Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: aunt_annie    15/08/2012    4 recensioni
Avevamo passato due settimane fantastiche tra feste, uscite, bagni notturni e falò sulla spiaggia. La vacanza però era finita ed era ora di tornare alla vita reale. Decidemmo di mantenere i contatti, continuare a scriverci e trovare un modo per incontrarci ancora ma non era facile, ognuno aveva vite diverse in nazioni diverse. Ci sentimmo per un po' finchè le chiamate non diventarono sempre più rade, i messaggi sempre più corti e ci dimenticammo così gli uni degli altri.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Dicono che la vita va avanti, ma dentro di te
qualcosa si ferma, per sempre."

- Anonimo

 
Vi siete mai sentiti vuoti dentro? Vi siete mai sentiti lo stomaco torcersi dal dolore? Vi siete mai sentiti mancare il fiato al ricordo di qualcuno o qualcosa?

Ecco, è proprio così che mi sento.

Ogni mattina mi sveglio sperando che questo sia solo un brutto sogno e che tutto ritorni come era prima ma purtroppo non è così e devo accettare la realtà.

Ogni canzone, ogni parola, ogni cosa mi ricorda quello che abbiamo passato insieme.

Ogni sera mi addormento con le lacrime che mi scorrono sul viso e quando mi sveglio con gli occhi gonfi mi accorgo di aver pianto anche durante il sonno.

Vorrei riuscire ad andare avanti con la mia vita ma ogni volta che ci provo finisco sempre con il cercare le loro facce tra le persone che ho accanto.

La cosa peggiore è che i ricordi si stanno affievolendo sempre di più, li vedo sbiadire pian piano come fossero tante foto scattate da anni ormai.

Ogni giorno mi trovo in mezzo a tante persone eppure mi sento sempre tremendamente sola.

Non so se riuscite a capire, non so se vi siete mai sentiti come mi sento io, non so se vi siete mai affezionati a delle persone tanto da sentirvi perse senza loro accanto.

Non so quello che è successo a voi, ma so che quello che sto passando è il peggior periodo di tutta la mia vita e non augurerei neanche al mio peggiore nemico una cosa del genere.

Continuo ad aggrapparmi ai ricordi, la mia vita va avanti ma io rimango ferma.

Non voglio passare oltre e dimenticare tutto quello che è stato, tutte le risate, le battute, le feste, le giornate al centro commerciale o in spiaggia.

Non voglio dimenticare loro, quelli che nel giro di un secondo si sono fiondati nella mia vita, si sono impossessati del mio cuore e l'hanno fatto loro.

Non voglio dimenticare tutte le emozioni che mi hanno fatto vivere.

Ma soprattutto non voglio dimenticare tutto quello che abbiamo passato insieme perchè quelli sono stati i momenti più belli di tutta la mia vita.

Adesso loro sono lontani da me, addirittura in un'altra nazione.

Non so cosa ci riserva il futuro, non so se li rivedrò tra un mese, un anno oppure semplicemente finirò la mia vita con il ricordo di questa vacanza.

L'unica cosa di cui sono sicura è che è difficile, tremendamente difficile chiudere un'importante parentesi che si era aperta e tornare alla vita di prima. 

Adesso posso solo guardare avanti con la speranza di poter rivivere tutto un giorno, creare altri ricordi da aggiungere a quelli che già mi riempiono la mente.
Lui, quel ragazzo silenzioso che in due settimane è riuscito a rubarmi il cuore. Incredibile, eh?
Zayn Jawaad Malik, come farò senza di te?

 
Milano, 27 luglio 2012.
 
Erano passate più di due settimane da quando ero tornata a casa e quella tortura non sembrava finire.
Era estate inoltrata a Milano, il caldo si faceva sentire e rendeva difficile persino respirare.
Le mie giornate erano vuote, buie. Non avevo voglia di uscire o vedere gente, ci aveva provato ma avevo solo peggiorato le cose.
Ogni volta che uno dei miei amici si girava lo guardo sperando che fosse uno dei ragazzi ma rimanevo sempre delusa nel constatare che non lo era.
E' orribile, sono arrivata a detestare il fatto di stare in compagnia delle persone più care che ho.
Non ci avrei mai creduto se qualcuno me l'avesse raccontato ma è vero: due sole settimane sono in grado di scombussolarti completamente la vita.
Ero sdraiata sul letto, avevo le cuffie nelle orecchie ed ero sola a casa. Come tutti i giorni d'altronde.
Avevo gli occhi chiusi, erano stanchi, gonfi e rossi. Erano stufi di piangere.
Mi alzai di malavoglia dal letto perchè il telefono continuava a squillare, mi trascinai fino al salotto e risposi con voce rotta.
- Pronto?
- Emma? Sei tu?

