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Autore: Bluemask    17/08/2012    3 recensioni
Ventiquattro anni. Una figlia di sei da crescere. Il padre della bambina morto in mare. Domande che sono rimaste in sospeso per troppo tempo.
Ma, fra tutte, una sembra la più pungente:
Chi è il vero padre di Elisa?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Anna?-
Scossi la testa, tirandomi le lenzuola fin sulla fronte.
- Anna, ehi, svegliati.-
Socchiusi gli occhi. Davanti a me c’era lui. Era impossibile.
- Louis... cosa...?-
- Amore, come stai?- si sedette vicino a me, sul letto.
- Che ci fai qui?-
Sorrise, tirandomi indietro un ciuffo castano.
Era bellissimo, molto di più di come me lo ricordavo.
E poi sembrava così... felice?
- Sono venuto a trovarti.-
Lo disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Ma tu... tu, insomma, tu sei...-
Mi prese la mani, stringendole nelle sue.
- Morto. Già... mi dispiace averti lasciato sola.- sospirò.
- Ho bisogno di te, Lou. –
- Presto ci rivedremo.-
Si sporse verso di me, baciandomi. Allungai un braccio, per passare le dita nei suoi capelli.
Ma in quel momento la sua immagine si ruppe, in mille pezzi.
- Anna?-
- Amore?-
- Amore... sì, non è male come soprannome.-
Aprii gli occhi di scatto, sedendomi sul letto.
- Niall!-
- Anna!-
Sorrideva, era in pantaloncini.
- Io... scusa, non intendevo... cioè, non mi riferivo a te... era... un sogno...- balbettai.
- E’ tutto okay, vieni giù a mangiare?-
Mi accorsi in quel momento che era a petto nudo, arrossii.
Beh, probabilmente assunsi tutte le immaginabili sfumature del rosso.
Ti prego, mettiti una maglietta.
- Sei... sei senza...- gli indicai il torace, distogliendo lo sguardo.
- Scusami, non credevo che ti desse fastidio.-
- E’ che... mi hai sorpresa, tutto qui. Vado in bagno, aspettami giù.-
Me la diedi a gambe, letteralmente, rifugiandomi in quella stanza.
Sentii lo sguardo perplesso di Niall anche dopo avermi chiuso la porta alle spalle.
Che razza di figura.
Mi guardai allo specchio, tirandomi uno schiaffo.
Come faccio ad essere così idiota?
Dopo un po’ scesi le scale, trovando Elisa che guardava i cartoni animati.
Dei rumori sospetti arrivavano dalla cucina.
Niall si era messo una canottiera.
Grazie a Dio.
Ovviamente è sexy lo stesso, ma almeno...
No, non l’ho pensato realmente, non è possibile.
Stava armeggiando con il forno.
- Che prepari?- sorrisi, ignorando il mio comportamento di poco prima.
Lui alzò la testa, ricambiò il sorriso.
- Stavo cercando di scaldare dei cornetti.-
- E’ così complicato?-
- Per me sì, vuoi provare?- si fece da parte con un’espressione distrutta.
Aprii lo sportellino dell’elettrodomestico, guardando le brioche.
- Ehm, credo che ormai siano carbonizzate.-
- Mi sta dicendo che non c’è più nulla da fare, dottore?-
Assunsi un’aria teatralmente tragica.
- Temo di sì, mi dispiace infinitamente.-
Si coprì gli occhi con le mani, facendo finta di singhiozzare.
- Oh, non faccia così...- mi avvicinai.
