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Autore: MyImmortal_    17/08/2012    5 recensioni
Premetto che è la prima AU su HP che scrivo.
Allora...
Louis William Tomlinson, mezzosangue, Prefetto Grifondoro.
Harry Edward Styles, Purosangue, Serpeverde.
Zayn Jawaad Malik, mezzosangue Serpeverde,
Niall James Horan, mezzosangue Tassorosso e
Liam James Payne, purosangue Corvonero.
Oltre a loro anche altri personaggi.
Inizia un nuovo anno ad Hogwarts, il Signore Oscuro è solo un lontanissimo ricordo e tutti vivono in tranquillità.
Questa viene sconvolta da una notizia: Un evaso da Azkaban.
Chi sarà mai? E cosa c'entra il Marchio Nero in tutto questo?
Chi sarà il nuovo Prescelto?
Spero che vi piaccia :)
ATTENZIONE: LARRY STYLINSON
e se il rating è arancione c'è un motivo!
(Potrebbe passare a Rosso).
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'They Don't Know About Us'
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Kylee
 
Attraversai di corsa il muro in mattoni. Più passavano gli anni e più quello si sgretolava.
Mi ritrovai subito dopo nel binario 9 e ¾, affollato come sempre. Sorrisi. Era tutto uguale, come ogni anno.
Spinsi il carrello con il baule e la  gabbia contenente il mio gatto nero, Boo. Lo portavo con me ad Hogwarts sempre,
non lo lasciavo mai da solo. Arrivata alla porta del treno, presi i miei bagagli e Boo, salii a bordo,
mettendomi in cerca di un vagone libero. Il corridoio era pieno e si faticava anche solo a respirare. Sbuffai sonoramente.
Dopo quattro anni in quella scuola dovevo ancora abituarmi al casino che c’era ogni santa volta.
–Ci vorrebbe un incantesimo restringente…-, sibilai tra i denti, continuando ad avanzare a tentoni.
Poco dopo qualcuno dietro di me mi urtò, dandomi una gomitata nel centro della schiena.
–Ahi!-, esclamai, voltandomi, pronta a leggere il vangelo a chi aveva osato.
Cambiai completamente piani quando mi trovai Danielle, sorridente come sempre. –Perdonami Kylee,
ma continuano a spintonare!-, si scusò, mortificata. Danielle Peazer era tra le mie migliori amiche in quella scuola.
Era al quarto anno ed apparteneva alla casa dei Corvonero, azzeccatissima per una persona intelligente e colta come lei.
Sorrisi. –Non è niente, ti capisco! Ogni anno si è quasi costretti a tentare il suicidio per trovare un posto!-.
Lei ricambiò il sorriso, facendomi un cenno con il capo. –Oh, tranquilla. Vieni con me, Liam ci sta aspettando!
Ha riservato lui il posto!-, rispose ammiccando, iniziando a camminare contro corrente. Liam era il suo ragazzo.
Payne di cognome, terzo anno, ma a nessuno dei due importava. Si amavano, il resto non contava.
Anche lui Corvonero, era da classificare tra le persone migliori del mondo, nonostante fosse un purosangue.
Con non poca fatica riuscimmo a raggiungere una cabina. Scorsi Liam, che si alzò sorridente e venne ad aprire le porte a vetri.
–Finalmente, cominciavo a preoccuparmi!-, esclamò lasciandoci entrare e richiudendo poi le porte.
–Scusa, ma c’era più caos del solito.-, rispose Dani, lasciandogli un dolce bacio a fior di labbra. –Per favore,
starei mangiando!-, esclamò Niall, inghiottendo una ciocco rana. Sicuramente l’ennesima. Niall James Horan,
irlandese mezzosangue, terzo anno, casa Tassorosso e passione innata per il cibo.
Quel ragazzino amava il cibo più della sua stessa vita. Tinto biondo, come aveva rivelato,
occhi da fare invidia al mare più blu ed un apparecchio babbano all’arcata dentale superiore. Per tutti Nialler.
Inizialmente si credeva potesse essere un lepricauno, in quanto irlandese, e tutti ne diffidavano. Poi,
però, si era venuti a conoscenza del suo carattere dolce e disponibile verso chiunque, ed intendo proprio chiunque.
