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Autore: xpayneinmyveins    21/08/2012    0 recensioni
Charlie è una ragazza normale che vuole solo inseguire i suoi s...ogni ma come ogni buon artista cade spesso preda delle emozioni. Ha paura sopratutto di non farcela e perciò le verrà in mente di proporre ai suoi amici di formare una band. Anche se con questo rimarrà sola. Senza il ragazzo che ama, senza il suo migliore amico, senza suo fratello e senza i suoi amici. Ma riuscirà comunque ad inseguire il suo sogno?
Se i One Direction si fossero conosciuti da molto tempo prima di XFactor? Se tra alcuni di loro ci fossero stati dei piccoli conflitti risolti poi attraverso la musica? Se si fossero presentati ad XFactor come una band già unita e forte? Se dovessero tutta quella fama ad un' amica, una semplice diciottenne che per testardaggine aveva insistito a farli legare?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel lunedì mattina il sole era di nuovo coperto dalle nuvole, mi diressi verso la scuola con la musica di sottofondo a quella camminata.
Appena entrata raggiunsi il mio armadietto e mi recai in classe. Mi misi al mio posto accanto a Niall.
-Ciao.- Sorrisi appoggiando i miei libri sul banco.
Notai che Harry mi guardava con la coda dell’occhio. O forse era solo la mia immaginazione troppo vivida a volte.
-Come stai? Ti ha più detto qualcosa quello scemo quando sono andato via?- Chiese Niall stringendo i pugni e fissando Styles.
-Hey, stai calmo. Non ha detto più niente.- Dissi avvicinandomi a lui e prendendogli le mani con le mie. Lui si voltò a guardarmi. Eravamo così vicini.
Mi guardò per un po’ e noi potei fare a meno di perdermi in quegli occhi color oceano.
Quando entrò la professoressa esigendo il silenzio assoluto Niall si voltò di scatto a fissare il libro aperto davanti a lui, allora io gli lasciai le mani. Come mai mi sentivo così delusa improvvisamente?
Le lezioni passarono abbastanza velocemente e quando finalmente finirono feci per chiedere a Niall di vederci nel pomeriggio ma lui corse via senza neanche salutarmi.
Rimasi per qualche secondo a fissare il punto in cui era stato fino a poco prima chiedendomi cosa gli stesse succedendo. Non mi aveva neanche più rivolto la parola da quando era entrata la professoressa della prima ora in classe.

