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Autore: goldfish    03/03/2007    12 recensioni
Era passato qualche anno da quando lui le aveva spezzato il cuore, condannando ogni sua nuova relazione a finire inesorabilmente. Ma adesso, Hermione aveva deciso: era ufficialmente diventata uno schianto, e si salvi chi può. Peccato che il destino talvolta ami accanirsi contro le persone... E se si aggiungono scoperte scioccanti sul proprio migliore amico e l'ultima persona che avrebbe mai pensato di ritrovarsi come collega... niente è impossibile!
R/He post-Hogwarts, le mie preferite!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. IMPREVEDIBILI COLPI DI TESTA

Pansy Parkinson realizzò che forse sua madre non aveva tutti i torti.

‘Figlia mia, a questo mondo si sta bene solo con i propri simili. Una Serpeverde purosangue non dovrebbe mischiarsi a certa gente! Fossi in te comincerei a darmi da fare… e poi, anche se non c’è proprio l’amore pazienza, al limite dopo ti puoi fare un amante. Credi forse che io amassi tuo padre, quando l’ho sposato?! Ah ah ah.’

Ah ah ah.

La proverbiale saggezza della Signora Parkinson. Col passare del tempo, Pansy era arrivata alla conclusione che la maggior parte dei suoi monologhi lasciavano un po’ a desiderare, e anche se in apparenza sembrava ascoltarla, in realtà la sua mente era tutta concentrata su quella borsetta da urlo che aveva visto in una vetrina a Diagon Alley. Che cosa avevano fruttato anni di zerbinaggio nei confronti di Draco? Solo e null’altro che zerbinaggio. Tutto ciò era irritante.

Ma quella sera, le certezze della ragazza cominciarono a vacillare. Se non si fosse circondata (ahimé, di sua spontanea volontà) di tutti quei Grifondoro emotivamente instabili, probabilmente non si sarebbe mai trovata in una simile situazione, che poteva essere benissimo definita borderline, sotto certi aspetti.

La serata non era andata male. Nonostante avesse tutte le intenzioni di non considerare minimamente lo Sfregiato, alla fine aveva finito per incrociarlo. Lei l’aveva insultato, lui l’aveva zittita, lei gli aveva piazzato un calcio in uno stinco, lui l’aveva definita in un modo non troppo gentile… poi, una cosa tira l’altra, e le mani del ragazzo avevano cominciato a vagare sotto il suo vestito alla ricerca della biancheria ancora prima che arrivassero alla porta di casa. Una serata normalmente romantica, insomma.

"Potter, chi te lo dice che io abbia voglia di fermarmi da te?" gli aveva chiesto sulla porta. Lui in tutta risposta le aveva infilato quella manaccia sotto lo spacco della gonna.

"Non ti va?"

"Fammi entrare. Immediatamente."

Non appena richiusero la porta alle loro spalle, vi stramazzarono contro con foga. Ma una figura non vista, complice il buio, scattò sull’attenti scagliandogli contro uno Stupeficio che li mancò di un soffio. Le luci si accesero. Eccola, l’esperienza borderline.

"Ah, siete voi."

Detto questo Ronald Weasley, vestito solo di un paio di boxer scozzesi e calzettoni di spugna, si lasciò ricadere nell’angolo nel quale a occhio e croce stava bivaccando da un po’, avvolto in una nebbia sospetta.

"Ron! Cha fai?"

"Io niente. Lei piuttosto…" mugugnò. "Se lo starà sco… cazzo non riesco neanche a dirlo. La starà tocchignando dappertutto, il porco."

Harry provò a avvicinarsi. "Ehm… e perché sei in mutande?"

"Ho caldo."

Pansy si fece viva. "Ok, Weasley. Buona notte e sogni d’oro, io e il tuo amico andiam…"

Ma Harry stava sempre prestando attenzione all’altro, suscitando il disappunto della ragazza. "Scusa, ma siamo venuti qua per badare a un rottame sudato in mutande e calzini bianchi infilati a rovescio?" disse con una smorfia.

"Ma è il mio migliore amico!"