Era un semplice mago, in cerca di apprendere più cose sulla magia e destreggiarsi in nuovi incantesimi,
nulla di pericoloso. –Niall, non siamo ancora arrivati ad Hogwarts e già mangi come un maiale!-, lo sfotté Justin,
altro Tassorosso, Prefetto al settimo e suo ultimo anno ad Hogwarts. A proposito di Prefetti…
-Ehi, signor Prefetto…-, esclamai sedendomi accanto a Lou, perso nei suoi pensieri mentre guardava fuori dal finestrino.
Non mi ero neanche resa conto fossimo partiti. Louis William Tomlinson, Grifondoro come la sottoscritta,
quinto anno, Prefetto Gryffindor da quest’anno. Si voltò verso di me e sorrise, rispondendo –Kylee, non Prefetto, ti prego!
Chiamami Louis, Lou, Tommo, anche William se vuoi, ma non signor Prefetto! Mi fa sentire vecchio!!-.
Scoppiai a ridere, seguito da lui subito dopo. Louis era un ragazzo di vent’anni oramai.
Aveva iniziato la prima classe ad Hogwarts all’età di quattordici anni. I suoi genitori, babbani divorziati,
non sapevano del suo essere mago, così aveva iniziato più tardi la scuola di magia. Di Doncaster, alto sulla settantina,
capelli castani ed occhi azzurro ghiaccio, che però erano in grado di mandare mille e più emozioni.
Lou era un ragazzo sempre allegro, con la battuta pronta ed il sorriso spontaneo. Anche molto impulsivo e zuccone però.
Ricordava molto un bambino.
–D’accordo, me lo ricorderò una volta ad Hogwarts!-, dissi, facendogli l’occhiolino. Lui sorrise,
per poi tornare a guardare la valle che sfrecciava accanto a noi. Era pensieroso, turbato, serio.
Non era il solito Tommo. –Lou, che hai?-, domandai piano, preoccupata.
-Niente…-, sbuffò lui, appannando il vetro con il suo alito. –Cosa c’è che non va?
È successo qualcosa con Eleanor?-, continuai, sicura che mentiva. Eleanor Calder, Tassorosso, terzo anno.
Faceva una corte sfegatata a Louis da quando era al primo anno e lui al terzo.
Alla fine dell’anno scorso Lou aveva ceduto e si erano messi assieme. Ma la cosa non mi piaceva molto.
–No, con Eleanor va tutto a gonfie vele…-, rispose piano, abbandonando il finestrino.
–E allora mi spieghi cosa c’è che ti rende così musone?-, chiesi per l’ultima volta.
Lui puntò i suoi zaffiri nei miei e prese un profondo respiro, prima di sbuffare –Styles…-. E ti pareva che c’entrava lui?!
–Cosa ha fatto questa volta?-, domandai alterata. –Durante le vacanze estive è venuto in Inghilterra, da Zayn.
Sai che Bradford è vicina a Doncaster no? Ecco, loro hanno pensato di farmi una visitina, o meglio,
lui lo ha pensato…-, farfugliò piano, lo sguardo contro il suolo della cabina.
–Si è presentato davanti alla porta di casa mia con il più finto dei sorrisi. Gli ha aperto una delle gemelline, Daisy.
Si è finto un mio caro amico. Lei è così innocente e piccola che ci ha creduto, infatti non gliene faccio una colpa,
e lo ha fatto entrare…-, continuò, le mani che stringevano i pantaloni della divisa che già aveva indosso.
Louis aveva quattro sorelle minori. Charlotte, Felicite e le gemelline, Daisy e Pheobe. –Mi ha chiamato,
dicendo che c’era un mio amico in salotto. Sono sceso, credendo fosse Stan o Kevin magari. Mi sono paralizzato in fondo alle scale
quando me lo sono trovato davanti. Ha sorriso, stronzo come sempre, ed ha cominciato a parlarmi, sfottendomi.
Prima che me ne rendessi conto, ha estratto la sua bacchetta e mi ha schiantato contro il muro della cucina,
davanti alle mie sorelle…-, concluse, digrignando i denti. Misi una mano sulla sua stringendola.
–Non ho neanche potuto difendermi, si è smaterializzato prima che potessi farlo.
E poi le regole di Hogwarts mi hanno vietato di farlo…-, aggiunse, lasciando andare i suoi pantaloni.
–Ed è proprio questo il punto! Il Ministero della Magia lo sarà venuto a sapere, non lo riammetteranno!
