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Autore: Erika Grace    16/08/2012    0 recensioni
Lily e Sev.
Due persone legate da una grande e sincera amicizia.
Legate dalla magia, e dalla loro scuola:Hogwarts.
Dove tutto nasce, o finisce. Ciò che finisce diventa un ricordo, ciò che nasce resta per sempre. Si evolverà, e sarà sempre parte di te. Fino alla fine. Always.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Non vidi Severus tutta l’estate, ma in compenso scrivevo un sacco di lettere a James.
Tornai a scuola, e quegli ultimi due anni che mi rimanevano a Hogwarts li passai magnificamente.
Silente però sembrava preoccupato. Alla fine, all’ultimo anno tutti sembravano… terrorizzati. E il terrore aumentò. Sempre di più. La scuola finì, io e James andammo ad abitare insieme, ci sposammo e rimasi incinta. Eravamo felicissimi. Però il mio bambino non poteva crescere in un momento peggiore. Sapete quelle cavolate sulla purezza del sangue, o l’odio contro i babbani, o la massima devozione a un certo Lord ? Ebbene, il Lord di cui parliamo è Lord Voldemort. Il mago Oscuro peggiore di tutti i tempi, uccise molte persone, salì al potere e spaventò talmente tanto il mondo che tutti non lo nominavo neanche. E i suoi più fedeli servitore erano i mangia-morte. Il che significa, che Severus era veramente dalla parte cattiva. E io non ho fatto niente per impedirlo. James mi vide preoccupata, allora mi ci si avvicinò e mi accarezzò.
“Lily, vedrai che tutto si risolverà.”
“Non ne sono così sicura…Non ne sono così sicura…io sono pure una mezzosangue e Severus è dalla parte di Tu-Sai-Chi…”
“Harry.”
“Harry?”
“Il nome per il bambino.”
Era  da tantissimo tempo che cercavamo un nome. E in quel momento a James era venuto. Harry. Era perfetto. E solo il suo nome, riuscii a calmarmi.
“E’ perfetto.”
Mi sorrise e andò in cucina.
 
 
Era il nono mese. Tra un po’ Harry sarebbe nato, tecnicamente mancavano 3 settimane per i medici, ma io sentivo che sarebbe nato un po’ prima. An sì, dimenticavo di dirvi che contro Lord Voldemort è stata creata un gruppo. L’Ordine della Fenice. Dove ne facevano parte i malandrini, io, alcuni miei ex-compagni di scuola e moltissimi altri. Tutti quelli che avevano il coraggio di opporsi. E combattere.
Sentii bussare.
“Toc, Toc. Felpato in arrivo”
James era vicino a me a leggere il Profeta quando nel suo volto comparve un enorme sorriso.
Sirius , a sorpresa, ci venne a trovare. Era da più di un mese che non ci vedevamo. Gli aprimmo alla porta e si piombò in casa.
“Mi sei mancato, Ramoso.”
“Lo dici a me?” E si abbracciarono. Sì, quei due erano praticamente fratelli. La presenza dell’altro dava un allegria innata all’altro. Sempre se ha senso. Abbracciai anchio Sirius e sedemmo tutti e tre in salotto.
“Con voi posso essere sincero. Il mondo sta impazzendo.” Ci disse Sirius rendendoci di buono umore subito.
“Voglio combattere con voi. Rischiate la vita là fuori, e io sono qui in casa a…”
“A prenderti cura di tua moglie incinta, sì.” Disse Sirius interrompendo James.
James guardò per terra un minuto e poi mi prese la mano.
“Scusami. Mi dispiace, io…”
“Ehi. Lo so. E’ un brutto momento, ma passerà.”
Mi baciò, e per un secondo mi sembrava di essere ancora a Hogwarts felice e spensierata. Poi mi svegliai dal bel sogno.
“James, c’è dell’altro. Non ci si rivedrà molto spesso. E voi non siete al sicuro. Credo…Credo che Voldemort vi stia cercando.”
Se c’era una cosa di Sirius che ammiravo da sempre era che aveva un bel fegato. Diceva il nome di Voldemort spontaneamente senza pensarci. Era il suo modo di andarci contro. E dava del coraggio anche a me.  Comunque, dopo un po’ realizzai veramente ciò che aveva detto per intero. Eravamo in pericolo. E Harry lo era con noi.
 
