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Autore: Rosie Bongiovi    17/08/2012    2 recensioni
“Cosa vuoi da me?” chiese la ragazza, con voce rabbiosa.
“Volevo vedere.. Se la mia creatura era diventata una cacciatrice degna di questo nome.. E mi fa piacere che sia così”. Quelle parole lasciarono disorientata la ragazza, che si sedette di fianco a lui, guardandolo in maniera confusa.
“Di che cosa stai parlando?” domandò, senza smettere di essere sulla difensiva.
“Oh è vero, che stupido. Non puoi ricordarti di me” rispose, massaggiandosi il petto e facendo un altro colpo di tosse. “Cara la mia Nightmare, sono Jonathan Phoenix, l'uomo che ti ha trasformata in quello che sei una trentina d'anni fa"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nightmare POV

 

Nonna! Nonna, ho bisogno di te!”.

Sono qui Josette. Cosa sta succedendo?”.

Mi hanno presa. Heihachi mi ha fatta rinchiudere, vuole portarmi non so dove e ho paura nonna, ho tanta, tanta paura. Tu mi avevi detto che lui sarebbe stato dalla mia parte, che mi avrebbe aiutata.. Invece.. Guarda che cosa mi ha fatto”.

Josette, ora non devi pensare a questo. Io non sbaglio mai”.

Tu sbagli, sbagli sempre! Sei stata con Heihachi, tanto per cominciare, convinta che ti amasse, e invece.. Mi avevi detto che avrei potuto fidarmi, fidarmi di lui. Tu.. Tu mi avevi promesso che saresti sempre stata vicino a me”. Si stava pentendo amaramente delle parole appena pronunciate. Nonostante quello fosse un sogno, Nightmare sapeva che, invece, era qualcosa di più che un semplice effetto creato dalla mente addormentata.

Non ho mai voluto deluderti, Josette. Te lo assicuro. E se c'è una cosa che i fantasmi non fanno, è sbagliare. Non quando sono nell'aldilà. E non mentivo quando ti ho detto che sarei sempre rimasta accanto a te”.

Ah no?” chiese la ragazza, stizzita, mentre le lacrime cominciavano a scendere inesorabili.

Sbaglio o stai parlando con me, ora?” le domandò la donna, avvicinandosi e alzandole il viso per guardarla negli occhi. Aveva ragione. “Ho fatto i miei errori e ne sono cosciente. Mi sono lasciata ingannare dall'apparenza più di una volta. Tu non farlo”.

Nonna ma io..”. Poi Nightmare cominciò a scivolare, precipitando in un vortice nero. Le succedeva sempre, prima di tornare alla realtà.

 

Occhi stanchi, mani legate e polsi doloranti.
: - Perché.. Perché mi ha fatto questo? -, fu il suo primo pensiero, quando si risvegliò.

Realizzò di essere in una cella dalle pareti in acciaio e lì, seduto di fronte a lei, c'era il ragazzo al quale pensava sempre, ogniqualvolta che doveva scontrarsi, perché avrebbe voluto rivederlo a tutti i costi. Invece, in quel momento desiderava con tutta se stessa che sparisse dalla sua vista, perché era come tutte le altre persone che aveva incontrato. Persone pronte a voltare le spalle ad altre, senza poi pentirsene.

Jonathan si alzò, dopo essersi accorto del fatto che Nightmare avesse aperto gli occhi.

“Josette”.

“No” replicò quella, con un fil di voce. Le faceva male parlare, sia perché era debole, sia perché il viso di quel biondo non era altro che una delle tante fonti di delusione della sua vita. “Non hai il diritto di chiamarmi in quella maniera”.

“Ascolta, se solo tu mi lasciassi spiegare..”.