Sa bene quanto noi che non si possono fare magie al di fuori della scuola!-, esclamai soddisfatta, cercando di tirarlo su di morale.
–L’ho pensato anche io, per un momento. Ma poi l’ho incontrato poco fa, sui binari.
Mi ha sorriso con superiorità, il bastardo…-, disse in risposta. Rimasi un attimo interdetta. –Come è possibile??
Insomma, il Ministero vieta l’uso della magia tra i babbani. Non può rientrare a scuola!-, feci sconvolta.
Lui sorrise amaramente. –Si, ma dimentichi un particolare, tanto piccolo quanto importante.
Il padre di Styles lavora nel Ministero.-, disse poco dopo, dando una risposta ai miei dubbi.
–Avrà eseguito varie procedure per fargli continuare a studiare. Sai bene quanto me che è un uomo molto potente,
in tutti i sensi!-, continuò. –Il solito cocco di papà è quello stronzo…-, sibilai, dando un pugno al sedile su cui eravamo seduti.
–Già. Per lui, una cosa del genere fatta a dei mezzosangue non è niente.
Per lui noi non siamo niente…-, concluse con un sospiro, lasciandosi scivolare meglio lungo lo schienale.
–Mi dispiace tanto Louis. E le tue sorelle?-, domandai. –Loro si sono spaventate quando hanno visto cos’è successo.
Le uniche che sanno cosa sono in realtà sono Lottie e Fizzy. Loro hanno capito, ma le gemelle no.
Hanno visto questa figura sparire nel nulla, il loro fratello maggiore schiantato contro una
parete senza che nessuno lo avesse toccato… Le abbiamo rassicurate raccontandogli che era una
specie di recita che preparavamo al College e che dovevano stare tranquille,
che non lo avremmo più fatto se le avesse spaventate così tanto. Ma le ho anche avvisate di non farlo entrare più,
di chiedere sempre chi è prima e se sentivano la risposta ‘Harry Styles’ di non aprire.-, raccontò. Poverino.
Non aveva mai avuto vita facile Louis. In più quella carogna ne trovava sempre una nuova per rendergliela ancora più infernale.
Vi chiederete ‘Chi è questo Harry Styles?’. Beh, non è difficile immaginarlo. Harold ‘Harry’ Edward Styles,
purosangue, quarto anno, Serpeverde. Uno stronzo di prima categoria, senza alcun rispetto per chi non fosse un purosangue,
amava sputare sui Grifondoro, in particolare su Louis, ed era un vero puttaniere. Si era fatto tutte quelle della sua casa,
solo per accennarne qualcuna. Poi va beh, c’era anche chi ci stava nelle altre perché delle troie da paura o
perché si lasciavano abbindolare credendo di diventare così popolari o più semplicemente venivano attratte dal suo fisico.
Perché diciamocelo, non era proprio uno schifo, anzi. Capelli scuri, ricci e ribelli,
sorriso sghembo che creavano agli angoli della bocca due fossette che non si attribuirebbero mai ad un tipo così,
fisico niente male e occhi verde smeraldo, sempre luminosi di una luce che poteva essere definita solo in un unico modo.
Lussuria pura. Amava sfottere la gente più di qualunque altra cosa al mondo e si credeva il sovrano della scuola.
Prima o poi gli avrei mollato un pugno sul muso e vedremo se sarà ancora così adorato.
–Louis mi dispiace tanto, davvero. Se hai bisogno io ci sono, lo sai. Leeds e vicina a Doncaster.
Se vuoi venire da me ogni tanto o anche portare le tue sorelle a me fa piacere, sappilo.
Non farti problemi, chiaro?-, mormorai, stringendogli forte una mano, in segno di solidarietà.
–Grazie Ky. Me lo ricorderò.-, rispose sorridendo sincero.
Ricambiai prima di sfilare un i-pod babbano dalla tasca dei jeans e far partire la musica. Rumor Has It, Adele.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla canzone, sparata a tutto volume all’interno delle mie orecchie,
isolandomi dal resto del mondo. Tanto non saremmo arrivati ad Hogwarts prima di sera.
Se fossi riuscita a sonnecchiare un po’ non sarebbe stato male.
Proprio quando stavo per prendere sonno un forte rumore riuscì a sovrastare la musica,
facendomi aprire di scatto gli occhi. Misi in pausa l’i-pod e mi sfilai le cuffie dalle orecchie, sbuffando. Dalle porte scorrevoli, aperte,
c’erano Harry Styles ed il suo migliore amico, Zayn Malik, Serpeverde, anche lui mezzosangue, oltre che la loro troietta di turno.
