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Autore: Nerospirito    20/08/2012    5 recensioni
L'universo di Kingdom Hearts è vasto e frammentato,quindi può succedere di trovare mondi dove la realtà è stravolta e le storie di chi vi abita si svolgono in modo diverso.
In una città che è nata sullo stampo di Crepuscopoli e che porta il nome di Sunset City, i personaggi di Kingdom Hearts si muovono e vivono tra i banchi di scuola, con annessi e connessi, come amori, trinagoli, scherzi e guai con preside e professori! Non anticipo molto, ma la storia sarà ordinata secondo le vicende dei vari personaggi principali: Ventus e Roxas sono gemelli,Sora e Vanitas sono fratelli,i vari membri dell'Organizzazione 13 disposti tra studenti,professori e bidelli, e poi vedremo anche qualche conoscenza di Final Fantasy. Prometto anche qualche scena un po' più ... "carica".
Spero vi piaccia,grazie ancora a chi segue le mie storie!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco, Altro contesto
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Il suono della campanella e l’uscita del professore dall’aula significavano “Ora d’Aria” per i ragazzi della quinta A, specie per Axel, a capo di un trio che combinava sempre guai, a volte fin troppo grossi.
Questa volta aveva in mente qualcosa di mai visto, uno degli atti di ribellione più forti nella storia della scuola.
Ne stava appunto discutendo i dettagli con i suoi due compari.
Loro parlavano di graffiti, gomme tranciate o altre cose del genere :
Ad Axel “Il Rosso” sembravano semplici ragazzate.
Voleva qualcosa di più, qualcosa che mandasse nel panico i professori. Iniziò a pensare a qualche idea.
- Ci vorrebbe uno scandalo, poco importa se vero o falso ! – esclamò infine, schioccando le dita.
- Fate meno casino, idioti – sbuffò qualcuno alle spalle di Axel.
- Oh,non fare il solito guastafeste, Saix ! – rispose il Rosso con un sospiro esasperato: Era sempre così quando lui, Zexion e Larxene discutevano un piano.
- Non funzionerà … - sbuffò di nuovo Saix.
- Umpf, vedremo! Ma prima del gran finale voglio divertirmi ancora e … -
- Attento – la voce calma di Saix venne coperta da un urlo stridulo che fece accapponare la pelle agli studenti:
- Voglio SILENZIO QUANDO ENTRO IN CLASSE!! - .
Era la voce del minuscolo professore di geografia, Topolino.
lui detestava quella classe, non solo perché gli studenti erano tutti esageratamente più alti di lui, ma anche perché non si degnavano affatto di ascoltarlo !
- Che palle prof, sappiamo entrambi che a nessuno frega delle sue lezioni – commentò Axel mettendo i piedi sul banco e accendendo una sigaretta : se c’era una cosa che quel ragazzo sapeva fare bene era far saltare i nervi in appena cinque secondi e mezzo, tempo cronometrato da Demix due anni prima.
Infatti Topolino era già paonazzo e con una piccola vena che pulsava sul faccione. – Ragazzino,torna composto o fili dritto in presidenza! E non sto scherzando! -
- Certo prof, ora però si calmi e prenda le sue medicine – ridacchiò Axel con strafottenza, suscitando uno scoppio di risa.
- Ragazzi, non dovete apprezzare lo sciocco comportamento del vostro compagno, ma dovete invece … -
- Prof, ma si rende conto delle cazzate che sta dicendo ? – lo interruppe di nuovo il ragazzo.
Accompagnato da un altro scoppio di risate, la sfuriata del minuscolo professore non si fece attendere: - Ora basta, mi hai stufato, in presidenza, SVELTO!! – Sbraitò il topo lanciando dietro ad axel una raffica di gessi presi chissà dove.
- Mi fa solo un favore prof, almeno non dovrò vedere la sua brutta faccia per il resto della giornata! – rispose Axel scansando i gessi,che finirono tutti in faccia a Saix, dietro di lui, poi si alzò con un sorrisetto strafottente e uscì dall’aula lanciando uno sguardo ai suoi “colleghi” : i due avevano giusto finito di sistemare le puntine da disegno che tenevano in tasca sulla sedia del professore e lanciato due petardi nell’armadietto in metallo.
Dopo qualche respiro profondo Topolino sorrise alla classe,un freddo sorriso di circostanza.
- Bene ragazzi,possiamo finalmente iniziare la lezio ... – Due scoppi molto sonori lo fecero balzare a quasi un metro da terra,col cuore in gola.
La classe, inutile dirlo, si esibì in una risata corale.
- Chi è stato?! – chiese ancora scioccato il piccolo professore, senza aspettarsi una risposta sincera,o anche solo una risposta. Odiava quei ragazzini ...
E mentre si mise a sedere ecco che il trio di Axel,la sua unica nemesi, colpì ancora. Le puntine penetrarono con facilità disarmante nei pantaloni si tessuto del topo, strappandogli un altro acuto da opera lirica e costringendolo ad esibirsi in un secondo balzo olimpionico.
