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Autore: _itsnickymine    17/08/2012    5 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Saaaalve gente, come potete vedere sono tornata con una nuova storia. Eh sì, l'ispirazione è arrivata e non ho

saputo resistere. Spero che questa storia vi appassioni com ele altre che ho scritto :)♥

 

                                                                                                     'Do you believe in destiny?'



Chapter 1.

 

 

Samantha Katherine Edwards odiava quel genere di feste.

La musica assordante che non ti faceva capire una parola di quello che le tue amiche dicevano, le coppie che si baciavano agli angoli del locale e tremila ragazzi che ballavano appiccicati in mezzo alla pista da ballo. Un mix perfetto per una festa schifosa.

Si avvicinò al bancone del bar che sembrava più libero rispetto al centro della pista e si sedette su uno degli sgabelli guardandosi intorno.

Le sue amiche erano magicamente sparite appena avevano varcano la soglia del locale. Magnifico, pensò la mora.

“cosa prende?”  le chiese un cameriere e lei si voltò verso di lui.

“oh io? Beh… niente, grazie” rispose lei gentilmente

“mi dispiace me se è seduta qui deve prendere per forza qualcosa” la informò il ragazzo

“ah okay, una..una coca cola” rispose lei tranquillamente

“mi prende in giro?” chiese il cameriere scocciato.

“ho la faccia da una che prende in giro le persone?” chiese la ragazza

“qui non offriamo coca cola. Ma quanti anni hai? tredici?” chiese il cameriere

“ne ho diciotto e non bevo, quindi se vuoi mi dai una coca cola altrimenti non rompi i coglioni e vai a servire altre persone mentre io rimarrò seduta qui, con o senza la tua approvazione” disse la ragazza al cameriere per poi tornare a guardare la pista da ballo.

I tacchi la stavano uccidendo, si maledisse per essersi fatta convincere dalle amiche ad indossarli.

Si risistemò il vestito, o meglio il minivestito, per la millesima volta in dieci secondi e si sedette per bene sullo sgabello.

Odiava quel vestito. Era troppo stretto, troppo corto e troppo trasparente.

Non sapeva nemmeno lei perché era venuta a quella dannata festa, si era lasciata convincere dalle sue due migliori amiche.

‘non me ne frega un cazzo se non hai voglia di uscire, tu stai sera vieni con me e Tracy alla festa e dimostrerai a quel coglione che stai bene, anche senza di lui'

Ricordava perfettamente le parole della sua amica, Anne.

Erano due settimane che non usciva di casa se non per andare a scuola o per andare al cimitero a trovare sua madre.

Le sue due migliori amiche non ne potevano più di vederla così.

Ma il problema era che ormai quel coglione, così come lo chiamava Anne, l’aveva distrutta, aveva preso ogni parte di lei e l’aveva fatto in mille piccoli pezzi.

E si sa, una cosa rotta è difficile da aggiustare.

“ecco la tua coca cola”

I suoi pensieri furono interrotti dalla fastidiosissima voce del cameriere.

Sorrise all’uomo per poi bere la sua coca cola e continuare a fissare la pista dove tutti erano impegnati a ballare, si guardò intorno e notò che seduto sull’ultima sedia del bancone, situato proprio di fronte a lei c’era un ragazzo, o un uomo, che la stava fissando.

Abbassò automaticamente lo sguardo, odiava essere guardata in quel modo.

Bevve un altro sorso della sua coca cola e si guardò intorno cercando di trovare una delle sue due amiche, ma niente erano davvero sparite.

Passarono alcuni minuti e sentiva ancora lo sguardo di quel ragazzo addosso così alzò anche lei lo sguardo e i suoi occhi, azzurri come l’oceano, incontrarono i suoi color cioccolato.

Sentì il suo battito cardiaco accelerarsi, mai nessuno l’aveva guardata in quel modo. Si sentiva fottutamente in imbarazzo.

Non riuscì più a reggere quello sguardo così corse verso il bagno facendo cadere a terra il bicchiere di coca cola, frantumandosi così in mille pezzi.

Il bagno come previsto era pieno di ragazze. Una che si risistemava il trucco, un’altra che vomitava ed altre che ridevano tra loro.

Si avvicinò al rubinetto e aprì l’acqua, sciacquandosi velocemente la faccia.

Si era stufata di stare lì, così inviò un messaggio ad Anne e Tracy dicendo che se ne sarebbe andata.

Prese un bel respiro ed uscì dal bagno, dirigendosi verso l’uscita di quel dannato locale.

Una volta uscita sembrò quasi riprendere tutta l’aria che gli era mancata lì dentro.

Si avvicinò alla strada cercando un taxi libero, ma a New York di sabato sera di taxi liberi ce n’erano pochissimi.

“scusa” sentì una voce dietro di lei e si voltò velocemente.

Quasi non gli venne un infarto, davanti a lei c’era quello strano ragazzo che pochi minuti prima la stava fissando così intensamente.

Era molto più alto di lei e aveva i capelli dello stesso colore degli occhi ed inoltre erano ricci.

“hai perso questo” disse il ragazzo con il suo foulard in mano avvicinandosi di più a lei.

Guardò il foulard e automaticamente si toccò i capelli, quel foulard lo usava per legare i suoi lunghissimi capelli castani e doveva averlo perso mentre usciva dal locale.

“oh, si..è .. è mio, grazie..per averlo preso” disse lei velocemente e balbettando prendendolo.

“strano che una ragazza della tua età se ne vada così presto da una delle feste più amate di New York” disse il ragazzo

“odio queste tipo di feste” si lasciò scappare la ragazza

Il ragazzo la guardò stranito.

“cosa c’è? Mai incontrato una ragazza che odia le feste?” chiese ironica

“a dire la verità mai” confessò il ragazzo

“beh c’è sempre una prima volta” disse la ragazza sorridendo

“perché prima sei scappata via?” chiese il ragazzo

“oh ehm beh.. odio essere guardata in quel modo, mi mette in soggezione” disse Sam arrossendo

“scusami, la prossima volta non lo farò più”

“cosa ti fa credere che ci rivedremo una prossima volta?”

“il destino” disse il ragazzo sorridendo per poi rientrare nel locale pieno di gente.

 

 

 

 

 

 

SPOILER.

“Nate, che ne dici di andare a guardare un po’ di televisione?” chiese Nick al piccolo.

“d’accordo papà, ma dopo andiamo a giocare a baseball in giardino, vero?” chiese Nate

“certo” disse il riccio facendo l’occhiolino al figlio.

Nate corse in salotto ed accese la tv cominciando a guardare dei cartoni animati..

“allora? Che hai fatto?” chiese Joseph al fratello

 

 

 

 

 

Grazie a tutti quelli che hanno letto questo capitolo, spero di cuore che vi sia piaciuto e ve ne sarei grata se mi lasciaste qualche piccola recensione.

A domani, con il prossimo capitolo.

-Valentina.♥


 

  
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