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Autore: Eleanor_Devil    20/08/2012    2 recensioni
Sulfus, un adolescente, cade sul fiume durante una gita in barca con i suoi amici. Una ragazza strana e misteriosa lo salva. Non sapendo chi lei è, Sulfus la chiama di Ninfa della Cascata...ma chi è lei veramente? Perchè non parla e fugge ogni volta che lo vede?
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kabalé, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La Ninfa della Cascata
 
Capitolo 16 – Ballo di Anno Nuovo e Piccoli Ricordi
 
Sulfus aprì i suoi occhi di color ambra quando senti la luce del sole che colpiva la sua faccia, mise un braccio su di loro e sbadigliò. I ricordi di quello che aveva sucesso ieri sera cominciarano ad andare per la sua mente, provocando la comparsa di un sorriso nelle sue labbra, rimuovi il braccio dagli occhi e si mise a sedere sull’erba dove aveva dormito, erba che copriva buona parte della sua schiena ma niente che un buon bagno non risolverebbe. Con il suo corpo solo coperto dalla sua giacca calda, il ragazzo dagli occhi ambra si risolve al suo fianco dove aspettava di vedere la sua compagna addormentata, ma questo no accade mai, Raf non c’era più.
 
“Hum...Raf?” mormorò mentre stropicciava gli occhi, ancora pieni di sonno, con il dorso della mano, sbadigliò di nuovo. Ma dov’era finita? Subito ha la sua risposta dopo guardare verso il lago e la vide nuotando liberamente, immersiendo e tornando subito alla superficie, ma non lo vide mai. Lui sorrise quando la vide e non poteva fare a meno di pensare quando era bella. Poi un’idea gli attravessò la mente. Si alzò e si diresse in acqua, cercando di essere il più silenzioso possible mentre si avvicinava a lei e proprio quando la ragazza di nuovo viene alla superficie, mise le sue braccia intorno a lei.
 
Ma lei non si spaventò mai perché sapeva che lui era l’unica persona in là oltre a lei. Mise la testa contro il suo petto e sorrise, lui avvicinò le labbra al suo orecchio “Sei stata cattiva in avermi lasciato da solo là” lei sorrise di nuovo “Lo sai che dovrò punirti per questo, non sai? E la tua punizione è...” cominciò a farle il solettico sulla pancia e lei, anche se non poteva soltare qualche risata, comincio a calciare le gambe cercando di liberarsi della sua presa, lui si mise a ridere e continuò a farle il solettico fino a quando lei non poteva sopportare più. Poi entrambi caderano in acqua, ancora nelle braccia l’uno dell’altra.
 
La baciò e sorrise di nuovo, guardandola negli occhi “Ti amo” sussurrò, Raf sorrise e aprì la bocca come se volesse dirgli la stessa cosa ma poi un sguardo triste riempiò i suoi occhi e guardò giù...vedendo questo Sulfus mise un dito sotto il suo mento e la costrinse a guardarlo “Che c’e?”
 
La ragazza mise una mano sulla gola e Sulfus sembro capire che cosa voleva dire: era triste perché non riusciva a parlare, temeva che non sarebbe mai in grade di parlare di nuovo, parlare con lui, dirgli ciò che sentiva e tutto quello...pensava che avrebbe passato il resto della sua vita a comunicare con lui con note e gesti...”Raf...” afferrò entrambi le sue mani e la guardò negli occhi, lei poteva vedere tutto l’amore e passione che provava per lei mentre guardava in quelli occhi di fuoco “Prometto che troverò un modo per recuperare la tua voce...anche se dovrò spendere una fortuna per pagare ai migliori chirurghi, troverò un modo per tu poteri parlare di nuovo” la baciò, lei fece lo stesso e appena separati lei lo abbracciò fortemente.
 
Rimasero così per un bel po’ fino a quando non decisono di uscire dell’acqua, vestirsi e poi lasciare il posto, montando i suoi propri cavalli. Mentre galoppavano attraverso la foresta per tornare alla città, Raf aveva la sensazione di aver già fatto una cosa simile...ma lei aveva soltanto montato Angel per la prima volta una settima fa...e tutto quello che aveva fatto con lei fu camminare lentamente, non avevano mai galoppato...ma allora che sensazione era questa...pensando a tutto questo lei cominciò a sentire la sua testa a girare e così trovò meglio fermare Angel prima che cadesse del cavallo...
 