- Ho bisogno di una abbraccio, è disponibile?-
Senza lasciarmi tempo per rispondere mi attirò a sé, abbracciandomi.
Mi mancò il fiato per alcuni secondi, poi mi rilassai.
- Mamma?-
La voce di Elisa ci fece sobbalzare.
- Tesoro, ehi, cosa c’è?- mi allontanai dal biondo, chinandomi verso mia figlia.
- Mi porti in barca?-
- I-in barca?- inghiottii un fiotto di saliva.
- Sì, facciamo un giro al largo?- sorrideva raggiante.
- Perché vuoi fare questo giro?- Niall si era abbassato accanto a lei, nascondendo la curiosità in un sorriso forzato.
Alzò le spalle. –Ho sognato che il mare mi parlava.-
- Il mare? Il mare ti parlava?- sbarrai gli occhi.
- Sì, con una voce molto dolce e calma. Mi diceva di andare da lui.-
- Che sogno strano...- sussurrai.
- Se vuoi la porto io. – propose Niall.
- Non credo sia una buona idea. – ribattei.
Elisa mise il broncio, lui le disse di tornare in salotto e che mi avrebbe convinta a portarla in mare.
Chiusi la porta della cucina.
- Sono passati sei anni dalla sua morte, non puoi fuggire dai ricordi.- disse Niall, con voce ferma.
- Lo so, infatti preferisco ignorarli.-
- Non serve a niente, lo vuoi capire?-
- Invece serve a soffrire di meno! Io lo amavo, lo capisci questo? Non posso dimenticare.-
- Non ti sto chiedendo questo, ti chiedo solo di passare del tempo con Elisa su una barca.-
- Non capisci...- mormorai, chiudendo gli occhi.
- Allora spiegami.-
- Non posso salire su una barca.-
- Perché no?-
- Perché ricorderei ogni cosa! Ogni suo dettaglio, ogni suo respiro, ogni sua parola! Perché rivedrei il suo sorriso, sentirei il suo abbraccio, rivorrei i suoi baci! E’ già difficile non pensare a lui qui, se vado in mare... io...- singhiozzai, non ne potei fare a meno.
Lui mi guardò. Per un attimo scorsi un bagliore scuro nei suoi occhi che non riuscii a decifrare, poi mi strinse lievemente le braccia.
Abbassai la testa.
- Guardami.- mormorò.
- Guardami, per favore.- ripeté.
- Louis per me era importante.-
- Devi andare avanti a vivere.-
- Credi che non lo stia già facendo?-
- Andiamo tutti e tre in barca, oggi pomeriggio.-
- Non chiedermi questo, ti prego.-
- Fallo per Elisa.-
- Non so se ne sarò capace.-
Mi alzò il viso con un dito, guardandomi negli occhi.
- Fallo per me. –
Rimasi pietrificata da quello sguardo azzurro.
- Perché vuoi questo?- sibilai
- Voglio solo che tu superi questa... situazione.-
- E facendo uno stupido giro in mare dovrei “superare la situazione”?-
Annuì.
Evitai il suo sguardo, di nuovo, concentrandomi sulle mensole in legno.
- Ti prego. Lo dico per te, Anna, credimi. -
Non risposi.
- Fallo per me, okay?-
Mi voltai di scatto verso di lui, guardandolo negli occhi.
- Faremo questo giro, se ci tieni tanto. Però lo faccio solo per mia figlia.-
Sentii una fitta alla testa.
Caddi a terra, premendomi le tempie con le mani.
- Sono venuto a trovarti.-
- Anna??-
- Amore,come stai?-
- Che hai?! Anna!-
- Presto ci rivedremo.-
Incominciai a piangere, con l’immagine del volto di Louis stampata nella testa.
- Presto ci rivedremo.-

