Il suono della campanella e l’uscita del
professore dall’aula significavano “Ora d’Aria” per i ragazzi della quinta A,
specie per Axel, a capo di un trio che combinava
sempre guai, a volte fin troppo grossi.
Questa volta aveva in mente qualcosa di mai visto, uno degli atti di ribellione
più forti nella storia della scuola.
Ne stava appunto discutendo i dettagli con i suoi due compari.
Loro parlavano di graffiti, gomme tranciate o altre cose del genere :
Ad Axel “Il Rosso” sembravano semplici ragazzate.
Voleva qualcosa di più, qualcosa che mandasse nel panico i professori. Iniziò a
pensare a qualche idea.
- Ci vorrebbe uno scandalo, poco importa se vero o falso ! – esclamò infine,
schioccando le dita.
- Fate meno casino, idioti – sbuffò qualcuno alle spalle di Axel.
- Oh,non fare il solito guastafeste, Saix ! – rispose
il Rosso con un sospiro esasperato: Era sempre così quando lui, Zexion e Larxene discutevano un
piano.
- Non funzionerà … - sbuffò di nuovo Saix.
- Umpf, vedremo! Ma prima del gran finale voglio
divertirmi ancora e … -
- Attento – la voce calma di Saix venne coperta da un
urlo stridulo che fece accapponare la pelle agli studenti:
- Voglio SILENZIO QUANDO ENTRO IN CLASSE!! - .
Era la voce del minuscolo professore di geografia, Topolino.
lui detestava quella classe, non solo perché gli studenti erano tutti
esageratamente più alti di lui, ma anche perché non si degnavano affatto di
ascoltarlo !
- Che palle prof, sappiamo entrambi che a nessuno frega delle sue lezioni –
commentò Axel mettendo i piedi sul banco e accendendo
una sigaretta : se c’era una cosa che quel ragazzo sapeva fare bene era far
saltare i nervi in appena cinque secondi e mezzo, tempo cronometrato da Demix due anni prima.
Infatti Topolino era già paonazzo e con una piccola vena che pulsava sul
faccione. – Ragazzino,torna composto o fili dritto in presidenza! E non sto
scherzando! -
- Certo prof, ora però si calmi e prenda le sue medicine – ridacchiò Axel con strafottenza, suscitando uno scoppio di risa.
- Ragazzi, non dovete apprezzare lo sciocco comportamento del vostro compagno,
ma dovete invece … -
- Prof, ma si rende conto delle cazzate che sta dicendo ? – lo interruppe di
nuovo il ragazzo.
Accompagnato da un altro scoppio di risate, la sfuriata del minuscolo
professore non si fece attendere: - Ora basta, mi hai stufato, in presidenza,
SVELTO!! – Sbraitò il topo lanciando dietro ad axel
una raffica di gessi presi chissà dove.
- Mi fa solo un favore prof, almeno non dovrò vedere la sua brutta faccia per
il resto della giornata! – rispose Axel scansando i
gessi,che finirono tutti in faccia a Saix, dietro di
lui, poi si alzò con un sorrisetto strafottente e uscì dall’aula lanciando uno
sguardo ai suoi “colleghi” : i due avevano giusto finito di sistemare le
puntine da disegno che tenevano in tasca sulla sedia del professore e lanciato
due petardi nell’armadietto in metallo.
Dopo qualche respiro profondo Topolino sorrise alla classe,un freddo sorriso di
circostanza.
- Bene ragazzi,possiamo finalmente iniziare la lezio ... – Due scoppi molto
sonori lo fecero balzare a quasi un metro da terra,col cuore in gola.
La classe, inutile dirlo, si esibì in una risata corale.
- Chi è stato?! – chiese ancora scioccato il piccolo professore, senza aspettarsi
una risposta sincera,o anche solo una risposta. Odiava quei ragazzini ...
E mentre si mise a sedere ecco che il trio di Axel,la
sua unica nemesi, colpì ancora. Le puntine penetrarono con facilità disarmante
nei pantaloni si tessuto del topo, strappandogli un altro acuto da opera lirica
e costringendolo ad esibirsi in un secondo balzo olimpionico.
La classe stava collassando dal ridere e Axel fuori
dal corridoio era piegato in due con le lacrime agli occhi e una dolorosa fitta
alla pancia.
“ Ho esagerato? Naaah “ si chiese mentre andava verso
la presidenza, con calma e salutando qualche amico,con cui scambiò due battute.
Bussò alla porta e la voce autoritaria di Yen Sid, preside della Sunset High lo
invitò a entrare.
appena varcata la porta, trovò un ragazzo
dai capelli neri come la notte che lo salutò ridacchiando.