Quando si fermò, mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi, cercando di far andare via quel improvviso giramento di testa. Vedendo que lei non lo accompagnava più, Sulfus fermò Basilisco e si voltò, vedendo la sua amata con la mano sulla fronte. Preoccupato, il ragazzo girò il cavallo e si avvicinò a lei “Raf? Stai bene?”
 
Lei non reage...semplicemente rimane con gli occhi chiusi e la mano sulla fronte, apparvero nella sua mente molte luci, venivano e andavano via così presto che non lei non aveva il tempo per capire che cosa erano, tutto che ricordava di vedere fu una bambina con i capelli biondi e due adulti che offrivano un piccolo puledro bianco, poi vida la stessa bambina accarezzando la criniera del puledro, con il viso vicino a quello dell’animale ed infine vide un bambino più o meno della stessa età della bambina che era molto simile a Sulfus, entrambi galoppavano per i giardini di una casa sulle due puledri, uno bianco e uno nero.
 
“Raf!” la ragazza aprì gli occhi azzurri e solo allora si rese conto che Sulfus aveva le sue braccie intorno al suo corpo e che aveva un sguardo molto preoccupato “Stai bene? Mi hai preoccupato! Non stavi reagendo!”
 
Tutto quello che la ragazza poteva fare era mettere di nuovo la mano sulla fronte mentre il sguardo confuso continuava nei suoi occhi...dopo aver trascorso tanto tempo insieme, Sulfus parve di essere già in grado di riconoscere meglio i suoi gesti “Hai ricordato qualcosa?” la ragazza esitò prima perché non era molto sicura ma poi annuì. Il ragazzo dai capelli corvini poi non insisti più, non gli chiede nemmeno che cosa aveva  ricordato per due ragione: la prima era perché sapeva che lei avrebbe bisogno di dirle soltanto dopo ritornare in casa sua e scrivere su un bigglietto...e poi la seconda perché sapeva bene che era difficile per lei gestire tutte quelle cose allo stesso tempo..
 
Le baciò la fronte e poi entrambi decidono di continuare il loro viaggio di ritorno a casa soltanto quando lei si sentiva capace di farlo. Quando sono arrivati sulla collina da dove potevano vedere la maggior parte della città, Sulfus notò l’agitazione delle famiglie più ricche che cercavano di prepararsi...o doveva dire cercavano di fare il shopping, comprando vestiti, scarpe ed accessori molto cari...
 
“Ma che agitazione...perché serà...” ma poi all’improvviso si ricordò e non poteva fare a meno di colpire la sua testa con la mano “Ah come ho potuto dimenticharmi!” Raf lo guardo confuso “Stasera è il ballo di Anno Nuovo a casa del Presidente, è una vecchia tradizione, noi due siamo andati insieme per 3 anni a quella festa ma poi quello è accaduto...ora non importa, ciò che conta è che siamo in ritardo, sopratutto perché dobbiamo ancora prepararti!” esclamò il ragazzo, accelerando verso le stalle, Raf non prendi molto tempo a seguirlo.
 
Una volta i cavalli lasciati ai gestori, i due entrarano in casa dov’era anche una grande agitazione per avere tutto pronto per il ballo. Seraph alzo la testa e vide la coppia entrando.
 
“Si può sapere dove hanno finito voi due?!”
 
“Te lo avevo detto che probabilmente non avremmo dormito in casa, mamma” disse Sulfus
 
“Sí lo so, ma potevano essere arrivati un po’prima no?”
 
“Mi sono completamente dimenticato del ballo sulla casa del presidente” disse il ragazzo
 
“Come al solito” disse la sua sorellina facendo Sulfus fulminarla con un’occhiata
 
“Mamma, abbiamo un piccolo problema”
 
“E che c’e?”
 
“Raf...noi non abbiamo dei vestiti per lei e sicuramente i negozi hanno già venduto con tutto il casino nella città” disse Sulfus mentre grattava la nuca
 
“Mmmm..” Seraph si mise a pensare un po’, ci dovrebbe essere alcuno vestito che sarebbe buono alla ragazza e che non era troppo vecchio...”Viene con me, tesoro, sono sicura che troveremo qualcosa” disse prendendo la mano della ragazza, lei la seguì. Sulfus pensò che anche lui doveva cominciare a prepararsi.
 