Ok, non chiedetemi i particolari.
Un attimo prima parlavamo di un trasferimento, e un attimo dopo c’è del bagnato intorno a me.
Sirius e James non sembravano essersene accorti, perciò cercai gentilmente di avvisarli.
“Ehm…Non vorrei disturbarvi, ma…”
“Un attimo Lily, stiamo guardando il posto migliore dove nascondervi” mi interruppe Sirius.
“Sì, ma ora…”
“A sud? No forse è meglio a Nord…” continuò James.
“Sentite…c’è…”
“Si, hai ragione al Nord è perfetto.” Disse Sirius…
“SCUSATEMI, MA MIO FIGLIO STA NASCENDO!!!”
 
 
Ok. Dovevate beccarvi la loro faccia. Subito si agitarono, chiamarono medici, mi dicevano stai calma, bla, bla, bla mentre erano loro quelli agitati. Mi portarono in una casa a Godric’s Hollow. Era il nostro nascondiglio per Voldemort, era spaziosa, grande, carina. Non sembrava un nascondiglio. Anzi la preferivo a quella attuale. Lì era dove sarebbe nato mio figlio. Non ci sarebbe mai stato un posto migliore di quello. Entrammo, lì c’era una medico ad aspettarmi e dopo chissà quanti millenni di urli, sforzi (e svenimenti di James) Harry nacque. James lo prese subito in braccio, e gli vidi per la prima volta in vita mia delle lacrime scendere dai suoi occhi. Lacrime di felicità. Mi passò Harry, e sentii il suo cuore battere. Le lacrime scesero anche a me inevitabilmente, e abbracciai il mio piccolo bambino sentendo il suo respiro, i suoi movimenti, i suoi versi… Ero felice. Non lo sono mai stata così tanto. James mi strinse la mano, e mi baciò dolcemente. E capii che avremo fatto di tutto per proteggere nostro figlio. E quando dico ‘di tutto’ intendo dire proprio TUTTO.
 
 
Uscimmo dalla stanza, e quando vidi Sirius non potè che scapparmi una risata. Era viola in faccia. Preoccupato, Felice, Incuriosito, Spaventato, non capivo il suo stato d’animo. Però appena ci vide tirò un sospiro. “Non avete idea di quanto sia stata stressante questa attesa! Ho chiesto notizie di Harry a tutti quei stupidi tipi con il berretto verde opaco! Allora come sta? E tu Lily? Una volta ti ho sentita urlare… Oddio, mi hai spaventato. E tu James! In queste tremila ore potevi uscire un secondo e dirmi com’era la situazione o…”
“Vogliamo che tu sia il padrino.” Lo zittì James.
Sirius ci guardò. Poi guardò verso la stanza in cui c’era Harry, poi guardò di nuovo noi. Ok, mi faceva paura. “E lo chiedete? Non sapete quanto felice sono! Grazie!!!” Oddio. Potete non crederci, e so che non lo farete, ma vidi una piccola goccia scendere nella guancia di Sirius Black.
“Amico, non starai mica piangendo, vero?” chiese James.
“No, no. Figurati! E’ solo che mentre voi eravate dentro là, ho mangiato tutto quello che c’era in cucina. Comprese le cipolle.”
“Ma a te non piacciono le cipolle!”  osservai io.
“Lo so. Ma ero troppo stressato, che non guardavo cosa mangiavo.”
Ridemmo. Ma di gusto. Sembravano svaniti i problemi. Niente preoccupazioni. Solo…Harry.
 
