Jeremy
rimase per gran parte della notte lì in camera con lei.
All’inizio
Jennifer si sentiva vagamente a disagio, poi pian piano si
rilassò e si accorse
che parlare con lui le sembrava la cosa più naturale del
mondo.
Da una
parte si chiedeva cosa lo avesse spinto a farsi avanti e rivolgerle un
po’ di
confidenza proprio in quel momento, ma dall’altra si diceva
che non voleva
realmente saperlo.
Era la
prima volta che si trovava davvero bene in compagnia di un suo
coetaneo,
specialmente della sua classe, e voleva godersi il momento. Di problemi
per
quella notte se n’era fatti abbastanza.
Parlarono
del più e del meno fino alle quattro e mezza.
A quel
punto, sdraiato al suo fianco a fissare il soffitto, Jeremy
sbadigliò
sonoramente, poi si stropicciò gli occhi e si
poggiò su un gomito per guardarla
con un sorriso.
“Credo che andrò a letto. Il mio,
intendo… ci
vediamo domani mattina…”
farfugliò alzandosi un po’ in imbarazzo dopo
qualche secondo di silenzio. “E’
stato un
piacere, ehm… buonanotte”
“Jeremy” lo interruppe la
ragazza,
titubante.
Si
voltò
a guardarla un po’ esitante.
“Non lo dirai a nessuno, che stavo
piangendo…vero?” sussurrò
arrossendo.
Jeremy sembrò sollevato. “Mi
porterò il
segreto nella tomba, hai la mia parola”
***
“Jennifer! Ehi, Jennifer!”
Jeremy la raggiunse a passo svelto e le sorrise. Salì con
lei sul pullman e si
sedette al suo fianco, senza chiedere il permesso. Probabilmente
immaginava non
ci fosse bisogno di chiedere, nessuno avrebbe occupato quel posto se
non
l’avesse fatto lui.
“Allora, dormito bene?”
Jennifer
alzò le spalle. “Tu?”
“Non proprio” rispose, spiccio.
“Senti, stasera ci vediamo alle
undici e
mezza nel giardino sul retro. Per quell’ora Turner e Bailey
sono a letto”
“D’accordo” rispose
Jennifer non del
tutto convinta.
Jeremy sorrise. “Ti va di sederti
in
fondo con me e gli altri?”
Ancora
una volta, Jennifer alzò le spalle, un po’ tesa.
Jeremy la prese per mano e la trascinò in fondo al pullman.
“Ci fate un po’ di spazio,
ragazzi?”
fece, sedendosi al fianco di Jennifer.
“Winston,
giusto in tempo per
l’ultima novità…”
disse Douglas con fare circospetto, godendosi gli occhi di tutti
puntati su di
lui.
“Di che parli, Tom?” chiese
Jeremy un po’
scettico.
“Dice di aver visto
Jennifer
si sentì mancare.
“Ve lo giuro”
sussurrò Tom ghignando. “E
lei era praticamente mezza nuda”
Jeremy
rise. “Smettila di inventarti
cazzate,
Tom, ti vogliamo bene lo stesso”
“Per me non è così improbabile”
azzardò
Emily, arrossendo. “Insomma,
perché
dovrebbe esserlo?”
“Per me lui è sprecato per una come
Douglas
scoppiò a ridere. “Stai
scherzando?
Turner sprecato per
“Concordo” annuì
Dawson.
“Tu che ne pensi, eh, Winston?”
chiese
White, un sorrisetto. “Con te il
Turner
non è tanto stronzo mi pare”
“E’ solo perché è
brava a scuola, e lo è
davvero” fece Jeremy, un po’ teso.
Jennifer gli sorrise grata, White invece
lo guardò infastidita.
“No, è vero” disse
Jennifer poco
convinta. “Turner è solo
uno stronzo”
“Però suona bene”
suggerì Jeremy. “Sentito
che pezzo?”
Douglas
rise. “Non era così forte”
“Era forte, invece”
insisté Jeremy.
Per i
successivi dieci minuti non si parlò che del professor
Turner e della
professoressa Bailey. Jennifer si lasciò andare, e prese a
parlare con
naturalezza, e si accorse che farlo le riusciva più facile
di quanto non avesse
sperato.
Inoltre, era piuttosto improbabile che Turner avrebbe provato a sedurla
lungo
il corridoio se davvero avesse avuto una tresca con la professoressa
che
dormiva nella porta accanto alla sua. No, Douglas doveva esserselo
inventato,
tanto per farsi vedere.
Quando scesero dal pullman, si accorse che Jeremy ancora le teneva la
mano.
Lo guardò negli occhi e lui sembrò indeciso su
cosa fare, se lasciarla o no.
Lei gli sorrise e lo trascinò lungo la fila, senza staccare la mano dalla sua.
*
Sall
Come ha
già detto Kei, per qualche motivo non riesco a rispondere
alle vostre recensioni, quindi scusate se
fino ad ora non l'ho fatto.
Le apprezzo moltissimo, e sono contenta che questa collaborazione vi
piaccia perché
piace un sacco anche a me!
:)
A presto!