Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: GiulyHermi96    19/08/2012    13 recensioni
La storia tratterà degli ultimi anni a Hogwarts della vecchia generazione fino all'imminente e inevitabile morte di Lily e James.
Inutile negarlo... purtroppo dovrà succedere.
Ad ogni modo, spero sarà anche divertente, visto quanto buffi sono i Malandrini la maggior parte del tempo.
Dal ventinovesimo capitolo:
James piegò la testa: “Quando tornerò indietro? Perché, com'è quel posto? Non me lo ricordo...”
L'ombra sospirò: “Per questo sei venuto qui...per ricordare e compiere l'ultimo passo per tornare indietro...ti sei riposato abbastanza Jamie...” disse gentilmente.
“Ma io sto bene qui...non ci sono problemi, non c'è nulla che mi possa fare del male...” disse sconfortato.
“Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” disse l'ombra sorridendo gentilmente.

Dal quarantacinquesimo capitolo:
Prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” disse facendo ridere il ragazzo
So che l'avvertimento "incompiuta" non dovrebbe stare nelle storie ancora in aggiornamento ma, ora come ora, non la porterò avanti... mi scuso tantissimo con i lettori e con coloro che leggeranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'James & Lily are flawless'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Neve, patronus e anime gemelle.
Image and video hosting by TinyPic

 

 

Lily Evans sospirò spazientita battendo la penna senza più inchiostro sulla pergamena vicino al libro sul tavolo della biblioteca.

Cercò di leggere nuovamente la riga su cui stava da ormai 20 minuti, ma si ritrovò a sospirare nuovamente irritata.

Alzò gli occhi e incrociò quelli sorridenti e divertiti di James.

Sbuffò: “Potter, smettila immediatamente, mi devo concentrare...” sussurrò riabbassando lo sguardo sul libro.

Lui sorrise ancora di più: “Oh, dai Lily, avrai già fatto anche i compiti per martedì prossimo...”

Lei sbuffò: “Per lunedì, e comunque ripassare è sempre importante...” disse leggendo per la centesima volta la stessa riga.

Lui rimase in silenzio continuando a sorridere, lei sospirò nuovamente: “Potter, non mi far irritare, devo studiare, questo è quanto.” sibilò sul libro.

Sì, sembri anche molto concentrata...” disse il ragazzo sorridendo.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Sei un caposcuola Potter, devi dare il buon esempio, non si parla ad alta voce in biblioteca... comunque, come o quanto io sia concentrata non è un tuo problema.” disse piccata lei.

Lui sorrise: “Oh Lily cara, fiore del mio cuore, non era mia intenzione farti arrabbiare...” sussurrò lui furbamente.

Lei si alzò seccata e andò a cercare un libro.

Quelle moine non l'avrebbero ammorbidita... non all'esterno, almeno. Dentro di se Lily stava ridendo come una dodicenne davanti all'attore belloccio del momento.

Sorrise al pensiero e si fermò davanti ad uno scaffale senza farsi vedere dal ragazzo che lentamente le si avvicinò.

Lily prese il libro che le serviva e lo sfogliò davanti allo scaffale ignorando platealmente il Grifondoro di fianco a lei.

Oh Lilynuccia, non intendevo offendere la mia dolce e bellissima ragazza...” disse lui guardandola chiedendo perdono.

Lei si girò e lo guardò scettica: “Lilynuccia?” chiese con un sopracciglio alzato.

Bé, sai, 'Lily' era troppo normale...” disse lui alzando le spalle.

La ragazza stava per rispondere a tono, quando sentì delle risatine soffocate dietro lo scaffale, sospirò, girò dietro il mobile e vide quattro ragazzine del secondo o del terzo anno con un orecchio appoggiato ai tomi, come per ascoltare meglio.

Appena la videro, scattarono in piedi come soldati e sbiancarono.

La ragazza sospirò: “Sapere che origliare è maleducazione?” chiese gelida.

Quelle annuirono. “E sapete che se vi becco di nuovo vi tolgo 10 punti a testa?” chiese sorridendo glaciale.

Quelle annuirono spaventate.

Lei annuì: “Bene, perciò filate ora, se non dovete studiare, disturbate la quiete della biblioteca.” disse indicando la porta.
Queste sparirono in un batter d'occhio bisbigliando tra di loro.

Dovresti smetterla di spaventarle...” disse James sorridendo appoggiandosi allo scaffale e guardandola col suo sguardo affascinante.

Lei alzò gli occhi al cielo e lo guardò negli occhi: “Solo perché il tuo fan club ha deciso che ora che stiamo insieme devono sapere tutto anche su di me, per poi sorprendermi di notte e torturarmi perché ora sei occupato ed è tutta colpa mia, non vuol dire che possano disturbare la quiete della biblioteca.” disse lei ancora più seccata chiudendo il libro di scatto con una mano e cercando di sorpassarlo.

James alzò gli occhi al cielo, la prese per un braccio e l'attirò a se abbracciandola per la vita.

Non dirmi che sei gelosa di un fan club di tredicenni...” disse lui sorridendo.

Lei sbuffò arrossendo un pochino sulle guance: “Gelosa, io? Non dire sciocchezze! Credo solo che in biblioteca il silenzio sia d'obbligo e loro non lo stava rispettando.”

James scosse la testa stringendo la ragazza ancora di più a se: “Stavano solo ridendo.”

Lily sbuffò di nuovo: “Direi che 'sghignazzando' sia più appropriato. Lo sai che mi inseguono tutte le volte che possono? Nemmeno fossi diventata un drago sputa fuoco, Merlino!” sbottò lei.

James sorrise ma Lily lo fermò: “Fai una battuta dicendo che effettivamente assomiglio ad un drago e ti lancio una fattura Potter...” disse lei guardando il ragazzo di sottecchi.

