Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _nicksbum    19/08/2012    9 recensioni
OS - lui è tutto per lei, tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ero nuda, di fronte a lui, non sapevo che fare e riuscivo solo a guardarlo.
Lui, con mani delicate e inaspettatamente dolci, iniziò a lavare via la terra dal mio corpo.
L'acqua fresca scorreva sulle gambe, sulla pancia, sul seno e sulle spalle, lasciando una scia di pulito lungo il suo percorso, mentre la vasca si riempiva, man mano, di residui di terriccio mischiato a sangue.

I tagli sulle braccia e sulle gambe bruciavano, ma era un dolore sopportabile.
Niente in confronto a quanto avevo provato poche ore prima, quando quell'auto mi era sbucata davanti all'improvviso e mi aveva colpita in pieno, sbalzandomi in avanti. La macchina era quasi ferma, però, perciò non avevo riportato grandi traumi; piccole escoriazioni si notavano perfettamente su gambe e braccia, ma il resto era tutto perfetto.
Per quello avevo deciso di andarmene, senza dir nulla al conducente. Non volevo grane. Ero sotto shock, volevo solo stare con lui, il mio migliore amico.

Spostai lo sguardo su di lui, mentre passava la spugna sulle mie gambe, dolcemente.
Si accorse del mio sguardo fisso e alzò gli occhi chiari per incontrare i miei scuri e vuoti, in quel momento. “Ti faccio male?” sussurrò, interrompendosi con la spugna stretta in mano.
Scossi la testa e lui annuì, prima di continuare.
Sentivo il dolore scomparire insieme alla terra, giù per lo scarico della vasca, ma rimanevo inerme, incapace di fare o dire qualcosa.
Le sue mani scorrevano sul mio corpo in cerca di residui di sporco o di sangue, ma l'unica cosa che trovarono, furono le escoriazioni ben evidenti sugli arti.
Passò alla testa che lavò con cura e dedizione, poi si allontanò. “Ho finito piccola”, sussurrò osservandomi.
Poco dopo sentii le sue mani sul viso e alzai lo sguardo su di lui. Aveva gli occhi lucidi, ma la sua voce era ferma, calma; forse cercava di stare tranquillo per non fare agitare anche me.
Non che servisse a qualcosa.
Fuori ero di pietra, dentro, il mio stomaco e il mio cuore erano in tumulto.
Vado a prendere un asciugamano, tu aspettami qui, okay?”, disse sempre con quel tono premuroso che gli sentivo usare così spesso quando si rivolgeva a me.
Passò la mano sul mio viso, quasi sfiorandomelo, in attesa di una mia risposta che non venne; mi limitai ad annuire e lui si allontanò, lasciando il vuoto dietro di sé.
Il buio si faceva largo nel mio cuore, senza la sua presenza. Non me ne accorsi, fino a quando lui non se ne andò nell'altra stanza, ma quando tornò, sentii quel buio svanire lentamente.
Aveva in mano un grande asciugamano lilla col quale mi avvolse, poi mi strinse a sé in un abbraccio carico di dolcezza.
Strofinò le sue mani contro le mie braccia, cercando di scaldarmi e gliene fui grata; non mi ero accorta di avere così freddo, né mi ero accorta di tremare, fino a quando non mi strinse in quell'abbraccio.
Quando si scostò, quel tanto da guardarmi negli occhi, sprofondai nel suo sguardo, verde e blu, indefinito, profondo e bellissimo.
Vieni piccola.. ti ho preparato dei vestiti puliti
Mi prese per mano e mi accompagnò in camera sua, dove trovai, appoggiati al suo letto, un paio di mutandine di sua sorella e una t-shirt, probabilmente sua.
Si avvicinò e iniziò ad asciugarmi lentamente. Lo lasciai fare. Ero incapace di fare alcunché; non perchè non volessi, ma perchè proprio il mio corpo si rifiutava di muoversi.
