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Autore: Matt2291    21/08/2012    6 recensioni
Un grave incidente coinvolgerà Naruto.
Per un pò di tempo, un letto di ospedale sarà la sua casa.
Tutti i suoi amici si preoccuparanno per lui, mostrando lati che a volte
vengono fuori solo nel momento del bisogno :)
Ma soprattutto, è stato davvero un incidente?
Leggete! ^^
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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***

 

Erano passati due giorni dalla partenza di Sakura, e Naruto continuava ad avere una sorta di brutta sensazione.

Era una bella mattinata, mancava ancora molto all’ora di pranzo e il ragazzo se ne stava bellamente disteso sull’erba della foresta. Intorno, le fronde degli alberi erano continuamente investite da soffioni di vento proveniente chissà dove.

Naruto aprì gli occhi. I rami sopra la sua testa frastagliavano la luce solare che gli arrivava intermittente e talvolta fastidiosa, ma non se ne curò. La mente era occupata da altri pensieri, preoccupazioni senza fondamenta ma che continuavano a tormentarlo.

Sakura ha detto di non preoccuparmi, ed io mi fido di lei. Ma non si può mai sapere cosa può succedere, no?

Scattò a sedere e si scompigliò con irritazione i capelli, quasi urlò dalla frustrazione che gli stava investendo il corpo.

Strinse i denti.

Non ce la faccio a restare con le mani in mano, proprio non ce la faccio!

Scattò in piedi, recuperò le armi con cui si era allenato per qualche ora, i vestiti e il coprifronte della foglia. Sistemò il tutto alla meglio nel suo zaino, lo mise in spalla e iniziò a correre verso il villaggio.

Non gli ci volle molto per raggiungere il palazzo dell’Hokage. Cominciò a chiamarla ancor prima d’entrare nell’ufficio. Varcò la soglia sbattendo la porta.

Non riuscì ad aggiungere altra parola che gli arrivò un maiale sulla faccia. Sì, un maiale.

Tsunade si era così irritata di essere chiamata due piani più in basso, che aveva finito per tirare a Naruto la prima cosa che gli era caduta all’occhio: il povero Tonton.

Il viso di Shizune divenne una maschera di disperazione e corse a recuperare il povero maialino semi svenuto con gli occhi a girandola. Sembrava però stare bene.

Naruto si rialzò massaggiandosi la testa e gemendo di dolore, doveva avere una bella botta sulla fronte. Ecco a cosa serviva il coprifronte; a proteggersi dai maiali lanciati dai nemici.

- Ma che diavolo le è saltato in mente?! -  urlò, offeso e abbastanza dolorante. Tsunade ignorò però la domanda.

- Cosa c’è Naruto? -  chiese annoiata e ancora un po’ infervorata Tsunade. Naruto avanzò di qualche passo.

- Voglio il permesso di raggiungere Sakura e gli altri nel paese dell’erba.

- Permesso negato, adesso fuori -  lo liquidò istantaneamente e riprese a scrivere come se niente fosse.

Naruto per poco non cadde sul posto.

- Come può trattarmi con tanta indifferenza! Mi sono ristabilito e voglio dare una mano!

- Non sono degli sprovveduti, se la caveranno -  rispose tranquillamente, senza neppure alzare il viso dalle carte sparse sulla scrivania. Naruto era inquieto, poi ci si metteva anche la Baa-chan a complicare le cose. Strinse i denti e sbatté la mano aperta sulla scrivania. Tsunade lo guardò come se volesse incenerirlo.

- La prego, ho la sensazione che accadrà qualcosa di brutto! Per favore mi mandi da loro! -  urlò. I suoi occhi era determinati ma affatto tranquilli, sicuri ma preoccupati per qualcosa che ha dell’ignoto. Tsunade attinse ad una espressione indagatrice e seria.

- Che vuoi dire? -  chiese con calma. Naruto tolse la mano dalla scrivania e divenne improvvisamente serio e pensieroso. Che poteva dire? Che la sua era tutta una fissazione? Che si doveva fidare del suo istinto e per quello doveva lasciarlo andare?

