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Autore: Vanessa190    16/08/2012    3 recensioni
-Ti stavo aspettando- disse all’improvviso una voce.
Una voce che conoscevo fin troppo bene, una voce che fino a pochi istanti fa credevo impossibile sentire di nuovo.
-Non avevi promesso che saremo state insieme per sempre , qualsiasi cosa fosse successa?- replicò lei senza perdere il sorriso.
-E’ vero…- mormorai –L’ho promesso- un’ultima lacrima si fece strada sul mio viso.
-Non potrò stare qui per molto- si rammaricò lei –Ma domani tornerò se tu vuoi-
-Si!- gridai quasi –Vediamoci qui- aggiunsi poi più calma –Ogni giorno, al tramonto, al colpo di cannone-
-Promesso?- domandò
-Promesso- affermai riuscendo finalmente a sorridere.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Allora, che ne pensi della mia barca?- domandò Brittany accarezzando quasi amorevolmente l’albero.

-E’ tua?-

Annuì –Fra un mese parto per la regata in solitaria-

Era lei la ragazza di cui parlava Puck.

-Vuoi salire a bordo?- chiese poi sorridendomi.

-Certo- afferrai la mano che Brittany mi porgeva e salii con un mezzo saltello.

Mi diedi un’occhiata attorno; non mi ero sbagliata, quella barca era bellissima.

-Quindi andavamo al liceo assieme eh?- dissi qualche istante dopo per spezzare il silenzio

-Già- confermò –Ma io ero un anno indietro a voi, forse è per questo che non ti ricordi di me-

Annuii distrattamente, non ero più molto abituata a conversare.

-Ieri ti ho rivisto per la prima volta dal liceo, mi hai fatto uno strano effetto- disse all’improvviso.

La guardai interrogativa.

-Eri incredibile al liceo, quando veleggiavi nessuno poteva tenere testa; mi ha stupito sapere che hai rinunciato a una borsa di studio per fare la custode del cimitero- spiegò.

-Si bè, le cose non sono andate esattamente come speravo sei anni fa- sospirai sedendomi in una delle due panchine del pozzetto.

-Mi è dispiaciuto molto per Quinn- rispose  lei capendo a cosa mi riferivo –Non la conoscevo bene ma è sempre stata gentile con me-

Sorrisi –Lei è gentile con tutti-

Se aveva notato il mio uso del presente non lo diede a vedere.

-Non hai mai voglia di riprendere con la vela?- chiese.

Scossi la testa –Il…il mio lavoro mi tiene molto impegnata- mentii.

“Troppi ricordi”

-Non capisco, cosa ti tiene ancorata a questo posto? Potresti andartene quando vuoi- insisté

“Quinn” risposi mentalmente.

-Devo andare, si sta facendo tardi- mi alzai di scatto.

-Aspetta!- si alzò anche lei –Mi dispiace, non volevo essere invadente- cercò di fermarmi.

-Non è per quello, tranquilla- mentii ancora –E’ che domattina mi devo svegliare presto, è stato bello rivederti Brittany-

Mi affrettai ad andarmene prima che potesse dirmi qualcos’altro.

 

 

“E’ in arrivo un fronte temporalesco da nord, consigliamo a tutti i marinai di restare in porto e…”

Spensi la radio ingoiando l’ultimo boccone della mia colazione.

Diedi un ultimo rapido sguardo agli orari del tramonto uscii di casa.

-Puckerman!- esclamai meravigliata vedendo il mio amico chino su un’aiuola –Già al lavoro? Addirittura in orario?-

Lui sollevò la testa facendo una smorfia –Mi sentivo un po’ in colpa per ieri sera- ammise poi

-Lascia perdere, non è colpa tua se i tuoi amici sono dei completi idioti-

Lui annuì poco convinto -Ah, il funerale di oggi è spostato dalle due alle tre-

Annuii distrattamente preparandomi ad affrontare un’altra giornata di lavoro.

 

Dalla cima della collinetta potevo vedere tutta la funzione.

Dopo tanti anni non mi faceva quasi più effetto vedere tutte quelle persone piangere.

-I funerali non sono mai una bella cosa, eh?- domandò improvvisamente una voce alle mie spalle.

-Immagino di no- risposi voltandomi verso l’uomo riccio che aveva appena parlato.

Lui mi fissò per un attimo, poi il suo viso si illuminò -Santana?- esclamò -Santana Lopez?-

Focalizzai meglio l’uomo , mi sembrava stranamente familiare.

