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Autore: __wannabefree    14/08/2012    5 recensioni
-Hikari e Helen non avevano mai discusso, erano sempre state unite, inseparabili. Nonostante fossero l’una l’opposto dell’altra.
Hikari aveva dei folti capelli castani, che le cadevano delicati sulle spalle, coprendola dal freddo che molto spesso avvolgeva il clima di Londra, gli occhi erano grigi, che, durante la notte, sembrava che si illuminassero. Era una ragazza semplice, non amava truccarsi eccessivamente, un filo di matita nera dentro l’occhio ed era apposto. Amava lo sport, adorava il vento che la oltrepassava mentre correva più veloce possibile. La sua migliore amica, era tutto il contrario, ma sarà per questo che erano sempre andate d’accordo.
Helen aveva dei lunghi capelli biondi, che alla luce del sole quasi brillavano, gli occhi erano del colore del cielo sereno, probabilmente Dio aveva staccato un pezzo di esso per dare vita ad i suoi occhi. Lei adorava truccarsi, le piaceva molto la matita nera dentro l’occhio, che le metteva in risalto il colore degli occhi. Odiavo tutto ciò che faceva sudare, odiava essere spettinata.
Loro non avevano mai litigato, fino al giorno in cui incontrarono l’amore, lo incontrarono nello stesso fottutissimo ragazzo.
________
Il raiting arancione è solo per alcuni capitoli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi tornata. Scusate per il terribile ritardo, comunque ho pubblicato una OS: Dream quando la leggerete, perché la leggerete e la recensirete lol, capirete che sono da manicomio ^_^ Coooomunque, avete visto i ragazzi alle olimpiadi? Diiiiiooo che belli! Non vi dico le mie reazioni che mi prendete per pazza lol Vi dico solo che ho corso per tutta la casa urlando: 'QUELLI SONO I MIEI IDOLI ED IL COGNOME DI UNO DI LORO SARà QUELLO DEI VOSTRI NIPOTI!' lool Okay. Stop. Comunque, in questo capitolo ci saranno Harry, Niall ed Hikari. Nel prossimo ci saranno Liam e Mayra insieme a Louis e Noemi, ed anche un pò di Zayn ed Helen. E' dura scrivere di tutto, e poi ho appena saputo che la 'mia' scuola comincerà il giorno del compleanno di Nialler :c Ciauu!
xx Giulia
RECENSIRE NON NUOCE ALLA SALUTE