Cominciai a camminare per il corridoio notando i soliti gruppetti di ragazze fuori dalle classi o vicini a certi armadietti.
Alzai lo sguardo per un attimo di troppo e mi ritrovai ad osservarli. ‘La trinità’, come li chiamavo io, Zayn Jawaad Malik: il misterioso e tenebroso ragazzo sexy che faceva perdere la testa a chiunque lui volesse. 
Liam James Payne: il bello e gentile ragazzo che, se avesse voluto, avrebbe potuto far innamorare qualunque ragazza della scuola.
E poi, ovviamente, c’era Harry. Quei tre sembravano essere davvero amici. Solo non capivo cosa c’entrasse Harry Styles con quei due. Erano dei bravi ragazzi, Liam in particolare, non si erano montati la testa dopo tutte le conquiste che avevano fatto e dopo essere stati considerati due tra i tre più fighi della scuola. L’anno prima anche mio fratello ne faceva parte. Pranzava con le cheerleader, le ragazze popolari e gli altri tre. Però, era il più grande e aveva finito gli studi già da un anno. In ogni caso, anche questo mi faceva domandare sempre più che ci facesse Harry Styles tra le amicizie di ragazzi dolci come loro.
Ridevano e scherzavano, Harry sembrava quasi guidarli in testa al gruppo. Ci mancavano quei fermo immagine da film e il vento dalla direzione opposta che gli scompigliava i capelli.
Le ragazze sembravano morirgli dietro come al solito. C’era chi si mordicchiava il labbro con sguardo perso, chi stava per sbavare, chi avrebbe fatto di tutto pur di poter saltare addosso ad uno di loro.
Io continuai per la mia strada, loro mi sorrisero. Anche gli altri due venivano spesso a trovare mio fratello a casa e ogni tanto mi ritrovavo a farci conversazione. Per questo sapevo che non erano male.
Ricambiai il sorriso e poi andai avanti. Misi le ultime cose nell’armadietto e andai a casa.
Cercai di chiamare Niall più volte ma non sembrava avere intenzione di rispondermi.
Qualche minuto dopo il pranzo, cominciò a diluviare. Non riuscivo a smettere di pensare a cosa potesse essere successo al mio migliore amico. Forse avevo detto qualcosa di sbagliato? Beh, in realtà non avevamo avuto molta conversazione. Cosa potevo aver fatto per farlo arrabbiare così tanto da non rispondere neanche al cellulare?
Scesi al piano di sotto e sentii il cellulare vibrarmi in tasca. Lo afferrai sperando che fosse Niall ma il nome sul display era un altro. Jo, o meglio Josephinne. La mia migliore amica. Era dovuta partire con il padre e ci sentivamo di rado. Mi mancava da morire, anche se cercavo di non fare troppo caso alla sua assenza per non stare troppo male.
-Jo!- Esclamai rispondendo prontamente alla chiamata.
-Charlie!- Rispose lei.
-Finalmente ti fai risentire. Devi raccontarmi un sacco di cose! E anche io devo. Come stai? Quando torni?
-Frena. Non sono così intelligente da assimilare tutte queste domande.- Scherzò.
Risi anche io. Quanto mi era mancata la sua risata.
Eravamo amiche fin dall’asilo, passavamo i pomeriggi con mio fratello e Harry e dalle prima liceo in poi io, Jo e Niall eravamo sempre stati inseparabili. Solo lei sapeva di quella cotta enorme, solo lei sapeva un sacco di cose.
-Non urlare di gioia, ok? Voglio una reazione da ragazza matura.- Disse seria.
-Che succede?- Chiesi ansiosa.
-Sono tornata. Per sempre. Mio padre è stato rimandato qui dalla sua azienda e gli hanno dato un posto fisso.- Spiegò.
Rimasi a bocca aperta per un po’ poi cominciai a saltare e urlare. Non la vedevo da più di un anno. Avevo bisogno di lei.
-Dove abiti adesso?
-Questo non è importante. Adesso, apri la porta.- Sentivo che stava sorridendo dal tono della sua voce.
Io ero elettrizzata e un po’ confusa da quell’ordine.
Mi diressi alla porta e aprii. –AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.- Urlai di gioia saltandole addosso. La pioggia dietro di lei cadeva pesante.
La feci entrare senza staccarmi da lei. La feci asciugare un po’ e poi ci sedemmo sul divano. Mi raccontò del suo viaggio in America, mi disse di aver conosciuto tantissime persone. Insomma, mi raccontò davvero tutto.
-Mi sei mancata tanto, sai?- Disse alla fine con sguardo dolce.
Io mi tuffai addosso a lei e la strinsi nuovamente. –Non sai quanto tu sia mancata a me.

