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Autore: Rufy89    04/03/2007    0 recensioni
Un antico potere, sopito da tempo, rischia di sconvolgere il mondo che conosciamo... e come al solito i Mugiwara si ritrovano ad avere le sorti dell'intera umanità sulle spalle! Nuovi nemici, amici fidati, lotte entusiasmanti, segreti nascosti nel passato per un mix di azione, avventura e divertimento allo stato puro!
Genere: Commedia, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Risveglio Letale

Capitolo 2

L'isola avvolta da un alone di mistero

L'aria iniziò a farsi pesante.
Nel tratto di bosco nel quale il giovane ragazzo di circa dieci anni si era rifugiato per avere salva la vita stava andando in fiamme, colonne di fuoco create da pirati invasori.
Il ragazzo, in lacrime, non poteva ancora credere a ciò che era successo: l'arrivo di quelle strane persone, le loro incomprensibile richieste, la loro arroganza risultavano fatti nuovi al ragazzo che da quando era nato aveva solo conosciuto abitanti natii della sua isola, senza sospettare di un mondo oltre la spiaggia dove era solito giocare.
Il nome del ragazzo era R.i.p. ed ora stava piangendo l'uccisione a sangue freddo della sua tribù da parte di quelle terribili persone, la banda dei Solidus. Lui era riuscito a fuggire, avvertito in precedenza dal nonno, le cui parole gli rimbombavano nelle orecchie:
« Va via R.i.p. ,tu non sai niente di questo villaggio, noi abbiamo custodito per anni il segreto di questa terra senza nome e non voglio che tu rischi la vita venendo a conoscenza di cosa noi proteggiamo! Ora cerca di fuggire dall'isola e scappa più lontano che puoi!»
Quelle erano state le ultime parole che aveva sentito dal caro nonnino che l'aveva cresciuto, anche se in quel momento non aveva capito niente se non inteso il rumore delle sue gambe correre.
Ma ora non aveva più il tempo di piangere! Sentendosi un caldo soffio sul collo, si girò, e l'animale che vide non gli piacque per niente.
Ricominciò a correre a più non posso.

