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Autore: VittoriaBlueMoon    18/08/2012    5 recensioni
Ogni cento anni, le Gekies – “Prescelte” - devono sfidarsi fino alla morte per sigillare l’equilibrio di Aarde.
E’ questo il patto che i primi esseri del mondo, gli Spiriti Tribali, hanno stretto con gli Spiriti Einde.
Le Gekies sono pronte a scendere in campo anche oggi, esattamente cento anni dopo l’ultima volta.
Ma quest’anno, qualcosa è cambiato.
Vryheid e Skande sono sorelle.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Skande Nogholov.
Tra due mesi compirò quindici anni.
Sono la Gekies dell'Ombra, anche se non vorrei esserlo, ma a nessuno importa.
Sono la Gekies lo stesso, e devo battere la mia avversaria.
Devo ucciderla. Non vorrei farlo, ma non ho scelta. Se io dico di no, non la trovano un’altra Gekies.
E io, comunque, non posso dire di no.
Non so nemmeno il perché. Perché non ho scelta?
Nessuno me l’ha detto, questo.
Mi hanno detto “Skande, sei la Gekies dell’Ombra. Devi uccidere la tua nemica. Hai capito?”
Io probabilmente ho annuito.
Non mi hanno chiesto “Vuoi essere la Gekies dell’Ombra?”
No. Io devo esserlo. E basta. Non so se riuscirò a ucciderla. Mi hanno detto che la mia avversaria si chiama Vryheid, “libertà”.
Certo, libertà. Non so come abbiano avuto il coraggio di darle un nome del genere, gli Helder.
Sanno benissimo che anche se lei vincerà, non ci sarà nessuna libertà.
Non succederà niente. La popolazione dovrà aspettare altri cento anni, senza nessun cambiamento.
Anzi, forse una cosa cambierà. O io o Vryheid saremo morte.
Probabilmente morirò io. La mia avversaria è molto forte. Dicono che sappia maneggiare la spada come se fosse una parte di lei.
Io non sono così brava con le armi. Il mio vero punto di forza è la magia.
I Saggi hanno detto che una Gekies dotata quanto me non la vedevano da un millennio.
Posso creare qualunque cosa con pochissima difficoltà, e manipolare le forme di natura già esistenti per me è come respirare.
I Saggi pensano che vincerò io, anche se ho qualche dubbio in proposito.
Noi Okkulte abbiamo un vantaggio, grazie ai Saggi.
Non esistono persone così longeve nella comunità Helder. Il Primo Saggio si chiama Alobhar Kan.
E’ stato lui, mille ottocento anni fa, ad inventare la formula dell’immortalità.
Non è una vera e propria immortalità, ma i Saggi vivono molto, molto più a lungo di noi.
In un secolo invecchiano solo di un anno.
Alobhar Kan è anche il re degli Okkulte, e la regina, Lajila Kan, è l’unica femmina che fa parte dei Saggi.
Potrebbero essere loro i miei genitori, anche se nessuno me ne ha mai dato la conferma.
Odio la mia vita. Non ho certezze, non ho niente.
Non desidero vincere. Non potrei mai desiderarlo, sapendo che se io vinco, Vryheid morirà.
Non so cosa farò nell’arena. Forse non riuscirò a ucciderla, e allora morirò io. Forse l’istinto di sopravvivenza avrà la meglio.
E’ così brutto essere la Gekies...è come se sprecassi la prima parte della tua vita.
E forse non potrai vivere ancora, dopo il giorno dello scontro.
Perché è toccato a me? Non lo so.
Non so niente di niente, non ho sicurezze.
L’unica sicurezza è...beh, in fondo, non c’è.
Quale certezza ho?
Mi sento così triste, a pensare che la mia vita vale così poco.
Se esistesse un commerciante di vite, la mia verrebbe valutata meno di un bracciale di bronzo.
Non mi va bene che sia così, per niente. Ma è fuori discussione ribellarmi.
Non ho speranze e, anche se riuscissi a scappare, dove andrei?
A Est, dagli umani?
A Ovest, nelle terre sconosciute?
No, assolutamente. Vorrei che ci fosse un modo per non dover scendere nell’Arena...ma non penso che esista.
Forse potrei anche vincere.
Ma devo riuscire a resistere per tutta la durata del combattimento.
Le Gekies devono scendere nell’Arena il giorno in cui cade la metà esatta dell’anno del Geluk.
E non possono uscire finchè una di loro non muore.
I Saggi, durante una delle mie lezioni, mi hanno detto che cinquecento anni fa, due Gekies hanno combattuto per un mese senza mai potersi fermare.
La sola idea che possa capitare anche a me mi terrorizza. Un mese.
Probabilmente dopo un tempo così lungo io e Vryheid non moriremmo nella lotta, ma soccomberemmo alla fame e alla sete.
L’unica cosa, anzi, l’unica persona che posso definire positiva, nella mia insulsa vita, è Darren.
Ha due anni più di me, ed è il mio allenatore, oltre che migliore amico.
Vorrei che tra di noi ci fosse qualcosa di più, oltre l’amicizia.
L’ho sempre sognato. Ma non sopporterei l’idea di amarlo e sentirmi amata per poi morire.
Gli spezzerei il cuore.
Se sopravviverò, quel giorno, forse noi due potremo avere un futuro.
Ma per adesso, il mio futuro è come un pacco regalo.
Il giorno del mio compleanno dovrò aprirlo.
Spero che non ci sia una bomba.
  
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