Qualche minuto dopo suonò il campanello. Lei mi guardò interrogativa. –Non so chi possa essere, non aspetto nessuno… Oh Dio, spero che non sia Harry.- Sospirai.
-Harry? Tuo fratello è ancora suo amico?
-Guarda che in un anno che sei stata via non è cambiato niente.- Sorrisi io come se stessi dicendo una cosa ovvia.
Andai ad aprire e vidi Niall completamente zuppo davanti a me. Aveva il fiatone. Doveva aver corso sotto la pioggia.
-Niall, cazzo.- Dissi abbracciandolo. –Perché non mi hai risposto?
Lui non fece niente rimase immobile. Allora, mi staccai e tornai a guardarlo seria.
-Devo parlarti.- Disse con sguardo truce.
-Che succede?- Chiesi facendolo entrare.
Lui si fece largo in casa ma non fece niente di più se non avvicinarsi a me mettendo una mano dietro al mio collo.
-So che non te l’ho mai detto ma avrei dovuto farlo un anno fa quando l’ho capito.
-Niall, così mi preoccupi.
-Io…- Esitò.- Io ti amo.- Concluse in un soffio.
Rimasi paralizzata. Quelle parole mi colpirono al cuore come un pezzo di ghiaccio.
Sentii le sue labbra premere sulle mie mentre mi spingeva contro il muro dietro di me.
Avete presente il bacio più bello della vostra vita? Ecco, moltiplicate quella sensazione per dieci e capirete ciò che provai io in quel momento.
Le mie labbra continuavano a cercare le sue. Come se avessero desiderato farlo da fin troppo tempo senza neanche saperlo e probabilmente era così.
Non riuscivo a staccarmi da lui e ogni gesto che faceva sul mio corpo sembrava darmi una scossa di puro piacere.
-Salta.- Ordinò dolcemente e io lo feci. Lui mi prese con forza tra le sue braccia e continuò a baciarmi.
Non volevo staccarmi, volevo vivere quel momento il più intensamente possibile.
Sentivo delle scintille esplodermi nel petto e delle farfalle sbizzarrite volarmi nello stomaco.
-Non era cambiato niente, eh.- Disse una terza voce di cui avevo momentaneamente dimenticata la presenza.
Niall si voltò sorpreso, riconoscendola. Si staccò lentamente da me dandomi un ultimo piccolo bacio e andò verso di lei. Io praticamente rimasi a fissare il vuoto come un’ebete.
Erano stati i baci più belli di tutta la mia vita fino a quel momento. Come avevo potuto non accorgermi per tutto quel tempo di desiderare così tanto Niall?
-Charlie? Sei ancora tra noi?- Sentii domandare Jo mentre si staccava dall’abbraccio di Niall.
-No.- Risposi con sguardo perso e sognante ripensando ai baci di poco prima.
Loro risero e mi risvegliai. –Cosa, eh? Oddio, ditemi che non sembravo un’ebete, vi prego.- Li supplicai.
Loro guardarono altrove evitando la domanda. Sospirai. –E’ tutta colpa tua, Horan.- Risi.
Lui si avvicinò a me, di nuovo quella vicinanza che mi mandava in estasi.
-Ah si? Tu dici, eh?- Sorrise.
Annuii. –Io non credo, sai? Che ne dici, ti va di vedere se è veramente colpa mia? Odio le accuse infondate.
Io mi morsi il labbro inferiore e annuii nuovamente. Lui si avvicinò a me e sfiorò le mie labbra con le sue. Altri brividi, sempre più piacevoli.
Sentii Jo tossire come per attirare l’attenzione. –Io sono ancora qui.
Niall si allontanò lasciandomi di nuovo a mezz’aria.
-Scusa.- Disse imbarazzato portando una mano alla nuca.
-Beh, io devo tornare a casa a disfare gli scatoloni rimasti. Ci vediamo domani ragazzi, va bene?- Sorrise.
-Certo.- Esultai abbracciandola.
-Poi mi racconti tutto.- Mi sussurrò all’orecchio.
Dopo poco uscì dalla porta e io e Niall rimanemmo improvvisamente soli.
Lo guardai ripercorrendo ogni traccia del suo volto così bello e unico.
Lui arrossì un po’. –Insomma, ti ho nascosto di essere innamorato di te per un anno mentre tu mi ricambiavi?- Chiese dirigendosi verso il divano in salotto.
-Non prendermi in giro, ok?
Lui si girò guardandomi confuso. –Perché dovrei?
-Perché non avevo ancora mai realizzato che quello che provavo per te non fosse solo semplice amicizia.
Lui sorrise. –Non fa niente. Almeno adesso lo hai capito.
-Già e in un modo anche piuttosto soddisfacente.- Sorrisi mordendomi la punta della lingua.
Mi fece cenno di sedermi accanto a lui e lo feci. Mi abbracciò e io mi feci tenere stretta. Cominciò a baciarmi il collo fino ad arrivare alla guancia e poi alla bocca.
Rabbrividii e lui mi strinse ancora.
Mi voltai per guardarlo e mi feci vicina a lui.
Le nostre labbra s’incontrarono ancora.
La pioggia si era quasi fermata, non restava che una leggera pioggerella a fare da sottofondo a quel tardo pomeriggio tanto magnifico.
Gli misi una mano sulla guancia, apprezzandone la morbidezza e lui mise una mano dietro la mia schiena.
-Aspetta, - Disse dopo qualche minuto senza però allontanarsi da me. –adesso stiamo insieme?- Chiese timidamente.
Mi riavvicinai a lui e lo baciai nuovamente. –Lo prendo come un si.- Sorrise allora.

SALVE A TUTTI!

Ecco il capitolo tre, qualche recensione? :)

  
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