Maledetta indole Grifondoro vittima delle emozioni e degli affetti. Due Serpeverde avrebbero liquidato il tutto con una scrollata di spalle e un ‘ci penserò dopo, ora ho di meglio da fare’, ma Potter e Weasley… scocciata, si accasciò a peso morto su una poltrona e si mise a sfogliare una rivista che spuntava da sotto il cuscino.

"E’ vostro Vanity Witch?"

Non ricevendo risposta, si immerse passivamente nella lettura. Harry, intanto, cercava di far parlare Ron, che nel frattempo ammise di essersi un po’ lasciato andare.

"Ma dai, che vuoi che sia… è un’erbetta innocente! Roba naturale che mi ha dato Neville."

"Ah beh… se proviene dall’orticello ‘assolutamente legale’ di Neville, siamo a posto!"

Ebbene sì, col passare del tempo la passione morbosa e onestamente anche un po’ ingiustificata di Paciock per le piante e l’Erbologia aveva trovato un suo perché.

"E’ colpa di quella…" sibilò il rosso ad occhi stretti. Aveva la voce un po’ strascicata, ma sembrava ancora connettere. "Ci siamo baciati. Sai, non un bacetto di quelli innocenti da amici, un bacio vero, con lingua e tutto il resto. Le ho quasi toccato il culo. Ma poi non so… ha cominciato a parlare di quel cretino, che era il suo ragazzo e bla bla bla… e se ne è andata."

"E tu ti sei ridotto così."

"No! Cioè, non subito… li ho visti che confabulavano come due piccioni in amore. Disgustosi… e non ho potuto fare a meno di origliare." Quindi scattò in piedi, facendo sussultare l’amico. "SAI CHE LE HA DETTO?!"

"N-no…"

Ron si incupì e cercò di imitare la voce di Dave con un verso stridulo. "Allora vieni da me dopo, vero?! Sai, mi sei mancata in questo periodo… il porco! Le toccava pure una coscia! E lei che ridacchiava compiaciuta e gli rispondeva ammiccante che magari ci faceva un pensierino… già me li immagino, staranno facendo sesso. Nudi. La starà toccando dappertutto. Capisci?! Nudi!"

"Beh, è il suo ragazzo… e di solito…"

"SGUALDRINA ARRIVISTA!"

No, non era stato Ron a urlarlo. Questo gridolino raffinato tipico di ogni donna di classe proveniva dalla poltrona sulla quale era sprofondata Pansy. I due si voltarono straniti verso di lei, che arrossì vagamente.

"Ehi! Non parlare così della futura madre dei miei figli, capito?! Non devi nean…" le urlò Ron.

"Ron ha ragione! Hermione non…"

La ragazza li zittì. "Calmi… Hermione non c’entra. Per come la vedo io, fa più che bene a divertirsi, stasera. Almeno lei…" disse sarcastica rivolgendosi a Harry. "Mi riferivo a quell’oca di Lavanda Brown! Io perdo i miei anni migliori dietro a quella montagna di soldi senza concludere nulla, e adesso arriva questa fresca fresca e se lo sposa!"

Harry la guardò leggermente indispettito.

"Che vuoi? Mica sono gelosa, era solo una constatazione. Se non altro, quando non riuscirà più a tenere il collo dritto per il peso delle corna mi farò una risata… oh, ecco, finalmente il servizio sulla moda per il prossimo inverno!"

Dopo qualche momento di sconcerto, Harry si voltò verso Ron. "La madre dei tuoi figli?"

"Harry, io… IO LA AMO!" disse teatralmente prima di riaccasciarsi nel suo cantuccio. Finché delle urla concitate accompagnate da colpi contro la porta li distrassero.

--- --- ---

Hermione era sdraiata sul divano a casa di Dave. Assieme a lui, logico, mica poteva stare a sbavare dietro a quel bastardo traditore coi capelli rossi in eterno e rinunciare alla sua vita! Era giovane e con tutto il diritto di divertirsi. Suvvia, conosceva Ron dall’età di undici anni. Quante persone rimangono tutta la vita col compagno di scuola? Quello con cui prima si litiga, poi si scherza, poi si litiga ancora, poi si fa pratica di baci… col quale alla fine si finisce per fare pure tutte le altre cose, insomma.