Una voce chiara, limpida parlava dall'altra parte del telefono. Sentivo che aveva il respiro pesante, irregolare. 
- Sofia
- Come stai?
- Beh direi che da ieri la situazione non è cambiata
- Giusto, mi ero già dimenticata del nostro incontro di ieri pomeriggio..

Il giorno prima avevamo deciso di uscire, andare a prenderci qualcosa da bere in centro e magari fare un po' di shopping. 
il risultato della giornata? Siamo tornate a casa stanche, piene di buste di mille negozi diversi e con gli occhiali da sole che ci coprivano gli occhi gonfi ed arrossati.
Sempre la stessa fottutissima storia.
- Oggi cosa fai, vieni a pranzo da me? Sono sola
- Ottima idea, sono sola anche io. Dammi cinque minuti e sono lì
- Magari fermati a prendere qualcosa al giapponese, non ho niente in frigo. Ti aspetto!
- Va bene, see you later babe. Love ya
- Love you too


Il campanello suonava impazzito, strisciai i piedi fino al citofono ed aprii alla mia amica.
Appena aprii la porta Sofia mi si lanciò addosso stringendomi in un forte abbraccio.
Sorrisi istintivamente, adoravo quando faceva così. Senza chiedere o avere un valido motivo per farlo, semplicemente mi abbracciava per dirmi cose che non si potevano esprimere a parole.
Le accarezzai i capelli e le schioccai un bacio in fronte.
- Mi sei mancata - disse con voce sommessa.
- Ma se ci siamo viste ieri! - ridacchiai.
- Lo so, ma mi sei mancata lo stesso! - rispose con tono estremamente dolce.
- Andiamo a mangiare và! Sto morendo di fame - conclusi lasciandomi andare in una vera risata dopo quasi venti giorni di sole lacrime.
Le posai un braccio intorno alle spalle, raccolsi le borsine che lei aveva lasciato cadere a terra e ci dirigemmo in cucina.
Appoggiò il casco della moto su una sedia e si sedette a tavola mentre io tiravo fuori il cibo dai contenitori.
Mangiammo in silenzio, ognuna teneva gli occhi sul suo piatto persa nei propri pensieri. Ogni tanto alzavo lo sguardo e la vedevo giocherellare con le bacchette, aveva gli occhi lucidi e le labbra tremanti. 
Odiavo vederla così, odiavo sapere che soffriva e che non potevo fare assolutamente niente per farla stare meglio. Mi sentivo impotente, inutile.
La amavo come si ama una sorella e non c'era niente che potessi fare per farla stare meglio. Anche lei aveva dovuto lasciare Harry e i ragazzi, anche lei gli voleva bene e anche lei soffriva maledettamente.
Passammo il resto del pomeriggio sdraiate sul divano a guardare un film, l'una abbracciata all'altra mangiando una quantità infinita di gelato.

Chi sarà ancora che rompe le palle?! Ma non si può avere un po' di pace in questa casa?!
Il telefono stava squillando di nuovo ma questa volta era il mio cellulare. Ero ancora sola, i miei sarebbero stati fuori tutta la notte per colpa del lavoro.
Ero indaffarata a cercare il mio cellulare che non smetteva di suonare, corsi per tutta casa finche non lo trovai.
Lo afferrai velocemente senza neanche dare un'occhiata al display per vedere chi fosse.
- Pronto?
- Piccola!