Intanto la Battle Franky 37 era appena attraccata sulla costa meridionale della nuova isola, e si stavano organizzando i preparativi per lo sbarco, che si era rivelato più facile del previsto.
L’archeologa osservava dalla prua la nuova terra, cercando di analizzarla, come faceva con tutte le cose di cui faceva esperienza:
« Uhm, l'isola sembra disabitata e la terra è brulla e sterile! Forse ci saranno villaggi solo nell'entroterra! »
Mentre Usopp veniva colto dal suo solito attacco “ Non-sbarchiamo-qui-o-moriremo-tutti-uccisi ”, Rufy, presa una grande boccata d’aria, gridò:
« Ragazzi, sento ancora una volta profumo di avventura! Ed ora…»
Come a voler incoraggiare la sua folle scelta, Franky e il tenero Chopper seguirono il capitano nel balzò che di lì a poco spiccò dalla nave al terreno, per poi sgolarsi in coro:
« IN MARCIAA!! »
La cartografa, disperata per il comportamento menefreghista e svagato dei suoi compagni, si battè un colpo sulla testa:
« Siamo alle solite! Mi raccomando, non allontanatevi troppo! – poi, a Sanji, che servizievole, le faceva strada verso il pontile come un vero cavaliere - Oh, grazie Sanji! »
« Su Nami, lasciali continuare con le loro stupidaggini!» sentenziò il cuoco.
Ma Rufy e i suoi due compagni di scorribande non ebbero il tempo di continuare la loro corsa sfrenata.
Infatti, in un nuvolone di polvere e detriti, la ciurma vide da lontano arrivare a gran velocità una strana coppia di individui: il primo, che appariva terrorizzato e invocava aiuto, era un bambino di circa 10 anni; dietro di lui, un'enorme orso spazzava via ogni cosa che incontrasse sul suo cammino. L'orso però non era ciò che si potrebbe definire un'animale: seppure di mole enorme e con fauci schiumanti bava, il suo corpo appariva scarnificato e mostrava ogni singolo osso e ogni nervo per la totale assenza di pelo. L'idea che poteva suscitare era quella di una bestia morta da tempo, tesi avvalorata inoltre dalle orbite della bestia che apparivano totalmente vuote.
Il povero ragazzo piangeva e singhiozzava e l'unica cosa che poté fare fu quella di chiedere aiuto a quegli sconosciuti:
« Aiuto! Vi prego, salvatemi! »
Chopper , risalito spaventato a bordo, si abbracciò al nasone ed entrambi gridarono:
« Come vuoi che facciamo!? –poi, zampillando come due fontane- Quella bestia ci divorerà!! »
Ma il ragazzo di gomma si era gia piazzato sulla traiettoria dell’animale, emozionato:
« Faremo di meglio!Ci sbarazzeremo di quella bestiaccia! »
Zoro gli fece eco, la schiena poggiata alla balaustra dell’imbarcazione e gli occhi chiusi:
« E dopo ci dovrai spiegare un po’ di cose! »
A quelle parole, pronunciate con tanta tranquillità e sicurezza, il fuggitivo rimase stranito:
« S-s-sbarazzarvene?? »
« Ed ora… GOM GOM PISTOL! »
Il pugno del ragazzo di gomma centrò rapido il muso dell'orso, che indietreggiò ma si riprese in meno di un secondo. Tutti rimasero basiti e la bruna archeologa reagì in pochi secondi:
« Rufy! Quel mostro è più coriaceo del previsto! Ora lo blocco! TRENTE FLEUR… ! »
Innumerevoli braccia spuntarono dal suolo andando a bloccare le zampe posteriori sulle quali si reggeva la bestia, che frenò la sua corsa a pochi metri di distanza da quello che credeva il suo prelibato bocconcino:
« …REVERSE FLIP! »
Non appena l'orso tentò di avanzare, si accasciò a terra con un tonfo sordo e rovinoso.
« Brava Robin-chan! Ora ci penso io! – pigolò il cuoco, che dopo pochi secondi, spiccò un salto facendosi perno col braccio destro sulla poppa della nave - MOSSA COMBINATA DETTATA DALL'AMORE! BROCHETTE!! »
Ruotando su se stesso, Sanji atterrò sulla testa dell'animale con un potente calcio verticale che mise fine alle sofferenze del povero orsetto, suscitando le acclamazioni di Rufy, Franky e Chopper.
Poi, alzatosi con un elegante movimento, si rivolse al ragazzo:
« Tranquillizzati! Ora ci dovrai delle spiegazioni su quell’aborto e informazioni sull'isola! »

