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Autore: postergirl84    20/08/2012    4 recensioni
Ci sono storie d’amore che, anche senza essere epiche, lasciano dentro di noi ricordi, attimi, sensazioni indelebili. Ci sono storie d’amore che non devono essere eterne per essere raccontate. Ci sono storie d’amore che sono anche le nostre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
- Questa storia fa parte della serie 'Storie di Lupi'
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Love Boat non era un telefilm?

 

Piove. E sai che novità, in questo dannato posto ci sono più giornate di pioggia che di sole. Posteggio la moto accanto ad un grosso pino ed inizio a correre verso il portico di casa di Erika, piegando la testa nel tentativo di  ripararmi almeno un po’ dai goccioloni.

Mi affretto sugli scalini e, una volta al riparo sotto il portico, mi passo una mano fra i capelli ormai fradici, scuotendo la testa per asciugarli almeno in parte.

Busso alla porta ed Erika mi apre pochi istanti dopo. Sorrido, ha indossato quel top stretto. Dio si vede tutto.  Sgrana gli occhi e cerca di sbirciare oltre le mie spalle.

Non dirmi che sei venuto in moto con questo tempo.”

 Se aspetto il sole quando la prendo la moto?”

Si scosta appena permettendomi di entrare, faccio un passo e piego la testa sfiorandole le labbra. Ciliegia. Il suo burro cacao preferito. Mi sa anche il mio.

Aspettami qua, ti prendo qualcosa per asciugarti. Mia madre mi uccide se bagni il pavimento.” Sparisce veloce oltre il corridoio, per tornare pochi attimi dopo con un asciugamano.

 “Grazie.” Le dico baciandola di nuovo.

Ti ho salvato dalla polmonite. Mi devi un favore.”

Perfetto, che vuoi?”

Si morde le labbra quasi scacciando un pensiero.

 “Non lo so, quando ho deciso ti dico.”

La seguo in camera sua, chiude la porta e poi mi guarda come colpita da un pensiero improvviso.

 “Non hai portato i libri.”  

No, oggi niente libri. Dobbiamo festeggiare.”

Festeggiare cosa?” Mi chiede inarcando un sopracciglio.

Sono entrato in squadra.”

Sorride abbracciandomi.  E’ fantastico. Ma non uscivano domani i risultati?” 

La stringo di più a me e le porto una ciocca di capelli dietro le orecchie.

Sì, ma essere il migliore amico del capitano ha i suoi vantaggi. Soprattutto se lo corrompo con i compiti di trigonometria.  

Erika sembra intuire i miei pensieri perché alza gli occhi al cielo e si siede sul bordo del letto.

Beh potevi dirmelo prima, avrei preparato una torta.”

Possiamo uscire a comprarla la torta, no?”

Ma piove.”

Hai ragione. Allora dovremmo ingannare il tempo mentre aspettiamo che smetta.” Conosco un metodo decisamente buono, piccola.

I miei sono fuori tutto il pomeriggio.” dice distogliendo subito gli occhi con un ombra d’imbarazzo. Sorrido e mi avvicino appoggiando un ginocchio sul materasso e circondando con le mani il suo volto.

Perché diamine mi sudano le mani adesso? e che accidenti è questo nodo allo stomaco?

Si morde le labbra e io chiudo gli occhi cercando di calmarmi. Non è possibile che un gesto così banale mi ecciti così tanto. Sento le sue mani sulle mie spalle e la sua bocca che cerca la mia. Approfondisco il bacio e la spingo sul letto, sdraiandola.  Sgrana gli occhi quando i nostri bacini si toccano. Merda. Ora scappa via come ogni volta. Dovrò farmi una doccia gelata arrivato a casa e… no, non è possibile.

 Le sue mani scivolano sotto la mia maglietta, mi accarezza la schiena e stringe le gambe alla mia vita.  

Porca puttana mantieni la calma, amico se non vuoi passare per uno sfigato.

Appoggio la fronte contro la sua e sposto le mani sull’orlo della sua maglietta aspettando un suo cenno per levargliela. Chiude gli occhi e allora gliela sfilo lentamente.

Non è la prima volta. Succede sempre più spesso che i nostri vestiti finiscano a terra ma è come se oggi in qualche modo fosse diverso. Forse è la sua espressione o il modo in cui mi sta baciando. Non mi ha mai baciato così, fin quasi a levarmi l’aria.

Rispondo al bacio e scendo lungo la pancia, torno a guardarla mentre le sbottono i jeans. Ha il respiro corto e le guance accese. Cazzo se è bella. Mi  blocca le mani e cerca ancora le mie labbra mentre si abbassa i pantaloni, da sola, si vergogna sempre a farseli levare.