“Sei uno dei tirapiedi preferiti di Heihachi. C'è davvero bisogno di spiegare altro?”. Il ragazzo rimase in silenzio. “Appunto..” sussurrò Night, deglutendo per scacciare il nodo alla gola. Infatti non aveva più voglia di piangere o di disperarsi. Quel vecchio pazzo malato di potere le avrebbe preso quello che più gli importava, ovvero la sua capacità di trasformarsi nel suo alter ego, e poi l'avrebbe eliminata, perché sarebbe diventata inutile.

Prima che Jonathan potesse dire altro, la porta di metallo venne aperta, permettendo a quattro soldati in divisa nera di prendere Nightmare e trascinarla via.

“Signor Phoenix, per ordine di Heihachi Mishima, lei continuerà ad essere il custode ufficiale dell'esperimento 84J”.

: - Ora è così che mi chiamano.. -.

Il biondo annuì, ringraziando l'uomo che gli aveva appena dato quest'informazione. Si avviarono verso un camion scuro, nel quale c'era una sorta di sedia elettrica, sulla quale fecero sedere Nightmare, legandole polsi e caviglie.

“Non sono permessi ritardi sulla tabella di marcia. Dobbiamo essere dal dottor Boskonovitch entro tre ore” ordinò Heihachi, riservando un sorriso subdolo alla ragazza. “Phoenix, voglio che lei non perda d'occhio questo gioiellino, per nessuna ragione al mondo. Ci vediamo a destinazione” concluse questo, sedendosi sul sedile posteriore di una Rolls-Royce bianca, che venne messa immediatamente in moto.

Night tenne gli occhi chiusi; non aveva alcuna intenzione di guardare Jonathan, così forse avrebbe creduto che la ragazza stesse dormendo.

: - Hai tre ore a disposizione per vivere nel corpo di un mostro, poi morirai in quella di una ragazza. Quindi se vuoi piangere puoi, Night. Sii umana fino alla fine -.

 

Christie, Paul, Xiao POV

 

“Le ho già spiegato che io devo vedere il signor Kazama. Sono Ling Xiaoyu, noi ci conosciamo!” esclamò la cinesina. Era da cinque minuti buoni che stava litigando con le guardie all'entrata della residenza Kazama.

“Xiao, scusami se mi intrometto ma..” disse Paul, scostando la ragazza e sorridendo alla guardia. “Mi scuso davvero per il comportamento della mia amica, solo che..”. Il sorriso scomparve immediatamente dal suo volto e, con un pugno preciso, raggiunse il viso dell'uomo, facendogli perdere i sensi. La stessa sorte toccò ad altri uomini, che non fecero nemmeno in tempo ad impugnare le armi. “A questo punto, mettere due rottweiler sarebbe stato decisamente più utile..” commentò, massaggiandosi le nocche della mano.

“Concordo. Beh, direi che ora tocca a me” disse Christie, per poi arrampicarsi sul cancello ed atterrare dal lato opposto. Paul e Xiao fecero la stessa cosa ed attraversarono il giardino, giungendo alla vera e propria entrata. Scassinare la porta fu un gioco da ragazzi, grazie ad una forcina per capelli della ragazza asiatica. Attenti a non fiatare, i tre si guardarono attorno, con la schiena appoggiata al muro, e si mossero solo ed esclusivamente quando le telecamere si giravano dal lato opposto al loro. Questo li rallentò parecchio - anche se sarebbe stato decisamente peggio se fossero stati attaccati dalle guardie - ma, alla fine, giunsero di fronte a quello che, Xiao a quanto pare lo sapeva bene, era lo studio di Jin. Prima che fosse uno dei tre a bussare alla porta, questa si spalancò ed uscì una donna alta, con i capelli biondi legati in una coda di cavallo, dagli occhi color ghiaccio e con indosso una giacca di pelle attillatissima, esattamente come i pantaloni. Non appena Christie, Paul e Xiaoyu comparvero nel suo campo visivo, si mise in posizione d'attacco, ma fu fermata da Jin, che le appoggiò una mano sulla spalla.

“Cosa ci fate qui?” tuonò il ragazzo, spazientito già di suo.