R.i.p, rassicurato da quelle persone amichevoli, aspettò che tutti si radunassero intorno a lui per cominciare:
« Quello era uno skullbear, un orso non morto. Su quest'isola, Senza Nome, la fauna è composta da animali che voi non dovreste conoscere, perchè appunto peculiari del posto. Sono molto forti e mi stupisco di come voi possiate averne sconfitto uno con tanta facilità. – tutti si voltarono nuovamente ad analizzare la grande carcassa dell’animale. Poi sul volto di R.i.p. sembrò dipingersi un fugace sorriso, come se avesse trovato un piccolo barlume di speranza nella disperazione più nera - Siete davvero potenti! Potenti e sfortunati! Siete approdati qui in un momento difficile, poichè oggi una banda di pirati ha saccheggiato il villaggio e ucciso la mia gente! »
Usopp riuscì a dire solo:
« Ma è terribile! »
Un’ombra avvolse anche lo sguardo del carpentiere della ciurma, sbigottito da tale ferocia e dalla forza del ragazzino che aveva davanti:
« E voi non avevate alcuna difesa o armi per contrastarli? »
« Vi spiego: la nostra isola è stata per secoli isolata dal resto del mondo e non ha mai avuto nessun invasore o estraneo per tutto questo tempo, grazie alla barriera corallina che la circonda, cosi fitta e resistente da affondare qualsiasi navi tenti di penetrarla! »
« Barriera corallina? Noi non abbiamo visto niente di simile attraccando qui! » proferì la navigatrice, dopo un attimo di riflessione.
R.i.p la guardò sconsolato:
« Già: non so come, ma quei maledetti assassini sono riusciti a distruggere i coralli secolari con qualche mezzo ed ora stanno cercando qualcosa che il nostro popolo nasconde da tempo immemore! »
« Cosa? » chiese il capitano.
« Non lo so: io sono solo un bambino e solo gli adulti vengono messi a conoscenza di questo segreto tramite un'iniziazione! Almeno cosi ha detto mio nonno! Ma oggi io sono scappato... sono stato un codardo! » e come se tutta l’angoscia e la frustrazione di quella notte fosse venuta solo allora a galla nel cuore del giovane, calde lacrime imperlarono il suo viso.
La renna fu subito vicina al bambino singhiozzante, poggiandogli pacatamente uno zoccolo sulla spalla per fargli coraggio:
« Non dire cosi! E' normale avere paura e tenere alla propria pelle! »
R.i.p. non sembrava per niente risollevato da quelle dimostrazioni di cordialità:
« No, non è per questo. Il nostro popolo ha sempre rispettato il naturale circolo della vita, venerato la morte e desiderandola con avidità! Fin da piccoli veniamo educati a accettare la morte come parte della vita, come suo normale proseguimento, come cammino per migliorarsi! Noi non dobbiamo aver paura della morte, quella naturale! Ma oggi ho visto tante di quelle persone uccise... CHE HO PREFERITO AVER SALVA LA VITA!! »
Nessuno dei Mugiwara sapeva cosa dire o cosa fare, e fu allora che Rufy si alzò in piedi in uno dei momenti nei quali il suo cervello carburava e si dimostrava degno del suo ruolo:
« Per quanto uno non possa temere la morte, è sempre meglio vivere per realizzare i propri sogni! Non pensi che il tuo nonnino avrebbe voluto che tu ti salvassi per continuare a proteggere quella cosa alla quale i tuoi tengono tanto? »
« Hai ragione Rufy! – si asciugò le lacrime coi dorsi delle mani - Ho gia capito che siete pirati, ma da come mi avete aiutato ho capito che siete delle brave persone! »
Lo spadaccino rivolse al ragazzo uno sguardo vivace e penetrante:
« Sei un tipetto sveglio! »
« Grazie, ma devo chiedervi un favore. Voglio continuare il lavoro dei miei concittadini! Ma per farlo ho bisogno di saperne di più su questo storia che custodisce il segreto dell'isola! Forse al villaggio ci saranno dei sopravvissuti! Potreste accompagnarmi fin là? »
Nami, gli occhi socchiusi, si portò le mani ai fianchi sinuosi e, dopo un prolungato sospiro, si decise a parlare:
« Si, tutto molto bene, totalmente d'accordo, ma noi... cosa ci guadagniamo? »
I ragazzi della ciurma, abituati alle onerose e avide richieste della loro navigatrice, non si meravigliarono di questo comportamento interessato. Ma la cosa veramente strana fu che neanche R.i.p., che forse conosceva il mondo più di quanto desse a vedere, si scompose minimamente:
« Certo! Potrei darvi il mucchio d'oro e i tesori che abbiamo accumulato nel corso dei secoli! »
« Te-te-tesoro?!? » proruppero Nami, Sanji e Usopp.
Il ragazzino capì di dovere delle spiegazioni ai Mugiwara:
« Gia! Spesso le navi che affondano alla deriva a causa della barriera corallina rilasciano in mare i cadaveri e i tesori di bordo che poi la corrente spinge fin qui. Noi non ce ne facciamo niente perchè non usiamo soldi per vivere e siamo isolati dal resto del mondo, quindi potrei cederveli volentieri in cambio del vostro aiuto! »
Il ragazzo di gomma parlò col suo solito sorriso:
« E sia! Ti aiuteremo a capirci di più su tutta questa situazione, ma non vogliamo nessuna ricompensa... »
« Cosa cosa? » urlarono i restanti Mugiwara, mentre Robin osservava seria la scenetta seduta sulle scale che portavano a poppa.
« ...perchè a me basterà riempire di botte il pirata che ha fatto tutto questo fino a fargli implorare pietà! » terminò Rufy con un espressione seria in volto, porgendo una mano a R.i.p. , ancora seduto. Il ragazzo si fece issare dal suolo e dal buio, come se quella persona si fosse ora fatta carico di tutte le sue aspettative e speranze. Disse solo:
« Grazie! »
Ormai i pirati erano tutti d’accordo col capitano e sorrisero sicuri della loro scelta. Rufy, cacciando un sorriso a tutti denti:
« Non preoccuparti! – poi si voltò felice verso la misteriosa isola - Sapevo che questo posto profumava di avventura lontano un miglio! Eheheh! »

  
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