Non sapeva come dare una spiegazione esauriente e coincisa. Semplice ma convincente.

- Istinto - disse con rassegnazione. Sapeva che questo non poteva bastare.

Tsunade lo osservò ancora qualche secondo, come a volerlo scrutare a fondo fino a leggergli l’anima. Prese una cartelletta alla sua sinistra e la esaminò con cura.

- Secondo l’ultimo rapporto medico, il tuo fisico si è ristabilito dell’88%, pertanto ti è stato vietato qualunque sforzo per almeno una settimana -. Alzò lo sguardo e accennò un sorriso.

- Ma deduco che non hai perso tempo a riprendere gli allenamenti, vero?

Il ragazzo voltò lo sguardo, colto in flagrante.

- Sai Naruto - continuò, posando la cartelletta e riprendendo l’attenzione sul ragazzo - se c’è una cosa che conosco di te, è proprio il tuo istinto talvolta bizzarro ma spesso affidabile, perciò… - poggiò completamente la schiena sulla poltrona e sorrise mentre il ragazzo attendeva quasi trepidante le ultime parole.

- Puoi partire per il paese dell’erba! - concluse. Il ragazzo stava già per scappare fuori la porta, ma venne prontamente fermato da una parola dell’Hokage.

- Ma! -.

“Ma”? Come sarebbe a dire?

Naruto lasciò la maniglia e osservò la donna con aria accigliata. Tsunade appoggiò i gomiti sul tavolo e continuò.

- Non posso mandarti da solo, ti affiderò un compagno di viaggio. Intesi? - concluse con una certa nota minacciosa che Naruto ignorò con un broncio. Annuì appena.

- D’accordo Baa-chan, chi verrà con me?

La donna parve pensarci su, le scelte era parecchie però…

- Date le tue condizioni non proprio ottimali, ti affiancherò ad un ninja medico. Meglio prevenire ogni evenienza.

In quel momento qualcuno bussò alla porta. Tsunade annunciò il permesso di entrare.

- Hokage-sama, mi ha fatta chiamare? -  Ino aprì la porta e la richiuse alle sue spalle.

Aveva la sua solita tenuta ninja, la solita coda di cavallo alta e il solito ciuffo a coprirle l’occhio destro. Cambiava l’abito solo quando lavorava in ospedale?

Poi a Naruto venne in mente di averla vista con abiti normali al negozio di fiori di famiglia; ad una pesca promozionale voleva rifilargli un lecca-lecca.

- Ah Ino, avrei una missione per te in effetti, però… -  guardò prima lei, poi Naruto, poi ancora lei. Sorrise.

- Ho deciso di revocarla per un’altra: Farai coppia con Naruto e partirete per il paese dell’erba, chiaro?

Naruto convenne che l’ultima volta che aveva svolto una missione da solo con Ino fu quando erano ragazzini, quando la ragazza dovette sostituire quella principessa un po’ troppo in carne.

Ino restò un momento perplessa. E che doveva fare nel paese dell’erba?

- Scusi Hokage-sama, ma qual è di preciso la nostra missione?

- Semplice supporto alla squadra già inviata sul posto, sai già quale, vero? -. Ino annuì.

- Bene, oltre a quello, dovrai controllare le condizioni di Naruto, e impedirgli di strafare. Tutto chiaro? -.

Silenzio. Ino assottigliò gli occhi e si girò verso il ragazzo con aria minacciosa. Questi la guardò confuso.

- In poche parole… -  sospirò pesantemente la ragazza, voltandosi rassegnata verso l’Hokage  - devo fare da babysitter a questo qui? - mormorò tristemente, indicando il ragazzo con l’indice. Tsunade annuì con serenità.

- Che cosa?! Sta dicendo che non si fida di me?! -  brontolò scocciato Naruto. Un “Sì” piuttosto seccato lo fece ripiegare sul broncio.

Quella situazione non stava a meraviglia a nessuno dei due; Naruto avrebbe fatto a suo modo come al solito, e Ino si sarebbe ripetutamente arrabbiata nei tentativi di tenerlo a bada. Si prospettava un’ardua battaglia.