 
Erano passati un paio di giorni, e Sirius ignorava tutte le chiamate dagli altri per stare con noi..cioè con Harry. Non lo avevo mai visto così. Sembrava essersi dimenticato che Harry ha dei genitori, ma lo lasciammo stare. Tanto presto sarebbe andato in giro con l’Ordine. Voldemort era sempre più forte. “Hai fame Harry? Hai sonno Harry? Hai sete Harry?  Vuoi giocare Harry? …” e la parte bella è che si divertiva anche a giocare con i piccoli giochetti per bambini. Sembrava essere tornato bambino. Io e James intanto eravamo sul divano a guardarli. “Sai, potremmo prendere in considerazione l’adozione per Sirius. Sembra andare d’accordo con Harry, ed è un bambino così carino…” scherzò James. Io risi e mi accovacciai sulle sue gambe. Avrei voluto fermare il tempo. Io, James, Harry e il piccolo Sirius.
Quando Sirius si decise a farmi tenere per più di 5 secondi mio figlio, si addormentò subito sulle mie braccia. Si era divertito tanto con il suo padrino che dopo nemmeno un minuto è crollato. Gli diedi il bacio della buonanotte, lo posai sul suo letto, e tornai in salotto. Ma capii che c’era qualcosa di strano.
“Devo andare.” Disse Sirius.
“Dove? Ora? Subito?” chiesi io.
“Sì, Lily. Mi dispiace. Ma l’Ordine ha bisogno di me. Due persone stanotte sono state torturate , me lo ha detto Remus poco fa.”
“Chi?” chiesi preoccupata io.
“I signori Longbottom.” Rispose cupo Sirius.
“O mio dio.”
James mi abbracciò, ma sapevo che Frank era suo amico e che quindi lui era triste tanto quanto me.
“Mi dispiace, amore…” cercai di consolarlo.
“Anche a me.”
Ci fu un attimo di silenzio per i nostri amici, ma poi James riprese a parlare.
“Ascolate, so che ne abbiamo già parlato…Ma per la storia del Custode Segreto…Non voglio che sia tu, Sirius.”
 
 
Se c’era una cosa che sapevo era che James riponeva la sua massima fiducia in Sirius, perciò ci dev’essere una altra motivazione alla sua scelta. Ed avevo ragione.
“No, non pensare male. Lo sai che mi fido di te. Affiderei la mia vita, e perfino quella di mio figlio a te, ma è troppo scontato. Tu-Sai-Chi verrebbe subito a cercarti. Non ho intenzione che tu faccia la fine di Frank.”
“E chi pensa possa farlo, allora?”
“Con Codaliscia.”
Sirius riflettè un minuto.
“Va bene. Glielo chiederò.”
E se ne stava per andare quando non corsi verso di lui e lo abbracciai.
Non so bene perché, ma ero convinta che…Che non ci fossimo visti per parecchio tempo. Lui sembrò capire il motivo del mio gesto.
“Lily, tranquilla. Ci rivedremo. Ne sono sicuro”
“Io no.” Borbottai.
James si avvicinò a noi, e rivolse un rapido sguardo a Sirius. E capii cose che io ovviamente non riuscivo a comprendere.
“Ci scriveremo.” Disse James
“Sì.”
Sapeva di addio. Non capivo perché. “Salutami Remus, ok?” chiesi a Sirius.
“Certo.”
 
 
Harry si mise a piangere, e riabbracciai Sirius e me ne andaì in camera. Non volevo origliare, ma mi ritrovai ad ascoltare accidentalmente la conversazione.
“Non ci rivedremo molto presto, vero? E io dovrò restarmene qui, giusto?” chiese James.
“Vero. E Giusto.” Rispose Sirius.
“Salutami Remus e Peter.”
“Lo farò.”
Silenzio. Immagino parlassero con lo sguardo come fanno sempre.
“Sei un fratello per me, Sirius. Ti prego. ‘Sta attento.”
“E andiamo James, sai benissimo che io sono sempre attento e prudente…” disse con un velo ironico Sirius.
“Non scherzare. Ho un brutto presentimento.”
“Anche io. Ma cerco di non pensarci. Voldemort vi sta cercando e io ho paura di non farcela a fermarlo.”
“Sbaglio, hai detto che hai paura?”
“Ora chi è che scherza?”
“Giusto.”
“Ti voglio bene, Fratello.”
“A chi lo dici. Un abbraccio d’arrivederci?”
Bene, temevo che non se lo avrebbero dato.
“Ci si rivede. Promesso.”
E se ne andò.
 
 
Tornai in sala.
James era seduto nella sedia di fronte al tavolo. Con le mani in testa. Sembrava frustrato, arrabbiato, deluso. Mi avvicinai a lui e lo accarezzai. “Lo sai che ti amo?” gli chiesi. “E che ti amerò per sempre, qualunque cosa accada?” Alzò lo sguardò e mi guardò negli occhi.
“Lo so. E anche io. Solo che non vorrei dire non vorrei che qualcosa accada.”
Lo baciai intensamente e andammo insieme a dormire in camera.
 
