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Autore: lay70_kol_kai forever    16/08/2012    2 recensioni
STORIA TOTALMENTE INVENTATA: NON SEGUE LA SERIE
MALEDETTAMENTE OOC (forse)
Lay è una ragazza spensierata allegra e amante della vita. Ma delusioni sentimentali la porteranno sempre di più a chiudersi in se stessa; e a non credere più ai sentimenti e in preda della paura di ricominciare a sperare e di credere in se stessa; assillata dalla sua paura e dai suoi timori di ricominciare a vivere e a lasciarsi andare: perdendo la fiducia in se stessa. Riuscirà un incontro causale a farla tornare come era prima, riuscirà a farla diventare come un tempo e a farla tornare a credere nell'amore e in se stessa? Sentimenti contrastanti, ripicche e orgoglio. Cose dette e non dette; ritorni di fiamma, e nuovi sentimenti.
Dal 14°- Continuò a fissarmi negli occhi portandosi sempre più vicino: ora la nostra distanza era appena
di un centimetro nemmeno: e aumentando quel sorriso sornione, accattivante, sexy, irresistibile, rispose:
“Posso metterle in altri posti se vuoi...darling!”
Portando le sue labbra pericolosamente vicino alle mie; e ancor più pericolosamente le mani sui miei fianchi sfiorandoli e picchettandoli sensualmente con le dita.......
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus, Kol Mikaelson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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PRIMA DI TUTTO AVVERTO CHE NON HO MAI SCRITTO FF, E QUESTO E' IL MIO PRIMO TENTATIVO.

QUINDI SON BEN ACCETTATE LE CRITICHE. A VOI IL GIUDIZIO.

E PER FINIRE: UN SENTITO RINGRAZIAMENTO A ALESSANDRINA 96, LEI SA PERCHE'.

E UN GRAZIE DI CUORE A DAMIE, CHE MI HA DATO L'INCORAGGIAMENTO PER FARE QUESTA PAZZIA.

02-E-le-stelle-complici-stavano-a-guardare-Cap-01    

Ma tu chi sei che avanzando
nel buio della notte
inciampi nei miei più segreti pensieri?(William shakespeare)

 

Ero assorta ad osservare il cielo sul portico di casa, l'astrologia era mia passione da sempre, e all'improvviso ricordai quella sera. Il ballo mikaelson.

Come se pian piano si materializzasse davanti ai miei occhi.

E ritornai con la mente a quel ballo.

Quella sera ballammo per tutto il tempo. Era stato come un sogno ad occhi aperti.

La sua mano sinistra mi cingeva la vita, e l'altra mano mi teneva la mia in una stretta forte e passionale. Come se temesse che potessi fuggire da lui. Ad ogni movimento di danza il suo corpo sfiorava delicatamente il mio, provocandomi leggeri brividi.

I suoi occhi neri, caldi e profondi, non avevano mai smesso di osservarmi. Come se fossi il suo bene più prezioso. E quel suo essere misterioso e divino mi teneva incatenata a lui: in modo tale che non ci sarebbero state parole capaci di descriverlo.

Ballare con lui era stato come ballare con un angelo. Un angelo caduto sulla terra appositamente per me.

Smisi di ricordare e scossi la testa.

Stavo ingigantendo le cose conoscendo come era. Come potevo essere così importante per lui… per Kol Mikaelson il vampiro? Il più arrogante, borioso, orgoglioso, dei "vampiri originali".

E pensai che forse quella sera ero stata una sua distrazione temporanea.

Sospirai. Come se quel gesto potesse risolvere in un attimo tutto ciò che sentivo, e alzai gli occhi verso il cielo stellato come se quelle costellazioni così distanti potessero chiarire ogni mio dubbio.

Erano passati due giorni da quel ballo. Nei giorni seguenti non avevo fatto altro che sognare quel momento, domandandomi il perché.

In fondo di Kol non mi importava un gran che, anzi quasi lo odiavo: temendo che con il tempo, gli anni, il ricordo sarebbe svanito dalla mia mente e non mi sarebbe più rimasto nulla di lui.

Appoggiata alla balaustra del portico riosservai nuovamente il cielo stellato; cercando risposte ai miei dubbi che mai sarebbero arrivate. Quando ormai sopraffatta da tutto quel pensare, esausta decisi di andare a letto.

Stavo per incamminarmi verso l'entrata di casa, che all'improvviso il mio cuore si fermò. Impedendomi quasi di respirare.
Kol era lì appoggiato ad un albero, come se i miei pensieri lo avessero portato da me.
I suoi splendi occhi neri mi scrutavano con attenzione.

