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Autore: laisaxrem    18/08/2012    1 recensioni
Come avrete sicuramente dedotto dal titolo, parlerò della vita dei personaggi post guerra.
Alcune ff saranno tristi, altre allegre, altre demenziali, altre ancora vi faranno versare lacrime amare (mamma mia come sono poetica XP).
I miei personaggi preferiti della nuova generazione sono Ted Lupin, Albus Potter e Lily Potter, per cui non stupitevi se troverete molte ff che li riguardano.
Ho inventato anche molti personaggi che presenterò mano a mano che la storia lo richiederà. Molti nomi vi saranno familiari (ho dato prole a molti dei co-protagonisti come Dean Thomas, Seamus Finnigan ecc); altri saranno completamente estranei alla storia originale.
Enjoy!
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Hannah/Neville, Harry/Ginny, Luna/Rolf, Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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FAVOLE

 

2 gennaio 2010

 
<< Bene bambini, tutti a nanna >> disse la donna con i capelli rossi, alzandosi dal divano sul quale era coricata insieme al marito ed ai tre figli, mentre un altro ragazzino era mollemente adagiato sulla poltrona.
Le proteste non tardarono ad arrivare.
<< Ma mamma! Sono solo le nove! >> si lamentò il maggiore, un bel bimbo di cinque anni, i corti capelli castano rossicci tutti spettinati.
<< Ancora dieci minuti! Ti prego! >> implorò il secondogenito, quasi quattro anni, i capelli neri e gli occhi verdi, praticamente una miniatura del padre.
<< No! A letto. Subito e senza protestare >>.
<< Papi! Ti plego! Pottiamo venile un momento nel lettone con te e la mami? >> chiese la piccolina della famiglia, di poco più di due anni, capelli rosso scuro, vivaci occhi castani identici a quelli della madre.
E a quello sguardo l’uomo non poté resistere: non riusciva mai a dire di no alla sua bambina. Guardò per un secondo la moglie, gli occhi da cucciolo bastonato.
<< D’accordo, ma solo dieci minuti e solo dopo che vi siete lavati i denti >> cedette la donna.
<< Sì! >> esclamarono i bambini per poi correre a dare un bacio alla madre prima di precipitarsi al piano superiore, seguiti a breve distanza dal ragazzino dodicenne. Cinque minuti dopo i quattro ragazzi si trovavano nel lettone, la bambina in braccio al padre, il maggiore allungato tra i genitori, il mezzano con la testa sul grembo della madre ed il ragazzino in fondo al letto.
<< Papi papi, ci racconti una favola? >>
<< Ma certo, piccolo. Quale volete? >>
<< Quella del re imprigionato! >>
<< Quella del cavaliere coraggioso! >>
<< Quella del plincipe e della plincipessa! >>
Le richieste erano state fatte contemporaneamente ed ora i tre bambini si guardavano in cagnesco mentre il ragazzino e la madre ridevano sotto ai baffi.
<< Tocca a me scegliere! >> protestò il bambino con gli occhi verdi.
<< Ma io sono il fratello maggiore, quindi ho la priorità >> ribatté l’altro maschio.
<< Non vale! L’altla volta hai scelto tu! Tocca a me! >>
<< Ehi, non litigate >> cercò di rabbonirli il padre, senza troppo successo.
Alla fine toccò alla donna intervenire per quietare gli animi.
<< Credo che, se glielo chiederete gentilmente, a papà non dispiacerà raccontarvele tutte e tre, giusto? >>
L’uomo si grattò la fronte, proprio in corrispondenza di una vecchia cicatrice a forma di saetta.
<< Temo che mi serviranno più di dieci minuti, amore >>.
<< Bé, vuol dire che rimarremo qui tutto il tempo che ti serve per raccontare le tre storie. Forza, comincia >>.
Il giovane uomo guardò la moglie ed i figli accomodarsi meglio sul letto, le stesse posizioni che avevano prima dell’insorgere della disputa. Sorrise, tirò un respiro ed iniziò a raccontare.
<< C’era una volta un principe che non aveva un bel carattere. Era spocchioso ed arrogante ma solo quando si trovava vicino alla principessa. Questo perché era profondamente innamorato di lei e sperava che la principessa ricambiasse i suoi sentimenti. Ma lei non sembrava essere interessata al principe. Un giorno, allora, questi decise che era meglio essere sé stesso e così conquistò il cuore della sua amata. I due si sposarono ed ebbero un bel bambino. Ma un giorno un re nero capì di essere geloso del loro amore e decise di uccidere il piccolo. Ma il principe e la principessa lo difesero con la vita ed alla fine, grazie alla forza dell’amore, il bambino riuscì a sconfiggere il re nero e la pace tornò nel regno >>.
L’uomo smise di parlare e per qualche secondo il silenzio regnò nella camera. Poi la bambina si lanciò ed abbracciò il padre.
<< Glazie papi. Quetta è ploplio la mia stolia plefelita >>.
Il padre sorrise e guardò la moglie che aveva i suoi stessi occhi velati di tristezza. Trasse un nuovo respiro e si preparò a raccontare la seconda fiaba.