Non me lo sognerei mai, giglio del mio cuore...” disse lui con sorriso malandrino.

Lei scosse la testa portandosi una mano davanti agli occhi esasperata.

Smettila con questi nomignoli, Potter, non attacca.” disse lei conscia del fatto di non essere assolutamente convincente.

James sorrise: “Non attacca?” chiese dolcemente.

Lily evitò lo sguardo del Grifondoro: “No, non attacca, Potter. Non sono mai stata nel tuo fan club, quindi i tuoi sguardi che conquistano, come li chiamano loro, non attaccano.” disse virgolettando l'aria.

I miei sguardi che conquistano, eh?” chiese lui ridendo.

Lily sospirò: “Non è colpa mia se parlano così ad alta voce che le sento fin da dove studio, no?” disse col broncio.

No, certo, non mi sognerei mai di insinuare che tu le ascolti di proposito...” disse lui ridendo.

Cosa? Come ti-” iniziò a urlare contrariata, ma fu brutalmente interrotta dalle labbra di James e dal suo sussurro che seguì immediatamente il bacio: “Oh, Evans, sei una caposcuola, devi dare il buon esempio, non si urla in biblioteca...” le disse usando le sue parole e tornandosi a sedere al tavolo cercando di non ridere.

Lily si sedette a sua volta e dopo avergli sussurrato che fosse un idiota per circa la settima volta in un'ora, cercò nuovamente di leggere la stessa riga sulla quale era sopra da ormai quaranta minuti.

James e Lily stavano insieme da due settimane ormai e la loro relazione era... strana... strana quanto vedere Sirius Black con una ragazza fissa per più di un mese, non so se mi spiego.

Li si poteva vedere due minuti prima ridere e abbracciarsi, il minuto dopo l'una dire all'altro che fosse un idiota patentato e il minuto dopo non vederli più, perché nascosti dietro ad un albero a baciarsi... appassionatamente aggiungerei.

La notizia che stessero insieme aveva fatto il giro di Hogwarts in poco tempo. Qualcuno aveva guadagnato molti soldi, altri ne aveva persi altrettanto... in particolare Frank contro Alice.

La ragazza aveva sempre saputo che i due sarebbero finiti insieme, perciò aveva scommesso con Frank che, invece, sosteneva non si sarebbero mai sopportati.

L'unica persona che, invece, non sembrava essersi accorta della relazione tra i due Grifondoro, era un Serpeverde decisamente taciturno che era sempre piegato sui libri di scuola.

Una sera, sul tardi, verso le undici, in sala comune, Severus era seduto su una poltrona nera davanti al fuoco verdognolo. Era nei meandri degli incantesimi avanzati di Difesa contro le arti oscure, quando sentì due Serpeverde del suo anno parlare tra di loro.

Pensavo che Potter fosse caduto in basso solo conoscendo degli sporchi mezzosangue e babbani di nascita, ma questa volta ha proprio toccato il fondo. Non solo i genitori sono Auror...” disse e sputò dalla finestra come a liberarsi da una brutta cosa: “Ma si è anche messo insieme con quell'altra nata babbana della sua casa... è proprio un traditore del suo sangue... dovevamo ammazzarlo quando l'avevamo sotto tiro, ma no... dovevamo portarlo a casa Malfoy per chiedergli informazioni...” sputò di nuovo e l'altro gli intimò di abbassare la voce. Il primo non controllò il volume con cui stesse parlando, infatti continuò: “è un bene che né lui né la sua nuova ragazza caposcuola babbana mezzosangue ci abbiano visto in faccia... Silente ci sta col fiato sul collo... prima usciamo da questa topaia meglio è, te lo dico io...” disse guardando con disprezzo la stanza: “Ci sono troppe persone filo babbane qui dentro... se i miei genitori lo sapessero sono sicuro che mi porterebbero da qualche altra parte...” disse avviandosi verso le scale per i dormitori.

Severus li seguì e si intromise: “Stavate parlando di Potter... chi è la sua nuova... ehm... fiamma, scusate?” chiese lentamente impassibile.

Il primo ragazzo, un armadio ambulante con i capelli biondo paglia e un ghigno in faccia disse: “Oh la conosci bene, è quella mezzosangue con cui giravi sempre fino a due anni fa Piton... hai fatto solo bene a liberartene amico.” disse ghignando e salendo le scale con l'altro.

Severus salì con loro, appoggiò i suoi libri sul letto e scese di nuovo, andandosene dalla sala comune conscio del coprifuoco scattato ormai da un po'.

Lily... con Potter! Con quel Potter! Come aveva potuto? Lo odiava, lo aveva odiato fino a qualche mese prima! Come aveva potuto? COME AVEVA POTUTO?

Severus si aggirava per i corridoi come un fantasma. Esteriormente poteva sembrare calmo, ma dentro di se urlava come un matto.

Trovò una classe in fondo e si sedette dietro un banco appoggiando i pugni sul piano davanti a se.

Troppo irrequieto, si prese la testa tra le mani.

Come era successo? QUANDO? Come aveva fatto a non accorgersene? Perché era successo? Lily, la sua Lily, che aveva sempre odiato Potter e il suo essere così pomposo e pieno di se! Perché? Perché? Lui era così... così... SBAGLIATO! Così sbagliato!

E chi sarebbe quello giusto? Chiese una vocina dentro di lui.

Involontariamente Severus si ritrovò a pensare che fosse lui la persona giusta per Lily.

La vocina ridacchiò Tu? Tu Severus Piton? Versato nelle arti oscure? Dalla parte di Voldemort? Tu dovresti essere giusto per lei? Chiese la voce divertita.

