Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Pu96    20/08/2012    2 recensioni
Niall si svegliò appena mezz’ora dopo, quando una mano tastò, premurosa, la sua fronte. Il respiro affannoso dell’amico aveva seriamente spaventato Liam, che non si era nemmeno disturbato di fingere di essere andato a dormire. Era rimasto fermo a contemplare il profilo dell’irlandese, le sue soffici labbra rosse e la sua carnagione chiara, fino a quando, aveva trovato indispensabile salvarlo dalle intemperie della malattia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Settle down with me:
Cover me up, cuddle me in.
Lie down with me and hold me in your arms.

[Ascoltare qui: 
http://www.youtube.com/watch?v=mf6mBmeHcoQ]
 
Mi sono innamorato dei tuoi occhi, ma loro ancora non mi conoscono.

Un tremante e infreddolito irlandese era disteso nel mezzo del letto. Continuava a stropicciare i suoi grandi occhi azzurri, infastidito dalla lieve luce che trapelava dalle persiane. Nonostante  fosse sommerso sotto tre diverse coperte, continuava a sentire il freddo attanagliarli il corpo. Senza contare quel fastidiosissimo mal di gola che gli impediva di deglutire senza soffrire. Non aiutava nemmeno l’indole del biondo, infatti ogni venti secondi annunciava di stare per morire e di non poter superare la notte. In realtà aveva già sconfitto tre serate in quello stato pietoso, ma nonostante tutto, era sicuro di dover lasciare testamento. 
L’unica nota positiva di quella mortale pestilenza erano i suoi quattro migliori amici. Uno alla volta dormivano a casa di Niall, visto che dopo attente osservazioni, avevano trovato irrispettoso stabilirsi tutti contemporaneamente a casa di un infermo. E, nonostante fingesse totale indifferenza, la figura che si aggirava per casa sua lo metteva decisamente a disagio. Insomma, tutti erano a conoscenza della cottarella che gravava sul cuore di Horan, tutti tranne il diretto interessato. 
“Se ti dicessi che la febbre non si sta abbassando, ti spaventeresti?” Liam aveva appena estratto il termometro dal braccio pallido dell’amico, e lo contemplava con una piccola espressione crucciata. Era sicuro che la pastiglia avrebbe già dovuto fare effetto, ed invece, si ritrovava con appena qualche grado in meno. Sorrise al compagno, impotente davanti a quella triste influenza, rimboccandogli le maniche della felpa che aveva dovuto scostare pochi secondi prima.
“…Sì” D’altro canto Niall era già abbastanza impegnato a ignorare le fredde mani di Liam che scorrevano sulla sua pelle calda, per riuscire ad essere coraggioso. Ogni volta che il moro toccava il suo braccio, una serie di brividi si irradiavano fino alle sue guance. Fortunatamente il rossore dato dai sentimenti era perfettamente coperto da quello febbrile, e quindi, l’amico ingenuo non avrebbe mai sospettato nulla. Mentre mormorava quelle parole a voce bassa, per non irritare nuovamente la gola, gli sguardi comprensivi di Liam continuavano a fargli perdere qualche battito cardiaco. Poteva mascherare anche un infarto sotto l’influenza?
“Allora non farlo. Vado a prepararti un thè.” Ed ecco che il galante principe azzurro compì l’ennesima azione valorosa. L’irlandese aveva perfino smesso di dirgli di non preoccuparsi, grato per tutte quelle piccole attenzioni. Dovette concentrarsi perché il suo sguardo non cadesse sul fondoschiena del compagno che correva in cucina, sospirò nascondendo il viso sotto il cuscino.
 
Nemmeno le notti precedenti erano state così traumatiche: il primo giorno era stato il turno di Zayn. Niall era appena febbricitante, e così, non aveva dato problemi a nessuno. Erano rimasti a guardare la televisione fino alle due, ideando i nuovi tatuaggi del ragazzo di bradford. Avevano perfino divorato una scatola intera di cioccolatini, assemblando le cartine in un geniale origami a forma di rettangolo. L’ammalato si era addormentato con il sorriso, aveva dormito quieto fino alle sette, quando Zayn l’aveva salutato, assicurandogli che sarebbe passato nel pomeriggio. Ma appena gli occhi azzurri dell’irlandese erano usciti dal sonno, si era reso conto dell’improponibile nausea che quei dolciumi gli avevano causato, e aveva passato il resto della giornata sul pavimento del bagno. 
E visto che le disgrazie non vengono mai da sole, fu Louis a occuparsi di Horan. Non fraintendete, Louis fu impeccabile, soprattutto perché si presentò nell’appartamento, tenendo saldamente per mano Harry. Niall era già addormentato quando arrivarono, così si limitarono a preparargli un bicchiere d’acqua sul comodino e spegnere l’aria condizionata, per poi  sparire nella camera da letto degli ospiti. Ma ogni santissima volta che Niall tossiva, uno dei due si precipitava in camera sua.
Un colpo di tosse e l’irlandese era costretto a subirsi Harry che si allacciava i pantaloni prima di chiedere “vuoi un’aspirina?”. Uno starnuto e subito si materializzava Louis che tentava di nascondere il succhiotto fresco sul braccio, per suggerire subito dopo “Hai bisogno di un dottore?”. Così non solo sentiva i sensi di colpa per rovinare lo splendido sesso dei suoi migliori amici, ma veniva periodicamente svegliato e costretto a una conversazione, mentre egli desiderava solo sprofondare nuovamente nel sonno. Senza contare che avevano l’abitudine di accendere le luci di tutta la casa, cosa che faceva esplodere la testa di Niall.

