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Autore: blonde and clear_    14/08/2012    16 recensioni
Si appoggiò al muro e sorridendo riprese a parlare. –“Beh.. il mio lavoro qui è concluso. E’ stato fantastico ieri notte, e devo ammettere che nessuno riesce a riempirmi di piacere come fai tu. Peccato che.. sei solo la 69° nella mia lista, cara.”- spalancai gli occhi con il cuore che cominciò a battermi a mille. Finalmente, dopo una decina di secondi ebbi il coraggio di parlare. –“Non puoi essere così stronzo, Harry.”- Styles si avvicinò sfiorandomi il naso. –“Sorridi invece dolcezza, perché dovrai abituartici!”- lo allontanai bruscamente spingendolo per il petto. –“Mi fai schifo, e io ti odio!”- “Uuuuh, non così tanti complimenti in una volta sola!”- diventai coscienziosa e ripensai alle parole di Liam: ‘Lui, ecco.. ti sta illudendo, ma credimi si tratta tutto di una stupida.. ascoltami. Zayn, Louis, Niall e Harry hanno fatto una sc..’. Una sc.. cosa? Ma era ovvio, una scommessa! Come avevo fatto a non pensarci? Cazzo, quant’ero stata poco intelligente. –“Perché mi fai questo?”- Harry si scompigliò i capelli. –“Perché ti ho odiato a morte sin dal primo giorno in cui sei arrivata! Non hai esitato a sfidarmi! Sbaglio o ti avevo avvisato di non metterti contro di me? Harry Styles non dimentica le cose, tesoro! E questo è ancora poco. Ti meriti di più, e l’avrai una volta che torneremo a scuola!”- la dolcezza della notte precedente si tramutò in rabbia. –“Che sciocca che sono stata a fidarmi di te.”- Styles si avvicinò ancora una volta, prendendomi per i fianchi. –“Una sciocca molto carina.”- mi baciò impulsivamente, ma senza neanche riflettere posai uno schiaffo sulla sua guancia destra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tre, due, uno… boooom! Tanti fuochi d’artificio furono lanciati in alto nel cielo per incorniciare il meraviglioso spettacolo  della Tour Eiffel, allo scoccare della mezzanotte. Era finalmente il 25 di Dicembre, ovvero Natale. Attorno a quel fantastico simbolo di Parigi non potevano esserci altro che centinaia e centinaia di coppiette assorte nella dolce e romantica atmosfera. Beh, tra queste non potevano mancare i miei genitori. Boooom! Un altro fuoco d’artificio. Sapete cosa mi spaventava più di tutto? Che la sua voce cominciava ad affievolirsi nei miei pensieri, c’era che di lui stavo perdendo tutto… Harry. Non potevo più negarlo, ormai.  Nonostante fosse un grandissimo stronzo, lui, era il mio cuore. Lui, era il mio sorriso. Lui, era la mia felicità. Si esatto la mia felicità. E perché? Semplice, perchè quando era distante mi mancava. Lui, era la mia forza. Lui, era la mia voglia di vivere. Era lui tutto questo, cazzo.
 
                                                                                                           Già da quando ti vidi, i miei occhi cominciarono ad amarti.
 
-“Mamma, papà, non mi sento tanto bene. Torno in albergo.”- mormorai con un filo di voce ai miei genitori. –“In effetti sei un po’ pallida tesoro, vuoi che ti accompagniamo?”- domandò mia madre preoccupata, accarezzandomi la fronte per capire se si trattasse di febbre o meno. –“No grazie, posso andare da sola. E’ solo a un isolato da qui. State tranquilli.”- dissi sorridendo e voltandomi per andare via. In realtà non mi sentivo male, semplicemente non avevo voglia di guardare tutte quelle coppie di innamorati intenti a scambiarsi dolci baci il giorno di Natale. –“Stai attenta, mi raccomando!”- ribadì mio padre a voce alta per farsi sentire in mezzo a quel mucchio di gente.