Due ore dopo Sulfus aveva già tutto pronto per stasera, proprio come la sua sorella e il padre, chi non aveva ancora dato qualche segno di vita erano sua madre e Raf. Ma non ci volle molto tempo fino a quando le due entrarano nella stanza del giovanne.
 
“Bene, il vestito è scelto ma ora abbiamo un altro piccolo problema..” disse Seraph
 
“E quello sarebbe?”
 
“Lei non sa come camminare con tacchi alti...” mormorò la madre, Sulfus sbuffò, aveva dimenticato che era necessario tutte le donne indossare tacchi alti per quella festa, tutti tranne i bambini “Ti dispiace aitutarla con questo? Aiutala ad abituarsi ai tacchi mentre io porto il vestito dalla sarta per fare alcune modifiche” il ragazzo annuì, sapeva che ci sarebbe voluto un po’ di tempo ma ancora avevano un paio d’ore per il ballo.
 
E così è andato, durante tutto il pomeriggio la coppia spende il loro tempo a fare Raf abiturarsi ai tacchi alti. La ragazza aveva caduto molte volte  ma era stata sempre presa dal suo amato, era come insegnare a un bambino a fare i primi passi...una cosa dura, divertente ma anche faticosa da fare...la notte arriva e finalmente Raf era riuscita ad abituarsi a camminare con i tacchi. Anche Seraph era arrivata e ormai aveva preso la ragazza con sé per andare a prepararla.
 
Ormai nel piano di sotto una volta pronti, Sulfus, Edan e Elisabeth attendevano Seraph e Raf che ancora stavano preparandosi. Sulfus era seduto sul divano cercando di aggiustare il pettinado della sorella, anche se non era molto buono con i capelli lui solo voleva fare qualche aggiusto ai capelli di lei che ormai stavano già cadendo.
 
“Lizzie, ti dispiace di fermarti?! Così non la faccio!” si lamentò il ragazzo con uno dei hairclip in bocca
 
“Stai aggiustando i miei capelli per quasi mezz’ora!” si lamentò anche la bambina
 
“Oh scusatemi se non sono un parruchiere professionista! Preferisci avere i capelli rovinati nella festa?” replicò il ragazzo
 
“Ma voi due volete smetterla?!” disse Edan ormai stanco di sentirli discutere, i due chiudono il becco e Sulfus finalmente riusci a sistemare i capelli di Elisabeth. Poi senti i suo padre dire “Ah eccoli là” Sulfus alzò la testa e rimase incantato dalla bellezza di Raf, lei indossava un semplice ma lungo abito azzurro, quasi comprendo completamente i suoi piedi, la parte superiore era decorata con fronzoli a forma di rose più o meno della stessa tonalità del colore del vestito e poi un’altra rosa sulla vita. Portava i tacchi che aveva indossato durante le loro pratica e i capelli ormai ondulati, cadevano sulla spalla e preso da molti hairclips bianchi. (Dato che descrivo vestiti e capelli molto male, ecco l’immy del vestito e del pettinado di Raf: http://3.bp.blogspot.com/-TFrtq2IocUk/UAUVmYLG4ZI/AAAAAAAADGI/E56QYWPYwms/s1600/light-blue-wedding-dress-3.jpg http://media.onsugar.com/files/2010/12/52/5/89/898472/f3b2deaf468a38a1_party_hairstyles_for_long_hair.jpg )
 
“Chiudi la bocca, giovanotto” disse il padre quando vide il figlio incantato e con la bocca aperta fissando la ragazza, chi sorride dopo vedere il suo fidanzato reagire così. Sulfus  si avvicinò alla fine delle scale e prende la mano della ragazza per aitutarla a scendere.
 
“Stai bellissima” mormorò il ragazzo, lei sorrise di nuovo “No...mi correggo...tu SEI bellissima” continuò mentre accarezzava il viso della ragazza, lei arrossì.
 
