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Autore: April_    16/08/2012    3 recensioni
-Dove sei stata? Aveva detto Harry. Nonostante la sua voce fosse addirittura più bassa, se possibile, dell’ultima volta l’aveva riconosciuto.
-Ci siamo preoccupati! Era Liam e le sue manie di essere responsabile anche di persone che non conosceva.
–Ele ha detto stessi bene ma non ha voluto dirci dov’eri! Questo era Louis. E, da come aveva pronunciato il suo nome, April capì che si frequentavano ancora. Ne fu davvero contenta. Pensò per qualche secondo all’amica. Le aveva dato un grosso peso, non avrebbe dovuto farlo.
–Perché sei andata via? Niall. Il suo nemico-amico. Quanto le era mancato. I suoi modi diretti con le persone che conosceva bene e quelli timidi, invece, con i nuovi conoscenti.
–Ci sei mancata, e tanto. Questo era Zayn. L’avrebbe riconosciuto, sempre. Ricordava benissimo la sua voce e i suoi modi. L’aveva detto con una calma irreale, almeno per lei che, di calma, non ne sapeva nulla.
Avrebbe tanto voluto dire ‘anche voi mi siete mancati’ ma poi avrebbe dovuto rispondere alla domanda del biondo e no, non le andava.
Li guardò, soffermandosi su ognuno di loro.
Sì, le erano mancati da morire. Ora erano di nuovo accanto a lei, lo sapeva e lo sentiva, ma per poco. Da lì ad un mese sarebbe tutto finito, come quello stupido reality.
Non avrebbe dovuto accettare ma non poté far a meno.
L’avevano pregata e lei, malvolentieri, aveva accettato poi si era convinta fosse una buona occasione per dimostrare chi fosse, si sbagliava. Sarebbe stata un’umiliazione.
Non per il ballo. Amava ballare e lo avrebbe insegnato anche a quel gruppo di cantanti che le erano davanti, ma per la vicinanza ai ragazzi.
Liam, Niall, Harry, Louis e Zayn. I suoi migliori amici, fino a due anni prima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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If this was a movie.

Come back, come back, come back to me like 
You would, you would if this was a movie 
Stand in the rain outside 'till I came out 
Come back, come back, come back to me like 
You could, you could if you just said you're sorry 
I know that we could work it out somehow 
But if this was a movie you'd be here by now.




