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Autore: ieazabel    14/08/2012    2 recensioni
Questa storia è indirizzata a chi avrebbe tante cose da dire e non le dice, per paura, vergogna, per non compromettere i propri sentimenti. Se avete qualcosa da dire a qualcuno, ditegliela, perché poi potrebbe essere troppo tardi: siamo troppo giovani per vivere col rimpianto di cose non dette, o di azioni mai compiute. E, un'ultima cosa: anche quando non credete in voi stessi, quando non credete di lasciare un segno nelle persone, fidatevi: rimarreste sorpresi nel sapere a quante persone avete, in realtà, lasciato una vostra traccia nei loro cuori. Solo che non ve lo dicono.
Enjoy!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Riesci a leggere la mia mente?

Boom




Harry sembra tranquillo e la cosa tranquillizza anche me, se non fosse per i miei occhi gonfi come palloni a causa del pianto isterico appena terminato. Non ha battuto ciglio, non mi ha chiesto nulla, mi ha semplicemente lasciato sfogare. 
"Come hai trovato il mio numero di telefono?". Rompe il silenzio, serio.
"L'ho cercato nella rubrica di una cabina telefonica". E ho scoperto che il nome Harry Styles è piuttosto diffuso, visto che ci ho messo un quarto d'ora a trovare quello giusto.
"Vuoi un fazzoletto?".
"Hai i fazzoletti in macchina?".
"", mi lancia un'occhiata interrogativa.
"Sei uno dei pochi ragazzi che ha con sé i fazzoletti".
"Io sono un ragazzo previdente", mi lancia un sorriso che gli arriva fino alle orecchie, per poi tornare serio dopo qualche secondo. Guardo fuori dal finestrino mentre John Mayer intona "Sono un cattivo ragazzo perché lei neanche mi manca, sono un cattivo ragazzo perché averle spezzato il cuore": questa doveva essere la serata in cui le cose dovevano essere messe a posto. "Quindi non ti sei fatta troppi scrupoli senza di me. Ottimo, mentre io mi facevo in quattro per farmi perdonare, tu scopavi con un altro!", ha detto così. Che grandissima testa di cazzo.
"E' stato il ragazzo di Camden?". Il semaforo è rosso, Harry continua a guardare davanti a sé, mantenendo le mani strette sul volante. Abbasso lo sguardo e sospiro.
"Diciamo di sì. Ma è anche per colpa mia, sapevo che non era una buona idea vederlo, ma l'ho fatto comunque".
"Chi è lui per te?".
"Lui è il mio ex ragazzo, per me il primo ragazzo".
"Ok". Ok? Come ok? Ormai ha iniziato a domandare, continua! Il semaforo diventa verde e, in silenzio, Harry continua a guidare.
"Grazie per essere venuto a prendermi".
"Tu continui a ringraziare troppo. Se non avessi voluto, non sarei venuto. Quindi smettila di ringraziarmi". Ma cosa gli ho fatto? Perché stasera sono tutti acidi?
"Ti ho fatto qualcosa?".
"No".
"Allora perché sei così?".
"Così come?".
"Acido".
"Beh, mica puoi esserlo solo tu". Touché. 
Alle 23 in punto arriviamo davanti casa mia. E' relativamente presto, visto che avevo detto ai miei che sarei tornata a mezzanotte. Harry accosta e spegne il motore, si volta verso di me scompigliandosi i capelli. 
"Allora ci vediamo domani a scuola". Odio il fatto che sia così freddo, ma odio di più il fatto che io odi questa cosa.
"Sì. E la cena?".
"Ah, pensavo che essendoci visti questa sera, la cena fosse saltata". Ma mi sta prendendo per il culo? Da quando in qua il signorino si comporta così? Non posso fare a meno di corrucciare la fronte.
"Sei tu che mi hai invitata, eh".
"Allora andiamo a cena".
"Non devi darmi il contentino, sopravvivo anche senza la nostra cena". La verità è che voglio andarci a questa cena e tutto ciò mi fa rodere il culo.
"Certo che con te non va mai bene niente". 
"Sei tu che cambi idea dal giorno alla notte".
"No, sei tu che sei una rompi palle di livelli cosmici".
"Harry, vaffanculo". Improvvisamente posa delicatamente una mano sulla mia guancia, mi accarezza e mi guarda dritto negli occhi. Si avvicina sempre di più. Sta per baciarmi, sì, sta per farlo. Me lo sento.
"Dopo questa serata, è meglio che tu vada a dormire. Buonanotte, Isa, a domani". Dejà vù: Liam alla festa di Jenna che si avvicina a me per dirmi che, in realtà, gli piace Gwen. Ogni volta che mi aspetto qualcosa, rimango fregata. La mia faccia deve essere un misto di delusione e fastidio, quindi cerco di ricompormi velocemente.
"Buonanotte, Styles". Sbatto la portiera violentemente e corro verso casa. Perché speravo mi baciasse di nuovo? Mi piace davvero o è solo per ripicca nei confronti di Zayn? Deve essere per forza la seconda ipotesi. A me Harry non piace, anzi: mi infastidisce. Sì, mi infastidisce molto. Mi infastidisce come si prenda i miei spazi senza chiedermelo, mi infastidisce come mi guarda, mi infastidisce come si sistema i capelli e mi infastidisce come pensa sempre di avere la meglio su di me. E, proprio in questo momento, dentro al mio letto, prima di cadere nel mondo dei sogni, mi infastidisce come il suo profumo sia rimasto sulla mia pelle.