Lauren Tanner, Serpeverde anche lei, purosangue e lontana cugina di Zayn. –Ma guarda, guarda, guarda!
Stavo proprio cercando il vagone con il gruppo degli sfigati! Non potevate non esserci,
in quanto capo sfigato l’ho beccato al binario!-, esclamò Styles, un sorriso bastardo in volto.
–Non rompere, Harry…-, lo ammonì piano Liam, senza degnarlo di uno sguardo,
continuando a sfogliare la Gazzetta del Profeta. –Hai detto qualcosa Payne? No,
perché i Corvonero gracchiano molto ed è difficile comprendere ciò che esce dalla loro sporca bocca!-, lo sfotté Zayn,
facendo ridere il suo amichetto. –Forse non avete capito: vi ha detto di non rompere!-, disse Niall, sfidando con lo sguardo Harry.
–Oh, il tasso mezzosangue fa il coraggioso ed osa rispondere!-,aggiunse quell’oca di Lauren.
–La smettete di rompere il cazzo si o no?! Forse così lo capite!-, esclamò allora alterato Louis. –Tomlinson, caro amico!
Come l’hanno presa le tue sorelle? Eh? Vedere il loro fratellone,
il loro eroe venire schiantato da qualcuno deve averle deluse molto!-, lo sfotté la serpe riccia, avvicinandosi a piccoli passi a lui.
–Le mie sorelle non sanno della mia natura. Non tutte almeno. Le hai spaventate a morte!-, disse ancora Lou,
alzandosi e mettendosi di fronte a Styles. Questo era leggermente più alto di lui. Una decina di centimetri.
–Ne vado fiero, sporco mezzosangue!-, sibilò Harry, incatenando i suoi occhi verdi a quelli azzurri del mio amico.
–Non osare più chiamarmi così…-, ringhiò basso questo. –E’ quello che sei brutto schifoso!-, esclamò Harry e Louis non ci vide più.
Diede un forte spintone al Serpeverde, facendolo indietreggiare e quasi cadere, mentre i miei amici scoppiavano a ridere.
–Come ti permetti, essere inferiore…-, sibilò, estraendo la sua bacchetta. La puntò contro Louis,
ma prima che potesse sferrare l’attacco tirai fuori la mia e lo indicai, esclamando –Expelliarmus!-.
Un raggio azzurrino partì verso la sua bacchetta, facendogliela saltare in aria ed afferrandola io al volo.
Guardò la sua mano stupito e poi spostò lo sguardo su di me, mutandolo in uno pieno d’astio.
–Le magie fuori Hogwarts non sono permesse. La pagherai Lewis…-, sibilò. –Non credo Styles.
Ci stiamo andando, il treno è di Hogwarts. Anni fa, Draco Malfoy ha lanciato un Petrificus Totalus ad Harry Potter e non gli è stato fatto niente.
Al loro primo anno, Hermione Granger gli ha aggiustato gli occhiali con un Oculus Reparo ed anche a lei non hanno fatto nulla.
Per cui rassegnati Harry. Non sei il sovrano della scuola.-, spiegai, rilanciandogli la bacchetta.
Stupeficium!-, esclamò una volta presa, credendo di prendermi alla sprovvista. Sbagliato.
Protego!-, esclamai a mia volta, giusto prima che il suo incantesimo mi colpisse. Mi fissò rabbioso.
–Non metterti contro di me, Harry. So molte più cose di quanto immagini!-, soffiai sprezzante, impugnando bene la bacchetta.
Lui mi guardò in cagnesco, per poi andarsene con i suoi amichetti al seguito. Riposi la bacchetta in tasca e,
dopo aver preso la mia divisa, mi diressi in bagno a cambiarmi. Il regolamento di Hogwarts era molto rigido riguardo alle divise.
Bisognava indossarle già prima di varcare i cancelli. Dopo essermi cambiata tornai nel vagone,
riponendo nel baule i miei vestiti. –Ehi sentite qua!-, esclamò d’un tratto Liam. Ci avvicinammo tutti a lui, che spiegò
–C’è stata un’altra fuga dalla prigione di Azkaban!-.
-“Dopo la fuga dell’allora temuto Sirius Black le misure di sicurezza della prigione di Azkaban sono aumentate.