- Anna, o mio Dio, rispondi... Anna!-
Lentamente ripresi conoscenza, Niall era inginocchiato davanti a me.
Mi stava scuotendo debolmente per le braccia, con gli occhi blu spalancati.
Sembrava molto preoccupato, per qualcosa che non capivo.
Perché ero seduta per terra? Che era successo?
Mi voltai, infastidita dalle sue urla.
Strizzando gli occhi, cercai di mettere bene a fuoco le immagini.
- Che è successo?- domandai con un filo di voce.
Niall si buttò di slancio verso di me, avvolgendomi in un abbraccio.
Mi accarezzò i capelli, respirando profondamente.
- Stai bene? Mi hai fatto preoccupare, Dio santo, tutto okay?-
- Sì, credo di sì. Cosa mi è successo?-
Non capivo tutto quell’... affetto, però ne ero piacevolmente sorpresa, in un certo senso.
Elisa corse in cucina, probabilmente lo aveva sentito urlare.
Ci squadrò confusa. Immagino che non ci abbia mai visti abbracciati sul pavimento.
Mi alzai, barcollante. Niall mi prese per i fianchi, fui costretta per qualche secondo a guardarlo negli occhi.
Oh. Mio. Dio.
Mi perdevo sempre in quell’azzurro cielo, incredibile.
- Mamma? Zio?-
- Elisa, è tutto a posto, tranquilla. La mamma ha avuto... un giramento di testa, sì, ma sta bene.- lasciò la presa sui miei fianchi.
Mi abbassai verso Elisa, baciandole la fronte.
- Questo pomeriggio andiamo tutti in barca, va bene?- sorrisi.
- Grazie!- saltellò fino in soggiorno, entusiasta.
Sospirai.
- Dovrei chiedertelo io cosa è successo.- riprese Niall, ancora preoccupato.
Mi asciugai gli occhi, erano leggermente bagnati dalle lacrime.
E improvvisamente ricordai. Il male alla testa, la voce di Louis.
Raccontai il sogno a Niall e il fatto di averlo sentito.
Lui scosse più volte la testa, sorpreso, camminando nervosamente avanti e indietro.
- Mi preoccupa molto tutto questo.- disse infine.
Ma davvero?
- Preoccupa anche me, credimi.-
- Forse non dovremmo andare in mare. –
- Elisa ci tiene così tanto. Deve essere solo la stanchezza, ora sto bene, non accadrà più. È tutto okay.-
- Hai sentito la voce di Louis nella tua testa, Anna, non è tutto okay.-
- Può... può capitare a chiunque.- mi morsi il labbro inferiore.
Si appoggiò a una sedia, con la faccia tesa.
Sospirò, mi guardò, si voltò verso la porta e poi mi guardò di nuovo.
Venne verso di me, mi prese le mani.
- Appena succede qualcosa di simile avvisami, va bene? -
- Detto così sembra qualcosa di grave.-
Esitò. – Forse lo è. –
- Credi che sia pazza?-
- Oh, no, questo no. –
- E allora a cosa pensi?-
- Non lo so. Non so davvero a cosa pensare.-
Abbassò lo sguardo.
Mi sentii sola senza i suoi occhi blu che mi scrutavano.
Facemmo come avevamo programmato, andammo nel capannone sotto casa, vicino alla riva.
Era da molto tempo che non entravo lì dentro, per Elisa era la prima volta.
Indicava estasiata tutte le cose che vedeva, Niall rispondeva paziente ad ogni sua domanda.
Quando arrivammo di fronte alla barca mi mancò il fiato.
L’avevamo ridipinta, io e Louis, un giorno d’estate. Ci avevamo disegnato sopra il mare, lui aveva scritto il mio nome sulla fiancata destra. Con un rosso acceso.
- Ecco ‘la Anna’.- mormorai.
- E’ bellissima!- esclamò Elisa.
Niall annuì, nervoso.
Mi aiutò a portarla fuori, sotto lo sguardo attento della bambina.
- Finalmente rientrerai nel mare. – sussurrai all’imbarcazione, o forse a me stessa.
La spingemmo sull’acqua.
Dopo alcuni minuti eravamo abbastanza lontani dalla costa, Elisa osservava il mare con un sorriso raggiante.
- Sai, a tuo padre piaceva molto venire in barca. Con la mamma.- raccontò Niall.
- E molte volte venivano anche dei nostri amici, come lo Zio. – sorrisi.
- E non sei più venuta, dopo la morte di papà?- si girò verso di me.
- Ogni volta che guardo il mare mi viene in mente lui, e i ricordi molte volte fanno soffrire.-
- Mamma... mi parli di lui?-