*

Harry stava viaggiando per la città, meditando su cosa, o meglio chi, avesse perso. Avrebbe dovuto scegliere subito tra Helen ed Hikari, ma il problema è che le amava entrambe, o forse di più Hikari. Quel suo visino innocente, gli occhi grigi e rari, i capelli ricci che le cadevano leggeri sulle spalle, il suo profumo che per lui era come droga. Sapeva che non avrebbe mai potuto avere un'altra change con lei, ma lui voleva solamente qualcuno che lo amasse per com'era, non per la sua reputazione, non per il suo bel sorriso, o per i suoi ricci sexy e tanto meno per i suoi occhi verde smeraldo. Voleva una ragazza che lo amasse per il suo carattere estroverso, romantico, divertente, altruista. Vorrebbe una ragazza diversa da lui, in modo che insieme si completino e formire la perfezione. Si sedette sulla panchina, prendendo il cellulare tra le mani e scrisse un messaggio.
'Ti amo, ti ho sempre amata, ma purtroppo l'ho capito troppo tardi. Ora tu stai con lui, con uno dei miei migliori amici, e sei felice. Ora il tuo sorriso non mi appartiene più, come il tuo cuore. Ora tu non sei più mia. E probabilmente non lo sarai mai. Ti amo, H.' Cancellò il messaggio e mise a posto il cellulare. Non avrebbe mai avuto il coraggio di inviarle un messaggio del genere, non avrebbe mai potuto mettere fine alla sua felicità, anche a costo di non essere mai più felice. Si, la amava così tanto da non essere mai più felice.
-Come stai?- Disse la ragazza del bar. Harry era convinto di averla vista da qualche parte, e probabilmente anche lei si ricordava di lui perché una sconosciuta non chiederebbe 'come stai?' ad un ragazzo che non conosce. Eppure non ricordava proprio chi fosse, ma sentiva una certa attrazione nei suoi confronti.
-Come sto? Non lo so. Sto come non vorrei stare. Sto come sta una persona senza ombrello nel bel mezzo di un temporale. Sto normale.- Disse Harry alzando il viso e guardando la ragazza, che intanto si era seduta accanto a lui.
-Normale?- Chiese lei aggrottando le sopracciglia.
-Si, normale. Ma senza 'nor'.- La ragazza lo abbracciò, ma lui rimase impassibile. Chi era quella ragazza? E perchè provava quelle emozioni nei suoi confronti?
-Tu non ti ricordi di me, vero?- Il riccio alzò il capo al celo, per cercare di ricordare. Ma non c'era nulla. Un vuoto. Nulla. Scossè la testa.
-Ti ricorda qualcosa 'Hazza'?- Harry ricordò quel soprannome. Glielo aveva dato la sua migliore amica, Jesy, ai tempi del liceo. Jesy era cicciottella, aveva l'apparecchio ma aveva degli occhi stupendi ed un carattere magnifico. Riusciva sempre a farlo sorridere.
-Jesy?- Disse Harry spalancando gli occhi. Se era lei, era davvero cambiata. Ora era.. alta, magra e stupenda. La ragazza annuì. -Oh mio Dio! Quanto mi sei mancata!- Disse Harry abbracciandola. La guardò negli occhi e notò che le si erano illuminati.
-Tu non sai quanto sei mancato a me. Che è successo?- Disse la ragazza riferendosi a quello che il riccio le aveva confessato prima.
-Tanto, troppo.- I ragazzi si alzarono e cominciarono a passeggiare per il parco, raccontandosi la loro vita in questi anni.
-Quindi ora sei una modella?- Chiese Harry sorridendo imbarazzato all'amica, o meglio migliore amica. Ricordava ancora il giorno in cui si lasciarono. Jesy doveva partire per l'America, visto che i suoi genitori aveva trovato un lavoro lì. Harry era distrutto, e lo era anche lei. Si volevano tantissimo bene e la distanza li aveva separati 'per sempre' avrebbero detto, ma ora erano di nuovo insieme. La ragazza annuì e si guardò le converse rosse imbarazzata.
-E tu?- Chiese poi.
-Io sto studiando sociologia, sai che ho sempre amato stare con i bambini.- Disse sorridendo il riccio.
-Mmh.. capisco.- Disse lei annuendo.
-E come mai sei tornata?- Chiese Harry fermandosi a guardare gli occhi stupendi della migliore amica.
-Mi mancava Londra.- Sospirò lei. In verità non le mancava Londra, ma le mancava il suo migliore amico.. Harry. Lei lo aveva sempre amato, ma lei la considerava solo la 'migliore amica che nessuno voleva'. Le si stringeva il cuore a pensare agli anni del liceo. Era stati durissimi per lei. Persino con Harry accanto a lei.
-Che dici se stasera andiamo in pizzeria, insieme?- Propose Harry sorridendo. Forse provava qualcosa per la ragazza, forse provava sul serio qualcosa per la sua migliore amica. Dopotutto, lui ha sempre detto che l'amicizia può diventare amore e sconvolgere tutto, ma finora non gli era mai successo.
-Certo!- Disse la ragazze sorridendo.
-Bene, allora ti vengo a prendere alle 20. A dopo.- Disse dandole un bacio sulla guancia e dirigendosi verso casa.