 
Il giorno seguente, quando sia nausea che febbre sembravano finalmente essersi tranquillizzate, fu la notte di Harry. Questa volta aveva lasciato il maggiore a casa, così lui e l’irlandese si limitarono a delle confidenze e del riposo. Fu particolarmente rilassante ascoltare le lunghissime riflessioni del più giovane sull’amore e la vita. Probabilmente la loro reputazione di sciupa femmine calò notevolmente quando si scoprirono rispettivamente ad arrossire al nome dell’amato, ma nessuno disse niente, limitandosi ad appoggiare il proprio coraggio a vicenda. Ormai avevano deciso di non nascondere alcuna emozione, d’altronde erano i sentimenti più profondi che avessero mai provato.
 
Ma nonostante i conati, il sesso dall’altra parte del pianerottolo, e il pigiama party in stile quindicenni, nulla aveva crucciato Niall quanto avere Liam in casa. Ogni volta che il moro iniziava un discorso, qualsiasi fosse la natura di questo, Horan sentiva il bisogno di confidargli i propri sentimenti. Fortuna che il provvidenziale mal di gola gli impediva di pronunciare suoni comprensibili. Ma per l’irlandese fu un vero calvario continuare a fingere indifferenza: Liam era decisamente troppo premuroso. Lo portò in salotto per arieggiare la camera, nonostante la testa del biondo fluttuasse leggera e quei pochi passi si dimostrarono estremamente faticosi. Gli portò qualsiasi giornale, film, computer, libro, cruciverba trovasse per casa. Riordinò la stanza degli ospiti contaminata dalle altre tre menti diaboliche, e lo riaccompagnò in camera.
Niall si sdraiò sotto le coperte, ringraziò un’ultima volta l’amico, e attese che questo se ne andasse:
Liam rimase fermo a guardarlo.
Niall specificò che stava andando a dormire. Liam annuì.
Niall specificò che anche lui poteva andare a dormire.
Liam pronunciò molto ingenuamente: “Aspetto che ti addormenti.”
Così uno si accoccolò tra le coperte, consapevole che un altro secondo di contatto visivo sarebbe stato terribilmente nocivo. L’altro si sedette sul bordo del letto, osservando il torace dell’amico muoversi lentamente, cercando di nascondere il sorriso imbarazzato comparso sulle sue labbra.  

 
Niall si svegliò appena mezz’ora dopo, quando una mano tastò, premurosa, la sua fronte. Il respiro affannoso dell’amico aveva seriamente spaventato Liam, che non si era nemmeno disturbato di fingere di essere andato a dormire. Era rimasto fermo a contemplare il profilo dell’irlandese, le sue soffici labbra rosse e la sua carnagione chiara, fino a quando, aveva trovato indispensabile salvarlo dalle intemperie della malattia. Si allontanò frettolosamente, ed altrettanto velocemente, tornò con un piccolo asciugamano imbevuto d’acqua. Rimase abbastanza sorpreso quando trovò i due grandi occhioni azzurri di Niall osservarlo, soprattutto perché erano talmente lucidi e arrossati da fare tenerezza. Era cambiato così tanto: i suoi tratti somatici si stavano indurendo, il suo fisico era ormai slanciato e tonico. Non molto lo legava più all’insicuro ragazzino di x-factor, ma per Payne non era cambiato nulla.
“Nialler, stai proprio male, vero?” Gli sussurrò dolcemente, posizionandogli il panno sulla fronte. L’altro si limitò ad annuire, accennando un lieve sorrisino. Si sfilò piano la maglietta, nonostante si capisse a vista d’occhio quanto il suo corpo fosse inorpidito, così da riuscire a trovare un po’ di conforto dall’esagerato calore. Si accasciò sui cuscini senza pronunciare una parola, limitandosi a ricadere nel sonno senza rispondere. Così Liam pensò di non poterlo assolutamente lasciare da solo. Quando la febbre si sarebbe abbassata, avrebbe avuto freddo, e non poteva alzarsi a cercare un pigiama. La presenza di Payne era assolutamente indispensabile, e non era solo quel torace imperlato di sudore a farglielo pensare. Allora si sdraiò accanto al suo migliore amico, voltandogli le spalle e desiderando di stargli estremamente più vicino e decisamente più lontano. 
 
