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Autore: Misuzu    19/08/2012    2 recensioni
Paige è una ragazza vissuta come una babbana catapultata in un attimo in un mondo magico: cosa succederà dopo aver incotranto i gue gemelli?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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“Ti fa male?”chiese George mentre andava nel letto e continuava a guardare il braccio fasciato della ragazza, dato che le si sedeva accanto “Sto bene! Non è nulla!” rispose la povera Paige che non ne poteva più. Era solo stata colpita da una maledizione, nulla di più. “Le ragazze approfitterebbero della situazione per avere la nostra attenzione e tu invece? Ci rifiuti! Sei crudele!”si lamentò Fred sedendosi al lato del braccio sano. “E’ solo la quindicesima volta che me lo chiedete... ora vorreste smetterla?” chiese la ragazza al limite della sopportazione “No”risposero in coro i due gemelli, facendole completamente perdere la speranza di una notte tranquilla. “Buona notte” disse sdraiandosi e facendo l’indifferente, prima di sentire un formicolio un po’ dappertutto e scoppiare a ridere “Il solletico no!”disse ridendo, mentre i due continuavano “E va bene! Mi arrendo! Ma smettetela!” disse arrendendosi. “E’ la tua punizione per non esserti comportata come avresti dovuto!” . “Ragazzi! Forza a dormire!” Urlò Molly da sotto e persino i gemelli ubbidirono. Qualche giorno dopo si ritrovarono tutti alla stazione a prendere il treno per arrivare al loro nuovo anno, incuranti di quello che li avrebbe aspettati oltre il confine.
Paige salì sul treno e , con una strana sensazione nel cuore, si sedette vicino al finestrino, continuando a guardare al di fuori. Persino il finto litigio che i fratelli inscenarono, come l’anno precedente, per sedersi accanto a lei non diede alcun effetto. “Che succede?” chiese Fred sedendosi accanto, mentre George si sedette di fronte a lei. “Non mi piace questa sensazione... succederà qualcosa fra non molto” disse continuando a guardare fuori “Non essere così tragica, Paige!” disse George mentre la guardava, anche se sapeva che raramente sbagliava. “Ehi... sta tranquilla! Ci siamo noi qui, non hai nulla di cui preoccuparti!” disse Fred cercando di rassicurarla mentre lei li ringraziò.
Dopo il viaggio e, dopo essere arrivati a scuola, entrarono nella sala grande, assistettero allo smistamento e il preside rivelò loro quello che sarebbe stato il nuovo anno scolastico; la convivenza per il torneo tre maghi. Presentò la scuola di Beauxbatons, composta da bellissime ragazza. E, ovviamente, appena i due gemelli le videro, iniziarono a fare commenti sulla bellezza delle sue componenti, cercando inutilmente di far ingelosire una Paige che stava badando a tutt’altro. Poi toccò alla scuola di Viktor Krum, il grande giocatore del Quiddich, e alla sua scuola, Durmstrang . Infine spiegò diverse cose riguardo il torneo, suscitando il disappunto di molti in quanto non era possibile partecipare se non essendo dell’ultimo anno.
La situazione calma fu interrotta improvvisamente dall’entrata di un uomo il cui nome è Alastor Moody. Persino il cielo di Hogwarts fu turbato dal suo arrivo, ma forse era abbastanza intelligente da capire la verità. Paige iniziò a stringere la mano di George, il gemello più vicino a lei, il quale la guardò in modo strano. Si voltò interrogativo verso la ragazza, incrociando le dite con le sue. “Che succede?” chiese mentre stringeva le dita, ma non tanto da farle male. “C’è qualcosa che non va in lui...” disse sottovoce, in modo da non poter essere ascoltata da nessun’altro. “Non sarà mica gelosia nei nostri confronti, vero?” chiese George, cercando di sdrammatizzare la situazione, a vedendo un lembo del suo mantello stretto dall’altra mano della ragazza. In tanti anni, non l’aveva mai vista così impaurita. “Dovremmo provare a partecipare anche noi!” disse Fred a George mentre tornavano nella loro sala “Sì, hai ragione! Dovremmo trovare qualcosa che funzioni... tu che ne dici Paige?” chiese ad una ragazza la cui testa era totalmente fra le nuvole “Paige?” chiese Fred fermandosi e voltandosi verso di lei “Mh?” chiese la ragazza svegliandosi “Ti stavo chiedendo se quella ragazza di Beauxbatons fosse abbastanza sexy per me... ma secondo te? Possibile che non ci conosci ancora abbastanza per capire i nostri piano riguardo al torneo tre maghi?” chiese Fred spazientito “Non ce la farete a partecipare... è solo per maggiorenni” rispose la ragazza, tornando in sé e continuando la sua camminata verso la sala comune “Malfidata!” le dissero i due, offesi.
