
Appoggiai la testa al finestrino e chiusi gli occhi lentamente.

***

Klaus/Tyler.
Non sapevo come comportarmi.
Non sapevo niente di Tyler.
Nessuno poteva aiutarmi neanche quella streghetta che sapeva la verità.
Troppo impegnata.
Ma per una buona causa , almeno.
Doveva cercare di farmi riavere il mio corpo.
Mi sarei risparmiato questa tortura e l’avrei risparmiata  a Caroline.
Mi concentrai sul suo respiro.
Un lieve suono che si espandeva nella mia testa.
Guardai un sorriso sulle sue labbra.
Un sorriso che non sarebbe durato molto quando avrebbe scoperto la verità.
Sentii la curiosità farsi spazio nella mia mente.
Chissà quali cose si situavano ora nella mente di quella ragazza.
Chissà quelle palpebre quale mondo nascondevano.
Non lo avrei mai saputo  , non avrei mai avuto il permesso di scoprire cosa ci fosse dentro quella ragazza.
Mi distolsi dai miei pensieri parcheggiando davanti casa Forbes.
Presi la borsa di Caroline e cominciai a vagare per poter cercare le chiavi di casa.
Cominciai a tastare diversi oggetti.
Alcuni lucidalabbra , un portafoglio , cellulare poi scorsi un foglio.
Lo tirai fuori.
Vidi il suo volto e il cavallo che le piaceva tanto.
Aveva tenuto il mio disegno.
Non capii perché.
Le mie labbra , automaticamente , accentuarono ad un sorriso che fini dopo pochi secondi riportandomi alla realtà.
Lo posai dentro la sua borsa e finalmente trovai le chiavi.
Riposai la borsa sui sedili posteriori e uscii dalla macchina.
Aprii il suo sportello e la presi in braccio.
Sentii il suo viso appoggiarsi al mio petto e il suo profumo arrivare come un ondata , dolce e soave.
Le sue mani stringevano la mia giacca.
Come se nel suo piccolo mondo stesse succedendo qualcosa.
Dopo pochi tentativi riuscii a trovare la chiave giusta.
La portai nel suo letto.
Presi il lenzuolo che ricopriva quel letto e glielo poggiai sul corpo.
Guardai la sua pelle porcellana  ricoperta da boccoli d’oro.
Glieli spostai dietro la nuca poi percorsi il braccio con la mia mano.
Sorrisi quasi nervosamente chiedendomi perché stessi facendo questo.
Andai verso la soglia della porta ma una voce , dolce , mi fece sussultare.
-Klaus.-
Mi girai e la vidi dormire.
Ma si era girata dall’altro verso.
Sicuramente stavo rovinando anche i suoi sogni.



***



Quando aprii gli occhi vidi la parete della mia stanza e capii che lo era quando sentii l’odore di lavanda del mio lenzuolo.
Mi stiracchiai e sbadigliai più di una volta.
Mi guardai intorno e mi tolsi il lenzuolo che mi avvolgeva la vita.
Misi le pantofole e andai in cucina dove trovai il solito foglio di mia madre.
‘’ Sto a lavoro. Ti ho messo qualcosa in frigo per pranzo. A dopo tesoro’’
Sapeva che non mi sarebbe stato utile , ormai , il cibo umano ma non volevo deluderla e poi amavo tenere ancora le mie ‘’tradizioni’’ umane.
Salii in camera e mi vestii velocemente.


***


-Ehy Elena ho letto solo adesso il messaggio. Cosa c’è?- Sorrisi tranquilla ad Elena.
Notai nervosismo sul suo volto. Forse per il fatto della transizione.
-Tutto apposto?- Domanda inutile. Era appena diventata una vampira.
-Dobbiamo parlare , Care. Entra- Disse sempre seria.
Entrai in quella casa e solo adesso mi resi conto di quanto confortevole fosse stata per me nei primi anni dell’adolescenza.
La casa dove mi nascondevo e mi sfogavo con la mia migliore amica.
-Cosa succede?- Dissi alzando le mani al cielo e sorridendo.
-Tyler ..-
-Sì lo so che è vivo.- Esclamai sorridendo.
-No , Caroline. Tyler , almeno quello che hai visto tu ieri , non era lui.-
-Cosa?- Dissi accentuando le mie labbra in una ‘’o’’ di stupore.
-Bonnie ha eseguito un incantesimo su Klaus per non farci morire tutti. Klaus era nel corpo di Tyler.-
Chi era?
Chi mi aveva  baciato quella sera?
Vidi Elena cercare di accarezzarmi.
Mi scansai.
-Da quanto?-
Dissi cercando di non piangere.
Avevo così paura di sapere la risposta.
Riserbavo così rancore per quell’uomo.
-Non lo so bene. -
Mi alzai di scatto dal divano seguita da Elena.
-Dov’è ora il corpo di Tyler?-
-Bonnie ha trovato un modo per rimettere le cose apposto ma è successa un'altra cosa-
La guardai inarcando un sopraciglio.
-Bonnie ha percepito un'altra persona. Anzi un vampiro.-
-Cosa c’è di anormale?- Dissi ironicamente.
-Quel vampiro è un originale. Ma non è  Rebekah , Esther , Elijah , Finn o Kol. Neanche Michael.-
-E chi sarebbe?-
-E’ questo il punto. Non lo sappiamo. Per questo Bonnie ha trovato in poco tempo un metodo per far tornare Klaus quello di prima. Ci serve il suo aiuto.-
-Questo vampiro come potrebbe minacciarci?-
-Il fatto è che oggi mi ha mandato questo.-
Mi porse un cofanetto beige con un fiocco bianco.
La sua mano tremava.
Lo aprii e ci trovai un paletto normale e uno di quercia bianca e sotto di loro un biglietto.
‘’Povera doppleganger. Una vampira anche lei, ora. Quale paletto devo usare contro di te e le persone che ti stanno accanto? La fortuna , è che per quanto io odi i vampiri , odio di più gli originali. Ma stai attenta piccola Gilbert potresti andarci di mezzo. Non ti preoccupare ci vedremo molto presto.’’
Richiusi la scatola scioccata e abbracciai Elena ormai in lacrime.
-Tranquilla. Va tutto bene- Cercai di rassicurarla il più possibile ma fu inutile visto che ero io quella nervosa.
-Raggiungiamo gli altri.- Disse asciugandosi gli occhi.
Feci un cenno.
Dimenticai chi mi stesse aspettando lì.
Chi avrei rivisto.