Liam si svegliò la mattina seguente. Appena focalizzata la sua posizione, riallacciò i suoi pensieri a Niall: gli ci vollero pochissimi istanti per comprendere che la temperatura corporea dell’amico era bruscamente scesa durante il sonno. L’asciugamano era caduto sul cuscino, creando una pozza umidiccia sulla federa. Tutto il corpo dell’amico era a completo contatto con il suo. Le braccia di Niall gli abbracciavano i fianchi, il piede gli solleticava la caviglia, perfino il viso era inclinato così da poter seguire l’incanalarsi del suo petto. Riusciva a sentire le nuvolette di fiato attraverso la maglietta, percepiva quasi i suoi sogni spostarsi da un emisfero all’altro del cervello. Cercò di scostarsi da quel corpicino, ma bastò un movimento troppo brusco per svegliare l’irlandese. 
“Tranquillo, Liam. Non lo diciamo ai ragazzi.” Sussurrò, svelando con quella frase, molto più di ciò che avrebbe mai dovuto sapere. Non si spostò, non giustificò la sua posizione, lasciò intendere che era meno casuale del dovuto, e che nessuno avrebbe dovuto preoccuparsene. L’unico movimento che fece, quasi per ulteriore conferma, fu poggiare la mano sulla spalla di Liam, per rendere quell’abbraccio più personale e intimo. Sbuffò lievemente, incurvò le spalle, e decise che il suo sonno non era durato abbastanza.
Il moro era interdetto. Era tutto troppo piacevole per essere accidentale. Era tutto troppo intenso per nascondersi ancora sotto un’amicizia. Eppure nessuno disse niente: finsero che un letto troppo piccolo li avesse spinti in quel contatto. Finsero di non star arrossendo o minimizzando il respiro per non sfiorarsi troppo. Rimasero sospesi tra le emozioni che sembravano spilli caduti nei loro cuori. 
“Possiamo rimanere così per un po’?” Mormorò ancora Niall, senza destarsi del tutto dal suo torpore. Accarezzò piano la spalla di Liam, mentre questo, sembrava rilassarsi e abituarsi al suo tocco leggero. Ogni contatto smorzava la rigidità del ragazzo, e l’irlandese si sentiva quasi obbligato a ricambiare le attenzioni della sera precedente.
“Sì... Per un po'.” 
Quei secondi indeterminati potevano bastare: erano sufficienti per renderli due ragazzi migliori, due ragazzi innamorati, due ragazzi fiduciosi. Le parole non dette o gli sguardi sfuggenti non erano importanti, non fin quando potevano rifugiarsi sotto le coperte, accarezzarsi il viso, e fingere che tutto fosse normale. Potevano continuare a gravitarsi attorno, senza che nessuno urlasse il loro amore. Potevano nascondersi nel loro “per un po‘” e diventare tutto ciò che volevano essere.


E' tornata ed è sempre più fluff -il favoloso angolo dell'autrice-:
1)
Ammettiamolo! Scrivo fan fiction solo per avere il mio angolo su cui sparlare e spettegolare. Beh, iniziamo col dire che questa os è decisamente troppo Fluff. (E parla l'amante degli unicorni). Ma, non è colpa mia, assolutamente no! E' colpa di Ed Sheeran! Lui e le sue canzoni smielate che parlano di migliori amici che si innamorano... Io non ho resistito, ed eccoci qua. Mi dispiace, davvero. Ma i Niam sono così shsdgdaskssdgha.
2) Vorrei riportare la vostra attenzione sul fatto che i Larry fanno sesso anche quando sono solo guest star. Beh, potevo forse non parlare delle loro prestazioni sessuali? Assolutamente no! Ringrazio anche Zayn, che è stato un intruso davvero simpatico in questa mia os. (Sto parlando ai miei personaggi. Santo cielo)
3) Signorina Francesca? Mi sta leggendo? Beh, questa os è completamente tua. Sul serio, te la meriti. Non solo hai aspettato secoli che postassi, ma mi hai appoggiato, mi hai spronato. Insomma, mi sembrava il minimo dedicarti una Niam.
Voglio dire, sei una delle persone più belle che io conosca al mondo.
Spero che la tua vita ti riservi tutto ciò che desideri.
(Nicole, so che sarai gelosa, ma la prossima Larry che ho in testa è già per te)
4) Ho in mente un progetto un po' "alternativo". Proverò a passare dal "drammatico/fluff" al "demenziale". Non sono per nulla sicura del risultato, ma vi terrò aggiornati. Vi lancio un indizio, la sessualità di Harry sarà il centro di questa long/raccolta. 
5) Finalmente (?) sono incappata in twitter. (Arriverà anche tumblr prima o poi). Mi farebbe molto piacere seguire ognuna di voi e conoscersi anche fuori da efp. Sono sicura che siete persone molto più interessanti della sottoscritta, quindi, fatevi avanti e non temete! https://twitter.com/_DontBeAshamed
6) Ho parlato abbastanza. E' sempre un piacere leggere le vostre recensioni (: SIETE ECCEZIONALI.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Pu96