- Buongiorno signore. Oh ciao Van.. la nostra seduta settimanale eh? – rise di
rimando Axel sedendosi di fianco a lui, poi si
rivolse al preside ricomponendosi.
- Ragazzi – esordì il preside dal cipiglio severo – Posso capire che alcuni
professori possano essere irritanti – e lì rivolse uno sguardo severo,ma anche
leggermente divertito, ad Axel. – o troppo ortodossi
– ammise ridacchiando fissando Vanitas. – Ma sono comunque dipendenti di questa
scuola, e come tali sono assolutamente qualificati; se andaste oltre le
apparenze lo capireste. -
- Certo signore, però esagerano e abusano del loro potere per.. Ahia! -
Vanitas venne zittito da una gomitata di Axel.
- Ha assolutamente ragione signore. –
Concluse Axel
annuendo – Ci dispiace averle fatto perdere tempo. - .
- Non preoccupatevi ragazzi.. Ma Tu smettila di fumare in classe Axel, sono stufo delle lamentele del resto dei professori.
– Sbuffò Yen Sid quasi divertito, poi proseguì il
discorso con un cipiglio paterno che rilassò i ragazzi: dopotutto, non era male
passare qualche minuto con quel vecchio preside.
- Il punto è che sei intelligente e nelle materie riesci senza sforzi, se
tenessi un comportamento più consono tutto sarebbe più semplice per te. E anche
per me, che non dovrei rimproverarti ogni settimana – concluse con un sorriso e
Axel sorrise imbarazzato in risposta sapendo che
aveva ragione.
- E la stessa cosa vale per te Vanitas, se ti impegnassi un po’ di più e
tollerassi un minimo i professori sarebbe meglio. -
- Certo signore – risposero i ragazzi all’unisono.
- Andate pure,e cercate di non tornare prima di domani – sorrise Yen Sid
- Ci conti! – ridacchiarono in ragazzi chiudendosi la porta alle spalle.
Ad un certo punto Axel si mise a ridere e Vanitas lo
guardò con un espressione interrogativa – Che hai da ridere? – chiese
sospettoso.
- No niente, è solo che.. Ah ah! Questa è forte: due anni fa ci siamo
incontrati qui alla seconda ora, proprio come adesso, come passa il tempo –
rispose all’amico con un sorriso malinconico.
- siamo a maggio, e tra meno di un mese finirà anche quest’anno, e visto che
sono in quinta me ne andrò … -
- E di che ti lamenti ? – Sorrise vanitas con una leggera pacca sulla palla
dell’amico. – Per me sarebbe una liberazione -
- Vero, ma mi mancherà questo posto.. bhe,quasi
tutto- Ridacchiò più sereno.
- Specie Roxy eh? – Sogghignò Vanitas malizioso.
- Eh – Ehi! Non c’è bisogno di dirlo così forte … sì, Roxas
in modo particolare, ma non farlo sapere in giro ok? Ho un’ immagine da duro da
rispettare, Amico – annuì Axel convinto, ridendo assieme a Vanitas subito
dopo: in effetti il ragazzo era il classico duro dal cuore tenero, e Van aveva
capito subito che per il suo amico Roxas provava
qualcosa più dell’amicizia, ma era solo un forse che non gli importava più di
tanto.
Tornati seri, il ragazzo dai capelli neri incrociò lo sguardo dell’amico con un
sorriso ottimista e sincero – Sta tranquillo tenerone,
i segreti sono al sicuro col sottoscritto! – rise picchiandosi il pugno sul
cuore e poi con quello di Axel in un gesto di
fratellanza.
Si scambiarono qualche altra
chiacchiera,poi suonò la campanella e sbuffando Axel
notò un messaggio sul cellulare, lo aprì e ne lesse il contenuto con un espressione insofferente. – messaggio
di Saix, dice che mi ammazza se lo lascio ancora nei
casini come oggi, meglio che torni in classe, và. - .
- Saix? Dici il tipo coi capelli azzurri? Ma dai,non
lo facevo un tipo da metterti sotto. – sogghignò Vanitas. – Comunque meglio che
torni anch’io.. dopo scuola esco con una ragazza di quarta e mi spiacerebbe
arrivare in ritardo,sai com’è - .
Axel annuì e gli picchiò una paca sonora sulla
schiena – Auguri allora! – rise e si avviò verso la sua classe strascicando i
piedi.
Vanitas seguì il suo esempio,pensando a dove portare la ragazza per lasciarle
qualche bel ricordo, optò per la spiaggia.
La città era stata chiamata Sunset City non a caso, ma
per via gli splendidi tramonti che si vedevano in riva al mare.