Tornare a casa fu faticoso, ma Zayn mi era accanto anche se ogni tanto il pensiero che Dan fosse vivo mi assaliva a mi intristiva all’improvviso.
Per giorni continuai a far finta di nulla, ad impegnarmi in cose in grado di distrarmi da quel pensiero fisso, che ogni santo giorno mi ricordava che lui era li, da qualche parte.
Zayn mi portò più volte al lago, poi in barca, andammo al cinema, al bowling, in tanti posti diversi. Ma non appena incontravo lo sguardo di un bambino le lacrime tornavano a pungermi gli angoli degli occhi, pensando che quel bambino potesse essere Dan, il mio bambino.
Avrei compiuto da li a quindici giorni diciotto anni.
Un giorno, tornando a casa, trovai mia nonna in sala, che mi chiese di sedermi accanto a lei.
“Piccola mia, vorrei sapere cosa vorresti per il tuo compleanno.”
“Vorrei abbracciare Dan” dissi senza pensarci, la prima cosa che mi venne in mente.
“Oh piccola mia… tu lo sai che…”
“Non dirmi che è impossibile, perché già lo so! Ma tu mi hai chiesto cosa voglio e io te l’ho detto. Quindi ora lasciami tornare in camera mia, grazie!”
Entrata in camera mi lanciai a peso morto sul grande letto, prima di prendere il cellulare.
 
Ginny– Credi che potremo abbracciare Dan, prima o poi?
Zayn– Questo non lo so, ma lo desidero con tutto il mio cuore.
Ginny – Anche io, ti amo!
Zayn – Lo stesso vale per me.
 
Buttai il cellulare sul comodino e mi addormentai, quella notte sognai Dan.
 
Passarono quei quindici giorni e con loro arrivò il giorno del mio compleanno.
Quando aprii gli occhi erano le dieci passate, il sole illuminava la stanza e solo allora mi accorsi di Dotty e Maggie sedute al fondo del mio letto.
“Buon compleanno raggio di sole!” urlano eccitate tutte e due, lanciandosi su di me.
“Su, sbrigati, mettiti questo!” dissero prima di lanciarmi un costume da bagno e un pareo colorato.
Mi bendarono e iniziarono a tirarmi, prima fuori dalla camera, poi giù per le scale.
Percorremmo tutto il corridoio per poi sbucare all’aperto dove c’era un gran baccano.
Non appena mi fu tolta la benda mi apparvero tantissime persone tutte con un calice di vino in mano, pronte a festeggiare.
Amici di scuola, del corso di ballo, amici di vecchia data e tanti altri. A turno mi salutarono tutti, porgendomi pacchettini, buste e pacchi.
“Buon compleanno amore!” mi sussurrò Zayn nell’orecchio, facendomi poi fare una giravolta.
Mi trovai tra le sue braccia e mi strinsi a lui.
“Grazie!” dissi prima di stampargli un bacio.
“Auguri Ginny!” disse Trisha alle spalle del figlio, accompagnata dal marito e da Lalì che mi abbraccio con forza.
Tutti si zittirono quando comparve Marco con la torta più bella che io avessi mai visto.
Soffiando sulle candeline espressi nuovamente, lo stesso identico desiderio, già espresso con mia nonna.
Pur sapendo quanto fosse difficile o addirittura impossibile che si avverasse, era l’unico che avessi.
Tutti battevano le mani, quando dalla porta di casa uscì mia nonna, con in braccio un fagotto con un completino blu. Le mani mi tremarono, pure a distanza riconobbi quel bambino, quello era il mio Dan.
 
Corsi incontro a mia nonna, prendendo tra le braccia mio figlio che strinse tra le mani il mio dito.
Le lacrime iniziarono a scendermi quando anche Zayn ci raggiunse stringendoci in un abbraccio.
Mia nonna prese la parola.
“Ginny, tu sei l’unica persona che mi resta. Lo so, crescerti a volte è stato difficile, ma questo perché tu, in ogni momento, mi ricordavi tua madre. Sapere che non l’avrei rivista mai più mi faceva stare male ed è per questo che all’inizio, quando tu arrivasti qui, io certe volte non riuscivo a stare a lungo in tua presenza.
Ma ti voglio bene, esattamente quanto ne volevo a lei. Quando ti ho chiesto cosa volessi per il compleanno e tu mi rispondesti semplicemente “abbracciare Dan” ho rivisto ancora una volta il coraggio e la grande forza di tua mamma. Sono felice che tu ora possa riabbracciare tuo figlio, ti meriti tutta questa gioia, e anche di più, se è possibile.
Ti appoggerò, ti sosterrò al meglio, a te, a Zayn e al vostro bellissimo bambino. Sappi che l’idea dell’adozione non è stata di Zayn ma mia. Sapere di poter perdere anche te mi ha distrutto completamente. Ma in realtà Dan è stato affidato a dei miei collaboratori, in attesa che tu ti sentissi pronta. Ma tu lo sei, e lo è anche Zayn. Ho riconosciuto nei vostri occhi quella scintilla che si è accesa nei miei quando ho visto la prima volta tua mamma.
Spero che tu mi possa perdonare. Ti voglio bene bambina mia. Ricordatelo.”
Lasciato Dan tra le braccia di Zayn corsi incontro a mia nonna, abbracciandola. “Ti voglio bene nonna” sussurrai prima di scoppiare in lacrime.
Ora tutto aveva un senso, avevo tutto, Zayn, Dan e anche l’appoggio di una delle persone più importanti.
Ora la storia poteva avere inizio. Il fotografo ci scattò tante foto, tra cui una con in centro io, Zayn e Dan, con vicino la sua famiglia, mia nonna, Marco, Jeff e tutti i nostri amici: Maggie, Dotty, Louis, Harry, Lottie e Niall. La nostra famiglia, insomma.
Quella fu la prima foto che venne inserita nell’album che Zayn mi regalò a natale. La prima di una lunga serie di fotografie, ma questa è un'altra storia.
 

Non ci posso credere che questa storia sia finita :( però sono felicissima perchè finalmente si è potuta riunire la famiglia! Dan, GInny e Zayn. Spero che questa storia vi sia piaciuta :) a presto e se vi va passate nelle mie FF!! Baci baci.