-Sono William Shuester ricordi? Il paramedico-

Ah già, lui era l’uomo a cui dovevo la vita.

-Signor Shuester-  dissi semplicemente

-Non hai idea di quanto sono felice di rivederti… cos’hai fatto in questi anni? Sei sposata? Hai figli magari?-

-Ehm…no, veramente faccio la custode qui- abbassai lo sguardo.

-Ah- rispose lui semplicemente

-Che le è successo?- dissi  poi all’improvviso, alludendo alla bruciatura che gli attraversava metà viso.

-Fuga di gas, non hai idea di quando poco basti per scatenare un inferno-

-Mi dispiace- che altro si diceva in quei casi?

-Oh no! Non essere dispiaciuta, io non lo sono-

Lo guardai interrogativa. Perché non avrei dovuto essere dispiaciuta? Perché lui non avrebbe dovuto esserlo?

-Ho avuto una vita…intensa- spiegò –Non ho nessun rimpianto e inoltre… ho assistito a un miracolo- fissò gli occhi sul mio volto –Avevi perso un’enorme quantità di sangue, l’encefalogramma era piatto- continuò senza nascondere un tono stupefatto, come se non potesse ancora credere a cosa era accaduto –Ti avevano dato tutti per morta, eri morta e poi…- fece una pausa ammiccando verso di me –Hai aperto gli occhi all’improvviso, il tuo cuore ha ricominciato a battere…devi chiederti perché-

-Perché cosa?- me lo chiedevo sempre il perché: perché io e non lei? Perché io ero viva e Quinn no?

-Perché hai avuto una seconda possibilità- disse invece l’uomo -Perché sei viva e sei qui. Dio non si scomoda senza motivo, di sicuro aveva grandi progetti per te se ti ha permesso di tornare-

-Grandi progetti?- sbuffai ironica –Quali?-

-Non ne ho idea- rispose  –Ma di sicuro non li scoprirai restando a lavorare in un cimitero per tutta la vita-

Alzai di scatto lo sguardo, perché pretendevano tutti di sapere cosa era meglio per me?

Che ne sapevano loro del perché volevo restare a lavorare in un cimitero?

Mi concentrai sul funerale pochi metri più in basso: il parroco aveva finito il discorso, era il momento di calare la bara.

-Ora devo andare signor Shuester-

Lui annuì comprensivo –Sei giovane Santana- disse poi –Non buttare via la tua vita-

-Non lo farò- assicurai per poi allontanarmi velocemente.

Feci solo pochi passi prima di voltarmi di nuovo verso di lui –Mi dispiace davvero per lei- dissi –E grazie…per tutto-

Will sorrise di nuovo prima di darmi le spalle.

L’alone di luce che lo circondava  divenne sempre più luminoso fino ad avvolgerlo del tutto.

Quando la luce sparì, lui se ne era andato con lei.

Sospirai un’ultima volta prima di andare ad aiutare Puck a calare sotto terra la bara di William Shuester.

 

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Il vento che mi passava tra i capelli era una delle sensazioni che preferivo del veleggiare, mi sembrava di volare.

Di sicuro sembrava un bella giornata per un’uscita di prova.

-Brittany? Mi senti?- gracchiò una voce nel walkie talkie

-Forte e chiaro Finn- risposi al mio istruttore di vela che mi avrebbe seguito via radio per tutta la regata.

-Bene. Ascolta, a Nord c’è una tempesta piuttosto brutta quindi tieniti a est e il più possibile sotto costa-

-Certo- risposi distrattamente –Ci risentiamo dopo Finn, passo e chiudo-

Riposi il walkie talkie nella retina sul fianco di una delle due panchine del pozzetto e ripresi in mano il timone.

Buttai uno sguardo verso Nord.

Un paio di nuvole scure troneggiavano nel cielo, per il momento non sembrava peggio di una qualsiasi altra tempesta.

Indugiai un attimo ancora sulle nuvole.

-Che la faccio a fare una regata in solitaria se non so nemmeno superare una comunissima tempesta?- chiesi tra me e me prima spostare leggermente il timone e lascare la randa.

Virai senza problemi spostandomi dal lato opposto a quello in cui ero.

Ignorando completamente gli avvertimenti di Finn, la prua della mia barca si diresse velocemente verso Nord,

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Ok, lo so, la trama è uguale a quella del film…MA ancora per poco.

  
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