Prima di essere congedati, riuscirono ad ottenere il permesso di partire entro un’ora. In quel lasso di tempo, Naruto andò a casa, si fece una doccia e preparò lo zaino a tempo di record.

Si immaginò la faccia di Sakura nel vederlo là, quasi sicuramente si sarebbe arrabbiata per la sua sconsiderata testardaggine. Però non poteva non partire, sapeva in un certo senso che il pericolo doveva essere più grande di quel che sembrava. Non che ora come ora fosse un piccolo problema, però non gli piaceva essere messo da parte.

Chiuse lo zaino e se lo mise in spalla con un gesto secco, era quasi ora di partire.

Si guardò un po’ intorno e sorrise. La casa che l’Hokage gli aveva fatto costruire era meglio di quella che aveva prima, anche se un pizzico di nostalgia c’era sempre.

La sua camera era tale e quale a quella che aveva in precedenza, tranne il fatto che adesso possedeva un letto più grande e un futon di riserva. Il bagno era uno specchio di pulizia e si ripromise di lasciarlo tale e quale. L’arredamento era circa come quello precedente, con la differenza di un paio di mobili in più e una finestra affacciata verso le mura ovest del villaggio. Ciò che però lo rese ancor più felice era la stanza in più: era grande all’incirca come il soggiorno e si poteva raggiungere attraverso una scala posta sotto una botola nel pavimento.

Era molto arieggiata e le mura erano colme di bersagli da colpire; due manichini di legno per le esercitazioni base, un paio di sacconi e un set di pesi discretamente vasto: aveva una sala d’allenamento tutta sua!

Aprì la porta principale e la richiuse con la chiave che nascose sotto il tappeto. Non era molto sicuro ma in genere faceva sempre così.

Strinse lo zaino e spiccò un salto verso l’entrata principale del villaggio.

Con un salto e una piccola corsetta giunse alle porte, ma della sua compagna di viaggio non vi era neppure l’ombra.

Sono in anticipo, Ino non c’è ancora.

Naruto si guardò un po’ in giro ma ancora nessuno in vista. Stava perdendo minuti preziosi. Fece un paio di volte avanti e indietro.

- Ma quanto gli ci vuole? -  sbuffò, leggermente annoiato. E pensare che voleva partire in orario.

- Ehi Naruto! -.  Ino atterrò proprio vicino a lui.

- Ce ne hai messo di tempo -  disse lamentandosi. Per poco il pugno di Ino non partì d’istinto su quel muso presuntuoso.

- Senti chi parla! Non sei mai arrivato in orario in vita tua, non ti credere migliore solo perché oggi ci sei riuscito! -  ribatté innervosita. La missione cominciava nel peggiore dei modi.

Nel frattempo, nella stanza del Sindaco del paese dell’erba vi era in corso una piccola riunione tra i membri della squadra 3S e il sosia di Naruto.

Una risata si levò per l’ufficio, e tutto tacque.

- Così sono identico a questo vostro amico, Naruto avete detto, giusto?

- Esatto, vi assicuro che siete due gocce d’acqua, a parte per gli occhi e l’altezza, ma giusto di poco -. Sakura era sicuramente quella più scossa per quella scoperta, chissà come avrebbe reagito Naruto. Quella giornata si stava rivelando ricca di eventi strani e bizzarri: una reggia come Comune del paese, un ragazzo-sindaco e la sua inesplicabile somiglianza con Naruto. Che stava succedendo?

Il ragazzo si portò davanti la scrivania e si presentò con un inchino.

- Piacere di conoscervi, mi chiamo Ryou Nirate, ho vent’anni e sono l’attuale Sindaco del paese dell’erba.

- Il piacere è nostro, complimenti per questa struttura amministrativa, è davvero affascinante e colma di quadri e dipinti occidentali dal gusto dilettevole. Una volta entrati siamo rimasti molto sorpresi.

Il ragazzo sorriso e accennò un altro inchino, ringraziando. Si guardò un po’ intorno come a sincerarsi che fosse tutto in ordine.