Osservo i suoi gesti lenti come ipnotizzato ed infine mi metto seduto gettando anche i mei jeans sul pavimento. Torno a sdraiarmi su di lei e le sue labbra si posano sul mio collo, appena sotto l’orecchio.

Non riesco a trattenere un gemito. Sorride,  lo sa quanto mi fa impazzire. Deglutisce e mi leva la maglietta e ancora una volta distoglie lo sguardo.  Le sfioro la guancia e la sento sospirare  quando i nostri bacini si scontrano di nuovo.  Spalanco gli occhi, trovando i suoi e sentendola inarcarsi contro il mio petto. Stringo le dita intorno gancetti del reggiseno e respiro frustrato. Perchè questi così devono essere così complicati?

Vuoi… cioè… ti aiuto.”

No… sono capace.”

 Provo a sorridere e finalmente riesco a sganciarlo, posa le labbra sul mio petto e nasconde il volto mentre le faccio scivolare lungo le braccia le spalline.

Erika? Sono a casa. Tua nonna non hai idea di cosa…”

 Cazzo, cazzo, cazzo. Non c’è  niente di peggio che la voce della madre della tua ragazza per farti passare tutta l’eccitazione. Si forse c’è, la voce del padre o un fucile puntato addosso. 

 Mi alzo in piedi e afferro jeans e maglietta il più velocemente possibile. Sarà il verso giusto? Dio ti prego.

Erika? C’è anche Embry? Ho visto la moto.”

Sì mamma stiamo studiando.” La voce di Erika è distorta dal nervosismo. Mi volto e guardo la maniglia abbassarsi. Cazzo, cazzo, cazzo. La cerniera. Chiudo la zip e la porta si spalanca mentre Erika afferra un libro, lo apre  e si siede sul pavimento. Lily entra in stanza dandoci una rapida occhiata.

Avete fatto merenda? Volete qualcosa?” Certo se avessi dodici anni vorrei la merenda.

  “No, in realtà dobbiamo uscire. Dobbiamo finire una ricerca da…”

“… Jake.” Concludo con il primo nome che mi passa per la mente. Voglio solo uscire di qua.

Ok ma non fare tardi, tuo padre vuole uscire stasera.”

Inizia a gettare libri a caso dentro lo zaino, glielo levo dalle mani e corriamo fuori. Aria finalmente. La vedo piegarsi sulle ginocchia e scoppiare a ridere mentre io la guardo inarcando un sopracciglio.  

E’ stato… credo di aver perso vent’anni di vita.” Dice infine, passandosi una mano sul viso.

Non dirlo a me.”  Si rialza mordendosi di nuovo le labbra. Hai deciso di farmi impazzire, bambina?

Estrae le chiavi di casa dalla tasca dei jeans e ci gioca alcuni minuti  prima di sospirare, annuendo convinta fra sé.

Vieni.”

Erika ma…”

Non farmi domande, Embry o potrei cambiare idea.”

La seguo in silenzio per alcuni minuti finché non si ferma di fronte ad una vecchia rimessa.

Mio… cioè non ci viene mai nessuno qua, mio padre ci tiene la barca.”

Sei sicura?”

Che non ci venga nessuno? Sì…”

No, non di quello.” 

 Sospira ancora e si alza sulle punte baciandomi.

Voglia che sia tu.” esclama infine ben attenta a non guardarmi in faccia.

Merda. Vuole farlo davvero stavolta.

La osservo aprire la porta e sospirare un paio di volte cercando di nascondere la… paura? E io? Che cavolo provo io?  Gli uomini non hanno paura. Ma, cazzo sta succedendo davvero e… se non sono capace? E se a lei non piace? La bacio.  Di certo non può essere così difficile.

 Scorgo la sagoma della barca  e la prendo per mano aiutandola a scavalcare, ci sdraiamo sul fondo e riprendo  a baciarla. E se non duro abbastanza?

Lo spazio è ristretto, non riesco a muovermi bene e mi scontro contro la sua testa quando ci mettiamo seduti nello stesso momento per levarci i pantaloni.

Ahi.” Si strofina la fronte e sbuffa.

Scusami ho la testa dura.” Le dico baciandole il naso.

Già.” Ridiamo entrambi mentre un po’ di tensione si scioglie.

Torno di nuovo sul suo reggiseno. Due volte in un giorno, un vero record. sorrido contro le sue labbra, questa volta è  più facile e nessuna voce  ci interrompe.  La guardo e lei trema. Ci baciamo e quando l’accarezzo chiude gli occhi.  Trattiene il respiro quando la penetro con le dita.

Em… bry.”  Sospira il mio nome. Non le ho mai sentito pronunciare così il mio nome.

Calma, calma , devo stare calmo.