Liam si lasciò cadere sul letto e chiuse gli occhi. Rimase per qualche attimo in silenzio. Notò che in casa non c’erano rumori e ne fu contento. In realtà, in una serata come quella era del tutto naturale che nessuno avesse voluto far funghi sul divano. Sapeva per certo che, essendo le sei, Niall era a casa di Ele o magari stava riallacciando amicizie con April. Sperò nella seconda opzione perché, altrimenti, il ragazzo sarebbe tornato a momenti. Louis passava sempre verso le sette e mezza a prende Eleanor per uscire. Zayn, invece, era in giro per Londra, probabilmente e non sarebbe tornato per almeno due ore, si sarebbe cambiato, avrebbe provato a convincere il ragazzo ad unirsi a lui quella notte e poi se ne sarebbe andato, senza troppo insistere. 
Era un anno che i tre dividevano l’appartamento e Liam amava farlo. Solo che la solitudine per lui era importante e amava passare almeno qualche minuto al giorno con i suoi pensieri. 
Quello era il momento. 
Ricordò il primo giorno di vita in quella casa. Si era accaparrato la stanza più luminosa e aveva subito sistemato i vestiti. 
 April era partita da mesi. Eleanor allora si era limitata a dire il minimo indispensabile e ancora manteneva il segreto, Louis alleviava la tensione con battutacce che, comunque, funzionavano bene, Niall era spesso nervoso quando si parlava di lei e faticava persino a ridere come sempre, Zayn sembrava sempre più confuso ed Harry….Harry era tranquillo, come se sapesse perfettamente cosa succedesse. 
Avevano deciso, insieme, di trasferirsi in periferia mentre Louis ed Harry sarebbero rimasti in centro. Comunque, spesso e volentieri, i ragazzi si ritrovavano a casa l’uno dell’altro a mangiare, dormire, guardare la tv o rilassarsi in giardino. A nessuno dispiaceva. Così erano passati due, poi tre mesi e così via fino a quel giorno. In realtà Zayn e Niall avevano in programma di prendere una casa in centro ma optarono per la periferia e nel convivere con Liam perché il ragazzo – per la prima volta nella sua vita – aveva avuto bisogno di avere costantemente accanto gli amici.
Quasi metà anno dopo la partenza di April, infatti, Danielle aveva ben pensato di comportarsi come una bambina viziata. Richiedeva tutte le attenzioni di Liam e lo costringeva ad abbandonare gli amici. Il ragazzo stancò. Si lasciarono.
Danielle non ci stette male per molto ma Liam sì, anzi ancora allora pensava a lei. Sperava che la loro vita sarebbe stata come un film: sempre insieme, nel bene e nel male. Ma la vita reale era diversa e, ora, lo sapeva ma aveva bisogno di ripeterlo, ogni tanto.
Se questo fosse stato un film tu saresti qui.– pensava spesso. Era quella la verità e lui la conosceva.
Il ritorno di April l’aveva sconvolto, lo sentiva. L’adorava, come sempre. Era sempre stata la sua migliore amica, confidente.
Mai l’avrebbe vista come qualcos’altro eppure, in quei giorni,  gli era sembrata così diversa.  Era bella, più di prima. I suoi occhi avevano preso un colorito più chiaro e, nell’ultima lezione, aveva dimenticato di passare la piastra, quindi i capelli le ricadevano morbidi sulla spalle, mossi come erano naturalmente.
Se fosse stato oggettivo Liam l’avrebbe considerata bellissima, ma non lo era. Vero anche che fra loro era cambiato così tanto, che lei era cresciuta, era una donna ora, ma rimaneva sempre la sua piccola April, la sua migliore amica.
Anche Zayn sembrava diverso. Un momento era contento, l’altro arrabbiato e l’altro ancora confuso. Non era mai stato semplice capirlo ma durante quelle settimane fu peggio del solito.
Guardò l’orario e si rese conto dell’enorme ritardo che stava facendo per le prove canore. I ragazzi, probabilmente, erano già lì. Prese il cappotto e si avviò verso lo studio. Dimenticò la porta sul retro della casa aperta. Di solito la utilizzavano per accedere all’immenso giardino, non visibile dall’esterno.
Eleanor, un quarto d’ora dopo, stava sistemando gli addobbi per la festa mentre April cercava di dividere i salatini in varie ciotole e stilava una lista di alcolici che l’amica avrebbe dovuto comprare, mentre lei si sarebbe occupata dei dolci.
Si erano organizzate qualche ora prima, con la collaborazione di Niall e Louis. Liam non avrebbe mai acconsentito, Harry non avrebbe mantenuto il segreto e Zayn era ancora troppo arrabbiato per aiutare a preparare una festa con April.
Alle sette e quaranta il tutto era pronto. Le ragazze salirono in camera di Niall che aveva permesso loro di utilizzare l’armadio e appoggiarci i loro abiti, si vestirono e riscesero. Inserirono una compilation di Avril Lavigne per cui andavano pazze e si sedettero ad aspettare gli invitati e i padroni di casa.