*

-Niall, io..- Hikari sentiva gli occhi pizzicare. Sentiva che lo stava per perdere. Sentiva che stava per perdere la sua unica ragione di sorriso. E tutto per colpa del ragazzo che le aveva rovinato l'adolescenza.
-Non c'è niente da spiegarmi, Hikari. Ero venuto per consolarti, ma vedo che hai già qualcuno.- Disse Niall con tutto l'odio del mondo indicando il ragazzo che sorrideva alla scena. Niall si sentiva distrutto, tradito, per la seconda volta. Si girò e cominciò a camminare. Hikari lo seguì.
-Ti prego Niall, io ti amo!- Urlò in lacrime. Ma Niall non le credeva, continuava a camminare, lasciando cadere le lacrime sulle sue guancie. Hikari si accasciò a terra accovacciandosi e portando le mani al viso, cominciando a singhiozzare. Perché non poteva essere felice? Perché doveva esserci sempre qualcosa a rovinare la sua felicità? Perché l'Italia le portava solo guai e sofferenze? Niall continuava a camminare, senza una meta ben precisa, anche perché non conosceva il luogo, così scavalcò il muro di un parco e si stese sopra l'erba fresca per la pioggerella che era caduta pochi minuti prima. Come aveva potuto di nuovo innamorarsi dopo essersi promesso di non farlo mai più. Come aveva potuto credere che una ragazza come Hikari si interessasse sul serio ad uno come lui? Con l'apparecchio, il fisico di un pollo e per di più alto solo 1 metro e 69 centimetri. Come aveva potuto? Si addormentò sul prato con le lacrime che continuavano a scendere. Hikari non voleva tornare a casa, anche se da piccola le faceva bene sedersi sul letto e parlare con i suoi poster ed anche se loro non facevano altro che sorriderle, lei si sentiva bene. Ma non voleva affrontare la famiglia. Davide aveva di nuovo rovinato tutto, è possibile che era così spregevole da averle rovinato la vita di nuovo?
-Era il tuo fidanzato?- Chiese Davide ridendo sotto i baffi. Quanto lo odiava, come poteva essere così meschino e senza cuore? Hikari si alzò da terra passandosi un braccio sugli occhi per asciugare le lacrime.
-No, non era il mio fidanzato! Lo è tutt'ora! E tu non sei nessuno per me, non hai fatto che farmi soffrire con le tue stupide bugie, le tue scuse, non hai fatto che illudermi, che prenderti gioco di me, mi hai solo messo in ridicolo davanti a tutti. E Niall è speciale e non lo perderò per un coglione come te!- Fu la rabbia a parlare, fu il cuore a buttare tutto fuori, fu la sofferenza a tirargli una sberla in viso lasciandoli il segno delle dita. Si girò e cominciò a correre verso la casetta dove aveva passato il pomeriggio. Si sentiva distrutta, aveva fatto soffrire l'amore della sua vita, ora non sapeva dov'era, con chi stava, se stava bene. Che domanda stupida, è ovvio che non stava bene. L'aveva vista mentre quell'essere la baciava. Alzò il mattone dove nascondeva il diario e cominciò a scrivere, nonostante fosse buio e non riuscisse a vedere nulla.

Caro diario,
ci risentiamo. Non è passato così tanto tempo, giusto qualche minuto, eppure è cambiato tutto. Di nuovo per colpa di Davide. Quel ragazzo non fa altro che rovinarmi la vita. Mentre tornavo a casa lui si è posizionato davanti a me e mi ha baciata, avevo tanto immaginato quel momento per anni, ma sicuramente non era quello che volevo in quel momento. Io provavo a staccarmi da lui, ma le sue braccie era più forti delle mie. Poi è arrivato Niall e ci ha visto, ma se ne scappato e non ho avuto il tempo di spiegarli com'erano andate le cose. Dio se mi sento distrutta. Ho così paura di perderlo, ho così paura che tutto questo possa finire, ho così tanta paura che per colpa di uno stupido bacio, se così si può chiamare, tutto quello che avevamo costruito in questi giorni possa finire, che possa fare 'puf' e scomparire nel nulla, lasciando solamente una grossa ferita nel mio cuore, l'ennesima. Ho così paura. Ma perché l'Italia mi porta solo guai? Perché? Se non fosse stato per Antonio io neanche ci sarei venuta. Ho così tanta voglia di un suo abbraccio, ho tanta voglia di sentire la sua voce mentre mi accarezza i capelli e mi dice 'Vedrai che passerà tutto e tu e Niall riderete pensando che vi stavate per dividere per colpa di quell'idiota'. Ma ho paura di perdere anche lui. Due delle persone più importanti della mia vita. Perché diario? Perché non posso semplicemente essere felice? Che male c'è a provare dell'amore verso qualcuno senza nessun problema? Perché non posso più semplicemente vivere in una favola? Scusa, non riesco più a scrivere. Le lacrime stanno per uscire ed io voglio rimanere sola con la melodiosa voce di Conor e viaggiare nel mondo dei sogni, che è stato sempre il mio preferito. Ci sentiamo, baci.
xx Hikari