Maghi ad ogni cella, cambi di pattugliamento ad ogni ora davanti alla porta principale e aumento di Dissennatori lungo il perimetro aereo.
La prigione di massima sicurezza, dalla quale si credeva che nessuno sarebbe mai potuto scappare,
dopo l’evasione di Black e successivamente quella di Barty Crouch Jr. aveva perso fiducia da parte dei tribunali ed in particolare dal Ministero,
ma è stato ben presto smentito tutto dopo il racconto di queste nuove misure adottate. Sfortunatamente,
la notte scorsa, un altro pericoloso prigioniero è evaso dal carcere, invocando una volta libero il Marchio Nero alto nel cielo.
Il che significa solo una cosa: per quanto sia impossibile, il Signore Oscuro sta per fare ritorno…-
, lesse, alzando poi lo sguardo, preoccupato.
–Non è possibile! Insomma, Potter lo ha sconfitto anni orsono. E definitivamente anche!-, disse sconvolto Justin.
–Infatti, per questo è ritenuta una cosa abbastanza impossibile…-, spiegò con ovvietà Danielle.
–Che ne pensi Louis?-, chiese Liam, rivolto al mio Prefetto. Era il più informato su queste cose. –Non lo so.
Potrebbe essere uno stupido scherzo fatto da dei maghetti idioti…-.
–Sai meglio di me che il marchio non può essere invocato senza essere un Mangiamorte.-, lo interruppi,
incrociando le braccia al petto. –Giusto. Questo vuol dire solamente che è vero. VoiSapeteChi sta tornando…-, sentenziò pensieroso.
–Oh Dio no!-, esclamò Niall, togliendo la Gazzetta del Profeta dalle mani di Liam e leggendo attentamente.
–Che succede Nialler?-, chiese quest’ultimo preoccupato. Lui ingoiò a vuoto, prima di leggere a voce alta
Per aumentare le probabilità di cattura, i Dissennatori verranno mandati in esplorazione di tutta Londra. -. Justin sbiancò.
–I Dissennatori?! Non possono farlo!-. –Oh si che possono Jus! Il Ministero lo ha permesso,
quegli esseri non hanno limiti!-, lo contraddì Danielle, stringendo la mano di Liam. –Silente, anni fa,
aveva vietato loro l’accesso ad Hogwarts…-, riflettei piano, sedendomi. –I tempi sono cambiati, Kylee.
Silente non c’è più e il Ministero se ne fotte di ciò che ha detto anni fa. Li faranno avvicinare, sicuramente anche molto…-, mi riprese Louis.
–Che bell’anno che si prospetta. Styles e compani, Dissennatori ovunque, un evaso,
il ritorno di ColuiCheNonDev’EssereNominato e i G.U.F.O. Meraviglioso!-, sbuffai, scivolando meglio contro il sedile.
–Dai, non ci pensare! Pensa che quest’anno rimorchierai qualche ragazzo, poco ma sicuro!-, esclamò Danielle, avvicinandosi a me.
–Co…come rimorchiare?!-, disse Niall, mezzo sconvolto.
–Beh, è normale che delle ragazze vadano a rimorchiare! Anche voi maschietti lo fate, non fare il finto tonto!-, lo rimbeccò la mia amica.
Lui boccheggiò, in cerca di dire qualcosa, per poi spostare lo sguardo stralunato sul mio. Lo guardai per un attimo,
prima di sorridere e scuotere la testa. –Tranquillo Niall. Non ti racconteremo niente di sconcio!-, lo rassicurai,
facendo scoppiare tutti i presenti a ridere. Trascorremmo gran parte del viaggio ridendo e scherzando,
destreggiandoci ogni tanto in piccoli giochi di magia e raccontandoci aneddoti sull’estate appena trascorsa.
–E Greg mi guarda e fa “Voi usate questi cosi durante le lezioni?!”. La sua faccia era a dir poco epica!-, esclamò Niall,
facendoci scoppiare tutti a ridere. –E tu Ky? Che hai fatto durante le vacanze?-, chiese Justin, guardandomi con gli occhi scuri.
–Bah, niente di che, le solite cose! Mi sono esercitata con i nuovi incantesimi,
passavo le serate in giro per Leeds con i miei amici babbani e mi sono presa cura di mio fratello!-, spiegai alzando le spalle.