Entrai in albergo, praticamente quasi vuoto. Le uniche persone che rimanevano stavano indossando velocemente i loro caldi cappotti per uscire e godersi l’atmosfera parigina. No, non volevo rimanere nemmeno un secondo di più in quel posto smorto. Ritirai l’idea del tornare nella mia stanza e ricambiai direzione, dirigendomi nuovamente verso la porta e sgusciando nuovamente fuori. Non avevo una meta precisa, così camminai a vuoto per una buona mezzora. Quando alla fine intravidi un parco innevato praticamente sgombro e mi sedetti su una panchina accavallando una gamba all’altra. Tante, troppe riflessioni riaffiorarono nella mia mente. Il periodo in cui io ed Harry eravamo stati felici. In quel momento nulla mi spaventava, eccetto quella paura di amare per poi soffrire di nuovo. Non ero in grado di mettere a freno i miei istinti, le mie paure, le mie angosce. Quei ricordi avevano un sapore strano. Come quelle caramelle colorate che sembrano dolci quando le metti in bocca e poi diventano amare quando le mandi giù. I ricordi però erano più difficili da ingoiare. Ci stavo affogando dentro. –“Ti stavo cercando.”- disse una voce aderente a qualcuno che conoscevo fin troppo bene e che si sedette affianco a me. –“Vattene.”- mormorai girando la faccia dall’altro lato. –“Senti Clare, io e te dobbiamo parlare, che tu lo voglia o no!”- sbraitò alzando la voce. Aveva sbagliato persona. –“Ma quante volte te lo devo dire, io e te non abbiamo niente da dirci, okay?”- “No non è okay nulla!”- gridò lui. Mi alzai speditamente afferrando la borsa e cominciando a camminare velocemente credendo di scappare da quel discorso… o meglio da lui. Ma Harry fu decisamente più scaltro, e mi afferrò aggressivamente per un polso facendomi voltare. –“Lasciami stare!”- strillai cominciando a far traboccare la rabbia che c’era in me. –“No! Finchè non avremmo chiarito!”- affermò rabbioso aumentando la presa sul mio polso. –“Senti, noi non dobbiamo chiarire niente… io non voglio avere nulla a che fare con te! Vattene via!”- strepitai strattonando la forte presa con tutte le mie forze e voltandomi per andare via. –“No Clare, stavolta non mi farò mettere i piedi in testa per colpa dei tuoi atteggiamenti infantili!”- Styles riafferrò il mio polso, stavolta con maggiore forza, avvicinandomi pericolosamente a lui. –“Come la mettiamo adesso?”- domandò ghignando, cingendomi i fianchi con una mano e bloccandomi repentinamente il braccio con l’altra. –“Mollami!”- gridai. –“Perché dovrei?”- disse borioso a un palmo dalle mie labbra, notando la mia difficoltà nel divincolarmi. –“Ho detto mollami!”- ribadii sibilando. –“Sei solo una bambina, Clare.”- disse il riccio sorridendo presuntuosamente. –“Che cazzo hai detto? Prova a ripeterlo se hai il coraggio!”- dichiarai canzonatoria. –“Che sei una bambina, mia cara”- riaffermò Harry pizzicandomi una guancia. Strabuzzai gli occhi, cercando una possibile frase d’effetto che potesse toccarlo almeno un minimo. –“Tu sei il ragazzo più stronzo che abbia mai conosciuto finora!”- urlai autorevole. –“Tu la bambina più immatura che abbia mai visto!”- “E tu il presuntuoso più saccente che…”- una volta per tuttemi baciò con un’arroganza incomparabile. Finalmente. Quello si che era degno di essere chiamato un bacio improvviso, inaspettato. Ma desiderato da tante settimane. Potevo tremare di brividi piacevoli quando le labbra di Harry sfioravano le mie, sentire crescere la voglia di unirmi a lui. E tutto smise di pesarmi sulle spalle, facendomi sentire incredibilmente leggera. Ci staccammo dopo una ventina di secondi. –“Ce ne hai messo di tempo.”- sussurrai sorridendo dolcemente.  –“Ti prego, perdonami. Sono stato uno stupido, un immaturo… non volevo fare ciò che ho fatto quella notte. Perdonami… io…”- “Shh!”- dissi posandogli un dito sulle labbra. –“Ti prego, non separiamoci più. Promettimelo.”- ribadii con gli occhi lucidi. –“Te lo prometto. Ora però non piangere, per favore.”-  mormorò asciugandomi una lieve lacrima. –“Harry?”- “Si?”- “Ti amo.”- enunciai per poi baciarlo nuovamente. –“Ti amo anch’io Clare. Da impazzire.” – dichiarò sfiorandomi il collo con un leggero bacio e cingendomi nuovamente i fianchi. –“I tuoi occhi… non potrei mai dimenticarli. Sono meravigliosi.”- disse guardandomi intensamente. Dio, il suo sguardo. Ogni volta che lo incrociavo mi perdevo nel nulla, quasi da non capire dove mi trovavo, e questo era un guaio. Sapevo con certezza perché le mie gambe tremassero quando lo vedevo. Sia perché era fottutamente bellissimo, sia per quello che era. Mi piaceva, forse troppo per sforzarmi di non diventare rossa e cadere in pensieri perversi. –“Così mi scioglierai…”- sussurrai ghignando. –“Beh, era questo il mio obbiettivo.”- rise di gusto. –“Tu sei pazzo!”- “Si, ma d’amore per te!”- gridò felice per poi posare le sue labbra sulle mie e stringermi forte. –“Che bel quadretto, complimenti!”-  ci voltammo all’istante, consapevoli di aver fatto una grande cazzata. –“Nick posso spiegarti tutto, veramente…”- dichiarai con voce scossa. –“Oh credimi, non c’è bisogno che tu mi spieghi nulla. E sai perché? Perché io ero al corrente di tutto già da molto tempo.”- sostenette sogghignando. Io ed Harry ci guardammo confusi. –“Non riusciamo a capire… spiegati.”- affermò il riccio molto seriamente. –“Perfavore Styles, non ti ci mettere anche tu adesso. Ho i miei contatti al college.”- ghignò Hewer, mettendosi le mani in tasca. –“Ad esempio?”- Harrycontinuò a sfidare tenendomi stretta a sé. Il biondo sorrise in malafede. –“Una certa Lizzie ti dice qualcosa?”- “Lo sapevo.”- enunciai io stringendo i pugni. –“E poi ovviamente c’è un pizzico della mia sensatezza. Era ovvio che non rispondevi mai al telefono perché stavi con… lui.”- disse squadrando Styles. –“E’ successo e basta. Doveva succedere.”- sibilai. –“Ma certo. Perché lui è Harry Styles, capo della squadra di calcio. Quello con un bel visetto per cui tutte le ragazze morirebbero, nessuna esclusa.”- “Nick, per favore”- “No fammi finire. In fondo è giusto così. Non avevo avuto modo di dirvelo finora ma… siete fatti l’uno per l’altra. L’ho pensato sin dall’inizio. L’ho capito subito. L’hanno capito tutti a scuola. Da come vi guardate.”- concluse sorridendo. –“Aspetta, ma tu allora non sei arrab..”- “No, non lo sono assolutamente. Non mi metterò in mezzo a voi due. Anche se non ti sopporto Styles.. si beh, congratulazioni. Abbine cura. Anche se non sembra è più fragile di quanto tu possa pensare. ”- Harry gli sorrise. –“Tornerai al college?”- domandai al biondo. –“Si, ma non subito dopo le vacanze. Resterò ancora un po’ qui. Voi siete qui assieme immagino!”- io e Styles ci scambiammo una veloce occhiata per poi scoppiare a ridere. –“No. Un’assurda coincidenza.”- dissi riprendendomi tra le tante risate. –“Sicura? Sai, io non credo alle coincidenze. Accade tutto per un logico motivo.”- espresse Nick in un’alzata di spalle. –“Non lo so, può essere.”- definii. Tra tante chiacchere, il momento di salutarsi arrivò. –“Ci vediamo presto, Nick.”- dichiarai scambiando un forte abbraccio col biondo. –“Sicuro. Ci vediamo tra un paio di settimane.”- annuii, sorridendogli e afferrando poi la mano di Harry per andare via. –“Oh ehm ragazzi?”- gridò Hewer da lontano. –“Si?”- “Buon Natale!”- lo salutammo un’ultima volta con un cenno della mano. –“Buon Natale anche a te!”-.