- Vi prego, non c’è bisogno di usare un linguaggio così forbito, mi definisco un ragazzo come tanti e nulla più -. Quel suo sorriso imbarazzato provocava in Sakura un certo effetto, forse fastidio. E poi, la mano sulla nuca e l’altra davanti a sé che si agita appena, come a voler negare qualcosa. Come quando lui è imbarazzato o a disagio. Assolta la piccola questione, neo-Naruto iniziò a spiegare.

- Dovete sapere che questa prima era una magione. La fece costruire mio nonno dopo un viaggio in Europa che lo affascinò a tal punto da far erigere questa enorme villa in soli dieci mesi. Non badò a spese come avete potuto constatare.

Il ragazzo aggirò la scrivania e si sedette sulla sua poltrona, facendola roteare verso le vetrate che prese ad osservare con interesse.

- Ho compreso la causa del vostro stupore, sia per la casa che per la mia somiglianza con questo vostro amico,  ma ora ditemi -. Roteò mezzo giro e tornò ad osservare i suoi ospiti, ma non fu questo che fece sorprendere Sakura per l’ennesima volta, come forse anche i suoi compagni di viaggio.

Neo-Naruto aveva un’espressione semplice. Innocente quasi. Come lui.

Cos’erano quelle braccia dietro la nuca per stare più comodo? Sakura era tentata di colpire quel tipo per verificare che si trattasse davvero di Naruto. Se avesse avuto ragione lo avrebbe picchiato a sangue per poi chiedergli solo dopo cosa ci facesse lì dentro. In caso contrario, avrebbe messo in guerra due paesi. Forse era meglio trattenersi.

 - Come mai dei ninja della Foglia sono venuti fin qui alla vigilia della Fiera dell’Erba?.

Tutti ripresero la loro serietà professionale e spiegarono, tralasciando opportunamente i dettagli, i motivi della loro visita. Alla fine il ragazzo annuì pensieroso.

- Capisco, così dovete trovare Izuma eh… -  Si alzò in piedi, mise le mani dietro la schiena con aria disinvolta e avanzò verso le vetrate. Da lì era possibili osservare l’intera distesa di piccoli cantieri lungo la via principale, ormai quasi tutti intenti di essere ultimati.

- Non posso oppormi alla vostra missione, però posso garantire sul fatto che mi fido ciecamente di chiunque abiti di questo villaggio, sono persone che ho imparato a conoscere col tempo e se avessero un passato oscuro ne sarei al corrente -  fece perno su un piede e tornò a guardarli con un mezzo sorriso  - Izuma è un uomo onesto e gran lavoratore, sono al corrente che suo figlio fosse un traditore ma questo non l’ha mai riguardato direttamente se non il dolore di quella malasorte. Viene a questa fiera da quando ero solo un bambino ed è sempre stato visto come una persona gentile e con un occhio di riguardo verso gli amici.

Sakura, come il resto del gruppo ascoltavano in silenzio le parole di quel ragazzo. Non si poteva dire che avesse una grande bontà d’animo, oltretutto pareva davvero informato su quella singola persona. E questo sembrava strano. Quanti abitanti e forestieri entravano e uscivano ogni giorno dal villaggio nei giorni di festa come quello? Forse stava facendo  troppo la sospettosa, dopotutto stava solo proteggendo qualcuno che fa parte della tanto famosa fiera del paese, era ovvio che desiderasse il meglio per la gente.

- Izuma ha perso il figlio e la moglie. Quest’ultima morì di parto dando alla luce una figlia. Oggi dovrebbe avere all’incirca la vostra età -  concluse, per  poi aggiungere  - spero che le mie parole vi abbiano convinto della fiducia di quell’uomo.

- Ho una domanda -  intervenne Shikamaru, alquanto perplesso.  - Come fa a sapere tutto questo su Izuma? Non è una persona come un’altra che fa parte della vostra fiera?