Sbam, una freccia lanciata dritta in mezzo al mio cuore. Tutto intorno a me si fermò improvvisamente. Trattenni il respiro e mi accasciai sul divano, le gambe erano diventate instabili e tremanti.
Una voce, calda e felice. Un accento inglese. Lui.
- Zayn
Il mio non era un saluto, era una semplice affermazione. Dovevo convincere me stessa che non stavo sognando, era veramente lui. Era veramente la sua voce.
- Zayn! 
Ripetei a voce alta, come un urlo, un urlo di gioia. Una lacrima cominciò a scorrere lenta sulla mia guancia destra. Era un lacrima salata e carica di emozioni, ero felice. Dopo venti giorni di pura agonia, aver sentito la sua voce di nuovo mi aveva reso immensamente felice.
Al suono del mio urlo rise, quella sua risata che mi faceva impazzire. Chiara, genuina. Nella mia mente comparve subito l'immagine del suo splendido sorriso e dell'espressione buffa che aveva mentre rideva, con gli occhi semichiusi e strizzati. Sorrisi e altre lacrime cominciarono a cadere dai miei occhi.
Quella era la prima volta che lo sentivo dopo che ci eravamo salitati, a Los Angeles.
Avevamo preferito scriverci sms o mail per evitare di rendere le cose più difficili, però mi mancava la sua voce. Dio se mi mancava quel dolce suono.
- Non ci posso credere che sia davvero tu.. mi manchi terribilmente
Le parole mi uscirono involontariamente, come se non fossi io a parlare ma il mio cuore. Il mio cervello si era arreso, aveva deciso che era meglio farsi da parte per una volta.
- Anche tu Emma, non sai quanto. Non ce la facevo più, avevo bisogno di sentire la tu voce
- E' stata la cosa migliore che potessi fare. Odio non poter sentire il suono della tua risata

Ero solo a casa, seduta sul divano con il corpo che tremava e le lacrime che mi bagnavano i pantaloni del pigiama.
Può sembrare strano ma era uno dei momenti migliori della mia vita, mi sembrava di aver ricevuto il più bello dei regali.
Andammo avanti a parlare per tutta la notte, fino all'alba. La sua voce, la sua risata, mi sembrava di averlo accanto a me.
Ogni tanto mi toccavo le labbra con le punte delle dita, come per cercare di toccare le sue. Le inumidivo con la lingua in cerca del suo sapore. Chiudevo gli occhi immaginandomi il suo viso, i suoi occhi scuri, i suoi capelli corvini e il suo splendido sorriso.
Anche il ricordo di lui era stupendo.
Il giorno dopo dormii ininterrottamente, dall'alba alla sera. Sognai tutto il tempo, sogni dove lui era l'unico protagonista.

 
Milano, 18 giugno 2013.
 
- Ragazze! Siete pronte? E' uscito il gate!
- Arriviamo papà! - risposi urlando dall'interno del bagno dell'aeroporto.
Mi lavai le mani velocemente e raggiunsi Sofia che mi aspettava sulla porta, già pronta ad uscire.
Finalmente era di nuovo estate e tempo di un nuovo viaggio. 
Salimmo sull'aereo cariche di energia e con tanta voglia di partire. Chissà cosa ci avrebbe riservato questo viaggio, magari avremmo incontrato qualche bel ragazzo con cui divertirci un po', non sarebbe stato male! 
Destinazione? Brasile.

-------
Here i am!
Buonazerraaaaa a tutti!
Come state? Spero bene, io sto per uscire di testa. 
Sono ancora in fase di shock post cerimonia di chiusura di London 2012 lol
Vi prego, Zayn. Un cappello. Una meches bionda. 
QUEL RAGAZZO MI VUOLE MORTA, MA QUANTO POSSO AMARLOOOOOO? cwc
Vabbuò, passiamo al capitolo.
Lo devo ammettere: sono motlo soddisfatta di questio capitolo, è uscito proprio come mi aspettavo.
Ci ho messo tutta me stessa, ho aperto il mio cuore e scritto tutto quello che ho provato quando ho dovuto dire addio a persone con cui ho trascorso le migliori due settimane della mia vita.
Non è stato facile e non lo è tutt'ora, eh Vagi? Non sai quanto mi manchi piccola idiota del mio cuore.
Emma e Sofia sono tristi e scoraggiate, si sentono come svuotate di ogni emozione felice. 
Poi Em risente la voce di Zayn e il cuore rischia di cedere.
Il tempo intanto passa e si ritrovano un anno dopo, su un'altro aereo in cerca di una nuova avventura. Quei cinque bei fanciulli sono ormai un ricordo lontano, le nostre protagoniste sono riuscite ad andare avanti.
Quindi? Adesso cosa succederà?
Eheheheheh vorreste saperlooooo! E io non ve lo dico lol
Rimarrete sorprese, fidatevi.
Alla prossima!
Mi raccomando, aspetto tante recenzioooooni.
Love, love, love. Annis :) xx
 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: aunt_annie