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Autore: BlueMoon1996    21/08/2012    1 recensioni
Salve! Io sono Albus Severus Potter, ho nove cugini, una sorella schizzata e un fratello modello oltre che un migliore amico Malfoy, l’orgoglio sotto i tacchi e una mole esagerata di compiti anche se siamo solo ai primi cinque minuti di trasfigurazione. D’altronde che ci posso fare? Questa è la mia vita!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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The Real Family

Stiamo percorrendo la discesa che ci porta a Hogsmeade ma nessuno di noi parla perché siamo tutti molto nervosi. Scorpius ha tentato di alleggerire la tensione con due o tre battute ma non ha ottenuto nemmeno un cenno o un sorriso. La più nervosa sembra Rose. dato che lei è un prefetto non era entusiasta di infrangere le regole a Hogwarts, figurarsi a smaterializzarsi senza il consenso di farlo solo perché Scorpius ne è già in grado per andare a frugare tra gli archivi di un ospedale magico quando tutti ci credono a fare pazze spese da Mielandia. A ripensarci non so quanto possa essere stata una buona idea ma era l’unica soluzione.

Continuiamo a camminare in silenzio e qualche metro più in là mi accorgo che Bella Yang sta percorrendo il viale con le sue amiche e sorride continuamente. Mi sento davvero in colpa per averle dovuto dire che non potevamo vederci e anche se lei è stata comprensiva  dicendomi che sapeva cosa volevano dire gli “affari di famiglia”, vedevo che era davvero delusa e mi sono sentito un mostro. In realtà non sapevo che cosa inventarmi così le ho detto che avevo delle cose da risolvere con la mia famiglia e che avrei dovuto incontrare dei parenti a Hogsmeade. Fortuna che non le ho detto dove altrimenti non so cosa avrei fatto se fosse andata a controllare e non avesse trovato nessuno. Sarebbe venuta da me dicendomi “ehi sono andata dove mi hai detto ma non c’eri, mi stai prendendo in giro?”, se ne sarebbe andata sbattendomi in faccia i suoi fluenti capelli neri e mi avrebbe odiato per il resto della sua vita.

Sento qualcuno che mi chiama in lontananza e mi riscuoto dai miei pensieri quando mi accorgo che è Melissa e che si trova a un metro da me. Wow, a volte quando penso non sento niente e nessuno!

- Al? Mi stai ascoltando?- chiede lei un po’ irritata.

- cosa? Oh, scusa, stavo pensando, Bella era davvero dispiaciuta quando le ho detto che non potevamo vederci ma mi ha capito lo stesso, mi sento in colpa per averle mentito- confesso.

- oh bè, è per una buona causa no?- dice lei incerta.

- scusa Mel, sto facendo sentire in colpa anche te- dico.

- si, un po’. Andiamo Al, potrai vederla dopo le vacanze no?-

- in realtà prima! Mamma e papà hanno invitato un po’ di  persone per la festa di Natale che hanno deciso di fare il 23 dicembre, proprio il giorno dopo la nostra partenza, e dato che hanno invitato i genitori di Bella verrà anche lei. E tutta la mia famiglia, Alice, Frank e ovviamente anche tu- spiego contento.

- oh- è l’unica cosa che dice prima di ricominciare a camminare in silenzio.

Ultimamente è un po’ strana ma credo che sia per tutta questa storia, insomma, chi non sarebbe turbato? È stata davvero forte, io non so se avrei resistito alla pressione, specialmente per la storia dei genitori. So quando Melissa è legata ai suoi e mi pare impossibile il fatto che sia stata adottata, ma è una delle ipotesi più plausibili considerando tutti i tasselli del puzzle.

Arriviamo davanti alla Stamberga Strillante dove, come avevamo previsto, non c’è nessuno.

- bene- comincia Rose con un groppo in gola – ripassiamo ehm… si, ripassiamo il piano. Dunque, ci smaterializziamo all’ospedale, possibilmente in un ripostiglio dove non può vederci nessuno- dice facendo cenno a Scorpius che annuisce, poi continua – dopo di che Albus e Melissa si travestono e io gli cambio un po’ la faccia, anche se non vi prometto nulla e l’effetto, ricordatevi, non dura molto. Comunque, loro distrarranno l’infermiera e io mi infiltrerò nell’ufficio dell’archivio insieme a Scorpius. Poi usciamo e torniamo qui prima delle sei. D’accordo? Abbiamo tre ore- conclude Rose.