Il giorno dopo la ragazza si diresse a lezione, come era solita fare; ma incontrò tre ragazze della scuola di Beauxbatons smarrite che la fermarono, anche se, apparentemente, intimorite “Scuse moi, ci potresti aiutare a trovare la strada per il cortile principale?” chiesero molto cortesemente. “Per andare a lezione devo passare di lì, se volete vi accompagno.” Disse Paige alle ragazze, in maniera molto cortese “Ci faresti una grande cortesia!” risposero queste, con il classico accento francese. Strada facendo le ragazza si dimostrarono molto più socievoli di quel che ci si aspettasse da delle ragazze eleganti come loro “Abbiamo chiesto informazioni ad un’altra ragazza, prima, ma ci ha mandate via in malo modo” disse una delle tre ragazze, la più alta e l’unica dai capelli ricci “Immagino fosse di Serpeverde... è l’unica casata che oserebbe comportarsi in questo modo verso delle ospiti” rispose allora Paige. “E tu a che casa appartieni?” chiese una ragazza di statura media, mentre chiacchierava “Grifondoro” rispose Paige con una punta di orgoglio nella voce. “Bene... siamo arrivate. Per la vostra carrozza basta che proseguiate sempre dritto da quella parte” disse, per poi congedarsi e dirigersi a trasfigurazione. La prima lezione dell’anno passò in maniera tranquilla, con un ripasso di quello che avevano fatto l’anno precedente. Il problema fu quando, all’ora successiva, toccò a lezione di difesa contro le arti oscure. Paige si avviò in aula con fare tranquillo, come era solita fare per ogni lezione; aprì la porta dell’aula e vide alcuni di quelli del corso già seduti e il professore che, in piedi vicino alla cattedra, scrutava con il suo occhio buono quelli che aveva davanti. Ma bastò che lo sguardo dell’uomo si incrociasse con quello della ragazza, che quest’ultima ebbe come una crisi.
Corse fuori dall’aula a tutta velocità e andò nel suo dormitorio, prendendo uno dei passaggi segreti grazie ai quali sapeva che non avrebbe incrociato nessuno, e andò nella sala comune dei grifoni, allora vuota. Si sedette sul divano per non crollare a terra e si asciugò che le lacrime che iniziarono ad uscire. “Che succede?” si chiese iniziando a riflettere. Prese una decisione abbastanza severa e che, forse, non sarebbe nemmeno stata accettata dal preside, ma era l’unica, almeno finché non avesse capito cosa le stava accadendo. Lasciò i libri sul suo letto, essendo l’ultima lezione mattutina, e percorse tutta la strada fino all’ufficio del preside, giungendo davanti e ricordandosi di non sapere la parola d’ordine, che cambiava ogni anno. “Cosa fa ancora qui, signorina Worren? Non dovrebbe essere già giunta a lezione?” chiese la MC.Granit, presentandosi dietro la ragazza. “Mi scusi, professoressa, ma in questo momento ho urgente necessità di parlare con il preside.” Rispose la ragazza “Ma sei stata convocata? Il professor Silente è particolarmente impegnato in questo periodo, quindi...” “Quindi, la prego, mi faccia parlare! O giuro che mi metto qui ad aspettare fino a quando non parlerò con lui!” si impuntò la ragazza, troppo impaurita, ancora. La professoressa, allora, non potendo fare altro che assecondare, per una volta, una delle sue migliori studentesse, attivò il passaggio segreto. Ringraziò l’insegnante e si ritrovò nell’ufficio del preside.