“Ehi piccioncini, avanti dobbiamo andare, siamo già in ritardo!” disse Edan, i due annuirono e andarano sulla macchina. L’autista li guidò sulla casa del presidente, casa che non era molto difficile di trovare dato che era molto grande e riempieta con le luce e la musica si sentiva già. All’ingresso della casa c’erano molti fotografi che ovviamente fotografavano ogni familia e qualche volta alcune persone in particolare, che minuto dopo minuto arrivavano alla casa. La macchina degli Zolfanello si fermò davanti al tapeto rosso che riempiva il solo dall’ingresso della casa fino al cancello da dove gli ospiti entravano.
 
Edan e Sulfus uscirano dalla macchina, il primo aiutò Seraph e Elisabeth a scendere mentre suo figlio una volta che la madre e la sorella avevano uscito, aitutò Raf a scendere. Le foto scattarano più che mai una volta che hanno visto la ragazza che accompagnava il primogenito dei Zolfanello, aveva già sentito alcune voci e anche da fonti sicuri su chi era la misteriosa ragazza che ormai si faceva vedere moltissimo con Sulfus, anche quando lui era ancora fidanzato con l’unica figlia dei Rosso. Sulfus però non voleva esporre Raf a quelli fotografi perché sapeva bene che la maggior parte di loro appartenevano alla riviste che criticavano molto negativamente la sua famiglia da tutto ciò che facevano. Così mise il suo braccio sul quello della ragazza e entrambi seguirano immediatamente i suoi genitori all’interno della casa.
 
Il ragazzo dai capelli corvini sospirò di sollevo appena entrò in casa, l’unico posto dove i fotografi non avevano il permisso di entrare. La famiglia si avvicinò al presidente e sua moglie che salutavano in quell momento una coppia appena arrivata.
 
“Signor Presidente, come sta?” disse Edan mentre stringeva la mano dell’uomo e poi baciava quella della moglie
 
“Stiamo bene , grazie. Ah, il giovane Sulfus, sei più alto da quando l’ultima volta che ti ho visto, ragazzo!” esclamò il presidente notando poi la ragazza che accompagnava Sulfus “Ho saputo che hai finito il tuo fidanzamento con Kabalè Rosso”
 
Sulfus aggrottò un po’ la fronte, non era una cosa che gli piaceva parlare “Be’sì...a volte non importa quanto tempo in rapporto è durato, se non c’e più amore allora non vale la pena andare avanti” mormorò “Ma siamo rimasti amici”
 
“Bene hai assolutamente ragione, e sei ancora giovane per essere già attacatto a un matrimonio. E questa bella giovane, chi è?”
 
“E’ Raf Eryn” disse il giovane
 
“Eryn? Ma quella non è la familia che-“
 
“Sì, Signor Presidente, la famiglia morta in quel tragico incendio” disse Edan “Ma sembra che il destino ci ha sorprendito e la piccola Raf è sopravvissuto, è un peccato che lei non ricorda nulla ma il medico disse che potrebbe essere causato dall trauma”
 
“Capisco perfectamente, nessuno vuole ricordare una tragedia come quella, ma sono contento che qualcuno ha sopravvissuto” disse il presidente, poi sorrise quando vide la complicità tra i due adolescenti “Sulfus, segui il mio consiglio, prendeti cura di questa ragazza e non lasciarla mai andare. Chi lo sa, non hai trovato la felicità accanto alla giovane  Kabalè ma forse la troverai accanto a lei” Sulfus sorrise e mise un braccio attorno alla vita della sua compagna
 
“Si, credo che hai assolutamente ragione” la famiglia lasciò il presidente, dando luogo a un’altra famiglia che era arrivata. Sulfus e Raf prendendo l’opportunità per andare a ballare un po’ e stavano a punto di andare sul salone da ballo quando Raf improvvisamente si fermò.
 
“Stai bene?” chiede Sulfus trovando strano il comportamento della sua ragazza
 
Ma Raf non fece nulla, solo continuò a fissare due bambini, un maschio e una femmina, più o meno cui età era di circa 6/7 anni che ballavano di modo goffo ma felici sull salone da ballo, i due ridevano ogni volta che incappavano sui propri piedi. Poco a poco agli occhi di Raf, quei due bambini cominciarano a cambiare, prendendo la forma di un bambino con i capelli corti, ribelle e blu e una bambina con lunghi capelli biondi...ballando dello stesso modo che gli altri bambini ma anche molto felici.
 