All’entrata dell’albergo io e Harry ci mollammo la mano per non destare sospetti. Strano, la hall si era riempita nuovamente. Non avevo idea se i miei genitori fossero tornati o meno. Sapevo solo che non avevo sonno. Entrai nella mia camera chiudendomi la porta alle spalle. Il cielo… era bellissimo anche dalla finestra. E quando il cielo era di quel blu così intenso e quasi sfolgorante, era segno che qualcosa di bello stava sicuramente per succedere. Restai immobile a scrutare le stelle per una decina di minuti, quando due braccia che mi avvolgevano i fianchi mi fecero risvegliare da quello stato di incantamento. –“Mi sei mancata.”- sorrisi nel buio di quella stanza, illuminata solamente da dei lievi fasci di luna. –“In un certo senso ti stavo aspettando.”- affermai ridendo. Harry mi fece voltare, facendo aderire i nostri corpi. Iniziò a baciarmi, ed io non tardai ad approfondire sempre di più. Dalle labbra passò al collo, lasciando una scia di leggeri baci che mi mandarono fuori di testa. Ogni suo tocco mi provocava un brivido lungo la schiena, sentivo freddo. Il cuore batteva forte, ero nervosa e i respiri si fecero affannosi. Questa volta fui io a prendere l’iniziativa. Portai le mani sotto la maglietta e gliela sfilai. Stavolta nulla di litigioso, solamente delicatezza. Lui portò una mano sulla cerniera del vestito, cominciando ad aprirla lentamente. Dopo una serie di baci, mi prese in braccio per poi stendermi piano sul letto, senza mai staccarsi dalle mie labbra. Non volevo fermarmi, anche se la paura di sbagliare un’altra volta era tanta. Quella era l’occasione giusta per fidarmi di lui. E fidatevi, non ce ne sarebbe stata un’altra. –“Sei sicura questa volta? Non è che potresti pent..”- “Shhh. Non pensiamo al futuro. Solo al presente.”- stabilii sorridendo dolcemente. Beh… potete immaginare quello che successe quella notte. No, non vi racconterò tutto nel dettaglio. Certe cose sono alquanto personali e non possono essere raccontate. Mettetevi in testa che l’amore è qualcosa di magico che va vissuto, e non divulgato. La mattina seguente mi trovai stesa sul suo petto, sentivo il suo profumo, il suo respiro… e lui intanto mi accarezzava i capelli. –“Buongiorno splendore!”- sorrisi, per poi disegnare dei piccoli cerchi sul suo torso. –“Ti amo.”- gli sussurrai. Quella si che fu una gran bella giornata.
 