Severus pensò che l'avrebbe potuta proteggere. Se l'avesse chiesto al signore Oscuro, forse non l'avrebbe presa... infondo una nata babbana in più o in meno, non avrebbe pesato più di tanto.

La vocina rise di gusto Severus, sei così ingenuo... disse, ma prima che potesse aggiungere altro, la porta della classe si aprì di scatto e ne entrò una Lily sorridente che rideva per qualche cosa che qualcuno doveva aver appena detto.

Quando la ragazza vide Severus si fermò. Non entrò nessun altro dalla porta. I due caposcuola si erano divisi le aule del corridoio e quella era la prima del giro di Lily.

Non si sarebbe mai immaginata di trovare Piton dietro uno dei banchi.

Sorpresa e un po' irritata di vederlo, guardò l'orologio che aveva al polso: “Piton, fuori dalla tua sala comune a quest'ora? Sai che c'è un coprifuoco?” chiese la ragazza abbassando il braccio.

Lui annuì senza guardare nulla, fissando semplicemente il muro.

Sono cinque punti in meno a Serpeverde, Piton... torna nella tua sala Comune, dovresti sapere come funzionano queste cose... Ti tolgo pochi punti perché è la prima volta che ti succede...” disse aprendo meglio la porta per farlo uscire.

Severus non si mosse, disse glaciale: “Strano come ci siamo scambiati di posto io e Potter, una volta toglievi punti a lui...” disse guardando il muro.

Lily sospirò: “Non è stata del tutto una mia scelta. Sei stato tu a volerti allontanare da me e non sto parlando di quando mi hai insultata...” disse la ragazza interrompendolo prima che potesse parlare: “Ma di quando hai deciso di entrare nelle arti oscure... sono una nata babbana, Severus, questo non cambierà.” disse glaciale.

Il ragazzo fu così sorpreso di sentirle dire il proprio nome dopo tanto tempo, che si girò e la guardò negli occhi. Anche al buio, erano verdi come l'erba appena tagliata.

Lily sospirò e continuò: “Per il resto... bé, mi reputo abbastanza adulta da poter decidere per me Piton... ti assicuro che non ho bevuto alcuna pozione d'amore né sono sotto maledizione Imperius... il motivo per cui sto con James esiste e, se devo proprio dirtelo, non è nato ieri, ma un po' prima... è stato con me per abbastanza tempo da farmi pensare a lui in un altro modo. È stato con me in momenti complicati, mi ha capito quando nessuno ci riusciva, perciò... sì, mi sono messa con lui per motivi che ritengo giusti, ma soprattutto sinceri. Non mi interessa se non ti piace.” disse gelida senza batter ciglio: “Anche a me non piaceva, ma ho cambiato idea. Si può cambiare idea nella vita, si può tornare sui propri passi se si vuole, ma non basta un piccolo e insignificante scusa per essere perdonati. James si è impegnato e ha guadagnato la mia fiducia fino a questo punto. Tu ti sei ritirato dai mangiamorte? Non mi sembra, anzi, ne fai letteralmente parte, perciò, sì... James ha preso il tuo posto e anzi...” disse calcando sulla parola: “è diventato di più di ciò che eri tu. Ciò che eri tu per me è stato preso da Remus, da Sirius e dagli altri... non credo che troverò un migliore amico come lo sei stato tu, ma ti assicuro che non lo farò pesare a loro, che mi vogliono bene e non sono versati nelle arti oscure.” disse con disgusto.

Severus la guardò sorpreso e sconvolto. Si alzò in piedi e le andò di fronte.

Quando era cresciuto così tanto in altezza? Si chiese Lily. L'ultima volta era più piccolo...

Con sguardo implorante il ragazzo disse: “Non è possibile, Lily, lo odi...”

Lily scosse la testa fermamente: “è passato più di quanto tu creda, da quando ho smesso di odiarlo. Le persone cambiano, a volte in meglio, a volte in peggio. James è cambiato in megio, benché tante volte sia anche troppo se stesso, mi piace. Ti assicuro che mi piace tanto... se tu sei ancora nelle arti oscure, Severus, vuole dire che ciò che mi hai detto due anni fa vicino al lago, lo pensi ancora... magari non su di me.” disse fermandolo nuovamente: “Ma che mi dici di tutti gli altri che sono come me? Sono meno importanti solo perché non sono Lily Evans?” chiese con le lacrime agli occhi.

Severus avrebbe tanto voluto ribattere, ma ciò che diceva la ragazza era ciò che lui pensava.

Non avrebbe salvato altri babbani di nascita, perché per lui Lord Voldemort era dalla parte del giusto. Il Signore Oscuro aveva ragione, alcune persone dovevano essere eliminate da quel mondo... tutte loro, se possibile, tranne Lily.

Come pensavo...” si rispose da sola la ragazza guardando Piton negli occhi: “Cos'ho fatto per meritarmi qualche cosa che gli altri come me, invece, non avranno mai? Perché sono diversa? Non lo sono... non sono qualche cosa in più Severus, lo sai. Solo perché per un tuo capriccio personale pensi di potermi salvare, non vuol dire che ci riuscirai. James saprà difendermi bene e poi diventerò a mia volta Auror...” disse spiazzando il ragazzo che la guardò spaventato.

Lily... no... Lily un'Auror. No... vuol dire che... che un giorno si sarebbero dovuti scontrare...

Lily... non puoi essere seria!” disse lui sconvolto.

Lily lo guardò impassibile.

Ancora più sorpreso da quella calma, Severus la prese per le braccia: “Non puoi dire seriamente! Lily! Non puoi diventare Auror! NON PUOI!” urlò quasi in lacrime.

Lily distolse lo sguardo e gli disse di lasciarla andare.