“Raf?” la ragazza si svegliò, di nuovo, dai suoi ricordi e guardò Sulfus
“Giuro che continuiu a spaventarmi ogni volta che fai una cosa così! Ti sei ricordata una più cose?” la ragazza bionda annuì. Poi Sulfus prende la sua mano e i due cominciarano a ballare, con calma e molto vicini l’uno all’altro, fino a quando la ragazza poi appoggiò la testa nel suo petto. Lui sorrise. Le ore passavano e le persone alternaranno fra mangiare, parlare, bere e ballare, mezzanotte era vicina, mancavano soltanto due minuti per i fuochi d’aritificio, che annunciavano l’inizio del nuovo anno, esseri lanciati sulla coperta buia della notte.
 
Sulfus prende la mano di Raf e la portò ad un balcone che era aperto e aveva una sedia di pietra. I due si sedono ancora con le mani allacciati e con un sorriso su entrambe le loro facce.
 
“Dopo 11 anni, siamo di nuovo qui” mormorò il ragazzo, rompendo il silenzio “Senti...ti ricordi quandi ci siamo conosciuti? Che cosa è successo dopo che ci siamo conosciuti la prima volta?”
 
La ragazza scosse la testa “Bene, allora ti dirò. Dopo che ci siamo stati introdotti l’uno all’altro, i nostri genitori entrano nella casa e ci hanno lasicati da soli in giardino. Ero di mal’umore quel giorno, non volevo uscire da casa ma i miei genitori mi hanno constrigito, quindi ho rimasto di mal’umore, non che quello mi ha aiutato. Così mi ho seduto ai piedi di un albero giocando GameBoy che aveva portato con me e non ti dava alcun tipo di attenzione. Tuttavia tu stavi cercando di salire sul dandolo ma non riuscivi”
 
Il piccolo Sulfus continuava a premer i tasti del suo gioco ma allo stesso tempo sentiva i suoni che la piccola Raf faceva mentre continuava cercando di salire sul dandolo e questo gli dava molto fastidio più che mai. Poi la bambina stava quasi riuscindo a farlo quando un braccio scivolò e la fece cadere a terra, sapentata da questo poco a poco la bambina cominciò a piangere.
 
Sulfus cominciò ad essere così irritato con il piagnucolare della bambina e così lasciò il gioco alle spalle, si alzò e si avviciniò alla bambina che continuava a piangere. Vedendo un’enorme ombra coprindola, la bambina alzò la testa mostrando i suoi occhi grandi pieni di lacrime e fissò il bambino.
 
“Smetilla da piangere, è fastidioso!”
 
Sentendo il tono rude del bambino, la piccola Raf di nuovo cominciò a piangere ma questa volta più forte dell’ultima volta “Smetilla!” disse Sulfus coprindo le orecchie “Va bene, va bene, ti aiutò a salire sul dandolo ma smetilla da piangere per favore!” sentindo questo Raf smise da piangere e lo guardò, lui tirò un sospiro di sollievo. L’aiutò a alzarsi dall’erba e perché aveva più forza che lei, riusci presto a metterla sull dandolo. Poi cominciò a spingerla per dare qualche forza al dandolo.
 
“Da quel giorno siamo diventati inseparabili, facevamo tutto insieme” Raf sorrise, vagamente mentre lui li raccontava questo piccolo episodio del loro passato, piccole immagini apparvano nella sua mente...lei mise la sua testa sulla spalla del ragazzo, che sorrise.
 
Poi i fuochi d’artificio cominciarano a alzarsi e esplodevano sull’aria, facendo figure colorate e belle, l’urle e fischi dall’interno del salone ormai si ascoltavano. Sulfus guardò Raf e la baciò.
 
“Buon Anno Nuovo, Raf...la mia Ninfa della Cascata” disse, lei gli sorrise e poi lui sussurrò sul suo orecchio “Esprimi un desiderio”
 
Raf chiude gli occhi e esprime il suo desiderio, una cosa che lei voleva più che mai che accadesse...
 
TBC...

Mancano due capitoli per il finale di questa storia!

Prossimo capitolo: Faccia a Faccia con le Paure del Passato
  
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