A
Vi…
Per i tuoi
diciotto anni.
Per tutta la vita che hai davanti.
Per quell’amore unico e speciale che un giorno
arriverà.
Per i sogni che ti auguro non smetterai mai di fare
“Tom
ridammi la paletta o lo dico alla mamma.”
Apro
un occhio e osservo scocciato la finestra aperta.
Super udito da licantropo. Che palle. E
dire che quando leggevo i fumetti di Spiderman sembrava una cosa
così fica. Di
sicuro lì non hanno mai menzionato gli effetti collaterali.
Mi
alzo dal letto
e la chiudo sbuffando. Chi cavolo scende in spiaggia alle otto del
mattino? Torno a
sdraiarmi e le molle
gicolano sotto il mio peso.
Sorrido
osservando Bella. So che è sveglia, ho
percepito il cambiamento nel suo respiro regolare. Le
poso una mano sul fianco e lei si accoccola di più sul mio
petto, salgo a
sfiorarle il seno e poi torno giù, intrufolandomi sotto la
maglietta.
Ogni
volta che la tocco è come se i miei polpastrelli
venissero attraversati da scosse elettriche.
“Jake,
sto dormendo.” Ridacchia contro il mio collo e io
scuoto la testa.
“Ti
tolgo due anni perché sei una bugiarda, Bells.”
“No, non
puoi.”
“Certo che
posso e l’ho appena fatto.” Dico baciandole la
fronte.
Sbuffa
e si mette a cavalcioni sopra di me.
“E come
li recuperò?” chiede cercando di mascherare una
risatina. Incrocio le braccia
dietro la testa e sorrido malizioso.
“Oh sono
sicuro che un metodo lo trovi.”
Si
morde le labbra e arrossisce. Dio
è perfetta la mia Bells.
L’avvolgo
fra mie braccia e la stringo di più mentre
inizio a baciarla, a lungo con calma.
Eccitante,
troppo. Non sono mai sazio di lei.
Sospiro
mentre le sue labbra scendono sul mio collo e le
mani mi accarezzano il petto. Le
levò la
maglietta larga che usa come pigiama, porca
misera le sta meglio di qualsiasi completo di pizzo, e
afferrandola per i
fianchi inverto le nostre posizioni.
Non
indossa il reggiseno, non si rende davvero
conto dell’effetto che mi fa, e bloccandole le
mani sopra la testa scendo a leccarle un capezzolo. Geme il mio nome e
il mio
cuore fa a farsi fottere, come ogni volta. È il suono
migliore del mondo, Il
mio nome sospirato dalle sue labbra.
Le
libero i polsi e sfiora l’orlo dei
mie boxer.
Mi
accarezza mentre io faccio altrettanto, facendola
gemere più forte. Riprendo a baciarle il seno e stringe le
mani alle lenzuola
gemendo ancora.
“Jake…
per favore.”
Sorrido
e torno a guardarla.
“Cosa,
Bells?” chiedo mordendogli le labbra.
“Non ... resisto
più.” Sospira e
chiude gli occhi arrossendo ancora. Come la prima volta, come sempre ed
è
maledettamente eccitante
Le bacio le
palpebre chiuse e le stringo di nuovo le mani mentre scivolo in lei con
una
spinta decisa. Spalanca
gli occhi e mi
stringe più forte le mani iniziando ad assecondare i miei
movimenti. Mi spingo
più a fondo e cerco ossigeno nella sua bocca.
Sospiri
, gemiti, frasi spezzate a metà. Siamo noi. Jake
e Bells.
Spingo un’ultima
volta e lei trema
inarcandosi sotto di
me, sospiro
appagato accarezzandole la
schiena sudata.
Odore
di noi.
Stringe le gambe
alla mia vita e resto dentro di lei appoggiando la testa sul suo seno.
È mia.
Non
parliamo mai molto dopo e
d’altronde non sono mai servite parole
superflue per noi. Vampiri, licantropi, fughe da matrimoni, imprinting
niente
ha più
senso quando lei è fra le mie
braccia.
Chiudo gli occhi e
ascolto il suo respiro tornare regolare.
Garage
e bibite calde, moto e graffi, sangue e baci,
sesso e carezze. Liti e sorrisi per far pace. Questo siamo e questo
voglio. E’
mia, io lo sono sempre stato.
Il
suono della sveglia all’improvviso mi fa spalancar gli
occhi. Sbuffo e sollevo il viso guardandola.
“Dimmi
che non è vero, Bells.” affermo infine spostandomi
e allungandomi a spegnere
quel dannato affare.
“Cosa?”
mi chiede con un sopracciglio inarcato.
“Hai
messo la sveglia. Chi cavolo mette la sveglia in vacanza,
Bells?”
“E come
ci alzavamo sennò.” Sbuffa e mi pizzica un
braccio.
“Vacanza
, Bells. Vacanza. Altri due anni in meno.”
“Smettila
di levarmi anni, pigrone e alzati da questo letto.”
“Solo se
posso fare la doccia con te.”
“No.
Dobbiamo uscire.” Ride e scivola via correndo in bagno,
mentre io rotolo sulla
schiena chiudendo di nuovo gli occhi.
È
già passato un anno e alle volte mi sembra ancora
assurdo. Lei in quella spiaggia che vestita da sposa piange
aggrappandosi alla
mia camicia.
Sorrido
e mi passo una mano fra i capelli. Questa vacanza
mi è decisamente costata una fortuna, un intera estate di
lavori extra, per non
parlare del cazziatone enorme di
Sam e
tutto quel parlare sulle responsabilità e bla bla bla. Credo
di aver smesso di
ascoltare dopo i primi cinque minuti ma decisamente ne valeva la pena,
ho di
nuovo voglia di lei, non è possibile.
Mi
alzo dal letto, apro piano la porta del bagno e la
sento ridere.
“Questa volta te li levo io due
anni, Jake.”
“Perché?”
“Perché
non sai tenere le mani apposto.” Mi dice sorridendo mentre io
entro nella
doccia abbracciandola.
“Bells?”
“Mhm” mugugna
staccandosi dalle mie labbra.
“E per
amarti quanti anni mi dai?”
“Tutta
la vita, Jake. Tutta la vita.”
Angolo
autrice
Questa
storia è un regalo, un regalo che per un’ amica e
un autrice speciale. Un regalo per dirti semplicemente:
Buon
compleanno.