***


Arrivammo al cimitero dove trovai Bonnie intenta a parlare con Damon e Stefan.
Aspettavano qualcuno dalla cripta e per mia sfortuna , capii chi.
-Care.- Mi chiamò Bonnie abbracciandomi.
L’abbracciai.
Dietro di lei poi sentii la cripta aprirsi.
Lo vidi.
I suoi riccioli biondi si muovevano col vento , le labbra rosee avevano ancora la loro perfezione.
Lo vidi abbottonarsi la camicia e sistemarsi la giacca nera.
Alzò lo sguardo e mi vide.
Non so perché mi guardò così intensamente. Sentii i suoi occhi penetrare i miei. Ancora una volta quel sentimento che avevo provato baciando Tyler quando pensai che stesse morendo.
Un sentimento che mi divorava e mi sconvolgeva.
Un sentimento che dovevo reprimere.
Abbassai lo sguardo quando Damon si mise davanti a me per parlare con Klaus. Ringraziai il cielo.
-Ci serve il tuo aiuto.- Disse Damon con aria schifata.
-Perché dovrei?- Disse camminando maestosamente verso Damon.
-Perché sennò potremmo lasciarti morire.-
-Cosa?-
Alzò un sopraciglio.
-Un pazzo o pazza psicopatico cerca gli originali e vuole ucciderli. Ma la sorpresa è che chiunque sia è un originale. Ma non è nessuno della tua famiglia.-
Klaus abbassò lo sguardo cercando di pensare.
-Cosa pensate di fare?-
-Non lo sappiamo ancora. Ma di sicuro tu ci servi.-
Continuarono a parlare e io mi intromettevo negli occhi di quell’ibrido cercando di capire cosa volesse fare veramente.
Sentii un rumore provenire dalla cripta , la porta si stava aprendo. Poi vidi lui. I suoi capelli mori , la maglia grigia  il suo modo di camminare.


***


Klaus.
Sentii la sua spalla sfiorare la mia mentre correva dal ragazzo che adesso l’avrebbe resa felice.
Un dolce e lieve contatto.
Vidi Damon uscire dal cimitero insieme agli altri.
Mi girai  e li vidi.
Caroline era abbracciata a Tyler con la sua faccia rivolta verso di me.
Gli occhi chiusi , la pelle di porcellana che rifletteva con il sole mattutino.
Ancora mi chiedevo cosa volesse dire la parola felicità sapevo solo che io non l’avevo mai vissuta e non lo avrei mai fatto.
Li vidi baciarsi e non seppi perché qualcosa  mi fece girare verso un'altra parte.
Ma lo feci uscire dal mio corpo e mi incamminai verso la il cancello del cimitero.
Qualcuno però mi prese per il braccio e mi fece girare.
-Devo saperlo!- Urlò quella voce cristallina.
-Cosa , sweetheart?-
-Se eri tu quando.. la notte in cui ti credevo morto.-
Vidi i suoi occhi desiderare così tanto che fosse stato Tyler.
Mi girai evitandola e feci due passi prima che mi riporto nella stessa posizione iniziale ma gli bloccai il braccio e la sbattei contro un albero.
Sentii la sua pancia premere contro la mia.
Il suo respiro affannoso si espandeva sulla mia pelle.
Le sue mani sulle mie spalle e i suoi occhi così imploranti. Sentii dei brividi spargersi nel suo corpo e , purtroppo , sentii qualcosa anche nel mio corpo un qualcosa che si era ormai spento e che sarebbe dovuto rimanere così per secoli.
-Sì! Ero io. Cosa cambia Caroline? Cosa può cambiare?-
Si libero delle mie mani e mi guardò schifata.
-E’ vero a te non cambia niente se possano esistere sentimenti in una persona solo perché non esistono in te.-

Detto questo ritornò da Tyler e li vidi andar via.
Strinsi i pugni nella giacca nera che indossavo e mi incamminai , finalmente , verso il cancello.


  
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