Toglile le mani di dosso Piton, o ti giuro che ti affatturo...” disse una voce impassibile dalla porta.

I due si girarono e videro James con la bacchetta in mano avvicinarsi.

Sempre a interrompere Potter...” disse lui lasciando Lily che si massaggiò le braccia un po' doloranti.

Strano, stavo per dirlo io a te... pensavo che dopo sette anni ad Hogwarts come minimo gli orari del coprifuoco li conoscessi...” disse James serio, poi sorrise: “Ma forse ti ci vorrebbe un libro anche su questo, per fartelo capire.”

James...” sussurrò la ragazza spaventata dal tono così serio del Grifondoro.

Lui non l'ascoltò: “Sto cercando di non trattarti male, perché so che, benché non siate più amici, lei ci tenga molto, ma prova a metterle le mani addosso di nuovo, e ti faccio espellere. No, non sto scherzando, ti giuro che lo faccio.” disse guardando il sorriso di scherno del Serpeverde in cagnesco.

Severus tornò serio: “Potter, per quanto il mio odio per te sia reciproco, non puoi farla diventare Auror... guardala...” disse indicando Lily che incrociò le braccia al petto infuriata: “In che senso, scusa? Solo perché sono donna non posso combattere? Solo perché sono babbana di nascita non posso diventare Auror? Guardarmi in che senso?” chiese arrabbiata la ragazza.

James la ignorò e disse all'altro: “Pensi che non ci abbia pensato? Pensi che non mi sia arrabbiato quando ho saputo cosa lei sarebbe voluta diventare? Pensi che non ci pensi ogni santo giorno a ciò a cui sta... anzi stiamo andando in contro? Ho due genitori così, so come ci si sente, ma ti giuro, che farò qualsiasi cosa in mio potere, per proteggerla da quelli come te e se un giorno ti troverò in una battaglia o in qualsiasi posto in cui non dovresti stare, ti assicuro, che non sarò magnanimo e non esiterò a colpirti, se sarà necessario.” concluse glaciale il ragazzo.

Anche Piton ormai aveva la propria bacchetta in mano. James impassibile mise via la propria e disse: “Sono 10 punti in meno a Serpeverde per disobbedienza ad una caposcuola e per tentata aggressione. Non sto scherzando. Penso che lei ti abbia già tolto dei punti per essere fuori con il coprifuoco. E ora torna dai tuoi amici, sono sicuro che ti accoglieranno come sempre a braccia aperte.” disse lui indicando la porta.

Severus si avviò verso l'uscita della classe arrabbiato e James aggiunse: “per quanto lei non vorrebbe che io ti trattassi così, non cercherò di trovarti simpatico... immagino sarà lo stesso da parte tua.” disse il Grifondoro guardando l'altro digrignare i denti ed uscire dalla stanza.

Forse dovremmo seguirlo...” sussurrò Lily lentamente non sicura dello stato d'animo di James.

Quello scosse la testa e uscì dalla classe lentamente e meccanicamente.

Lily sospirò. Quella camminata non prometteva nulla di buono.

Lo seguì in silenzio per un po', poi prese un sospiro per farsi coraggio e chiese con calma: “Sei arrabbiato?”

Lui guardò davanti a se, senza girarsi: “Mentirei se dicessi di no...” disse a denti stretti.

Lily sospirò nuovamente e si fermò: “Perché?” chiese obbligandolo a fermarsi.

Lui si girò e la guardò negli occhi.

Lei fu sicura di non aver mai visto gli occhi di James così fiammeggianti di rabbia. Lui non si arrabbiava mai, non era il tipo, ma in quel momento era... furioso.

Mi chiedi il perché?” chiese sconvolto lui.

La ragazza annuì senza cedere.

James sospirò cercando di calmarsi un po': “Poteva farti del male...” disse provando a restare calmo e girandosi nuovamente iniziando a camminare.

Lily lo rincorse e gli si farò davanti camminando all'indietro: “Non l'avrebbe fatto... non avrebbe potuto.”
Nel vedere quella fiducia negli occhi della Grifondoro a James venne da sorridere, ma non lo fece, la guardò impassibile: “Lily, tu hai troppa fiducia nelle persone. La disperazione porta a fare cose pazze.” disse sorpassandola e controllando un'altra classe.

Chiusa la porta dietro di se il ragazzo continuò a camminare e Lily lo raggiunse nuovamente: “Non era disperato... insomma... non avrebbe fatto nulla...” cercò di dire lei nuovamente.

James sbuffò e si girò verso di lei spazientito: “Lily... non dire sciocchezze! La disperazione è un sentimento terribile che porta a fare qualsiasi gesto estremo. La disperazione è piena di paura e di preoccupazione, se avesse voluto, ti avrebbe anche messa sotto maledizione Imperius. Non gli sarebbe costato molto. È un mangiamorte... è all'ordine del giorno! Forse non ci crederai... forse non sei mai stata disperata, ma io sì, ho avuto parecchi momenti di disperazione... uno l'anno scorso. Forse non lo sai, ma il tuo amico Piton e io abbiamo avuto una tregua...” disse ad una Lily sconvolta.

James ricominciò a camminare: “Quando hai avuto la brillante idea di far finta di perdere la memoria, ho trovato la pozione che prendevi... ho capito che non fosse una medicina, per capire cosa fosse, avevo bisogno di un pozionista che non andasse a spifferare nulla in giro... da chi potevo andare se non da lui?” chiese il ragazzo ancora infuriato.

Tu sei andato da Severus per farti aiutare? Per me?” chiese scioccata lei.