-Ci divertiremo.- -Sicuramente!- si dissero, pochi secondi prima che entrassero i cinque. Erano stanchi e nervosi per via del lavoro appena svolto, probabilmente. Harry e Liam trascinavano ognuno una borsa nera. Quando videro le ragazze Liam la posò all’ingresso, mentre Harry si limitò a lasciarla cadere. –Che fate qui?- chiese Louis. Eleanor lo guardò contrariata. –Come non ricordi?- Niall si fece spazio fra Zayn e Liam. -La festa!- ricordò Louis e si gettò sui salatini insieme al biondo, poi salirono a cambiarsi. Gli altri tre rimasero qualche attimo a fissarle. Poi si arresero e seguirono i compagni di band.
Il soggiorno, per quanto grande, si riempì in pochi minuti da ragazzi truccati e vestiti in modo praticamente perfetto. La maggior parte di loro erano cantanti giovani ma, altri, avevano già un nome nella musica. Spiccava fra i tanti Jaden che sembrava divertirsi come un matto sulle note di canzoni dance ed Annie, davanti a lui, rideva divertita. Alcuni ragazzi si erano autoinvitati, April ne fu sicura guardando la pista, ma cosa importava? Era una festa, che si divertissero!
In cucina, intanto, Eleanor guardava con attenzione Harry e Lou che si passavano una bottiglia di liquido sconosciuto e, poi, gliela offrivano. –Ehm no, grazie.- aveva risposto lei. Poi, aveva deciso che più ubriachi di così non avrebbero potuto diventare e li aveva gettati –un po’ con l’inganno, un po’ grazie alla sbronza- nella piccola vasca che usavano come piscina, in giardino.
Quello era vuoto, almeno in parte. Alcuni ragazzi uscivano per prendere aria e tornavano dentro ma, tutto sommato, era un posto tranquillo.
Ed era lì che decise di andare April. Aveva sempre amato ballare e, come è ovvio, aveva talento e ci metteva anche molto lavoro e impegno ma, quando si parlava di una pista, dei ragazzi, la musica a tutto volume, alcolici e fumo le sue conoscenze in quel campo si annullavano e lasciavano spazio alla paura –sostituita da lei con la noia.
Qualcuno, però, la trascinò con se al centro della pista e quando la ragazza lo riconobbe trattenne le risate. Ricordava i famosi balletti di Zayn quando l’alcool ormai superava l’acqua nel suo corpo, eppure ogni volta rideva come se fosse uscita di sé.
E anche quella volta, non si trattenne per molto.
Quando il ragazzo finì il suo spettacolo, deluso dal fatto che April non si fosse unita a lui, si finse offeso e corse in giardino.
Si sedettero poco lontani dalla piscina dove ancora galleggiava Harry.
-Sembra uno di quei film americani, sai?- disse lui. Sorrise. –Già, ma non lo è. La vita non è un film.- poi aggiunse -Ne parliamo noi che siamo cantanti e ballerini, poi!-
Zayn sorrise ironico. –April tu sai dei problemi della band?- lei scosse la testa e lui iniziò a raccontare. Quando ebbe finito la ragazza dovette trattenere l’impulso di abbracciarlo e cercare di farlo sorridere. Com’era possibile che i One Direction, fossero….crollati, passati di moda? Non sembrava vero. Ma lo era. Perché, ancora una volta April ricordò che la loro, la sua, la vita di tutti non è mai come un film. Nulla è semplice, mai. Allora decise di abbracciarlo per davvero. Le erano mancati i suoi abbracci. Però, in fondo, la vita può essere più semplice insieme, no? Ne aveva la prova. I ragazzi –per quanto abbattuti- insieme avevano accettato una nuova sfida e lei li avrebbe aiutati, qualunque cosa fosse successa. –Zayn, e se provassimo a ricominciare, da capo, tutto?- La guardò confuso. –Come se non me ne fossi mai andata, se questi anni li avessimo passati insieme, come la famiglia che eravamo.- Questa volta il ragazzo sorrise. –Allora credo di doverti dire qualcosa da più di tre anni, April.- lei annuì.- Credo di volerti bene. Più che ad un’amica, o ad una sorella…più che a chiunque altro.- poi si fermò e sorrise. Era soddisfatto di averlo detto, anche se non credeva quelle parole potessero contare. –Mi sei mancata.- aggiunse. April sorrise perché anche lui le era mancato e lo abbracciò ancora. –Proviamoci.- disse sorridente e lui, per un attimo, la fissò incredulo, poi sorrise con lei.
 
 


Bene so che è molto che non posto e mi scuso çç
Per il resto spero vi piaccia il banner...è il primo che faccio, abbiatene pietà çç
April è Kaya Scodelario, oh yes.
Mentre loro, qui sotto *inidca le quattro ragazze fighe nel link*, sono le
Endless.
UN'ULTIMA COSA! Passereste da
__Fabulouis e dalle sue splendide storie e da DareToDream1D
 e le sue fantastiche storie? Susu v.v *occhi dolciosi*
Bene, detto questo, much love April xx

   
 
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