La settimana seguente, tornammo al college non c’era un giorno in cui io ed Harry non stessimo insieme, e quando dopo una lunga lezione potevamo finalmente baciarci, eravamo l’uno sempre più desideroso dell’altra. Ma non tutte le cose belle sono destinate a durare.
Era ormai sera. Io ed Harry eravamo sdraiati su una panchina a ridere e a contemplare le meraviglie che erano quelle magnifiche rose rosse nel college. –“Ma dai! Tu invece mi dicesti ‘Io non voglio niente, ma tu abbassati la gonna che stai facendo spettacolo!’”- enfatizzai ridendo come una pazza e trasportando pure Styles. –“Beh, avevi fatto un bel scivolone!”- gridò prendendomi in giro. –“Ehi! Le foglie erano bagnate!”- dissi dandogli uno schiaffetto al braccio. In effetti era stata una scena parecchio esilarante, credo risalga agli inizi. Piccolo flashback?
Naturalmente la giornata non poteva cominciare senza una figura di merda! Non mi accorsi delle foglie bagnate per terra e così scivolai brutalmente. Per fortuna o credo fosse più per sfortuna ci fu qualcuno a prendermi prima che sbattessi il culo per terra.-“Fortunatamente ci sono io a salvare le tue figure di merda”- mi ritrovai tra le braccia di quell’insopportabile di Styles, che mi guardava con uno sguardo divertito, così mi strattonai da lui, piuttosto a disagio. Dopotutto c’era l’intero gruppetto di ipocriti che ci fissava- “Se ti levi dai coglioni sarà una bella giornata Styles.”. risposi cercando di ribaltare la situazione a mio favore utilizzando tutto il mio sarcasmo.-“Scusa, che ti ho fatto Smith?”-“E’ più il fatto che esisti, non so se mi spiego signor ‘mi credo figo perché tutte stravedono per me'”- “Sono così insopportabile?”- che domande. Certo che lo era. Solo a vederlo diventavo furibonda. Rendo il concetto?- “Beh aspetta fammi vedere.. se prima chiudo un occhio.. e poi anche l’altro.. ah ecco! Ora sei perfetto!” – ironizzai con un sorriso compiaciuto. Lui cominciava a perdere la pazienza.- “Vai a quel paese Smith!”- mi urlò praticamente in faccia.-“Dovunque pur di non vedere la tua faccia da schiaffi!”- dopo quelle parole mi voltai prontamente e feci per andarmene, ma ancora la sua voce irritante mi fermò costringendomi a voltarmi nuovamente – “Clare?”- “Che minchia vuoi ancora?”- risposi indispettita alzando all'aria le mani.-“Io non voglio niente, ma tu abbassati la gonna che stai facendo spettacolo!”- mi irrigidì quando guardando verso il basso vidi la gonna alzata, molto probabilmente a causa della scivolata mostruosa che avevo appena fatto e quando tornai cosciente non potei che sentire le risate di tutti quanti. Cambiai rotta dirigendomi verso l’interno del college per andare in bagno e riprendermi da quello stato di shock e non potei fare a meno di spintonare l’odioso signorino Styles, che mi guardò soddisfatto della smerdata che mi aveva appena fatto. Non ne avevo ancora abbastanza così gli gridai un’ultima volta contro – “Sei hai a cuore la tua salute Styles, evita di passarmi accanto!”- “Non sai che paura, sto tremando tutto!”-  rispose beffardo portandosi due mani alle tasche. Coinvolse in una risata contagiosa tutti i suoi amici.
 