James sorrise: “Te l'ho detto, la disperazione è un sentimento terribile. Si possono fare gesti a volte irrimediabili... è ovvio che non mi abbia fatto piacere passare tutti i pomeriggi con lui, ma era per te ed era l'unico modo per scoprire cosa stesse succedendo. Lily, tu l'hai mandato nella disperazione più profonda quando gli hai detto di voler diventare Auror...” disse lui guardandola negli occhi.
Lei deglutì a disagio: “Ma perché? È un lavoro come un altro...” disse esasperata.

James scosse la testa con un sorriso amaro: “Lily... a volte sei talmente ingenua... e non lo dico per offenderti...” disse vedendo il sopracciglio inarcato della Grifondoro.

Proprio non vuoi capire? Se lui ha intrapreso la via delle arti oscure e tu quella dell'Auror, vuol dire che un giorno o l'altro vi dovrete scontrare in combattimento...” disse con calma.

Il cuore di Lily saltò un battito.

Non ci aveva pensato. Non aveva pensato a quell'eventualità.

James le sorrise dolcemente e le accarezzò una guancia lentamente: “Vedi... ora sei preoccupata anche tu... pensa come si deve essere sentito lui... non lo conosco Lily... non ho mai voluto conoscerlo, ma se non sono ancora diventato idiota e se conosco certi sentimenti, direi che sia cotto di te da quando vi conoscete.” disse gentilmente.

Lily scosse la testa: “No, James... non credo... non penso che sia così...” disse scuotendo la testa.

Lui sorrise e la lasciò: “Non mi aspetto che tu mi creda... immaginavo avresti detto così, l'importante è che lo sappia io... i suoi sentimenti sono forti quanto i miei Lily e mi odia perché io ce l'ho fatta e lui no, perché io posso stare con te e lui no. In un certo senso aveva ragione quando ha detto che ci siamo scambiati posto, visto che fino a 2 anni fa ero io ad essere geloso di lui...”
Lei scosse la testa: “Perché?”

James sorrise e si incamminò in un altro corridoio: “Forse non te ne sei mai accorta, ma prima di adesso erano poche le volte in cui mi sorridevi Lily. I tuoi sorrisi speciali, come li avevo soprannominati da bambino, li davi solo a Piton e alle tue amiche... mai a me. Lui poteva starti di fianco, poteva sorriderti, senza prendersi dell'idiota rufiano. Io no.” disse sorridendo al ricordo.

Lily ci pensò su. Era vero, forse a volte volontariamente, non aveva quasi mai sorriso a James prima di qualche mese prima. Si sentì in colpa.

Poi le venne un flash: “Hai ascoltato tutta la conversazione tra me e Severus?” chiese al ragazzo sorpresa.

James alzò le spalle: “L'ultima volta che ci siamo divisi non è andata molto bene la ronda... ho pensato che non fosse una grande idea nemmeno oggi, quindi ti ho seguita e ti ho sentita parlare con qualcuno.” disse, poi tirò fuori il suo sorriso malandrino e Lily, da una parte si sentì sollevata capendo che tutto fosse tornato normale, dall'altra si preparò per qualche battuta.

Nemmeno avesse previsto il futuro, infatti, James disse: “Quindi... il motivo per cui stai con me non è cominciato ieri ma da più tempo di quanto lui pensi, eh?” chiese lui cercando di non ridere.

Lily si passò una mano sugli occhi esasperata: “Non ti montare la testa Potter...” disse senza rispondere.

Non me lo sognerei mai... volevo solo capire quando...” disse imitando la domanda che lei stessa gli aveva fatto.

Lily sospirò e ci pensò su: “Sinceramente James... non ne ho la più pallida idea. Non che non me lo ricordi o altro... è solo che... non so se lo sai, ma sono un tipo piuttosto ostinato quando voglio...”

James sorrise: “Dai? Sei sicura? Non mi era sembrato...” disse guadagnandosi un leggero pugno da Lily sul braccio.

Quindi immagino che quando è scattato qualche cosa, mi sia semplicemente convinta che non fosse così...” disse guardando il ragazzo che la fissò di rimando in attesa.

Esasperata e arrossendo un pochino, Lily sospirò e disse: “Oh accidenti... credo a casa mia quando mio padre disse che gli piacevi... va bene così?” chiese grattandosi la punta del naso in imbarazzo.

Che cosa?” chiese lui sconvolto provocando l'ira di un quadro che si svegliò per la voce alta del Grifondoro.

Lily sbuffò: “Non alzare al voce James, per carità...” lo ammonì Lily scusandosi con l'uomo del dipinto.

Lui era rimasto fermo sulla scalinata semplicemente sconvolto.

O, insomma, chiudi la bocca Potter e fai poca scena...” disse lei alzando gli occhi al cielo e salendo gli ultimi scalini.

James la raggiunse: “è che... pensavo fosse un po' dopo...” disse ancora scioccato.

Lei sbuffò: “Siamo in due Potter...” disse alzando gli occhi al cielo.

James non disse nulla, perciò Lily aggiunse: “Sai... a volte si è talmente abituati ad un modo di fare, che un cambiamento tanto drastico è difficile da digerire... io ci ho messo dei mesi a capirlo... so che è tanto tempo, ma sono pochi mesi in confronto a cinque anni e passa andati... bé, come sono andati tra me e te. Sai...” disse alzando le spalle: “A volte essere così ostinata mi aiuta, ma nel campo delle relazioni è spesso... come dire... d'ostacolo. Mettiamola così, quando mi hai... come dire... 'assalita' in camera mia per la prima volta.” disse lei arrossendo un pochino: “Ero indecisa se farti una sfuriata o ricambiare...” disse sorridendo: “Capisci? È difficile per me affrontare dei cambiamenti... ci metto un po' a ingranare la marcia... come diciamo nel mondo dei babbani... per abituarmici, ma quando ce la faccio, posso dimenticare in un momento ciò che ho fatto. Meglio ora?” chiese ormai sulle scale per il dormitorio femminile.

