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Autore: kasumi    19/08/2012    2 recensioni
Un Alternative Universe ambientato durante la seconda/terza serie in cui Faith è la Cacciatrice in carica. Pairing: Angel/Faith.
Personaggi secondari: Spike (cattivo), Dru, Vamp Willow.
Appaiono anche Giles, Xander e Buffy.
-
Pensò che forse tutti loro erano diventati dei mostri perché non si erano mai sentiti amati.
A che scopo il destino gli aveva fatto riavere l’anima? Solo per farlo soffrire in eterno in quella prigione? O c’era forse uno scopo più alto?
La Cacciatrice era l'unica che poteva dare uno scopo alla sua anima, fosse anche solo per fermare gli abomini commessi dalle creature che aveva creato.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Faith Lehane, Un po' tutti, William Spike
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 20

 
 
«Sei sicura di voler tornare in quel locale?» Chiese Buffy.
«Perché? Ci siamo state anche l’altro ieri. Hai paura di incontrare di nuovo quel ragazzo con cui stavi flirtando?» Provocò Faith.
La Cacciatrice bionda che faticava a tenere l’andatura della mora, curiosamente eccitata. Come se avesse tutta la fretta di questo mondo e una voglia terribile di sistemare alcuni conti in sospeso.
«Oddio, non farmici pensare. Che figura di merda. Ma no, non pensavo a quello. Pensavo che, dopotutto, sei quasi stata uccisa lì fuori.»
Faith la fissò con la fronte aggrottata.
«Sunnydale è piena di pericoli. Non è evitando un posto che ci si può salvare la pelle. E, comunque, assieme al cimitero è il posto in cui è più facile beccarli.»
Le ragazze voltarono l’angolo e si trovarono nello spiazzo di fronte all’entrata del Bronze.
La solita ressa di gente, in coda per entrare. Buffy pensò ingenuamente che cercarli lì in mezzo sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio ma poi, improvvisamente, sentì i capelli rizzarsi alla base della nuca.
«La senti anche tu la loro presenza?» Sussurrò Faith.
 
Willow poggiò il naso contro il collo del ragazzo e inspirò profondamente. Poi, socchiuse la bocca per farne uscire la punta della lingua e saggiare la pelle salata e umida di terrore.
Oh, il sapore della paura.
Allontanò le labbra dal suo collo per guardarlo negli occhi, l’ultimo sguardo prima di affondare i denti nella sua carne e farlo suo. Ma, quando incontrò il suo sguardo, non poté fare a meno di esitare e tremare inconsapevolmente.
Dov’era finita la paura? Perché c’era solo rassegnazione e compassione?
Forse, dopotutto, Xander le voleva ancora bene? E non la odiava affatto per quello che stava per fare?
Si chiese se anche lui lo desiderasse, in fondo.
Pochi brevi attimi, in cui si sarebbe deciso il destino del ragazzo.
Spike le si avvicinò, silenzioso come sempre, e le poggiò una mano sulla spalla.
«Sono arrivate.» Annunciò.
La vampira fece qualche passo indietro e decise che si sarebbe occupata del ragazzo più tardi.
«Che si aprano le danze.»
 
«Eccolo!» Urlò Buffy, nascondendosi dietro di Faith.
«Chi, cosa, come?» Faith si guardò intorno confusa, poi vide il vampiro platinato farsi strada in mezzo alla folla e camminare verso di loro.
«Quel gran figlio di puttana. Ed è pure in buona compagnia.» Aggiunge, vedendo la rossa. «Bene. Ci sarà da divertirsi.»
«Ehi! Se ci sarà da divertirsi, voglio occuparmi io di lui.» Disse Buffy, la testa che sbucava da dietro una spalla. «Del resto, sono io quella che l’ha adocchiato per prima l’altra sera.»
Faith corrugò la fronte, poi si voltò un attimo verso la ragazza.
«Stiamo parlando della stessa persona? O, comunque, della stessa cosa?»
 
***
 
Come da accordi, le Cacciatrici si divisero.
Faith corse dietro a Willow e Buffy corse dietro a Spike.
Il biondo sapeva benissimo che, insieme, le due ragazze sarebbero state in grado di affrontare qualsiasi ostacolo. Perciò non c’era niente di meglio che dividerle, e giocare con la Cacciatrice inesperta.
Scivolò in uno stretto vicolo buio e saltò in alto, reggendosi contro le pareti.
Restò lì, in attesa del bocconcino prelibato. Senza sapere cosa lo aspettasse, in realtà.
La prima volta che l’aveva vista nel locale aveva pensato che fosse solamente un’amica della mora. E, ora che ci pensava, si stupiva che neanche lei avesse riconosciuto la sua natura.
Si rispose che, a causa dell’inesperienza, la bionda non teneva i sensi di Cacciatrice sempre in allerta. E lui, per il medesimo motivo, non aveva percepito la sua vera essenza.
Stop.
L’aveva sentita eccome. La vita che bruciava in lei, la curiosità, la voglia di divertirsi, di scoprire il mondo. Sentimenti, sogni e desideri così diversi da quelli delle altre Cacciatrici che aveva incontrato. Ecco perché non aveva percepito il pericolo.
Nessun desiderio di morte. Solo un corpo giovane e attraente, palpitante di vita, come quello che era appartenuto a lui molto tempo prima, prima che il suo Gransire lo iniziasse all’arte del male e lo disilludesse sull’amore.
Scosse la testa, scacciando quei pensieri inopportuni.
 