Già, anche io ero una mezzosangue. Avevo un fratellino più piccolo, Blaine, purtroppo sordomuto.
–Ehi, come hai detto tu, se hai bisogno di aiuto io ci sono, ok?-, fece Louis, appoggiandomi una mano su un ginocchio.
Gli sorrisi. –Si. Grazie…-. Ricambiò il sorriso, quando le porte si aprirono e rientrò Harry. -Che ci fai di nuovo qui,
Styles?-, ringhiai, mentre si sedeva comodamente in fondo, accanto a Liam. –Niente di che, Lewis.
Ero di passaggio e ho pensato di venire a farvi una visitina!-, spiegò, con un sorriso falsissimo in viso.
–Non vi dispiace se sto qui fino a che non arriviamo ad Hogwarts, vero?!-, aggiunse, fingendo che il nostro parere gli interessasse sul serio.
–Se ti dico di andare a farti fottere non ti dispiace, vero?-, lo sfotté Lou, esibendosi nel suo stesso sorriso, che prontamente la serpe ricambiò.
–Caro Tomlinson, mi spiace ma sarà un po’ impossibile. Insomma, sono un uomo. Sono io a fottere,
non viceversa!-, gli rispose con calma snervante. Quando Louis stava per rispondere il treno si fermò improvvisamente.
–Che cosa succede?!-, chiese Niall, spaventato. –E’ un tuo scherzo Harry?!-, ringhiai, guardandolo negli occhi verdi.
–Stavo per farvi io la stessa domanda!-, mi rimbeccò. Ci fu uno scossone ed il treno traballò.
Danielle si strinse a Liam, che la abbracciò, mentre noi altri ci guardavamo intorno circospetti.
–C’è del ghiaccio sul finestrino!-, esclamò d’un tratto Justin. Mi voltai verso il vetro e vidi la base iniziare a
screpolarsi sotto una patina di ghiaccio. –Ma cosa…?-, sussurrai, ma Louis mi interruppe. –Oh no…-, mormorò fissando il vetro,
sfiorandolo con le dita lunghe e affusolate. Mi accorsi solo in quel momento che il respiro usciva in una nuvoletta di fumo dal naso e dalla bocca.
–Che c’è Lou?-, domandò Liam, precedendomi. Si voltò lentamente verso di noi, soffiando –Dissennatori. -.
Vidi Niall trattenere il respiro, Danielle portarsi una mano alla bocca, Liam sgranare gli occhi e Justin irrigidirsi.
Io ed Harry rimanemmo impassibili. Avvertii un fruscio lungo il corridoio del treno e tutti ci voltammo lentamente verso le porte.
Della stoffa iniziò a sventolare davanti al vetro e poco dopo la maniglia scattò. Una mano ossuta,
seguita da una testa incappucciata fecero capolino davanti a noi. Ci irrigidimmo, trattenendo il fiato, tutti quanti,
mentre questo entrava. Il terrore si poteva fiutare nell’aria. Il Dissennatore scrutò tutti quanti, molto lentamente,
noi paralizzati sui sedili. Quando lo sguardo si posò sul Serpeverde, tirò indietro la nuca e prese ad emettere uno strano suono.
Il volto di Harry divenne allungato verso la creatura. L’anima. Gli stava risucchiando l’anima. Il ragazzo era lì,
immobile le braccia spalancate e l’anima che pian piano abbandonava il suo corpo. Improvvisamente Louis si alzò,
estraendo la bacchetta e, dopo averla puntata contro il mostro, urlò –Expecto Patronum!-. Un raggio azzurro e bianco uscì dalla sua bacchetta,
trasformandosi in un lupo e dirigendosi verso il Dissennatore, che lasciò andare Harry e sparì dalla nostra vista.
La piccola serpe perse i sensi accasciandosi lungo il sedile. Liam si alzò e gli stese le gambe lungo il sedile.
–E’ stato lo shock probabilmente. Ed anche l’anima…-, rifletté piano Justin. Louis si sedette accanto ad Harry, chiamandolo piano.
–Harry? Harry!-. Quello aprì lentamente gli occhi, sollevandosi e portando una mano alla testa. –Cosa è successo?-, chiese, la voce roca.
–Sei stato aggredito da un Dissennatore. Louis ha invocato il suo patrono e ti ha salvato la vita. -, spiegò Niall.
La serpa spostò lo sguardo su Lou che gli sorrise appena, forse nel tentativo di porre fine alle loro rivalità.