In quel momento parlò, sempre in mormorio dolce e premuroso. “Ho pensato che, visto che fa caldo, non avessi bisogno dei pantaloni per stanotte.. ma se li vuoi te li prendo e non ti ho preso il reggiseno perchè so che odi dormire con quell'affare addosso
Annuii e con la coda dell'occhio lo vidi fare lo stesso.
Quando finì, mi allungai verso il letto e afferrai le mutandine e lui mi lasciò fare, quasi sorpreso dal fatto che mi fossi mossa; o forse ne era solo felice.
Le indossai, poi misi anche la t-shirt che era larga e comoda.... e aveva il suo profumo.
Mi voltai e scoprii che mi stava guardando con un misto di compassione e dolcezza nello sguardo e un sorriso sghembo sul viso, che gli formava quelle strane e straordinarie fossette che tutti adoravano.
Mi avvicinai a lui e mi strinsi al suo petto, in cerca di un abbraccio che mi fu subito donato; le sue braccia mi avvolsero, calde e forti e io mi sentii al sicuro.
Posso dormire con te questa notte?”, sussurrai con voce roca, dopo le due ore passate in silenzio.
La sua mano calda si appoggiò sul mio viso e il suo sguardo s'incastonò al mio. “Puoi dormire con me ogni volta che vorrai, piccola mia”, sussurrò, mi posò un leggero bacio sulla fronte e mi condusse sul suo letto, dove m'infagottai sotto il lenzuolo leggero.
Mi rannicchiai contro la parete, per far posto anche a lui sul piccolo letto, ma lui si diresse verso l'armadio e iniziò a spogliarsi, rimanendo in boxer.
Deglutii nel vederlo praticamente nudo davanti a me; erano anni ormai, che avevamo perso l'abitudine di fare il bagno insieme.
Eravamo cresciuti e avevamo, o meglio, io avevo deciso di porre fine a quella routine.
Mi vergognavo del mio corpo e nonostante lui fosse il mio migliore amico, non riuscivo a mostrarmi davanti a lui, nemmeno in costume.
Ma quella sera era cambiato tutto.
Quella sera mi ero lasciata andare, mi ero lasciata spogliare da quel ragazzo di cui mi fidavo ciecamente; quel ragazzo che era, col tempo, diventato un padre, un fratello e un amico per me.
Quel ragazzo che era tutto.
Lui non fece caso al mio imbarazzo e frugò nell'armadio, trovò il pantalone di una tuta, lo indossò e mi raggiunse sul letto.
S'intrufolò sotto le coperte e mi strinse a sé, circondandomi con le sue braccia calde.
Sfregai le mie gambe fredde contro le sue, coperte dal pantalone e mi rannicchiai ancora di più contro di lui, desiderosa del suo calore.
Appoggiai il viso al suo petto e ascoltai imperterrita il tamburellare del suo cuore, lento e inesorabile.
Mi dispiace averti perso di vista questa sera”, sussurrò. Sentivo le sue labbra posarsi sui miei capelli, poi capii che mi stava lasciando piccoli baci.
Sorrisi e mi sorpresi di me stessa.
Non è stata colpa tua
Ma se fossi stato attento tu ora non staresti così
Non darti colpe. Stammi vicino e basta”, sussurrai, posando la mano sul suo fianco.
Per tutto il tempo che vorrai, piccola mia
Aveva la strana abitudine di accontentarmi in tutto quando ero giù di morale o, come in questo caso, indifesa e spaventata.
Sorrisi ancora e gli posai un leggero bacio sul petto, all'esatta altezza del cuore, poi chiusi gli occhi.
Lo sentii sospirare, mentre mi stringeva a sé ancora di più.
Prima di sprofondare nell'oblio sentii la sua voce sussurrarmi “Buonanotte piccola mia” e mormorai “Buonanotte, Harry”, poi chiusi gli occhi e mi addormentai all'istante.




Eeeee... eccomi di ritorno con un'altra one-shot.


sinceramente era un altro, l'ennesimo, sogno sui ragazzi che ho voluto riportare... il sogno continuava, ma era troppo sconcio da scrivere, LOL
comunque spero vi piaccia e se vi va lasciatemi una piccola recensione, :3

love you all, Sil. 

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _nicksbum