La classe stava collassando dal ridere e Axel fuori dal corridoio era piegato in due con le lacrime agli occhi e una dolorosa fitta alla pancia.
“ Ho esagerato? Naaah “ si chiese mentre andava verso la presidenza, con calma e salutando qualche amico,con cui scambiò due battute.

Bussò alla porta e la voce autoritaria di Yen Sid, preside della Sunset High lo invitò a entrare.
 appena varcata la porta, trovò un ragazzo dai capelli neri come la notte che lo salutò ridacchiando.
- Buongiorno signore. Oh ciao Van.. la nostra seduta settimanale eh? – rise di rimando Axel sedendosi di fianco a lui, poi si rivolse al preside ricomponendosi.
- Ragazzi – esordì il preside dal cipiglio severo – Posso capire che alcuni professori possano essere irritanti – e lì rivolse uno sguardo severo,ma anche leggermente divertito, ad Axel. – o troppo ortodossi – ammise ridacchiando fissando Vanitas. – Ma sono comunque dipendenti di questa scuola, e come tali sono assolutamente qualificati; se andaste oltre le apparenze lo capireste. -
- Certo signore, però esagerano e abusano del loro potere per.. Ahia! -
Vanitas venne zittito da una gomitata di Axel.
- Ha assolutamente ragione signore. –
 Concluse Axel annuendo – Ci dispiace averle fatto perdere tempo. - .
- Non preoccupatevi ragazzi.. Ma Tu smettila di fumare in classe Axel, sono stufo delle lamentele del resto dei professori. – Sbuffò Yen Sid quasi divertito, poi proseguì il discorso con un cipiglio paterno che rilassò i ragazzi: dopotutto, non era male passare qualche minuto con quel vecchio preside.
- Il punto è che sei intelligente e nelle materie riesci senza sforzi, se tenessi un comportamento più consono tutto sarebbe più semplice per te. E anche per me, che non dovrei rimproverarti ogni settimana – concluse con un sorriso e Axel sorrise imbarazzato in risposta sapendo che aveva ragione.
- E la stessa cosa vale per te Vanitas, se ti impegnassi un po’ di più e tollerassi un minimo i professori sarebbe meglio. -
- Certo signore – risposero i ragazzi all’unisono.
- Andate pure,e cercate di non tornare prima di domani – sorrise Yen Sid
- Ci conti! – ridacchiarono in ragazzi chiudendosi la porta alle spalle.
Ad un certo punto Axel si mise a ridere e Vanitas lo guardò con un espressione interrogativa – Che hai da ridere? – chiese sospettoso.
- No niente, è solo che.. Ah ah! Questa è forte: due anni fa ci siamo incontrati qui alla seconda ora, proprio come adesso, come passa il tempo – rispose all’amico con un sorriso malinconico.
- siamo a maggio, e tra meno di un mese finirà anche quest’anno, e visto che sono in quinta me ne andrò … -
- E di che ti lamenti ? – Sorrise vanitas con una leggera pacca sulla palla dell’amico. – Per me sarebbe una liberazione -
- Vero, ma mi mancherà questo posto.. bhe,quasi tutto- Ridacchiò più sereno.
- Specie Roxy eh? – Sogghignò Vanitas malizioso.
- Eh – Ehi! Non c’è bisogno di dirlo così forte … sì, Roxas in modo particolare, ma non farlo sapere in giro ok? Ho un’ immagine da duro da rispettare, Amico – annuì Axel  convinto, ridendo assieme a Vanitas subito dopo: in effetti il ragazzo era il classico duro dal cuore tenero, e Van aveva capito subito che per il suo amico Roxas provava qualcosa più dell’amicizia, ma era solo un forse che non gli importava più di tanto.
Tornati seri, il ragazzo dai capelli neri incrociò lo sguardo dell’amico con un sorriso ottimista e sincero – Sta tranquillo tenerone, i segreti sono al sicuro col sottoscritto! – rise picchiandosi il pugno sul cuore e poi con quello di Axel in un gesto di fratellanza.
 Si scambiarono qualche altra chiacchiera,poi suonò la campanella e sbuffando Axel notò un messaggio sul cellulare, lo aprì e ne lesse il contenuto  con un espressione insofferente. – messaggio di Saix, dice che mi ammazza se lo lascio ancora nei casini come oggi, meglio che torni in classe, và. - .
- Saix? Dici il tipo coi capelli azzurri? Ma dai,non lo facevo un tipo da metterti sotto. – sogghignò Vanitas. – Comunque meglio che torni anch’io.. dopo scuola esco con una ragazza di quarta e mi spiacerebbe arrivare in ritardo,sai com’è - .
Axel annuì e gli picchiò una paca sonora sulla schiena – Auguri allora! – rise e si avviò verso la sua classe strascicando i piedi.
Vanitas seguì il suo esempio,pensando a dove portare la ragazza per lasciarle qualche bel ricordo, optò per la spiaggia.
La città era stata chiamata Sunset City non a caso, ma per via gli splendidi tramonti che si vedevano in riva al mare.

  
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