Si diresse verso di me, portando la nostra distanza impercettibile facendomi ammutolire.
Impossibile pensai, che tutta quella bellezza era rinchiusa in una sola persona. Il che era davvero devastante per la mia salute fisica e mentale.

Buona sera!” mi disse con la sua voce suadente e il suo solito sorriso ammagliante.

Non riuscii più a controllarmi. Le mie gambe all'improvviso sembravano non facessero più parte del mio corpo facendomi perdere l'equilibrio. Così mi appoggiai con la schiena alla balaustra del portico. Chiusi gli occhi, nella speranza di riprendere il controllo.

Quando fui finalmente in grado di riaprirli i suoi occhi erano a un centimetro dai miei che mi osservavano preoccupati. La sua splendida fronte era circondata da leggere rughe di apprensione:

Ti senti male?” Mi chiese allarmato.

Lo guardai. Non essendo ancora in grado di pronunciare parola. E inoltre la sua vicinanza non mi aiutava di certo.

sto bene… grazie!” dissi con la voce tremante e imbarazzata.

Cercai di nascondere l'imbarazzo con un sorriso ma se ne accorse ugualmente, e ricambiò il sorriso. Facendomi completamente sciogliere il cuore.

La sua mano si posò delicatamente sulla mia guancia sfiorandola dall'alto verso il basso, provocandomi leggeri pizzichi lungo il percorso che quella mano aveva compiuto.
Quel contatto fu così naturale, ma perfetto per quella situazione. Che felice appoggiai la guancia sulla sua mano calda, e per l’ennesima volta mi sorrise. Quel sorriso ormai stava diventano vitale per me.

Non ti ho visto più dopo il ballo… ho detto o fatto qualcosa di male?” mi chiese preoccupato.

Quelle parole mi fecero battere il cuore.
Possibile che esistesse al mondo una persona così dolce, gentile e premurosa, e nello stesso tempo così odioso e insopportabile come era lui? pensai.

No, davvero…” risposi nascondendo l'emozione e cercando di fermare il mio cuore che batteva più che mai frenetico.
è stata la sera più bella della mia vita!” Conclusi avvampando dal calore.

Anche la mia!” disse emozionato con gli occhi che brillavano di una strana lucentezza.
E spero di non rovinare tutto … con questo!” Disse avvicinandosi di più verso di me.

Fu troppo veloce per poter anticipare le sue intenzioni. Così sentii le sue morbide labbra posarsi sulle mie con estrema delicatezza.
Il contatto fu breve. Talmente breve da sembrare un sogno ad occhi aperti. Sentii il suo sospiro inebriante inondarmi il viso. Facendomi bloccare come una statua di marmo.

L’altra sua mano mi afferrò il volto e lo portò vicino al suo: e sentii ancora una volta, quella morbidezza paradisiaca sulla mia bocca.

MA IL baciò stavolta cambiò. Non fù più tenero come il primo.
Le sue labbra erano dischiuse e più pressanti, il suo corpo era premuto sul mio coinvolgendomi in un bacio che dire disumano non ne rendeva l'idea.
E in un vortice di passioni e sensazioni inebrianti.

Non sentivo più niente. Se non le sue mani, e le sue labbra su di me. Che ad ogni suo movimento avvampavo dal calore.

Non so per quanto le mie labbra restarono prigioniere delle sue, ma era un’ottima prigione: la migliore considerando la persona che mi aveva rinchiusa.

Dopo chissà quanto tempo e Dio solo lo sa, spostò il mio viso dal suo e con delicatezza posò la sua fronte sulla mia. E osservandomi con i suoi penetranti occhi neri da quella brevissima distanza, mandando il mio cuore in tilt, disse col fiato ancora corto.

solo tu mi fai sentire ancora vivo!”

A quelle parole il mio cuore sussultò dalla felicità. Nessuno mi aveva detto quelle parole, fino a quel momento. Nessuno era riuscito a farmi sentire come lui aveva fatto. Come se fossi l’unica donna al mondo.
Alzò la testa e con le braccia mi strinse al suo petto facendomi respirare il suo profumo squisito, e dolce.
Mi cullò e mi feci cullare per molto tempo tra quelle braccia, e se ne fossi stata capace sarei rimasta così per l’eternità. Ma non lo ero.

kol sciolse quell'abbraccio e posando le labbra sulla mia fronte, disse:

Buona notte Lay!”

E se ne andò.
Lasciandomi a metà dall'incredula, e il felice.

                                     ******************************

Alla mattina mi svegliai ancora eccitata, pensando a quello che era successo quella notte.

