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Autore: ieazabel    20/08/2012    4 recensioni
Questa storia è indirizzata a chi avrebbe tante cose da dire e non le dice, per paura, vergogna, per non compromettere i propri sentimenti. Se avete qualcosa da dire a qualcuno, ditegliela, perché poi potrebbe essere troppo tardi: siamo troppo giovani per vivere col rimpianto di cose non dette, o di azioni mai compiute. E, un'ultima cosa: anche quando non credete in voi stessi, quando non credete di lasciare un segno nelle persone, fidatevi: rimarreste sorpresi nel sapere a quante persone avete, in realtà, lasciato una vostra traccia nei loro cuori. Solo che non ve lo dicono.
Enjoy!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Riesci a leggere la mia mente?

Una cosa sola



"C'è un po' di me dentro di te,
c'è un po' di te in tutti quelli che incontro
"

 

3 marzo 2012

 

Passeggio per Piccadilly Circus con mia madre, visto che questo è mese di saldi. Mentre passeggiamo e spettegoliamo su tutti quelli che ci circondano, mi ritrovo davanti Louis e Cos mano per la mano: lei tutta presa dalle vetrine e lui che sbuffa dovendosi sorbire la visita di tutti i negozi di vestiti. 
"Isa! Guarda, amore, c'è Isa!". Louis riesce a distogliere l'attenzione di Cos dal negozio ed entrambi mi rivolgono un grande sorriso.
"Isa, Signora Palmer! Anche voi a fare compere?". Entrambi salutano mia madre dandole due baci sulle guance. 
"Sì, figuriamoci se mia figlia si fa sfuggire un'occasione per spendere soldi!". 
"Louis invece non è molto contento di camminare per negozi". Cos e mia madre ridacchiano e sembrano due comari, mentre Louis ed io ci scambiamo uno sguardo ai limiti della disperazione.
"Ok, adesso andiamo mamma!".
"Sì, tesoro, sì, ora andiamo. Ragazzi, è stato un piacere! Buon proseguimento!".
"A voi, arrivederci! Ah, Isa: poi fammi sapere come va stasera". No, Lou, no! Perché l'hai detto?! PERCHE'?! Ora mi aspetterà un'ora di interrogatorio di mia madre, che sa essere più insistente di un agente di CSI. La fatidica domanda di mia madre, infatti, non tarda ad arrivare.
"Che devi fare stasera?".
"Niente mamma, esco", dico distratta mentre mi dimeno tra cento vestiti diversi.
"E con chi?".
"Con gente, mamma".
"Isa, devi uscire con Zayn? Perché in tal caso preferirei tu me lo dicessi. Non ti impedirei di uscirci, ma sai cosa penso di quel ragazzo". Pensi che sia un coglione, lo so, mamma.
"No, non ho alcuna intenzione di uscire con lui". Vedo il suo volto rilassarsi e il suo sguardo farsi sempre più insistente e sulle spine.
"Esco con Harry..". Sorride, un po' perché è riuscita ad avere la mia confessione, un po' perché è contenta che io abbia dei rapporti sociali, visto il mio ultimo mese di auto segregazione in casa.
"Ti piace, tesoro?".
"Lo vorrei capire uscendoci".
"Se ci stai uscendo di nuovo, qualcosa vorrà pur dire". Effettivamente non l'avevo mai pensata sotto quest'ottica.
"Dici?".
"Sai, per conoscere le persone bisogna viverle, bisogna sentire ciò che hanno da dire, tesoro. Poi, certo, a volte ti accorgi che con alcune persone hai solo perso tempo, ma quelle per cui vale la pena stare ad aspettare hanno qualcosa di speciale, anche se non te ne accorgi subito. Quando ho capito di essere innamorata di tuo padre era passato più di un mese dal primo appuntamento, ma poi mi sono ricordata di quanto mi fosse piaciuto il suo sorriso già dal primo momento. Eppure, ti assicuro, ero molto scettica: mi sembrava un po' farfallone, uno di quelli che si fa bello ai tuoi occhi senza esserlo davvero. Invece no. E da quella sera in cui mi ha offerto il gelato alla vaniglia non ci siamo più lasciati". Sentire queste parole da mia madre mi intenerisce. I miei genitori sono l'amore vero e tutto mi sembra più bello.
"Grazie, mamma".
"Tutto quello che voglio è vedere che mia figlia è felice, indipendentemente da chi ha intorno. Prima di scegliere con chi passare la tua vita, perché sei ancora giovane, impara a passarla con te stessa. Vedrai che sarà tutto più semplice. Ora però posa quel vestito, ché quello non è in saldo". 
"Ma hai appena detto che mi vuoi vedere felice!". Iniziamo a ridere insieme e penso al fatto che lei è la donna che vorrei diventare, un giorno.

