DEVO SCUSARMI, QUESTO CAPITOLO NON E' BELLISSIMO MA CONTINUATE A SEGUIRE LA STORIA, NON VI DELUDERO', E' SOLO UN CAPITOLO DI PASSAGGIO.
PERDONATEMI, CON UMILTA' LA VOSTRA SCRITTRICE.
Disse che era mia nonna, e che aveva abbandonato mia madre accanto ad un cassonetto della spazzatura, per mancanza di soldi.. e pazienza.
Raccontava e piangeva, piangevo anch'io.
La scorgeva bellissima dalla finestra dondolarsi sull'altalena di quell'enorme giardino vicino casa sua, la vedeva crescere bene, come lei non sarebbe mai riuscita a fare.
Poi da quando si sposò con mio padre non la vidde più e in questi miei mesi di coma la riconobbe solo da quegl' occhi azzurri e dal quel sorrisino ancora tenerissimo.
Tutte quelle informazioni nella mia testa erano confuse: - devi dirglielo. -
Ecco mia madre che spalancò la porta, con un sorrisone, e con la Nutella in mano, mi vide gli occhi lucidi , poggiandola sul letto libero di quella stanza, corse subito da me.
-
che hai? - chiese.
-
La signora qui deve dirti qualcosa – ribattei.
Le raccontò tutto. Seguì il silenzio, e il ticchettio proveniente dal monitor frequenziale mise a tacere per sempre.
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