James annuì. Lily era sempre così sorprendente. Riusciva sempre a lasciarlo interdetto, senza parole.

Lei sorrise e disse: “Bé, quindi... buona notte.” disse dandogli un bacio a stampo: “Riposati, domani abbiamo un'altra ronda...” disse salendo le scale e sparendo nel dormitorio.

Anche James sparì in camera sua e si stese subito a letto dopo essersi cambiato.

Riuscì a dormire per qualche ora poi, verso le tre del mattino, un pensiero lo prese e si ritrovò, come guidato da una forza dentro la sua testa, a scendere in sala comune.

Sembrava tutto normale, tutto come al solito.

Stava, perciò, per salire nuovamente le scale quando vide un'ombra sul pavimento.
L'ombra proveniva dalla finestra, ma si rese conto che fosse di qualcuno seduto sul davanzale.

Scendendo lentamente, vide la persona con le braccia attorno alle ginocchia e la testa voltata verso il vetro a guardare fuori.

Sospirò: “Lily... cosa ci fai lì?” chiese guardando la ragazza che, sulle prime trasalì, poi, vedendolo prese un sospiro a sua volta.

Ehm... non lo so... non mi sono mai addormentata e sono venuta qui. Sta per succedere qualche cosa...” disse guardando fuori.

James la vide tremare un po'. Era ormai finita la prima settimana di Dicembre, perciò c'era freddo.

Guardando verso il camino, vide il fuoco spento.

Sospirò, ma non glielo fece notare, le si avvicinò: “E la cosa che sta per succedere è bella o brutta?” chiese scuotendo la testa vedendola seduta in quel modo vicino alla finestra.

Lei alzò le spalle: “Bella credo. Non è una sensazione di paura è più un... un'attesa, ecco... non lo so.” disse appoggiando di nuovo al testa sulle ginocchia.

Passò qualche momento di silenzio, poi Lily gli chiese se si volesse sedere.

I davanzali delle finestre della torre di Grifondoro erano molto grandi e molto in basso. Erano posizionati su ognuno dei materassi coperti da un lenzuolo porpora e vicino alle finestre c'erano tre o quattro cuscini, in modo che d'inverno fermassero gli spifferi.

Lily li aveva sempre chiamati i letti sotto le finestre, perché le ricordavano il letto di Wendy sotto la finestra da cui entrò in casa Peter Pan.

James le si sedette di fianco e Lily gli si appoggiò addosso.

Se non ti do fastidio...” gli disse gentilmente.

James, in parte sorpreso e in parte felice, l'abbracciò per la vita da dietro.

La sentì sospirare: “Mi dispiace...” sussurrò lei con la testa tra il collo e la spalla del ragazzo.

Lui inarcò le sopracciglia sorpreso: “E per cosa?” chiese.

Di comportarmi come mi comporto... sono piuttosto insopportabile a volte.” disse passandosi una mano sul viso strofinandosi gli occhi.

James sorrise: “Non ti devi preoccupare per quello...” disse stringendola a se.

Lei sospirò di nuovo: “Dovrei, invece... dovrei essere più gentile, ma proprio non...” cercò di spiegarsi.

James scosse la testa: “Hey, sono i rischi del mestiere... non starei con te se non conoscessi il tuo carattere, non pensi?” chiese lui tirandole piano una treccia.

Lei sorrise senza allegria: “Immagino sia così... ma a volte esaspero anche me stessa...” disse tristemente.

Tutti esasperiamo noi stessi Lily.” cercò di spiegare lui.

Lei fece un verso di scherno: “Tu no...” disse cercando di guardarlo in viso.

Lui sorrise divertito: “Bé, al fatto che fossi completamente perfetto, c'eravamo già arrivati, grazie Evans...” disse facendola ridere: “Lily, anche io esaspero me stesso a volte... ma è normale. È un modo per capire quando fermarci e quando possiamo andare avanti... non mi stancherò di te... non posso. Anche se sei un po' esagerata a volte da scacciare delle tredicenni da una biblioteca, non vuol dire che tu non mi piaccia più. Se devo dirtelo, è una delle parti del tuo carattere che mi piacciono di più. In fondo mi trattavi così fino a poco tempo fa...” disse lui ridendo.

Lei sospirò: “Io... mi dispiace... mi sento così in colpa pensando a come ti trattavo...” disse lei pensando alle parole di qualche ora prima di James: Forse non te ne sei mai accorta, ma prima di adesso erano poche le volte in cui mi sorridevi Lily. I tuoi 'sorrisi speciali', come li avevo soprannominati da bambino, li davi solo a Piton e alle tue amiche... mai a me.

James scosse la testa: “Se ho imparato una cosa da te Lily, è che ci vuole una certa maturità per certe cose. Ti assicuro, che se le cose che mi sono successe durante gli ultimi due anni mi fossero accadute al quarto o al quinto anno qui, avrei reagito in modo completamente diverso.” disse prendendo una mano della ragazza tra le sue.

Lily sospirò: “è che non credo di poter cambiare il modo in cui ti parlo o ti tratto e ne sono mortificata, in particolare a quest'ora del mattino, quando certe domande esistenziali mi prendono nei momenti peggiori.” disse triste.

James sorrise e scosse la testa: “è questo il punto Lily, non voglio che tu cambi. È ovvio un po' lo farai, un po' lo farò anche io, ma una relazione non deve cambiare le persone drasticamente. Si cambia lentamente e in modo da adattarsi in un certo senso, ma non si può diventare qualcun altro... e questo ciò che rovina tutto di solito e spinge a non volersi più... quindi non pretendo questo da te. Lily, a me basta averti vicina. Mi accontento di poco, sai?” chiese gentilmente.

