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Autore: Tomoko_chan    14/08/2012    2 recensioni
"Tutti lo chiamavano traditore, io lo chiamavo fratello. Lo capivo."
E se Naruto riuscisse a convincere Sasuke a tornare a casa? E se questo scoprisse di essersi perso tante cose? E se Naruto scoprisse di avere ancora una famiglia e questa arrivasse di colpo nella sua vita? E se un nuovo e grande nemico volesse la testa dei migliori shinobi?
Questo è un NaruHina, un pò di SasuSaku, un ShikaIno. E se poi i nuovi arrivati sconvolgessero una coppia? Una nuova trama e nuovi personaggi. E se vi piacesse?
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Alcuni personaggi saranno leggermente OOC ma solo un pò, i dovuti cambiamenti dopo una dura e tragica Quarta Guerra!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le storie dei Ninjia, Naruto negli anni.'
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Cap 32 Mi nascondo.
-Aaaaaah ma ti rendi conto, Sakura?
Ino era in preda alla gioia! Aveva invaso casa Haruno raccontando fra grida la serata precedente trascorsa con il suo amato.
-Si Ino, è la terza volta che mi ripeti la storia!
-Ma è così meraviglioso! Finalmente ho avuto il coraggio di rivelargli i miei sentimenti. Sai, siamo nella stessa squadra e non volevo alterare lo stato attuale delle cose,
per questo ho sempre nascosto i miei sentimenti. Ma mi sono resa conto che…
-Stavo sbagliando- Sakura ridendo le fece eco. Era tutta la mattinata che ripeteva le stesse cose.
Anche Hinata rise. Era stata invitata per aiutare Ino a prepararsi per il primo pranzo insieme da fidanzati.
-Hinataaaaa cosa metto per colpire Shikamaru?
-Ma non devi mettere qualcosa di particolare, solo essere te stessa!
-E’ così che ti tieni stretto Naruto?
-Beh, si!
Ma a chi la dava a bere? Hinata, da quando stava con Naruto, si era letteralmente svestita della sua timidezza.
Finalmente evitava di mettere felpe pesanti, o almeno le teneva aperte, anche con il caldo torrido di Konoha.
Oltretutto, per le missioni e altri avvenimenti, utilizzava un vestiario molto in stile Kurenai, che lei diceva più confortevole.
Purtroppo manteneva la sua timidezza quando incontrava persone nuove o più grandi di lei.
Timidezza mista alla rigida gentilezza e soavità insegnatale dal Clan Hyuga, di cui stava per diventarne capo.
-Ma tu sei sempre bellissima!
Hinata arrossì leggermente e sorrise.
-Stai esagerando, Ino.
-Hinata è bella al naturale.- era Sakura a parare –Non le servono gli accorgimenti che servono a noi!
-Hai ragione, Sakura- acconsentì Ino.
-E’ stata benedetta dalla natura.- Ora Sakura si guardava e poi guardava i grossi seni di Hinata.
Lei se ne accorse ed arrossi, abbracciandosi.
-Io veramente non mi piaccio.- disse lei.
-Sbagli! Poca fiducia fa male.
-Sono fatta così! Ora devo andare ragazze, scusatemi.- disse uscendo dalla stanza –Ino, chiamami dopo!
-Certo!
Hinata si avviò. Doveva andare da Haru perché anche lei aveva chiesto di parlarle. Si sentiva un po’ in colpa ad abbandonare le amiche in un momento del genere,
ma sapeva che Haru non aveva nessun altro con cui confidarsi. Era abbattuta fra due fuochi. In poco tempo oltrepassò la casa di Naruto ed arrivò a quella di Haru.
Suonò e l’ingresso luminoso si aprì.
-Oh, Hinata! Benvenuta! Entra – Mito le aprì la porta con un gran sorrisone.
Hinata arrossì.
-A… a.. Gra-grazie!
-I ragazzi sono in salotto.