25 gennaio 2012


Sono le cinque del pomeriggio e sto studiando filosofia, dopo aver tentato per un'ora e mezza di fare matematica con scarsi risultati. Filosofia, almeno, è interessante e, sempre perché il destino è beffardo, sto studiando Schopenhauer: "Quelli che si amano e che sono nati gli uni per gli altri, si incontrano facilmente: le anime affini si salutano già da lontano". Come no. A Schopenhauer vorrei dire che a volte le queste anime non si stanno salutando, ma si stanno mandando a quel paese. In questo preciso istante mi arriva un sms da Zayn, il quindicesimo da questa mattina.

- Prima o poi dovrai rispondermi.
Ha detto bene, prima o poi. Dopo quello che mi ha detto ieri vorrei solo prenderlo a pugni su quel bel faccino che si ritrova. Tempo di posare il cellulare sulla scrivania, mi arriva un altro messaggio. Stavolta è da parte di Cos.
- Sto per uscire con Louis, speriamo bene! Zayn ancora ti scrive? 
Dopo averle raccontato di ieri sera, omettendo la parte di Harry che mi riaccompagna a casa, si è scusata per avermi convinta ad uscirci. Mi ha fatto tenerezza: dietro la corazza che mostra a primo impatto, c'è una ragazza veramente dolce.
- Dai, ché almeno a te andrà bene! Sì, continua, ma lo ignoro. Deve tribolare, lo stronzo! In bocca al lupo xx

Finisco di studiare alle 6.30 pm e siccome Harry passerà alle 8.30 pm, decido di iniziare a prepararmi. Mia mamma si è lamentata del fatto che esco tutte le sere, giustamente. Le ho promesso che questa è l'ultima volta che esco fino a tardi per questa settimana e lei, scettica, ha acconsentito a farmi uscire. Indosso un paio di jeans scuri a vita alta, canottiera bianca a righe nere, giacchetta stile militare verde e ballerine lucide nere. Un filo di eye liner, mascara e sono a posto. Raccolgo i capelli in una treccia laterale. Mi arriva uno squillo da parte di Harry e capisco che mi sta aspettando giù. Scendo le scale e saluto mia madre.
"Carino il ragazzo qui fuori.."
"Mamma, ti sei messa a spiare?!". Lei ride mentre io divento bordeaux.
"Come si chiama?"
"Harry! Ora ciao mamma!"
"Ciao, tesoro. Divertiti con Harry!". Quanto è impicciona. Mi dirigo verso di lui, che mi sorride da lontano. Non posso non pensare alla frase di Schopenhauer: le anime affini si salutano già da lontano. E se invece di salutarsi, si sorridessero? No, Isa, scaccia via questo pensiero. Questa cena serve solo a chiudere per sempre questo strano rapporto, se così può essere definito.
"Signorina Palmer, buonasera".
"Salve, Styles". Con grande galanteria, mi apre la portiera della macchina. Accende il motore e partiamo.
"Ti piace il cibo giapponese?".
"Non l'ho mai assaggiato".
"Bene, allora sarà una prima volta per te". Sorride soddisfatto. Sembra un bambino.
"Stai meglio?". Premuroso.
"Sì, molto rispetto a ieri sera". Mi arriva un altro sms da Zayn.

- Posso passare sotto casa tua?
Che palle.
- No, non ci sono. Ti prego di smetterla, non voglio sentirti.