<< C’era una volta, in un regno molto lontano da qui, un re che era stato imprigionato da un suo nemico per una colpa che non aveva commesso. Ma il re sapeva di non poter rimanere rinchiuso in quella prigione per sempre. Sì, perché il suo figlioccio era stato portato nel regno del suo nemico che attentava alla sua vita. Così il re, dopo molto tempo, riuscì ad evadere ed arrivare nel regno dove viveva il piccolo principe. Ma il ragazzino non sapeva chi egli fosse e, anzi, credeva che fosse un nemico. Così il principe prese la spada e cercò di uccidere il re. Ma questi riuscì a fermarlo appena in tempo ed a rivelargli tutta la verità. In quel momento, però, arrivò il nemico del re che lo catturò e lo imprigionò in una alta torre che non aveva porte ma solo una finestra a metri e metri da terra. Il giovane principe era disperato. Ma, grazie alla sua amica fata, riuscì a montare su un Ippogrifo e a liberare il re che scappò via nel cielo stellato >>.
Al termine della favola era ancora il silenzio a dominare. E questa volta fu il turno del bambino coi capelli neri di ringraziare il padre.
<< Bene, ora l’ultima. C’era una volta un cavaliere coraggioso che viveva da solo. Continuava a viaggiare da un regno ad un altro senza mai fermarsi a lungo. Faceva così per non soffrire, per non perdere ancora delle persone care. Ma un giorno si ritrovò in un castello in cui viveva un principe. Questo ragazzo era il figlio di una regina sua amica che il cavaliere aveva servito molti anni prima e che ora, purtroppo, era morta. Ora, il giovane principe era in grave pericolo perché un re malvagio voleva ucciderlo. E ci sarebbe riuscito se non fosse stato per il cavaliere che decise di proteggere il figlio della sua vecchia amica. E fu così che grazie alla protezione del cavaliere, il giovane principe riuscì a sconfiggere per sempre il re malvagio >>.
<< Bene e adesso tutti a letto >> disse la donna con i capelli rossi alzandosi e prendendo in braccio la piccola che era ormai addormentata. Lo stesso fece il padre che prese in braccio il mezzano e per mano il più grande.
Dopo aver messo a letto i tre bambini la donna andò a letto mentre l’uomo scese al piano di sotto con l’idea di farsi un tea caldo. Stava già scaldando l’acqua quando si rese conto di non essere solo.
<< Che ci fai qui? Se lo sapesse tua nonna mi farebbe lo scalpo >>.
<< Sei sempre stato bravo con le fiabe >> disse il ragazzino ignorando la battuta.
<< Lo pensi davvero? >>
<< Sì. Mi hanno sempre affascinato le tue storie. Forse perché sapevo che erano accadute realmente >>.
<< Teddy, c’è qualcosa di cui vuoi parlarmi? >> chiese l’uomo avvicinandosi al figlioccio e posandogli una mano sulla spalla.
Il ragazzino scosse la testa poi alzò lo sguardo ed incrociò quello del padrino.
<< Sai, presto verrà il giorno in cui dovrai raccontare a James, Al e Lily la verità su quelle storie, proprio come hai fatto con me >>.
<< E questo ti turba? >>
<< No, ma mi dispiacerà non sentire più le tue favole, rendevano tutto molto meno doloroso >>.
<< Oh, Teddy... >>
I due rimasero in silenzio per qualche secondo, ognuno immerso nei propri pensieri e nei propri ricordi.
<< Harry? Posso chiederti un favore? >> disse ad un certo punto il ragazzino.
<< Tutto quello che vuoi >> rispose l’uomo con un sorriso.
<< Lo so che sono grande, che vado già ad Hogwarts eccetera. Ma... potresti raccontarmi per l’ultima volta una favola come facevi quando ero bambino? >>
L’uomo lo guardò per qualche secondo, gli occhi lucidi: il suo Teddy era cresciuto così in fretta, e più passava il tempo più gli ricordava suo padre.
<< Vieni qui... >> gli disse sedendosi su una poltrona ed aspettando che lui si accomodasse sul bracciolo. << Quale vuoi? >> chiese pur sapendo già la risposta.
<< Quella di Lunastorta >> rispose sicuro il ragazzino, un sorriso triste sul volto.
Harry trasse un respiro profondo come era solito fare prima di iniziare un racconto.
<< C’era una volta, in una foresta incantata, un giovane ragazzo dolce e gentile che, ad ogni luna piena, si trasformava in una bestia: un lupo mannaro. Il ragazzo era sempre molto triste perché non poteva avere amici. Un giorno giunsero in quel luogo tre ragazzi della sua stessa età che iniziarono ad avvicinarsi a lui. Il giovane tentò più volte di respingerli perché aveva paura che, una volta scoperto il suo segreto, i tre amici lo avrebbero abbandonato. Ma loro lo scoprirono e, invece che avere paura di lui, decisero che avrebbero trovato un modo per stargli vicino anche nei momenti di luna piena. E così fecero. I tre ragazzi impararono a trasformarsi in animali. E da quel momento, se si ascolta bene nelle notti di luna piena si può sentire Lunastorta che ulula mentre corre felice in compagnia del cervo Ramoso, del cane Felpato e del topo Codaliscia >>.
 
 
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Buongiorno (o buonasera, o buonanotte XD)!
Stavolta sono stata veloce, vero?
Vi sono piaciute le favole? Credo che sia abbastanza chiaro chi sono i soggetti delle prime tre. Se qualcuno ha dubbi chiedete tranquillamente.
Vi saluto.
Kiss.
Laisaxrem

  
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