Hinata ci andò velocemente e trovò Arashi seduto all’indiana su una poltrona con un libro in mano.
-Haru?
Arashi le indicò il grande divano bianco. Hinata non si era accorta che sul divano c’era un grande fagotto tutto appallottolato. La mora vi si avvicinò.
-Haru? Sei li?
-Si…- una voce roca, quella di Haru, veniva da quel grande fagotto di coperte.
-Stai bene?- disse Hinata. Poi prese un lembo delle coperte e lo spostò.
Haru vi affiorò. Era tutta rossa in viso e i capelli vicino alla sua fronte erano bagnati dal sudore.
-Non sto bene…
-Oddio Haru ma tu scotti!- Hinata le toccava la fronte.
-Ho la febbre- Haru tossì.
-Posso fare qualcosa per te?
-Si… devi portare i vestiti che mi ha prestato Sasuke… da lui…
-Dove sono?
-Nella mia camera.
-Va bene, lascia fare a me. Tu promettimi che ora vai a farti un bel bagno caldo, che ti aiuterà.
-Si, ora vado subito…
Hinata la accompagnò nel bagno e la aiutò a svestirsi. Poi uscì da casa Uzumaki con un idea geniale.
Corse verso casa Uchiha.
 
-Tu sei matta, Hinata.
-Vai li immediatamente e mettetevi insieme!
-Non voglio che si metta con me in preda ad un delirio febbrile.
Hinata e Sasuke stavano discutendo in cucina mentre lui le serviva del thè freddo.
-Con tutto il rispetto fratellino, non mi sarei mai aspettata che tu fossi un vigliacco.
-Non lo sono infatti!
-Hai paura di dirgli quello che provi!
-Tu ne hai avuta per dieci anni, sorellina.
-Questo è un colpo basso, fifone.
-Io non ho paura.- Sasuke si prese del tempo bevendo dal suo bicchiere –Il fatto è che non è il momento giusto.
-Come no?
Sasuke si sedette e poggiò i gomiti al bancone. Le mani nei capelli.
-Mi piace. Davvero. Tanto. Non come mi piaceva Sakura. Io… mi sono sentito un po’ forzato a stare con lei.
Invece ora voglio essere sicuro di essere innamorato. Ci voglio andare piano.. io…
Hinata, che era dall’altra parte del bancone, lo scavalcò per andare vicino a Sasuke e poter sentire meglio le sue parole, che in realtà già si aspettava, ma che erano soffocate.
-Io… ho paura… di sbagliare ancora…- la voce di Sasuke tremava, bassa e sussurata.
Hinata fu li pronta ad accoglierlo tra le braccia.  
-Potresti comunque andare lì. Sarebbe un bel gesto, è malata.
-Si, ci vado subito. Dovrei portarle qualcosa?
-Portale una mela tagliata ben fina. Avrà mal di gola.
-Giusto, la taglierò li.- disse prendendo una mela – Ora vado sorellina. Fai come se fossi a casa tua.
Le diede un leggero bacio sulla guancia ed andò verso casa Uzumaki.
-Buona fortuna!- disse Hinata.
“Un anno fa non avrei mai pensato che avrei avuto problemi d’amore” pensò, mentre arrivava davanti la porta di casa Uzumaki.
Fu sorpreso da Mito e Arashi che uscivano di casa in stile “Naruto” cioè correndo e ridendo come pazzi.
-Oh Sasuke! Stiamo-uscendo-Haru-è-dentro-ciao!- Arashi pronunciò  l’ultima frase in meno di dieci secondi, a gran velocità.
Sasuke entrò in casa. “Quel ragazzo a mille personalità” pensava camminando e cercando Haru. Poi la chiamo a gran voce.
Cercava per tutte le stanze e non la trovava. “Non è che si è sentita male?”.
Salì al piano superiore e cercò ancora nelle camere. Si ritrovò ad un tratto in una splendida camera color arancio, con un letto a baldacchino di un legno chiaro. E
ra spaziosa e luminosa. Il contrario della sua.