“Mi dica, signorina Worren” chiese Silente, appena la vide entrare nel suo ufficio e non aspettando alcuna visita. “Ecco... lo so che la mia richiesta può essere assurda, ma non mi faccia frequentare le lezioni di Difesa contro le arti oscure!”spiegò la ragazza, ricevendo uno sguardo interrogativo “E perché mai, signorina? Lei dovrebbe essere un’ottima studentessa e non avere problemi...” “E’ per via del professore Moody. Non riesco proprio a stare in classe con lui... non mi chieda il motivo! Non ho nulla di personale contro di lui, ma il mio corpo pare reagire diversamente.” Disse la ragazza al professore “Preferisco rimetterci di sonno piuttosto che stare nella sua stessa aula!” spiegò, facendo intuire quanto fosse disperata “Non preoccuparti... il programma del quinto anno tu lo hai già svolto... quindi parlerò io con il professore. Se vuoi, posso insegnarti qualche altro incantesimo quando ho tempo libero” disse Silente, vedendo annuire la ragazza, che se ne andò calma dalla stanza.
Tornata al dormitorio, per la sua ora di buca, iniziò a fissare il fuoco e rivisse, come in un flash, il momento in cui il padre veniva ucciso e vide il volto del suo assassino, colui che lanciò l’incantesimo e si smaterializzò subito dopo. Rivide un ragazzo il cui sguardo pazzo non faceva intravedere nulla di buono, ma non capì chi fosse e qual’era il collegamento che aveva con la sua paura verso Moody, dato che non avevano nulla in comune. “Mariniamo la lezione oggi?” chiese una voce che la fece riprendere dalla sua trance “Diciamo di sì” rispose lei, guardando George senza il gemello “Allora stai davvero male!” rispose lui sarcastico, ricevendo una linguaccia da parte della ragazza e sorridendo “Lezione di difesa contro le arti oscure?” chiese il ragazzo “Esatto” rispose Paige, prima di vederlo sedersi accanto e guardarla fisso negli occhi “Cosa ti sta succedendo? Spiegami” le disse serio “Nulla... di importante.” Rispose lei distogliendo lo sguardo, per essere poi avvolta dalle braccia del ragazzo “Per quanto ancora vorrai tenerti tutto dentro? Eh?” le sussurrò coccolandola “Fino a quando non avrò la certezza che la nostra amicizia non possa mai cambiare, per nulla al mondo” “Ma è già così! Cosa vuoi come ulteriore prova?” chiese il ragazzo. Lei lo guardò negli occhi e sorrise, per poi scompigliarli i capelli “Sei davvero ingenuo, George” gli disse.
Questa volta, però, l’ingenuo ragazzo non se la tenne e, data la totale assenza di studenti, fece poggiare le spalle della ragazza sul manico della poltrona, prese le mani e le bloccò poco sopra la testa, mentre lui si mise su di lei, con una gamba fra le gambe della ragazza “Per quanto ancora pensi che rimanga piccolo?” le chiese mentre la ragazza continuava a guardarlo, cercando di capire fin dove si sarebbe spinto per farla confessare. “Dimmi la verità, Paige... che sta succedendo? L’anno scorso non ci hai parlato per un sacco di tempo senza nemmeno farci capire il motivo di tale cambiamento, ora invece sei sempre giù di morale. Dimmi... hai per caso scoperto qualcosa di quella maledizione che mi dicesti il primo anno? In questi anni non ci ho mai pensato, ma ora...” disse, vedendo incupire lo sguardo della ragazza. Aveva fatto centro. “Dimmelo o giuro che non mi fermo... e alla fine dell’ora manca più di mezzora!” disse, iniziando a far scorrere la sua mano, quella libera, sulla gamba della ragazza, salendo “Non posso dirtelo... mi dispiace” gli rispose, vedendo che il ragazzo non mollava, anzi, aumentava la velocità “S- smettila!” iniziò a dirgli la ragazza, mano a mano che si avvicinava alla “zona  proibita” “Di che parla la maledizione?” chiese, rallentando “Non posso...” disse lei cercando di divincolarsi, ma senza successo. Arrivato praticamente in prossimità, vide le lacrime della