Lily quasi in lacrime annuì.

Quel ragazzo così gentile, che l'aveva inseguita per così tanto tempo... come aveva fatto a non vederlo per tanto tempo?

Avrebbe pianto volentieri, ma quando girò la testa verso la finestra rimase basita.

Si alzò di scatto e si girò verso il parco e la vista dalla torre sbalordita.

Cosa c'è?” chiese James vedendo il cambiamento di stato d'animo nella ragazza.

Lily sorrise: “Nevica...” disse semplicemente.

James si girò e vide tanti fiocchi di neve cadere dal cielo e posarsi sulla terra formando il primo strato di neve d'inverno.

Quando c'è un cambiamento drastico di tempo non riesco a dormire... mi capita spesso...” disse lei alzando le spalle: “Avrei dovuto immaginarlo... ma ho attribuito la mancanza di sonno al discorso che abbiamo avuto in corridoio prima.” disse appoggiando le mani sui vetri per vedere meglio.

James sorrise alla vista di quella ragazza che davanti ad un semplice agente atmosferico riusciva a sorprendersi come una bambina.

Appellò alcune cose e le porse a Lily.

Lei guardò il proprio cappello, il proprio cappotto e la propria sciarpa in mano a James e fissò il ragazzo stranita: “Cosa dovrebbero dire?” chiese fissando le sue cose.

James alzò gli occhi al cielo e le mise il cappello in testa: “Vuol dire mettiteli che usciamo.”

disse impassibile avvolgendole la sciarpa intorno al collo.

Lily lo fissò: “Sei fuori Potter? Sono quasi le quattro del mattino!” disse sconvolta.

James appellò il suo cappotto, la sua sciarpa e il suo manico di scopa calmissimo.

Non hai scelta Evans, se non ci vieni di tua volontà, ti trascino.”
Lily stava per rispondere, quando vide il manico di scopa.

Oh no! Io su quella non ci salgo, nemmeno morta.” disse fissando James uscire dalla finestra e rimanere davanti a lei in attesa.

Lily si sedette con le braccia incrociate: “No, James, te l'ho detto, non vado pazza per le scope da corsa...” disse sospirando.

James le prese una mano e fece in modo di guardarla negli occhi: “Prometto che non ti farò cadere. Scenderemo solo, dobbiamo andare da qui...” disse toccando al finestra: “A lì.” disse indicando le sponde del lago: “ E l'unico modo per non essere notati è sul manico di scopa... dai Lily, non fare la fifona.” disse provocandola.

Irritata, lei si alzò, gli tese la mano e si fece aiutare a salire, pentendosi appena fu salita.

James si staccò appositamente un po' dalla finestra in modo che lei non potesse salirci di nuovo.

Seduta davanti a lui all'amazzone, Lily tremava spaventata guardando continuamente giù.

James scosse la testa divertito: “Il segreto Evans, è non guardare giù. Appoggiati e reggiti a me.” disse indicandole il proprio petto.

Lei guardò le mani del ragazzo lasciare la scopa e gli intimò di tenersi all'oggetto.

Lui alzò gli occhi al cielo: “Ti assicuro che non cadremo. Fidati.” disse stringendola con un braccio e tenendosi alla scopa con l'altro.

Pronta?” chiese lui stringendola di più.

Sai che non lo sono...” disse lei chiudendo gli occhi e nascondendo il viso tra il collo e la spalla del Grifondoro.

Lui rise e iniziò a scendere e ad andare avanti lentamente.

I respiri di Lily erano tirati e a scatti, ma il braccio di James era rassicurante per lei.

Tre minuti dopo, il manico di scopa si arrestò e James allentò la presa sulla ragazza: “Arrivati... è stato tanto terribile?” chiese allegro.

Lei lo guardò ancora spaventata: “Te lo dirò quando toccherò terra...” disse tremando un po'.

James ridacchiò e, dopo essere sceso, l'aiutò a scendere e a reggersi in piedi.

Mi vengono i brividi a pensare che dovremo risalire fino là...” disse guardando la torre.

James rise: “Oh, dai non è stato terribile, Lily, sono andato terribilmente lento per i miei standard...” disse sempre ridendo.

Lei si sedette su una roccia e fu grata di essere sulla terra ferma.

Solo allora si ricordò della neve e guardò un fiocco appoggiarsi sulla sua mano e sciogliersi lentamente. Sorrise.

James le si sedette di fianco.

Sai... mi chiedevo quale forma avesse il tuo patronus...” pensò Lily ad alta voce.

Perché?” chiese lui confuso dal cambio d'argomento.

Lily alzò le spalle: “Qui è dove ti feci vedere il mio la prima volta...” disse fissando il lago.

James e lo ricordava. Era in forma di animagus e lei aveva fatto comparire la sua cerva in un momento. Ne era stato molto sorpreso.

Pensavo fosse quasi ovvio...” disse lui con un mezzo sorriso.

Lily si voltò e lo guardò negli occhi confusa: “In realtà no...” disse.

James tirò fuori la bacchettà e sussurrò: “Expecto patronum” pensando all'aspetto di Lily davanti alla neve. Alla sua felicità e al suo primo vero sorriso per lui.

Dalla bacchetta di James uscì della luce che si spanse per tutto il lago e che volò lontano prendendo forma.

Quando si riavvicinò, Lily riuscì a riconoscere l'animale.

Era un cervo. Proprio come la forma di Animagus di James.

Lei piegò la testa felicemente sorpresa dalla cosa, poi disse: “Non è scontata la cosa...” sussurrò.