-“Clare?”- mi alzai di scatto, sorprendendomi di vedere i miei genitori. –“Papà! Mamma! Che ci fate voi qui?”- domandai parecchio confusa. –“Non è il momento di fare domande. Alzati, dobbiamo parlare.”- affermò mio padre con tono fermo. –“Ma veramente io..”- “Ho detto alzati.”- rinforzò nuovamente. Guardai Harry confusa per poi alzarmi come mi avevano chiesto i miei genitori e seguirli. Una volta che fummo in un angolo appartato ebbi il coraggio di chiedere spiegazioni. –“Che succede?”- chiesi portandomi le braccia ai fianchi. –“Questo succede, Clare!”- disse mia madre sbattendomi in faccia quello che poteva assomigliare a un pagellino di fine quadr… un momento. Quello era il pagellino di fine quadrimestre. Aprii bocca per provare a dire qualsiasi cosa, ma non ne ebbi il coraggio. –“Li hanno consegnati oggi. Clare, spiegaci questi voti così bassi. Tu non eri così prima.”- ribadì mio padre rimproverandomi amaramente. –“Beh, ma io… sono stata impegnata e..”- sospirai. –“E cosa? Centra quel ragazzo, vero? Clare lo sai bene che non vogliamo che tu lo frequenti.”- affermò autorevolmente mia madre. –“E i suoi genitori non vogliono che lui frequenti te. Non dovete nemmeno parlarvi. Anzi, non ci sarà un’altra occasione per parlargli.”-. trasalii a quella frase. –“Che cosa stai dicendo papà?”- chiesi tremante. –“Che tu oggi stesso andrai via da questo college, Clare. Non vogliamo obbiezioni. Sono stato chiaro?”- urlò mio padre, dolorosamente, almeno per me. –“Spero tu stia scherzando.”- mormorai con voce spezzata dal pianto. –“Non è il momento di scherzare. Muoviti, prepara le valigie. Alle undici di stanotte hai il volo per Boston.”- finii mia madre. –“Che cosa? Negli Stati Uniti?”- urlai disperata. –“Mi fa davvero piacere che tu conosca almeno un po’ di geografia. Ma ora vai a preparare le tue cose. Ti abbiamo detto che hai poco tempo.”- disse mio padre provando ad accarezzarmi. –“Non toccarmi! Voi mi fate paura. Si vede che non siete mai stati innamorati l’uno dell’altra.”- sbraitai guardandoli con disprezzo. Non avrei mai potuto immaginare che loro, le persone che mi avevano cresciuto sin da piccola… ovvero i miei genitori, non sarebbero stati in grado di capirmi.