ragazza, ma decise comunque di non fermarsi. La ragazza, che non riusciva più a resistere, cedette “Morirò...” iniziò a dire, vedendolo fermarsi improvvisamente, pronto ad ascoltare ogni singola parola “...prima dei vent’anni” concluse, vedendo un George sconvolto, che l’abbracciò d’istinto. “Me l’avresti dovuto dire!” disse lui, lasciando che la ragazza si sfogasse. “Quando l’hai scoperto?” chiese qualche minuto dopo, rimettendosi in piedi. “Il secondo anno... poco dopo avertelo detto” rispose. “Mi dispiace... non avrei dovuto metterti in mezzo...” gli disse, mentre lui la coccolava “Avresti dovuto, invece!” rispose lui “Ma ora che ci penso...” iniziò a dire George “I miei continui sbalzi d’umore erano dovuti al fatto che pensassi continuamente alla maledizione. Cercavo di allontanarmi da voi per non farvi soffrire quando sarebbe giunto il momento e, al contempo, non volevo rimanere sola... L’anno scorso ero gelosa di Fred quando lo vidi con Angelina e, contemporaneamente, pensavo fosse normale, dato che non sarei durata a lungo. Poi tu mi hai rifatto quella proposta ed io non sapevo più che fare! Se avessi detto no, avresti sofferto, ma al contempo te ne saresti fatto una ragione, se avessi detto sì, avrei rischiato di ferirti inutilmente. Ho sempre voluto vivere la mia vita alla giornata, ma con quella cosa non riuscivo a stare tranquilla se non con voi due. E, alla fine, riuscì a sfogarmi un po’ con Fred... ma nulla di più!  Bene o male, cercavo di fare finta che fosse una bugia... anche se so che non lo è” disse “E non possiamo romperla?” chiede George “Non sono nemmeno umana... non pretendere l’impossibile!” gli disse, vedendolo stranito “Ah giusto... ho scoperto che mia madre aveva dei poteri che la differenziavano dalle altre streghe e, a quanto pare, li ho ereditati anche io. Ma non lo sapevo nemmeno... pensa che differenze microscopiche” disse la ragazza, tagliando corto. “Paige... anche se tu ci avessi trattato malissimo e non ci avresti calcolato, se tu fosse successo qualcosa pensi che non avremmo provato nessun sentimento? Come credi siamo stati quando sei scomparsa dieci anni fa? Eppure allora eri viva, solo non eri da noi.” Le disse George “Ma voi sareste cambiati se ve lo avessi detto... anche se, a dir la verità, non volevo farvi preoccupare, non prima del tempo” spiegò, venendo continuamente coccolata da George “Lo dirai anche a Fred?” chiese lui, gentilmente “Voglio lasciarlo in pace il più possibile... almeno il torneo se lo deve godere, no? Può rimanere solo un segreto fra noi due?” “Certo! Non glielo dirò... promesso!” le disse.
Da quel giorno ne iniziarono a passare molti altri. George era davvero bravo a fingere, sembrava che nulla gli fosse stato detto, tanto che provò persino a partecipare al torneo, con scarsissimi risultati dato che ai due gemelli crebbe una bella barba. Dopo lo scandalo Potter e dopo la prima prova, le acque si acquietarono. O, almeno, fino a quando, la Mc.Granit non diede loro la “bella” notizia del ballo del ceppo.  E da li ricominciarono i guai...




Angolod dell'autrice: Salve a tutti! Sono tornata dopo quasi un anno con il nuovo capitolo della mia fan fiction!
Allora, chiedo scusa ma l'ispirazione se ne era completamente andata e non ho potuto fare gran che! *sigh* (nb. non che interessi a qualcuno nb me. fatti gli affari tuoi >_<)
Comunque ho intenzione di completare questa fan fiction il prima possibile! E mi sono messa d'impegno!
Scrivo i capitoli che mi vengono in mente e poi scrivo quelli per allacciare la storia, mi esce più facile! ^-*
Ringrazio comunque Dream96 e Otta_Weasley per la loro recensione precedente e ringrazio anche tutti coloro che hanno letto la fan fiction e che vogliono continuare a leggerla.
A presto!

  
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