Ah no?” chiese lui a sua volta sorpreso.

Lei scosse la testa: “No. Nel libro che leggevo a casa tua – sai quello sulle magie antiche – c'era scritto qualche cosa a riguardo... non ricordo esattamente cosa...”

James ci pensò poi sorrise: “Lo possiamo scoprire subito...” disse e chiamò Tawny sussurrando.

L'elfa si smaterializzò davanti a lui facendo sussultare Lily.

Scusa per l'ora Tawny...” le sorrise James.

L'elfa scosse la testa facendo muovere le grandi orecchie: “Il padroncino non si deve preoccupare, Tawny era già sveglia per preparare la colazione ai padroni... ha bisogno?” chiese inchinandosi.

Sì, mi potresti portare il libro in biblioteca che si chiama: 'Magie antiche e dimenticate nel tempo' per piacere?”

Subito signorino...” disse l'elfa sparendo e riapparendo subito dopo.

James la ringraziò e questa tornò a casa.

Il Grifondoro porse il volume alla ragazza che disse: “Non ce n'era bisogno James...” disse sorridendo al ragazzo e aprendo il libro sotto la sezione dei patronus.

lumos” sussurrò con la bacchetta in mano la ragazza.

Guardò le pagine, le sfogliò e trovò il capitolo giusto: “Ecco, dice: Anche nell'antichità, era possibile trasformarsi in Animagus e evocare patronus. La loro forma, al contrario di come si pensi, può essere diversa. Mentre la forma di un animagus può essere scelta dal mago, il patronus resta tale a meno che non succeda un fatto durante la vita del portatore di magia tanto sconvolgente da fargli cambiare forma.” lesse Lily.

Quindi, vedi, solo perché hai scelto di trasformarti in cervo per aiutare Remus, la forma del tuo patronus era già così prima...” concluse lei fissando le pagine.

James ci pensò su. Era strano. Aveva sempre pensato che la sua trasformazione in animagus avesse influenzato la forma del suo patronus in un certo senso.

Evidentemente non era così.

Appena si girò verso Lily, la vide arrossire mentre leggeva qualche cosa.

Confuso le chiese: “Va tutto bene?”

Lei alzò la testa e chiuse il libro velocemente: “Certo, tutto a posto... non volevo che il libro si rovinasse con la neve...” disse guardando i fiocchi posarsi sugli alberi.

Il ragazzo capì immediatamente che stesse mentendo, ma non volle indagare.

Lily gli porse il libro ma lui scosse la testa: “Tienilo... almeno fino a Natale. Me lo restituirai un'altra volta Lily.” disse sorridendo.

La ragazza posizionò il libro di fianco a se e sorrise guardando il cielo plumbeo: “Mi piacciono gli agenti atmosferici, sai?” disse.

James ridacchiò: “Me ne ero accorto...”

Ridacchiò anche lei: “Non scherzo... sono una di quelle persone che invece di prendere un ombrello per la pioggia, ci andrebbe sotto senza protezione... li ho sempre trovati affascinanti...”

Più di me Evans?” chiese lui scherzando.

No, non mi permetterei mai di insinuare una cosa del genere...” disse lei ridendo.

Attorno alle cinque e mezzo, tornarono in torre, dopo qualche lamento da parte di Lily per il manico di scopa.

Dormi almeno un po' Lily...” disse il ragazzo stringendola a se e baciandola.

Lei sbuffò e ricambiò il bacio: “Ci proverò...” disse e salì le scale sapendo, però, che non avrebbe dormito, e che avrebbe pensato, allo stesso tempo felice e sorpresa, all'appunto a pié di pagina che aveva letto nel libro nel capitolo sui patronus:

Se due persone con due patronus complementari – l'uno con la versione maschile e l'altra con la versione femminile dello stesso animale – si incontrano, si dicono anime gemelle.

Angolino autrice:

Ciao! Come va? Spero bene. Io non mi ero resa conto che la settimana fosse passata, quindi quando ieri ho chiesto a mio padre: "Che giornò è oggi?" e lui mi ha detto: "Sabato 18" mi è vento un colpo e mi sono detta: "Oh cavolo, nonho scritto nulla del nuovo capitolo e non ho idea di cosa cavolo far succedere!"
Quindi... mi spiace che sia venuta fuori questa schifezza... ç.ç Ma ho avuto solo un giorno e... bé, in relatà l'idea della biblioteca l'avevo in serbo da tempo... poi mi sono detta: "Ma quel povero cristo di Severus, dove si è cacciato?" ed è venuto fuori quest'obrobrio... ad ognimodo sia quanto meno decente.
Mi dispiace aver trattato male Sev ç.ç A mia discolpa dico che non ho NULLA contro di lui e che, anzi, lo amo follemente, ma che la tregua tra lui e James stesse durando da troppo tempo T.T scusate D:
Per il patronus di James... bé, non sono sicura che fosse un cervo, io l'ho vista così e J.K. Rowling parlò una volta delle anime gemelle legate ai patronus uguali, quindi l'ho presa in parola ;)
Spero non faccias schifo, davvero è che con ferragosto e le vacanze... ho perso del tempo XD
Un saluto, alla prossima,
Giuly
P.S. Mi spiace di non rispondervi alle recensioni, ma la recensione va e viene e non riesco mai ad inviarle ç.ç SCUSATE T.T
N.B. Vi volevo fare vedere questa gif... spero si veda... se avete problemi ditemelo ( James & Lily ) ve la volevo far vedere perché io vedo questi due pasticcioni esattamente così! Adoro questi due attori e, a parte il fatto che lui non ha gli occhi scuri e gli occhiali, come aspetto generale, li trovo perfetti *-* Un saluto ancora :D

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GiulyHermi96