All'improvviso un dubbio mi balenò alla mente:
e se fosse stato un altro di quei soliti sogni che faccio ultimamente? no non può essere stato un sogno. Sembrava così reale! pensai

Mi alzai dal letto e andai a farmi un caffè. Ad ogni sorso continuavo a vedere il suo viso riflesso in quella tazzina.

E si Lay ormai devi ammetterlo. Sei persa, non puoi più fare a meno di pensare a lui!” dissi a voce alta.

E improvvisamente scoprii di non poter più mentire a me stessa. Anche se ancora mi ostinavo a non volerlo ammettere.
E di nuovo i miei dubbi mi assalirono, e dandomi da sola la risposta dissi:

non c'è altra soluzione si è trattato proprio di un sogno. Dovrai smetterla prima o poi di sognare. Tanto a lui non gli interessi, e se quel che è successo fosse vero, si è divertito e basta ”

Mi ripresi dai miei pensieri. E come per chiarire i miei monologhi istintivamente andai ad aprire la porta di casa. Sperando di trovare qualcosa di lui, che mi desse la conferma che non era stato tutto un sogno.

Il suo profumo ad esempio che mai l'avrei dimenticato; anche se lo avessi sognato.

La mia sorpresa fu immediata quando vidi appoggiati sullo zerbino, un enorme mazzo di orchidee e di rose blu, accompagnato da una busta con un biglietto.
Aprii la busta e lessi:

-PER IL FIORE PIU' BELLO DEL MONDO. CHE HA RUBATO IL MIO CUORE, SOLO CON UNO SGUARDO. KOL.

Era tutto vero allora!” dissi quasi saltellano dalla contentezza.
Non è stato un sogno!” Col cuore che mi batteva a mille allora. Leggermente turbata per quella strana felicità.


Presi quei fiori e me li strinsi al petto. Chiedendomi come faceva a sapere che erano i miei preferiti.

In quel istante ripensai a alla prima volta che parlai con lui. Era la notte di san Lorenzo, ancora le stelle pensai: come se tra kol e le stelle ci fosse una qualche attinenza.
Ed io come ogni anno andai nel parco con il mio telescopio per osservare le famose lacrime. Mentre ero intenta a montare i miei strumenti di osservazione sentii una voce alle mie spalle.

hey la darling, come ti butta stasera?”

Conoscevo quella voce: apparteneva a Kol Michaelson, ed era fratello del ragazzo della mia amica Damie, Elijah Mikaelson. Lo intravedevo a casa Michaelson quando ci andavo con lei. E qualche volta c'eravamo scambiati un ciao al quanto formale.

Non mi colpiva tanto quel vampiro. Che giudicavo arrogante, borioso e impertinente, ma aveva un sorriso e un fascino che sempre mi lasciava spiazzata.

sempre a guardare le stelle tu?” mi chiese.

Che vuoi Kol?” risposi voltandomi con tono seccato.
E come fai tu a sapere che me sto sempre a guardare le stelle?
Ci conosciamo solo di vista , e non ho la più minima idea di approfondire la tua conoscenza!”

Sai passo sempre di qui. E ti vedo spesso col tuo cannocchiale ad osservare il cielo!” rispose sorridente.

E che ci posso fare se è la mia passione. E poi a te che te ne importa?” gli chiesi.

Si avvicinò. E con sorriso torto e talmente seducente da far girare la testa. disse:

Hey dolcezza sono solo le stelle la tua passione?”

Per un attino rimasi quasi stordita da quel sorriso, ma per fortuna riuscii a nasconderlo.

si perché?” obbiettai, ”Hai qualcosa al contrario per caso?”

Niente da dire! Ma sai queste passioni...nel parco di notte...possono essere pericolose. Come ad esempio incontrare un vampiro assetato.” rispose.

Per caso parli di un originale, arrogante borioso, e molto rompi scatole, di nome Kol Mikaelson? risposi compiacendomi..

E ora lasciami in pace che ho da fare!” E mi voltai tornando a quello che stavo facendo.

Come vuoi tu darling.” rispose inchinandosi.
“Continua ad osservare la tua passione. Ma ti assicuro che questa non sarà l'ultima volta che ci incontriamo.”

E cosi dicendo se ne andò scomparendo nella notte.

Ritornai al presente.
Presi un vaso e gli misi dentro i fiori.
Poi guardai l'orologio controllando l'orario.
Ricordandomi che avevo un appuntamento con Damie al club per le 11.

Cavoli!” dissi allarmandomi.
” Sono già le 10! Ed io sono ancora in tenuta da notte. Sarà meglio che mi sbrighi, se non voglio che Damie si incazzi se arrivo in ritardo!”

Cosi andai a fare una doccia, e mi preparai per andare al club.

  
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