Era anacronistico.

Dave, nel frattempo, le stava percorrendo la linea del collo con un susseguirsi di baci che affondavano avidamente sulla scollatura. Baci che lei ricambiava e accettava di buon grado.

Altro che Ron, tsè. Stasera Hermione si darà alla pazza gioia, ma non con lui! Spero tanto che mi abbia sentito mentre flirtavo con David. L’ho visto che mi spiava…

Dopo non molto, il suo vestito era scivolato via con un movimento fluido e lei aveva preso a sbottonargli la camicia, ribaltando le posizioni. Sfiorandogli il petto, pensò che Dave aveva un bel fisico asciutto.

Altro che Ron. Ok, anche Ron col tempo si era un po’ aggiustato. Ma lui è meglio. E poi non è questo il punto.

Sentiva le mani del ragazzo risalirle lungo le cosce e accarezzarle la schiena e i fianchi. Si chinò per baciarlo. Gli sfiorò le labbra, il collo, le spalle, il tutto slacciandogli la cintura dei pantaloni.

Che poi, secondo me in questi anni è ingrassato. Già me le immagino le maniglie dell’amore. Certo che però quelle piccole lentiggini sulle spalle mi piacevano un sacco…

Fu quando lo sentì avvicinarsi alla chiusura del reggiseno, che Hermione realizzò la cruda realtà.

…ma perché sto pensando a Ron anche mentre faccio sesso con un altro?!

Tutta quella faccenda non andava bene, affatto. Si rese conto che non era assolutamente ammissibile che non riuscisse neanche a starsene in pace a spupazzarsi per benino il suo ragazzo senza che quell’altro le occupasse i pensieri. Da quando lo aveva rivisto era diventato una specie di chiodo fisso, e la cosa non era affatto bella!

Si rialzò di scatto dal torace di Dave.

"Aspetta, credo sia impossibile, stasera!" esclamò.

Lui la guardò perplesso, poi sorrise e mormorò un debole ‘sì, certo… prima di ritornare a occuparsi del suo collo. Ma Hermione non demorse e afferrò la camicia del ragazzo per coprirsi.

"Dico sul serio."

Apparentemente scocciato, cercò lo stesso di mantenere il controllo. "E perché, di grazia?"

"E’ un po’ tardi per nascondermi dietro problemi femminili, vero?" chiese Hermione.

"Sì."

"Allora diciamo che secondo me stiamo correndo un po’ troppo. Ci vediamo da una settimana scarsa!"

Lui scoppiò a ridere.

"Divertente… ora vieni qua, ok?!" e la attirò a sé per un gomito, ma lei si liberò.

"David, sono seria!"

"Andiamo, Hermione! Ti devo ricordare che siamo stati assieme otto mesi? Non è come se noi non l’avessimo mai fatto prima…"

"E allora?" replicò indignata. "Adesso ci vediamo da poco. Voglio andarci piano!"

Andarono avanti a battibeccare su argomenti affini ancora un po’ finché lui non la assecondò, stremato, perché sapeva che non sarebbe mai arrivato a nulla. A volte Hermione era un po’ pesante, lo aveva sempre pensato.

--- --- ---

Inizialmente la ragazza era andata a casa sua. Si era infilata il suo pigiama di flanella e aveva preso ad aggredire babbanamente con ampie falciate di cucchiaio la sua fidata confezione formato famiglia di gelato al cioccolato. Poi avrebbe riletto per l’ennesima volta ‘Storia di Hogwarts’. Era una lettura rilassante.

Ma nel bel mezzo dell’arringa tenuta da Salazaar Slytherin a favore degli ambiziosi, capì tutto.

"Tra di voi c’è troppa tensione irrisolta, Hermione: sfogatela! Magari poi sarà più semplice convivere nello stesso edificio."

Pansy aveva ragione. L’unico modo per toglierselo dalla testa era sfogare la tensione repressa e quindi andare avanti con la propria vita! Si rivestì in fetta e furia e si smaterializzò.

Urla concitate accompagnate da colpi contro la porta.