22.00 p.m.
Le valigie erano pronte, si. Ma io no, non lo ero per niente. Mi diressi in camera di Harry, sperando che dormisse. E per una volta un pizzico di fortuna era dalla mia parte. Tremando, poggiai la lettera sopra il suo comodino e infine lo guardai un’ultima volta. Sarebbe più appropriato dire ‘l’ultima volta’, perché non lo rividi mai più. Si avete capito bene, mai più in tutta la mia vita. Mi inchinai, lasciandogli un leggero bacio sull’angolo delle labbra. –“Ciao amore mio. Ti amo.”- sussurrai alzando il viso, sforzandomi di non piangere. Mi alzai dirigendomi verso la porta e aprendola. Mi voltai nuovamente, osservandolo. Mi morsi le labbra. Quant’era bello, cazzo. Ogni secondo si stava facendo sempre più problematico, così chiusi la porta alle mie spalle. –“Ti prego, perdonami.”- sussurrai asciugandomi le lacrime.
 


L’ultima valigia era ormai pronta. Dovevo andare. Detti un ultimo sguardo alla mia stanza e al letto di Madyson. Non era tornata ancora quella notte e non ebbi nemmeno l’occasione di salutarla. Cercai di imprimermi nella mente ogni particolare di quella camera. Poi spensi le luci. Scesi la scalinata esterna e montai sulla macchina dei miei genitori che mi guardavano convinti di aver fatto la cosa giusta per me. Per l’ultima volta attraversai quell’enorme giardino. Quante cose che erano successe. Forse troppe. Mi apparivano tutte come un groviglio ammassato. Mille emozioni incomprensibili mi attanagliavano lo stomaco. E se provassi a scappare? Pensai torturandomi le mani. Magari potessi… vi capita mai di pensare di fare cose assurde che meriterebbero l’Oscar? E comunque sia era troppo tardi. Non appena voltai la testa fuori dal finestrino, reduce dai tanti pensieri, non potei fare a meno di leggere Heathrow Airport. E fu in quel momento che le mie speranze vennero ammazzate del tutto.
Purtroppo la vita è fatta di momenti, ognuno porta in sé una scelta e spesso le scelte cambiano la vita.
 
 
Harry’s pov.
Dio mio, quanto odiavo il mercoledì mattina. Perché? Perché era il giorno della settimana in cui mi attendevano tre ore di matematica. Se non altro c’era Clare a rallegrarmi la giornata. Cazzo, avevo finalmente imparato ad amarla. Si, perché prima la odiavo con tutto me stesso… solamente perché era stata la prima a tenermi testa e a non cedere ai miei giochetti o ai miei scherzi. Si rendeva troppo antipatica anche lei. Era arrivata al college e le avevo dato il benvenuto a modo mio, mettendomi contro di lei senza alcuna paura di rimanerne bruciato.  Anzi, diciamo che appena arrivata aveva saputo bene come essere quella che faceva la differenza, quella che si credeva perfetta, e anche chi stava con lei doveva per forza esserlo, proprio come lei… ora che avevo imparato ad amarla non sarei più riuscito a provare odio per lei. Già dal primo giorno avevo provato una forte attrazione nei suoi confronti e proprio per quello mi ero reso conto di non potergli stare lontano nemmeno un attimo. Era ora di mettere la testa a posto. Tornando a noi, spensi la sveglia e mi alzai piuttosto assonnato, quando notai qualcosa sopra il comodino… o meglio una lettera. Mi si raggelò il sangue. La aprii piuttosto teso e…
 
 