 
Più o meno, tutto l’anno passò così.
Giocare con Harry, dar da mangiare a Harry, addormentare Harry, andare a dormire noi senza Harry. Eppure…fu un anno fantastico. Ogni settimana scrivevo a Sirius, e un giorno lui ci mandò un regalo per Harry, una scopa da Quidditch, e dovevate vedere quanto si divertiva Harry a giocarci. James ripeteva sempre “E’ un cercatore nato.” Un altro giorno James ha provato a cambiare il pannolino a Harry, e lo ha messo rovescio. Diciamo che non era il suo lavoro-da-papà preferito.
Un altro giorno ancora il piccolo Harry ha pronunciato la parola ‘mamma’ e subito dopo ‘papà’ e la sua terza era ‘Sirius’.  Nonostante a James dava fastidio non agire, era comunque contento. E i divertita un mondo a fare il papà. Harry era James in miniatura, tranne per gli occhi. Quelli li aveva presi da me. Quel giorno, era un giorno come tanti, dove Harry scorrazzava per casa con la sua mini-scopa mentre io e James lo osservavamo ridendo per le sue buffe faccine e i suoi gridolini. Era ora di dormire. Presi Harry e lo portai in camera. Lo appoggiai nel suo box, ma all’improvviso sentii un suono. Delle urla, un frastuono tremendo. E tutta la paura raccimolata in quegli anni mi salì dentro.
Mi voltai e vidi James preoccupato e spaventato come me. Era lui, Lord Voldemort. Ci aveva trovato.
 
 
“Proteggi Harry.” Mi disse lui.
“James…” Mi veniva da piangere. Volevo dirgli che lo amavo e che lui è la persona persona più importante di questo mondo assieme a Harry, ma lo sapeva già. “Ok, lo farò.”
“Lily… Ti amo. Non lo dimenticare mai. Sei sempre e sarai sempre l’amore della mia vita. Insieme a Harry. Tu e lui siete le due cose più belle della mia vita. E lo sarete sempre.”
“Ti amo, James. Grazie di essermi stato accanto. E staremo sempre insieme. Qualunque cosa accada. Anche questa.” Corsi e lo baciai. Poi, lui guardò Harry e mimò qualcosa tipo ‘Ti voglio bene, piccolo mio’ e se ne andò davanti all’ingresso della casa. Io mi voltai verso Harry e gli dissi:
“La mamma ti ama. Papà ti ama. Sii forte. Sii prudente.”
E lo abbracciai. Se c’era qualcosa che dovevo farlo era proteggerlo. In qualche modo lo avrei fatto. Non avrei permesso a Voldemort di portarmelo via. MAI.
La porta si spalancò. E un raggio di luce verde colpì James. Dritto al cuore. Era…MORTO.
 
 
 
 
Piangevo. Vedevo tutto un po’ sfocato, per via delle lacrime. Ma James lo vidi chiaramente. Lì. Sdraiato nel pavimento. Morto. Per Sempre. Dovevo riprendermi. Dovevo farlo. Per Harry.
“Ti prego, non fare niente a Harry. Uccidi me. Lui lascialo stare.” Chiesi invano a Voldemort.
“Tu. Sciocca Mezzosangue…AVADA KEDAVRA!”
Un lampo di luce verde. Gli occhi lucidi di Harry. La risata fredda e spenta di Voldemort.
Così finì la mia vita. Ma salvai Harry. Salvai l’amore tra me e James.
Salvai la Terra da Voldemort la prima volta. Salvai il protettore della Terra da Voldemort la seconda volta. Salvai ciò che era rimasto d’amore nel mondo.
 
 
Perciò…
Il mio Harry era salvo.
Sirius se ne sarebbe preso cura. Voldemort era sconfitto, o almeno per ora. 
 
 
E io,
Con il mio James avremo visto nostro figlio crescere da lassù. Lo avremo visto fare i primi passi, crescere dai Dursley, andare ad Hogwarts, fare amicizia, sbagliare, combinare pasticci, maturare, innamorarsi, combattere, opporsi alle ingiustizie, piangere, uccidere una seconda volta Voldemort (ma definitivamente),sposarsi, avere figli, invecchiare…
Gli avremo voluto bene da lontano.
Dove lui non poteva vederci, ma dove noi potevamo stargli accanto.
E lo avremo sempre protetto. Sempre amato.
SEMPRE.
  
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