“Jin, gli uomini di tuo nonno hanno preso una concorrente, si è trasformata in una specie di angelo e sono sicura che lui voglia usare i suoi poteri per uccid”.

“Lo so, so già tutto e stiamo agendo. Un uomo di Heihachi ci ha appena indicato la loro posizione, perciò ora potete anche sparire” concluse, camminando sveltamente, seguito dalla bionda. Paul lo raggiunse e si mise di fronte a lui, prendendolo per le spalle e spingendolo contro la parete.

“Senti, Kazama, la ragazza che Mishima sta portando via è con noi, quindi o ci permetti di seguirti, o ci permetti di seguirti. E non mi interessa se sai trasformarti in un essere che lancia laser dagli occhi, non ammetto un no come risposta”. Xiaoyu implorò Jin con lo sguardo.

“D'accordo, ma toglimi subito le tue mani di dosso” gli intimò il giovane. Il motociclista obbedì e, i cinque, lasciarono la residenza.

 

“Josette.. Sei.. Sei sveglia?”.

“Ti ho detto che non devi chiamarmi in questa maniera” sibilò ella, con il capo chino e gli occhi ancora chiusi.

“Ascolta io non so se potrà servire a qualcosa, ma tu non sai quanto mi stia costando tutto ciò..” mormorò Jonathan, con la voce spezzata.

: - Caspita, reciti davvero bene. Non sapevo che fosse tra le tue abilità -.

“Non so se l'hai notato, ma non mi interessa. Non so quanto tempo mi rimane, francamente, ma parlare con la persona che mi ha tradito non è nella lista di cose da fare prima di morire” rispose lei, stancamente. Il silenzio calò nuovamente, ma fu ben presto interrotto dal rumore di un'esplosione. Nightmare alzò la testa, allarmata, e Jonathan si avvicinò all'unica apertura presente sulla porta del camion, che gli permise di vedere, ai lati della strada, che una delle tante automobili dei soldati di Heihachi stava andando a fuoco. Spostato lo sguardo, inquadrò una Yamaha dorata sulla quale c'era Nina, una Harley rossa alla guida della quale c'era Paul, una Maserati nera con all'interno Jin ed una Lamborghini gialla senza tettuccio, guidata dalla spericolata Christie, al fianco della quale c'era Xiaoyu.

“Che cosa sta succedendo?” domandò Night, tentando di liberarsi, ma invano.

“Sono arrivati i rinforzi, Josette!” urlò l'inconfondibile voce roca di Paul. La ragazza sorrise: sarebbe stata loro debitrice per il resto dei suoi giorni, ne era più che sicura.

Dei proiettili raggiunsero e ruppero il lucchetto che teneva chiusa la porta del mezzo di trasporto. Questa fu spalancata da Nina, che saltò dalla moto e, con una capriola, atterrò di fronte a Nightmare.

“Tu allontanati!” esclamò, tenendo la pistola puntata verso Jonathan. Il ragazzo indietreggiò, mentre la bionda, in fretta e furia, liberava Night. “Avvicinatevi ora” disse la donna, parlando attraverso il bluetooth che aveva all'orecchio, che la teneva in comunicazione con Christie e Xiaoyu. La Lamborghini accelerò immediatamente, finché non arrivò a pochi centimetri dalla parte posteriore del camion.

“Salta Nighty!” urlò Christie. La ragazza guardò Jonathan per un'ultima volta, prima di lanciarsi e finire di fianco alla brasiliana. 

 

 

Nota dell'autrice:

Bene, popolo di Tekken, questo è il penultimo capitolo *piange abbracciata a Paolo Fenice*.

Mi ero affezionata troppo a questi pazzi incoscienti ç_ç 

Beh, spero che sia stato di vostro gradimento.. I miei ringraziamenti a Lady Phoenix, Orsacchiotta Potta Potta e Angel Texas Ranger.

 

Ci leggiamo domani con l'ultimo cap!

 

Rosie

  
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