Amore mio, ti scrivo questa lettera per dirti arrivederci… o forse addio, chi lo sa.
 Questa lettera nasce dalla voglia di dirti tante cose e nel momento che la leggerai io sarò su un treno per un nuovo college… in America. Sentivo in ogni modo il bisogno di dirti quello che penso, ho riflettuto molto su cosa e quanto scriverti, non voglio che questa sia una lettera come tante altre, voglio che sia diversa, ma soprattutto vera.
Sono stati belli i momenti passati con te, e le giornate trascorse insieme. Come per magia tu sei arrivato, sei entrato nella mia mente, e difficilmente te ne andrai. Come si fa a dimenticare chi ti ha reso felice? In questo momento trattengo le lacrime per dimostrare d’essere forte, ma ti giuro che è come se fossi a un passo dalla morte. Avrei dovuto godere dei momenti più belli, per assaporarli fino in fondo. Non avrei mai creduto che quello sarebbe stato l’ultimo bacio e se lo avessi saputo ti avrei baciato di più, e ancora di più, ti avrei baciato sino a quando il sole tiepido non sarebbe calato. Mi manca il respiro. Per me sei la cosa più bella che in questi mesi mi sia mai capitata, lo dico sinceramente, nella mia vita ci sono stati dei momenti felici con ragazzi a cui volevo bene, ma con te è tutto diverso... ogni giorno che passa mi rendo conto di quanto tu sia speciale per me, sarebbe meraviglioso passare ogni secondo della mia vita in tua compagnia.
Domani sarà un altro giorno, e io non sarò lì, ma ogni giornata sarà dedicata a te. Ormai sono in balia del sentimento che provo per te...è talmente forte che domina la mente, e m’impedisce di pensare ad altro...solo tu ho nei pensieri in ogni istante, ma lo sai che ho la tua foto da tutte le parti, nello sfondo del telefonino, nel pc e anche nel quadretto. Questo io lo chiamerei amore. Amore vero. Ci siamo conosciuti così per stranezza, ma forse il destino aveva già scritto che io e te ci saremmo dovuti incontrare e che a poco a poco ci saremmo piaciuti intensamente... Questo per me è stato il miglior regalo che la vita potesse offrirmi. C’è una spiegazione a tutto questo, credimi. Non sono andata via perché l’ho voluto io. Ma per un altro motivo. Sai bene che i miei e i tuoi genitori non sopportano il fatto che io e te stiamo insieme. Beh, hai presente la consegna delle pagelle? Da lì è cominciato tutto. Non ho avuto nemmeno il tempo di rivederti.  Dimenticavo… mi sono messa a piangere, non sono riuscita a trattenermi, l'emozione che ho provato a scriverti questa lettera è stata troppo grande.
 
Ti amo, Styles.
 
 
 
 
 

Non avevo le forze per affrontare quella giornata, ma il mio umore cambiò non appena Miss Gray mi chiamò facendomi cenno di avvicinarmi. Accanto a lei stava una ragazza dai capelli rossi. –“Salve Miss.”- dissi portandomi le mani alle tasche. –“Buongiorno a lei. Questa è una nuova alunna, arrivata oggi. Potresti indicarle la classe?”- chiese cortesemente la direttrice. –“Conti pure su di me.”- affermai sorridendo. Miss Gray si allontanò celermente. –“So trovare la mia classe da sola. Non ho bisogno dell’aiuto di un presuntuoso.”- proferì quella ragazza. –“Non rompere, non è giornata. Seguimi e basta.”- “Uuuh, e anche arrogante!”- sbraitò facendomi il verso. Le lanciai un’occhiataccia che lei ricambiò con un sorrisetto. L’accompagnai alla sua classe per poi lasciarla sulla soglia della porta. –“Oh e comunque sono Allison.”- gridò quando fui a mezza strada. Mi girai ghignando. –“Nessuno te l’ha chiesto dolcezza!”- cantai deridendola. In quel batter d'occhio non ero al corrente che Allison mi avrebbe cambiato la vita.
Si sa, l’amore è imprevedibile.
 
 
Clare’s pov.
Primo giorno di lezione nel nuovo college. Diedi un occhiata al foglietto, prima ora: matematica. Tra tutti quelli studenti il primo pensiero che mi venne in mente riguardò Harry. Credo avesse già letto la lettera. E infatti… diciotto chiamate perse da parte sua. Ero indecisa sul richiamarlo o meno, ma qualcuno mi venne addosso. –“Levati dal cazzo.”- disse pacatamente una voce maschile. Alzai il viso, e non potei fare a meno di incrociare lo sguardo di quel ragazzo. Uno sguardo penetrante. Degli occhi color nocciola mi scrutavano arrabbiati, ma io in quel momento non potevo ancora sapere che la tristezza di quel giorno sarebbe stata compensata da un amore appassionato.
Ma questa è un’altra storia…
 
 
 
                                                                                 
The end.

 
 
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Meraviglieeee! Non ve l’aspettavate proprio vero? Si, THE END! Com’è stato? Beh, dovete proprio farmelo sapere! Non preoccupatevi, ho in mente una nuova FF ;) ci tengo ad avere dei commenti sulla fine. La immaginavate diversa? Ho voluto dare un finale diverso. Non volevo che fosse scontato come tutte le altre, e cioè che si rincontrano e vivono felici, contenti e bla bla bla! No, stavolta no.
Un bacio e alla prossima con una nuova storia!
 
 
 
  
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