Niall sorrise, fu un sorriso strano. Sembrava triste, sconfitto... geloso?
Cacciai in fretta quell’idea.
Si allontanò di pochi passi da noi, osservando l’orizzonte in lontananza.
- Tuo padre era... unico. Coraggioso, divertente, con una voglia pazza di girare il mondo e di cantare. Adorava anche andare per mare, ovviamente. Gli sarebbe piaciuto diventare padre, gli sarebbe piaciuto davvero tanto.-
Sentii le lacrime sfiorarmi gli occhi, cercai di mandarle via.
- Non mi hai mai detto come è morto...- sussurrò.
- E’ scivolato da questa barca, quasi sette anni fa, cadendo in mare. –
- Sette anni? Non ti sei innamorata di nessun altro dopo di lui?-
Osservai Niall, si era seduto vicino al bordo.
Osservai i suoi capelli biondi accarezzati dal vento, la maglietta bianca che si gonfiava.
- No, di nessun altro.- mentii.
Elisa restò per alcuni minuti in silenzio.
Si sentiva solo il ritmico rumore del mare, come se fosse una canzone.
- Stanotte ho sognato papà. – mormorò alla fine.
- Lo so, il tuo incubo. Ma che è successo, ti preciso?-
- Il mare, te l’ho detto.-
- Detto cosa?-
- Il mare, mamma.- si voltò verso di me, guardandomi con i suoi grandi occhi blu. – Mi ha parlato, mi ha detto di andare da lui. Poi è apparso un ragazzo. Alto, con gli occhi verdi. Nuotava nel mare, sorrideva, veniva verso di me. Io ero su una barca. Lui ha detto di essere mio padre, ha detto di chiamarsi Louis.-
Niall si era girato, sorpreso.
Io avevo la stessa sua espressione attonita.
- E perché ti sei spaventata così tanto?- domandai.
- Non lo so, avevo paura di lui, non mi sentivo bene. Era come se...-
- Come se non fosse tuo padre?- l’anticipò Niall.
Lei annuì, lui si voltò verso di me.
Non gli avevo mai confessato chi fosse il vero padre di Elisa, lui sapeva solo che non fosse Louis.
E quello sguardo sembrava chiedermi proprio quello: chi è suo padre?
Scossi la testa, distogliendo lo sguardo.
Lo dovresti capire, no?
Sospirai, concentrandomi sul sogno.
Lo abbiamo sognato entrambe, che cosa... strana.
- Non poi così strana.-
Chiusi gli occhi. Mi girava terribilmente la testa.
- Louis?-
- Ciao, tesoro.-
- Perché sento la tua voce? Che sta succedendo?-
- Anche io ho delle domande per te,sai? Perché non sono il padre di Elisa? Perché hai amato un altro uomo? Perché stai mentendo a una bambina?-
- Non l’ho fatto apposta a innamorarmi.-
- E rimane incinta? Quello l’hai fatto apposta?-
- Cosa credi, che abbia programmato tutto?-
- Anna?-
Aprii gli occhi.
Niall era seduto accanto a me, aveva un’espressione preoccupata.
- E’ successo di nuovo?- sussurrò.
Elisa era troppo lontana per sentirci.
- Sto impazzendo...-
- No, stai tranquilla. Ci sono io con te, okay?-
- E’ Niall?-
- Vattene via.-
- Aiutami.- supplicai.
- Dimmi che devo fare.-
- Devi starmi accanto. Ti prego.-
- Ci sarò sempre per te. –
Mi abbracciò.
- Mi hai tradito con lui, non ci posso credere.-
- Per favore, vattene Louis.-
Piansi silenziosamente, Niall se ne accorse.
- Cosa succede?-
- Mi sta parlando.-
- E che dice?-
Dice che sei il padre di Elisa.
- E ho ragione.-
- Mi vuoi dire perché mi parli?!-
- Sarebbe troppo comodo.-
- Anna? Che sta dicendo?-
Sembrava credermi, nessun altro l’avrebbe fatto.
Lui non mi ha mai mentito, lui mi ha sempre aiutato in tutto.
E io mi ero innamorata di lui, come un’idiota.
Alzai lo sguardo verso i suoi occhi.
- Dice che tu sei il padre di mia figlia.-
 
 

 
 
 
 
 
AngoloMe: Massalve a tutti :3
Grazie per chi ha letto il primo capitolo e, soprattutto, per Bee e Lisa che hanno recensito.
Spero che anche questa parte vi piaccia ;)
Anna è molto confusa ultimamente, come ve ne siete accorti, sui suoi sentimenti. Cosa prova davvero per Niall? Ha dimenticato Louis o lo ama ancora?
E dirà la verità al biondo oppure se la terrà per sè?
Restate con noi e lo scoprirete! (?)

 
  
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