Harry nota la mia espressione cupa.
"E' lui?".
"".
"Chiunque ti faccia piangere, deve essere un coglione. Un coglione madornale". Scoppio a ridere.
"Hai detto davvero la parola MADORNALE?". Scoppia a ridere anche lui.
"Mi fa ridere il fatto che ti facciano ridere le cose più assurde". Arrossisco. Sembra una cosa romantica, questa. "Ma poco importa, perché il suono della tua risata mi tranquillizza". Ok, allora era davvero una cosa romantica. Peraltro è la prima volta che lo vedo imbarazzarsi dicendo una cosa di questo genere. Arrivati al ristorante, un posto molto carino ed accogliente, ci sediamo in un tavolo appartato che Harry aveva già prenotato. Per le ordinazioni, mi fido delle sue scelte, anche perché io non so minimamente di cosa sia composto il cibo giapponese. Leggendo il menù, o meglio cercando di comprenderlo, rido per un quarto d'ora buono alla vista di una pietanza chiamata "Piri piri", facendo voltare tutte le persone presenti verso il nostro tavolo, camerieri compresi.
"Smettila di ridere, ci stanno guardando tutti!". Harry si guarda intorno con un sorriso di circostanza, imbarazzato e divertito al tempo stesso. Dopo essermi ricomposta, Harry ed io ci scambiamo un lungo sguardo.
"Capisci cosa intendevo prima quando dicevo che ridi per le cose più assurde?".
"Andiamo, PIRI PIRI, Harry! Come puoi non ridere?!".
"Lo sai che se fosse stata un'altra ragazza a ridere in quel modo sguaiato, attirando l'attenzione di tutti, me ne sarei andato seduta stante?".
"Potevi farlo".
"Perché di ogni frase che dico cogli sempre il lato negativo? Ti ho praticamente detto che per me vai bene esattamente così come sei e tu mi dici che potevo andarmene. Non ti rendi neanche conto di quanta fatica io stia facendo per restare al tuo passo e questa è una cosa totalmente nuova per me".
"Cos'ho io di diverso, Harry? Non credo di essere la prima ragazza con cui sei andato a letto".
"No, decisamente no", sogghigna.
"Sì, però non atteggiarti. Non è bello andare a letto con ragazze diverse ogni giorno e trattarle come fazzoletti usa e getta". 
"Lo so che non è bello, ma non conosco altri modi per rapportarmi".
"Questo l'avevo capito, ma se non dai a nessuna delle ragazze con cui scopi l'opportunità di farsi e farti conoscere, non crescerai mai emotivamente".
"Lo sto facendo ora. Lo sto facendo con te".
"Voglio solo capire perché".
"Non c'è un perché. Mi piaci e basta, non ci sono troppe spiegazioni". E' inutile: non me lo dirà mai. O forse non lo sa davvero. Mi sembra spaesato e mi piace vedere com'è realmente, quando non gioca a fare il playboy. La cena scorre piacevolmente e parliamo di tutto: del cambio di scuola, della sua famiglia, dei nostri progetti futuri. E' come se in quel ristorante ci fossimo solamente lui ed io, come se nell'intero mondo ci fossimo lui ed io. Finché una sua frase non mi riporta con i piedi per terra.
"..E così quel giorno ho conosciuto Liam, Steven e Gwen". Gwen. Sento una morsa nello stomaco. Devo chiudere con Harry.
"Si è fatto tardi, chiediamo il conto?". La sua espressione cambia, non capisce la mia improvvisa freddezza.

 

Rieccomi qui, davanti casa mia in macchina con Harry. Mi sto piano piano abituando alla sua presenza nella mia quotidianità. 
"Senti, Harry.. Tu sei una bella persona, anche se la maggior parte del tempo ti trovo insopportabile, e sono contenta che tu ti stia aprendo con me. Solo che io non posso offrirti quello che tu stai cercando".
"Perché?"
"Perché, lo vedi da te: io sono un disastro ambulante, avere a che fare con me è un'impresa. Andiamo, se così non fosse, Zayn non mi avrebbe messo le corna". O Dio, è la prima volta che lo dico ad alta voce.
"Ti ha messo le corna perché è un coglione, non perché tu sei un disastro". Ottima risposta.
"Ok, in ogni caso, non posso".
"Io non capisco, a cena sembrava andasse tutto bene".
"E infatti è così".
"E allora cosa c'è che non va?"
"Harry, accettalo. Sei bello, sei intelligente, sei brillante: non faticherai a trovare un'altra ragazza".
"Ma è te che cerco". Non molla.
"Ti prego, Harry..".
"Fa' come ti pare, Isa. La verità è che neanche tu sai quello che vuoi e preferisci vivere in bilico senza mai prendere una decisione, perché sei codarda. Hai paura di perdere. Ma maturare significa questo: perdere delle cose. Se tu non vuoi accettarlo, allora continua a vivere in questo stato di non scelta, nel purgatorio che ti sei creata, continuando a piangerti addosso. Tu mi piaci, Isabella, e me strafotto se tu non vuoi accettarlo, perché so che anche io ti piaccio, solo che lo neghi a te stessa perché così è più facile. Impara ad accettare la realtà: la vita è fatta di scelte e tu non puoi continuare a scappare per sempre. Ora, se vuoi scusarmi, vorrei tornare a casa. Ho amato la tua compagnia, ma finché tu non farai pace con te stessa, io non ho intenzione di sentirti o parlarti. Buonanotte".

Boom: un colpo in pieno petto, le parole più crude e vere che mi siano mai state dette.
Boom: così Harry Styles è esploso nel mio cuore.



Angolo autrice:

Ok, personalmente, mi piace molto questo risvolto della storia. Sì, molto.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un grazie di cuore a chi mi legge e recensisce.
Enjoy!
I.

Ps. Scusate la spropositata lunghezza del capitolo, ma ormai avevo preso la mano!

  
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