Xander si massaggiò il punto in cui Willow aveva creato un contatto tra di loro.
Ripensò alla sua bocca e alla lingua contro la sua pelle e rabbrividì. Ma capì di essere eccitato allo stesso tempo.
Cosa gli stava succedendo?
Raccolse le forze per smuovere le gambe che sembravano molli come gelatina e si allontanò dall’angolo in ombra in cui aveva seguito Willow.
Un attimo. L’angolo in cui l’aveva trascinato, non in cui l’aveva seguita.
Chiuse gli occhi, confuso, cercando di sotterrare dentro se stesso, più a fondo possibile, il desiderio che aveva provato nel momento in cui la vampira si era avvicinata a lui e si era leccata le labbra, con la chiara intenzione di nutrirsene.
Maledetto istinto maschile.
Quando fu nuovamente sotto la luce rassicurante del lampione, fece in tempo a scorgere la figura inconfondibile di Faith che scivolava tra la folla, all’inseguimento della rossa.
Fantastico. Pensò. La donna di cui sono innamorato che rincorre con un paletto la mia ex migliore amica che ha appena tentato di scopar-, ehm, assaggiarmi. Suona così dannatamente eccitante e incredibile. Se dovrò morire questa sera, lo farò felice.
 
Le pupille della mora si dilatarono per vedere meglio nell’oscurità, dove era fuggita la vampira.
Quella puttana di una vampira.
La camminata di Faith come quella di una pantera feroce che stava preparando l’attacco letale.
Io la ammazzo, giuro su me stessa che questa sera è la volta buona che la ammazzo.” Mormorò tra i denti, stringendo il paletto con forza nella mano.
Avanzò nel buio, tutti i sensi in allerta.
Il tempo di percepire un fruscio alle sue spalle e si girò, giusto in tempo per venire spinta con un calcio e volare per qualche metro, prima di rovinare contro il pavimento sudicio.
Fece perno sui gomiti e sollevò il busto da terra, sputando sangue. Poi, con abile mossa, saltò in piedi. Si mise in posa di attacco e invitò la vampira ad avvicinarsi con un gesto della mano.
Se voleva giocare sporco, bene, aveva trovato pane per i suoi denti.
 
Buffy camminava lentamente nel vicolo, guardandosi in giro, molto tesa.
I demoni si nutrono della tua paura” Ricordò e ripeté come un mantra, cercando di farsi coraggio.
Si chiese perché Faith l’avesse lasciata da sola a fronteggiare il vampiro. Non un vampiro qualunque, cazzo. Nei giorni precedenti si era preoccupata accuratamente di metterla in allerta sulla pericolosità di questo William the Bloody, e ora gliel’aveva lasciata su un piatto d’argento.
Ok, non che la rossa fosse meno temibile. Ma almeno non aveva ucciso quasi tre Cacciatrici.
Maledì l’impulsività della mora.
Ok, era stata lei a dire che voleva occuparsi del biondo. Ma, diavolo, questo prima di scoprire che lui era Spike. Strinse il paletto tra le mani e si voltò, il braccio alto, l’impulso di lanciarlo lontano per sfogare la frustrazione. Giusto in tempo per trovarsi a faccia a faccia col vampiro che, sorpreso, saltò all’indietro, evitando la punta lignea per un soffio.
«Ehi, micetta, vacci piano. Hai rischiato di farmi veramente male.»
Buffy si portò una mano alla bocca.
«Scusa, non volevo... Sono mortificata.»
I due biondi si guardarono un istante. Lui, la fronte aggrottata ed il sopracciglio alzato. Lei, i grandi occhi verdi spalancati.
«Oh, stavo scherzando, naturalmente. Sono qua per ucciderti! Eheheh!»
Buffy rise nervosamente, rigirando il paletto tra le mani.
Spike si grattò la testa, insicuro sui loro ruoli. Poi piegò la testa di lato e indossò il volto della caccia. Stava per gettarsi verso di lei quando udì l’urlo di Faith e si bloccò.
Si fissarono per un paio di secondi, poi Spike prese a correre nella direzione dell’urlo e Buffy lo seguì.
 
  
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