"Fatemi entrare, devo parlare con Ron!"

Harry aprì la porta e vide la ragazza sfrecciare verso il centro della stanza, coi capelli più selvaggi che mai. Persino Pansy alzò interessata lo sguardo.

Dopo qualche momento durante il quale cercò di ricomporsi e darsi un contegno, Hermione si fece seria e calibrò un tono di voce il più solenne e credibile possibile.

"Vedo che sei già in mutande, Ronald. Ottimo. Così non perdiamo tempo con inutili preliminari."

La reazione istantanea dei due di troppo fu quella di eclissarsi tempo zero nella stanza di Harry. Poco importava se dopo si sdraiarono contro la porta cercando di captare più dettagli possibili e se il ragazzo imprecò per non avere a portata di mano delle orecchie estendibili: era il gesto, quello che contava!

"Hermione? Ti senti bene?" provò a dire Ron, osservandone lo sguardo minaccioso.

"Non posso venire ossessionata dalla tua brutta faccia ventiquattro ore su ventiquattro. Credo che se noi adesso facessimo sesso, mi toglierei questo dente e potremmo andare avanti come se nulla fosse."

Lui su due piedi fu seriamente tentato di spogliarsi del tutto assecondandone gli istinti, e difatti allungò una mano verso l'elastico dei boxer, ma alla fine decise che avrebbe dovuto investigare ancora un po’.

"Ehm… sicura di star bene?"

"Mai stata meglio" rispose incominciando a privarsi della maglia e restando con una canottiera di cotone azzurrina. "Forza, datti da fare… che ci fai lì impalato?!"

Ron era pietrificato. L’unica spiegazione possibile era che gli alieni (o il ‘GIEMA’ – Gruppo Indipendentista Ex Mangiamorte Anarchici) avessero rapito la ragazza e quindi l'avessero sostituita con un clone. Poi fece qualcosa di cui sapeva che si sarebbe pentito molto amaramente, a sangue freddo. Qualcosa che per un attimo lo fece dubitare di essere ancora un maschio eterosessuale.

"Hermione, non puoi venir qua e trattarmi come un brattino! Ok che la cosa sarebbe piacevole per entrambi ma… ti credi di parlare con una marionetta?! Sarò stato un cretino, ma non sono al servizio dei tuoi capricci!"

"Mi stai respingendo, Ron?" disse lei, minacciosa.

"…"

Stringendo occhi e labbra in una smorfia perfida, lei si rimise la maglia e uscì senza dire una parola. Ma forse, era andata meglio così. Doveva smetterla di comportarsi come una pazza isterica soggetta a frequenti colpi di testa ogni volta che lui era nelle vicinanze.

 

Ok, questo capitolo è di una cretineria allucinante e probabilmente fa schifo... ma mi sono divertita troppo a scriverlo, a partire da Neville e il suo orticello, passando per Ron in mutande, fino ai monologhi di Pansy! E poi adoro far fare cose irrazionali a Hermione, anche se credo che comincerà a tornare quelle di sempre, da adesso in poi... (anche perchè con il GIEMA ho toccato il fondo, temo).

Un saluto (spiccio, sono un po' di fretta!) a KarmyGranger (questo capitolo forse è un po' demenziale...ma spero ti abbia fatto sorridere! Come vedi Herm non è crollata ai suoi piedi. E se anche fosse stato si sarebbe trattato di una cosa 'particolare'!), robby (spero di aver continuato a metterti di buon umore, è un bel complimento per me!), hermron (d'altronde se non facessero stronzate non sarebbero loro... certo, a volte uno può usare un minimo il cervello, ma vabbè!), mem (grande, anche e me Harry e Pansy piacciono un sacco!), Nico (Draco e Lavanda... XD era la prima cosa idiota che mi è venuta in mente...a dir la verità a me Dracuzzo piace...-pure con herm, ahimè!-), Herm90 (semplice: i ragazzi spesso sono minorati mentali. PS: che belle le gite... se ripenso ai miei viaggi di 'distruzione' -piccolo lapsus freudiano- mi vengono i lucciconi nostalgici agli occhi!).

Ciaoooooo!!!

Bea

  
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