 

Sono nella macchina, ormai ben nota, di Harry e lui è bello da togliere il fiato: maglietta bianca con lo scollo a V, cardigan di lana blu, giacca scamosciata marrone, jeans e scarpe di camoscio marroni. 
"Posso scegliere una canzone?".
"Certo, l'iPod è nel cruscotto". Prendo l'iPod attaccato al cavo aux della macchina e inizio a scorrere la sua libreria musicale. Ha una predilezione per l'indie e il pop-rock, i generi che piacciono anche a me. Decido di optare per qualcosa di soft e i Kings of Convenience iniziano ad intonare: C'è un po' di me in te, che mette a posto tutto quello che hai perduto. C'è un po' di te in tutti quelli che conosco, riesci a nascondere questo segreto?.
"Ti piacciono?".
"Molto".
"A me piaci tu". Come fa a dire queste frasi con questa nonchalance? Solo lui ci riesce senza sembrare un perfetto idiota.
"E il verde ti dona molto". Mi do un occhiata veloce: ringrazio mia madre per avermi convinta a comprare questo vestito di velo verde. Casual, ma chic.
"Grazie.. Allora, dove stiamo andando?".
"E' una sorpresa". 
"Odio le sorprese".
"Questa ti piacerà, abbi fiducia per una volta". Abbozzo e cerco di capire dove mi sta portando. Questa zona, però, non mi dice nulla. Dopo mezz'ora buona passata a canticchiare e a parlare del più e del meno, Harry parcheggia.
"Siamo arrivati!". Il suo entusiasmo riesce a sovrastare il mio scetticismo. Mi prende per mano e mi guida in mezzo ad un piccolo giardino decisamente poco curato. Arriviamo davanti ad un grande cancello di ferro argentato, circondato da altissime siepi verdi.
"Cos'è?".
"Aspetta e vedrai. Scavalchiamo".
"Sei scemo? Questo è violazione di domicilio! E poi come scavalco col vestito, scusami?!".
"Isabella Palmer, chiudi quella cazzo di bocca, dammi la mano e fidati di me, porca puttana".
"Va bene, non c'è bisogno di essere così aggressivi". Gli do la mano sbuffando. Dopo aver rischiato ripetutamente la morte, riusciamo finalmente a scavalcare il cancello e davanti a me appare un'enorme serra incorniciata da una piscina sulla destra e una splendida veranda di legno bianco sullo sinistra. Harry mi fa cenno di entrare nella serra.
"Togliti la giacca, qui dentro fa piuttosto caldo". Ubbidisco e poso la giacca su una panchina. Ci sono una marea di fiori diversi, di tutte le specie e colori. E' un posto splendido.
"Di chi è questo posto?".
"Era di una ricca famiglia che ora è decaduta. Adesso appartiene al guardiano che se n'è sempre occupato, ma ogni anno, a marzo, parte per andare in Irlanda da sua figlia. I miei mi ci hanno portato quando avevo 7 anni e da quel momento ci sono tornato ogni volta che mi sentivo giù".
"Ora ti senti giù?".
"No, ci ho portato te per dimostrarti che sono pronto a condividere con te qualsiasi cosa mi passi per la mente. Sei la prima persona che ci porto e non vorrei fosse l'ultima volta". Gli metto una mano tra i capelli e lo accarezzo.
"Non capisco perché tu stia facendo tutto questo per me. Proprio non ci arrivo".
"Tu hai scarsa autostima, ecco perché non riesci a capirlo. Da quando ci sei tu nella mia vita, per quanto la tua presenza sia frazionaria e incostante, sento di poter completare tutto quello che ho sempre lasciato a metà. Tu sei il tassello mancante, Isabella. Quando alla festa sono venuto a parlare con te, non lo nego, ero venuto solo perché volevo aggiungerne un'altra alla lunga lista di quelle con cui sono stato. Ma poi mentre facevamo l'amore tu hai detto una cosa e io ho realizzato che tu non eri solo un'altra, ma eri la sola". 
"Cosa ti ho detto? Non me lo ricordo..". Che imbarazzo.
"Davvero non lo ricordi?".
"No.."
"Mi hai detto, guardandomi negli occhi: So già che domattina te ne andrai, ma dammi una prova che questo non è un sogno. Fammi essere un'eccezione. Tu sei l'eccezione, da quella notte in poi. Per me tu sei l'eccezione". 
Lo guardo e mi rendo conto che il sentimento che mi lega a lui è più che semplice carenza di affetto, o semplice attrazione fisica. Il sentimento che ci lega è la consapevolezza di essere due persone eternamente a metà, in bilico tra quello che vorremmo che fosse e quello che è. Siamo due calamite che si attraggono insistentemente, ma col bisogno di lasciarsi per qualche tempo, per poi tornare ad unirsi più forti di prima. Il sentimento che ci lega è dolce e violento al tempo stesso, non è solamente desiderio, ma non è neppure solamente amore. Non so cosa sia, esattamente. Abbiamo bisogno l'uno dell'attenzione dell'altra per riuscire a riempire i nostri cuori e il mio, in questo momento, sta esplodendo. Mi rendo conto che siamo a terra, avvinghiati, che ci dimeniamo con violenza, lui è dentro di me e io vorrei non se ne andasse mai. Siamo una cosa sola, adesso come quella prima notte. Siamo la nostra eccezione in un mondo di eccezioni tutte uguali e questo, può bastare. Ora e per sempre.

 

 

Angolo autrice

Ehilà! 
Allora, che ne pensate? Io adoro la coppia Isa-Harry, non so voi..
Per farmi sapete cosa ne pensate, lasciate qualche recensioncina, ché non fa mai male!
Baci a tutti!
Enjoy!
I.

  
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