 Appoggio la fronte contro la sua e  apre gli occhi. Se ora si vuole fermare è la volta che muoio. Ti prego, ti prego.

 Muove le mani sulla mia schiena e avvicina il bacino al mio, respiro prima di riprendere a baciarla.

 “Devo…”

Sì.” sussurra appena chiudendo gli occhi. Mi alzo veloce e cerco i jeans estraendo il preservativo dal portafogli. Grazie, Jake, ti devo un favore.

Strappo la carta. Stai calmo, stai calmo, non può essere difficile. Torno da lei e le bacio la fronte, trema di nuovo. Cerco le sue mani e le intreccio alle mie, sopra la sua testa.

Le stringo nel medesimo istante in cui scivolo dentro di lei. Stringo più forte e spingo. Spalanca gli occhi mentre una lacrima rotola lungo la sua guancia. Cazzo idiota le hai fatto male.

Scu.. sa.”

Mi fermo ma lei muove il bacino e allora spingo un'altra volta. Le libero le mani e si aggrappa alle mie spalle. Le mordo il collo, ti prego ti prego resisti, ancora, ancora un attimo. Asseconda i mei movimenti e cazzo non così non ce la faccio. Stringo le braccia intorno alla sua vita e vengo con un ultimo gemito. Scioglie la presa sulle mie spalle e nasconde il viso contro il mio petto.  Le baciò i capelli sudati, accarezzandole la schiena.

Stai bene?” chiedo sollevandole il viso.  Annuisce con le guance ancora rosse e le bacio le labbra.

“E’ stato cioè… ti è piaciuto?”  che voto mi daresti? No forse questo è meglio che non glielo chieda. Le sfioro il naso con il mio, sorride ma resta in silenzio. Merda. Mi sa che ho sbagliato qualcosa.

Pensa che mio padre voleva venderla questa barca.” Dice infine.

Sarebbe stato un vero peccato.” Ride insieme a me. La guardo: i capelli spettinati  e il corpo caldo. E’ bella cazzo, è mia  ed è tutto vero.

 

 

Sono di nuovo bagnato fradicio quando dopo aver riaccompagnato a casa Erika metto piede nel garage di Jake. Sbuffo guardando la moto ricoperta di fango, spengo il motore e la spingo all’interno. Jacob esce da sotto la Golf, che secondo me non riuscirà mai a finire, e mi guarda scoppiando a ridere.

 “Ti sei fatto un tuffo in mare? Volevi controllare che fosse subacquea la moto?” Faccio spallucce e afferro uno straccio dal piano di lavoro iniziando a ripulire la moto.

No, ero solo a studiare da Erika.”

Avete studiato anatomia?”

 Mi chino e passo una mano sulle ruote cercando di trattenere un sorrisino alle vivide immagini che mi passano davanti agli occhi. Lei che si stringe a me, il suo corpo che trema, il cuore che mi fa male, i suoi occhi.  Dio ma a che penso? Lei nuda. Ecco così è meglio.

No.” 

Non ci credo avete fatto sesso.” esclama Jake posando una chiave da sei.*

Ti ho detto di no.”

Ti si legge in faccia.” Sento il suo pugno colpirmi alla schiena, mi rialzo e gli  do una gomitata alla quale risponde con un altro pugno. Lottiamo per alcuni minuti e poi  mi guarda improvvisamente  serio.

Come te la sei cavata?” 

“Sono un dio.” È lei è stupenda.

 Scoppia a ridere.

“Va bene certo e in realtà?”

Spero bene.” Cerco di usare un tono indifferente, anche se non credo di esserci riuscito.

Non preoccuparti, la pratica rende perfetti.”

Andiamo alla scogliera?”

Passiamo da Quil prima, ci serve il whisky del nonno.”

 

Angolo autrice

 

*Non avevo idea di che diavolo fosse una chiave da sei finché non ho iniziato a leggere questa storia La chiave del sei.  Una serie ironica, sensuale e irriverente per ciò se ancora non l’avete letta…

 

Per il resto questa storia è un Missing Moment di Una favola non è. È una long Jake e Bella ma mi sono accorta che Embry urlava nella mia mente, aveva tante cose da dire e allora ho deciso di raccontarvelo, raccontarvi l’Embry che immagino io e di cui sono follemente innamorata attraverso una serie di racconti di cui questo è solo il primo.

Grazie a Sandra per avermi dato preziosi consigli. Grazie a Ania (a te e Ellie è dedicata questa storia così come ogni altra storia futura su Embry. Il nostro Embry).

Se dopo questa piccola storia , anche voi vi innamorerete di lui come noi ecco un'altra storia da leggere di sicuro.

Same Mistake.

 

A presto con affetto

Noemi

   
 
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