–Chi ti ha detto di farlo?! Io non ho bisogno dell’aiuto di nessuno!!-, esclamò il riccio, arrabbiato, alzandosi in piedi di scatto.
–Non mi sembra che mentre il Dissennatore ti stava risucchiando l’anima tu te la stessi cavando bene!-, ringhiai, guardandolo storto.
–Zitta, stupida Grifondoro! Non intrometterti!-, disse ricambiando lo sguardo. –Mi intrometto si invece!
Se non fosse stato per il mio migliore amico, a quest’ora tu…-. –Lascia stare, Kylee.
Non mi aspettavo di certo che ringraziasse…-, mi interruppe Lou, alzandosi e rivolgendomi uno sguardo grato.
–Solo che la prossima volta vedi di stare più attento,
anzi che farti abbindolare così…-, concluse girando lo sguardo verso il Serpeverde che se ne andò sbuffando.
Non sarebbe mai cambiato. Sbuffai e mi risedetti, incrociando le braccia al petto. –Sei troppo bravo…-, borbottai,
guardando gli occhi ghiaccio del mio amico. Lui mi sorrise. –No. So solo che è inutile.
Stronzo è e stronzo resterà!-, spiegò semplicemente, con una piccola scrollata di spalle. Il resto del viaggio trascorse tranquillamente,
senza altre interruzioni. Verso le nove di sera giungemmo ad Hogwarts. Scesi ed assieme ai miei amici ci dirigemmo verso Hagrid.
–Quelli del primo anno da questa parte, forza! Venite tutti qui!-, gridava il nostro amico gigante. –Hagrid!-, esclamai,
correndo ad abbracciarlo. –Kylee! Bentornata piccola!-, ricambiò stringendomi e ridendo.
–Mi sei mancato durante l’estate!-, dissi una volta lasciato andare. –Anche tu, non sai quanto.
Ti sei fatta proprio bella, lo sai?-, commentò accarezzandomi una guancia con la mano. –Hagrid!-.
–Niall! Piccolo mangione, fatti abbracciare!-, rispose lui, lasciandomi e dirigendosi verso l’irlandese, sollevandolo da terra.
–Ehi, il nostro portiere ci serve!-, lo rimproverò Justin, facendogli mettere giù il biondo e facendo ridere tutti.
Si voltò verso Danielle e le baciò la mano. –Come sta la mia signorina? Spero che questi giovanotto ti tratti come meriti o se la vedrà con me!-,
borbottò alludendo a Liam, facendoci ridere.
–Scherzo, è un piacere rivederti Liam!-, si scusò subito dopo, abbracciando il ragazzo.
–Anche per me Hagrid!-, ricambiò lui, battendogli una mano sulla spalla. Infine si voltò verso Louis e sorrise orgoglioso.
–Guardati, signor Prefetto…-, mormorò la voce tremante per l’emozione. Lou sorrise. –Hagrid, non fare così.
Sono sempre io!-, rispose avvicinandosi ed abbracciandolo. –Scusa ma sei cresciuto tanto in fretta…
Mi sembra solo ieri che arrivavi qui ed eri un frugoletto tutto occhi mentre ora sei…il prefetto Grifondoro…-, spiegò scoppiando in lacrime,
stringendolo forte. –E’ normale, sono cresciuto. Poi con i miei voti mi hanno promosso al grado di Prefetto,
ma è tutto normale!-, spiegò Lou, ridacchiando. Hagrid annuì, tirando su con il naso e lasciandolo andare.
–Ok, noi andiamo. Ci vediamo a scuola!-, lo salutammo, dirigendoci alle barche incantate.
Dopo aver traversato il fiume ci ritrovammo ad Hogwarts. Dopo tre mesi nella normalità sarei potuta tornare ad essere me stessa.
Come al solito lasciammo all’ingresso, c’era ad aspettarci il signor Gazza. Salutandolo ci dirigemmo alla Sala Grande per la cena.
Il cielo stellato, le candele fluttuanti, gli stendardi delle case e la tavolata dei professori. Tutto esattamente uguale.
Sorrisi senza neanche rendermene conto, mentre prendevo posto alla tavola Gryffindor.