Anche Sakura aveva notato quel particolare. Osservò prima Shikamaru con un mezzo sorriso, poi tornò con una nota indagatrice verso il Sindaco che sembrava ad un punto di difficoltà che sparì subito. A Sakura parve di vedere un piccolo lampo giallo negli occhi del ragazzo. Probabilmente la luminosità proveniente dalla finestra le aveva giocato uno strano scherzo.

Il ragazzo si abbassò dietro la scrivania, si sentì il rumore di un cassetto e poi il fruscio dei fogli. Riapparve con una discreta pila di schedari che poggiò con fatica sul legno lucido.

- Queste sono le informazioni che ogni anno richiedo a chi vuol far parte della nostra fiera, le ho ricevute tre giorni fa e le ho finite da leggere giusto ieri sera -  Prese una piccola parte di quei fogli e li fece frusciare con cura e lentezza, si fermò e ne estrasse uno. – Questo è uno degli ultimi che ho letto -  Lo porse a Sakura che prese tra le mani mentre gli altri due suoi compagni si avvicinavano incuriositi. Si trattava della scheda di identificazione di Izuma Momochi, dettagliata come ne aveva parlato poco fa il ragazzo. Veniva menzionato anche il suo stato di vedovo e genitore di una attuale figlia di nome Ryou Momochi. Quelle informazioni potevano tornare loro utili.

Sakura restituì il foglio chiedendo: - Adesso abbiamo bisogno di trovare Izuma, è la nostra missione e non possiamo rimandare. Dove possiamo trovarlo?

Il ragazzo ripose il foglio in cima alla pila con delicatezza e vi poggiò sopra la mano. Sembrava contrariato in un certo senso.

- Se non mi sbaglio, lo potete trovare nel 4° settore. Vi spiego, la fiera è divisa in sei settori: Stand culinari, giochi, attrazioni dinamiche, animazione, area eventi e area storica.

Izuma è un marionettista e si occupa di un piccolo teatrino di marionette che attira molto i bambini ma anche gli adulti. Per raggiungerlo vi basterà percorrere la via, i settori sono segnalati da degli striscioni posti in alto tra due pali. Hanno all’incirca la funzione di entrata o passaggio tra un settore ad un altro -. Tornò con il busto dritto, prese i fogli e li ripose nel cassetto.  - Una volta lì, chiedete. Ogni settore non è poi così grande.

Il cassetto si chiuse con uno scatto e tutto tacque di nuovo. I tre ninja ringraziarono cordialmente per la collaborazione ed uscirono.

Una volta fuori dalla villa ed aver finalmente riabbracciato l’aria fresca ed il sole, poterono commentare l’evoluzione dei fatti dalla mattina a quel momento.

Sakura aveva mostrato tranquillità e compostezza per tutto il tempo, insomma si era comportata da ninja. Aveva nascosto le sue emozioni.

Le sue labbra si smorzarono così come il viso, completamente teso e insicuro.

Quello non era Naruto. Ma allora perché era così dannatamente simile a lui?

Un brivido la fece leggermente sobbalzare, cosa che interruppe i suoi passi.

Shikamaru e Shino si voltarono verso di lei, perplessi.

- Qualcosa non va Sakura? Sei pallida -. Shikamaru le si avvicinò leggermente corrucciato ma anche preoccupato. La ragazza alzò lo sguardo preoccupato, cosa che non sfuggi ai ragazzi.

- La sua somiglianza con Naruto… è spaventosa. Non è un modo di dire, nel senso che mi terrorizza veramente… non so il perché -.

Nel frattempo, sopra di loro, da una grande vetrata posta sulla fiancata dell’imponente villa, non poterono notare due occhi che li stava osservando.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:

 

Salve .-.

Porca ****!!! Due mesi che non aggiorno!! Ma si può!?

Ah no! Adesso basta! Non dovrete più, MAI PIU’ aspettare tanto per un capitolo!! Lo prometto!

Ogni restante capitolo sarà pubblicato con un tempo massimo non superiore a 10 giorni! Devo farlo!

Per me, e per tutti voi che mi seguite e siete tantissimi!

Scusate questi ritardi assurdi, non accadranno più.

Alla prossima, ciao!

 

Matt

  
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