Poi una porta accanto a quella da cui era entrato si aprì. Haru ne uscì avvolta in un grande e grosso asciugamano, con i capelli ancora umidi. Lei lo guardava, con il viso e il naso rosso.
-Che ci fai qui?- la voce era bassa e roca. Tossì.
-Ho saputo che eri malata… e poi, mi devi tornare i miei vestiti.
-Sono lì.- Haru alzò un braccio per indicare un dato posto nella stanza ma nel farlo ebbe un mancamento e per poco non cadde.
Sasuke fu li pronto a prenderla tra le braccia e a stenderla sul letto.
-Ti senti bene?
-Me lo stai chiedendo davvero?
“Che scemo.” Pensò tra se, distogliendo lo sguardo.
-Io… devo vestirmi…- disse lei, cercando di alzarsi. Sasuke la fermò subito.
-Dimmi cosa ti serve, voglio aiutarti.
-Prendi una di quelle grandi maglie pesanti in quel cassetto.
Sasuke andò dove Haru indicava e prese una grande maglia, sicuramente del fratello. Gliela mise piano sopra l’asciugamano, mentre lei si infilava sotto le coperte.
Poi lei si tolse l’asciugamano. Sasuke andò a sistemarlo nel bagno. Tornò e Haru gli parve un po’ ripresa, nonostante il rossore.
Sasuke si sedette accanto a lei e le accarezzò il viso.
-Te lo richiedo- disse Haru –Perché sei qui?
-Per vedere come stavi.
-Sto bene.
-Bugiarda.
Cadde il silenzio. Lui guardava lei, mentre lei guardava fuori dalla finestra.
-Perché sei così diversa quando sei con me?
Quella domanda stupì Haru.
-Diversa come?
-Sei più seria e più matura.
Haru si guardò le mani.
-Forse perché è così che sono davvero. È un male?
-No di certo.- Sasuke sorrise. –Io con te mi trasformo in un scemo totale.
-Scemo e stronzo direi.
-Hmm quello lo sono sempre.- i due risero. –Ma perché con tutti gli altri sei così solare e…immatura?
Haru tornò a torturarsi le mani.
-Perché nascondo il mio dolore. Cerco.. di essere forte.
-Lo sei.- Sasuke ora la guardava negli occhi.
-Non è vero!
-Perché?
-In tutta la mia vita mi è sempre mancato qualcosa. Non avevo amici, non avevo.. mio padre. Mi sono sempre sentita abbandonata.
-Ora non lo sei più.
-Si, ma vivo col terrore che da un momento all’altro qualcuno mi abbandoni di nuovo.
Sasuke le sorrise di nuovo.
-Io non ti abbandonerò.
Ad Haru batté forte il cuore a guardarlo in quel momento. Era bellissimo. E solo lei poteva vederlo in quel modo, perché solo a lei lui riservava quel comportamento.
I suoi pensieri furono interrotti da un Sasuke diverso, dolce.
-Sei stanca?
-Un po’ si.
-Posso rimanere qui, mentre tu dormi?
Haru arrossì in quel momento, ma Sasuke non se ne accorse perché era già rossa in viso.
-Solo se… solo se rimani qui e mi abbracci, mentre dormo.
-Ahahahahah, che ragazzina!
Haru non ribattè, ma aspettò con un sorriso stampato in viso che Sasuke si coricasse accanto a lei, invitandola a dormire sul suo petto.
-Se russo svegliami.
-Ma che scema!
Sasuke la strinse a se, avvolgendole le spalle con un braccio e toccandole un fianco. Poi le poso un bacio lieve sui capelli.
-Sarò ancora qui al tuo risveglio. Sarò qui sempre, per te.
Haru per la prima volta si addormentò tra braccia calde.
Sasuke per la prima volta si sentì completo e felice.
   
 
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