Chiuse il diario stringendolo a se ed accese l'iPod cliccando sulla Playlist di Conor e perdendosi nella sua voce da far venire i brividi. Si addormentò guardando le stelle, che piano piano sbucavano dal loro nascondiglio dietro le nuvole. Quelle stelle le ricordavano tanto il sorriso del suo Niall. Si addormentò, lasciando che il sonno prendesse il sopravvento sui suoi pensieri.
-Ragazzo, sveglia.- Disse una voce. Niall si sentiva scosso. Perché si trovava in quel luogo? Si guardò intorno e ricordò tutto. Italia. Hikari. Bacio.
-Si,scusi.- Si scusò Niall uscendo dal parco e percorrendo la strada del giorno precedente. Non c'era molta gente in giro, dopotutto era domenica e la gente dormiva. Era sicuro che Hikari si trovasse nel suo comodo letto, soddisfatta di aver finalmente baciato quell'essere che aveva tanto amato per la sua adolescenza. Una lacrime scese dai suoi occhi senza chiedere il permesso. Si sedette su una panchina e mise le cuffiette, facendosi rapire dalla voce melodiosa dei suoi cantanti. Desiderava tanto diventare un cantante, ma non ne aveva mai avuto l'occasione. Al liceo faceva parte di una band, ma dopo si era dispersi e non li aveva più sentiti. Sospirò e continuò a camminare.
-Tu non sei il fidanzato di Hikari?- Chiese una voce alle spalle del biondo. Si girò e si ritrovò un ragazzo molto simile ad Hikari, riccio con gli occhi castani ed i lineamenti del viso uguali alla ragazzi. Niall annuì un pò insicuro. Era ancora il fidanzato della ragazza?
-E tu chi sei?- Chiese poi il biondo stringendo gli occhi. Il padre non poteva essere, era troppo giovane. Forse era il fratello o un cugino.
-Io sono Ron, il fratello. Mi sapresti dire dov'è mia sorella?- Rispose stringendo la mano al cognato.
-Non è tornata a casa?!- Disse Niall quasi urlando. Lui credeva che fosse tornata a casa, se le fosse successo qualcosa lui non se lo sarebbe mai perdonato.
-Noi credevamo fosse con te!- Disse spalancando gli occhi.
-No, bè, noi abbiamo litigato.- Rispose il biondo guardandosi le supra sporche di terra.
-Oddio, aiutami a cercarla. Vai vicino al posto dove avete litigato, io cercherò qui vicino.- Propose il riccio. Niall non se lo fece ripetere due volte e cominciò a correre verso il luogo dove l'aveva persa. La cercò ovunque, anche dentro i bidoni della spazzatura [lol], rimaneva solo un luogo. Era una vecchia casa che a breve sarebbe caduta a pezzi, non poteva sicuramente essere lì, ma non costava nulla provare. Scavalcò il cancello ed entrò nel giardino, cercando di non graffiarsi con le piante spinose da cui era circondato. Entrò dentro, sussurrando con un filo di voce 'si può?'. Non ebbe nessuna risposta, così si guardò intorno, ma l'unica cosa che trovò era un diario rosa ed una penna. Lo aprì e li sembrò la grafia della ragazza. Si sedette e cominciò a leggerlo, magari c'era qualche indicazione su dove poteva trovarsi. Cominciò dalla prima pagina. Solo in quel momento si accorse di quanto dura fosse stata la vita della ragazza, di quanto avesse sofferto e di quanto lui la stesse facendo soffrire. Quando arrivò all'ultima pagina si rese conto che la stava per perdere, che la stava lasciando uscire dalla sua vita, per un suo errore. La ragazza non aveva fatto nulla, aveva immaginato tutto lui. Non sapeva se ridere, sapendo che la ragazza non l'aveva tradito, o piangere, perché lei stava da qualche parte in preda alle lacrime ed alla sofferenza. Trovò un foglietto lì vicino e lo aprì, lasciando scorrere le lacrime sulle sue guancie, calde tanto da farli bruciare gli occhi, che oramai erano diventati rossi. Si alzò di scatto e cominciò a correre verso il parco dove era stato poco prima, non poteva perderla, non poteva.

©

Se volete ammazzarmi potete, tranquille, no problem. Mi ammazzerei anche io lol Ora vi lascio e recensite, vi prego!ç.ç

   
 
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