Lou si sedette accanto a me e poco dopo sentii due mani coprirmi gli occhi. –Indovina chi è!-, esclamò una voce acuta,
molto famigliare. –Nina, è impossibile non riconoscerti!-, risposi ridendo ed abbracciandola. Nina Jackson, quarto anno,
Grifondoro purosangue. Era una delle persone più buone del mondo, una ragazza dolcissima e bellissima,
con sempre il sorriso in volto. Trascorse la cerimonia di iniziazione, ovvero lo smistamento nelle case,
con le solite raccomandazioni della McGranitt e del preside Cowell. Proprio prima di iniziare la cena, quest’ultimo si alzò, esclamando solenne
–Bentornati ragazzi. Quest’anno sarà un altro anno scolastico pieno di sorprese ed esami, a partire dai G.U.F.O.
A questo proposito colgo l’occasione per ringraziare e salutare i Prefetti delle case. Il signor Justin Bieber, Prefetto Tassorosso!-.
Partirono applausi e il mio amico si alzò, sorridendo e chinando la testa. –Vai Jus!!-, urlò Liam, dall’altro lato della sala.
–Il signor Johnny Pacar, Prefetto Corvonero!-, continuò il preside. Johnny si alzò in piedi, ringraziando e sorridendo.
Era un bel ragazzo, alto, capelli castani, occhi azzurri, al settimo anno, un purosangue. Ma non era il mio tipo.
Sapevo però che moriva dietro Nina. –La signorina Caroline Flack, Prefetto Serpeverde!-.
Degli urli animaleschi partirono dalla tavolata Serpeverde, mentre Caroline si alzava.
Ripetente di un paio d’anni ad Hogwarts, lo aveva fatto apposta per diventare Prefetto, era tra le persone più subdole e false del mondo.
Era risaputa della sua relazione con Harry e nessuno diceva niente a proposito.
–Ed infine…accogliamo il nostro nuovo Prefetto. Il signor Louis Tomlinson, Prefetto Grifondoro!-, esclamò infine il preside.
Iniziai a battere forte le mani, mentre Lou accanto a me si alzava in piedi, un timido sorriso ad incurvargli le labbra,
e chinava appena il capo in tutte le direzioni. –Vai a casa, imbranato!-. Mi voltai con sguardo omicida verso il tavolo Serpeverde,
da dove Harry aveva urlato la frase ed ora rideva senza contegno. Ora lo avrei ammazzato!
–Ripeti se ne hai il coraggio!-, ringhiai nella sua direzione. Lui mi sorrise strafottente.
–Lo sai benissimo anche tu che è vero!-, mi rimbeccò. –Oh questo è troppo!-, dissi alzandomi in piedi e facendo per andare verso di lui,
ma Louis mi fermò per un polso, trascinandomi con lui nuovamente a sedere. –Non ne vale la pena, tranquilla.
Ci sono abituato…-, farfugliò al mio orecchio per calmarmi. Non gli risposi, ma tornai a guardare il preside,
che parlava con Severus Piton, capo della casa Serpeverde. –Devi tenere a bada i tuoi studenti…-, sentii Cowell mormorargli.
Lui annuì piano, come era solito fare, ma ero sicura non avrebbe fatto niente. Styles era il suo pupillo.
Non gli avrebbe fatto e forse detto niente. Magari gli avrebbe anche fatto i complimenti!
Cenammo ed una volta finito seguimmo Louis verso la Sala Comune dei Grifondoro.
Dopo aver detto la parola d’ordine entrammo e mi diressi ai dormitori, buttandomi subito sul letto,
chiudendo gli occhi e addormentandomi in poco tempo.




#angolo Kikka
E rieccomi qua!
So che dovrei andare avanti con ‘If We Could Only Turn Back Time…’, ma ultimamente l’ispirazione è un po’ floscia.
Così, presa dal caldo e dalla noia, mi sono messa a vedere tutti i film di Harry Potter e ne è uscita sta schifezza.
Spero in qualche recensione, perché non sono molto sicura di cosa sia uscito.
Una mia amica mi ha consigliato di pubblicarla e io ci ho provato.
E’ la prima storia ambientata in Harry Potter, perdonatemi per gli errori che saranno sicuramente presenti,
ma non sono pratica come della saga di Twilight!
So che Piton è morto, ma volevo metterlo perché mi è sempre piaciuto un botto :)
I professori saranno tutti uguali tranne Silente come avrete capito.
Spero in una qualche recensione, anche critica, così vedrò se continuare :)
Un bacio!
Kikka

  
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