Scorpius prende le prende la mano e poi prende quella di Melissa, io prendo quella di Rose e in men che non si dica ci ritroviamo in un ripostiglio molto angusto e sporco, pieno di bende e strani ingredienti per pozioni, ma vuoto. Non era la prima volta che mi smaterializzavo, mio padre mi porta con lui da quando ho cinque anni. Non è una bella sensazione, preferisco le scope.

Rose si mette davanti a me e a Melissa e comincia a pronunciare degli incantesimi. Quando ha finito non oso guardarmi in faccia e metto i vestiti che abbiamo portato. Passo di fronte a uno specchio e non resisto a guardare. Oh Godric! Sono biondo, sui trent’anni, i miei occhi sono azzurri e il  mio naso è più grosso di prima. Inoltre sarò alto almeno un metro e novanta e ho due spalle enormi. Mel anche ha gli occhi azzurri ed è più alta ma non l’ha modificata più di tanto.

- Wow Al- dice ridendo – sembri un serfista californiano-

- un cosa?-

- lascia stare-

Usciamo in fretta dallo sgabuzzino e guardandomi le spalle noto che Rose e Scorpius si sono già nascosti sotto al mantello dell’invisibilità, anche se riesco a sentire la loro presenza e il respiro corto e affannato di Rose che, sono sicuro, sta tremando di paura.

Ci avviciniamo al banco davanti la porta dell’ufficio archivi e chiamiamo con delicatezza l’infermiera che è girata di spalle.

- mi scusi?-

Quella si gira e… oh porca paletta! È Victoire! Mel sgrana gli occhi e io pure ma Vic c’è abituata, tutti la guardano così dato che è per un ottavo Veela. Lei ci sorride affabile e fortunatamente non da segno di riconoscere Melissa che ha sprofondato il viso in un foulard grigio.

- posso esservi utile?- dice gentilmente.

- io… si, ehm… allora, si, certo…-

- con parole sue signore. Cosa è successo? Se siete in ospedale deve essere successo qualcosa-

- ovvio, è sicuramente successo qualcosa. Vede quello che è successo è successo ormai e…- noto la porta dell’archivio che si apre e si richiude e so che Rose è entrata, bene. – dunque dicevo, mia moglie, si, perché lei è mia moglie, sa ci siamo sposati da poco e veniamo… veniamo dalla California. L’ho già detto che è successo qualcosa?-

Vic sembra molto confusa e ci guarda con aria davvero perplessa.

- credo che lei debba venire con me al quinto piano- dice poi. Oddio! Pensa che sono pazzo! Mi vuole portare insieme ai pazzi.

- oh no! no, mi scusi è che sono un po’ nervoso perché… perché…- perché sono nervoso? Che motivo potrebbe esserci? Trovato! – mia moglie deve fare una visita ginecologica- dico un po’ imbarazzato. Melissa sta soffocando le risate nel fazzoletto e Victoire ci guarda commossa.

- oh- dice – capisco perfettamente. Sa, non l’ho ancora detto a nessuno ma anche io sono incinta-

Aspetta cosa? Come? Vic è incinta? Oh Godric! A zio Bill gli verrà un colpo e zia Fleur non  reggerà il tutto. Nonna Molly invece avrà qualcun altro a cui cucinare.

- con-congratulazioni- dico cercando di sembrare il meno sconvolto possibile.

- bene allora vado a vedere quando si libera il dottore- dice Vic e poi va verso il piano superiore.

Mel esce dal fazzoletto e scoppia in una risata fragorosa e io non posso fare a meno di andarle dietro.

- Al! Hai appena scoperto che tua cugina è incinta e sei il primo! Chissà se lo ha detto a Ted! Pensa se noi due fossimo i primi davvero! Comunque sei stato geniale e… oh no! no, no, no, no!- tutt’a un tratto Mel sembra preoccupata e indica insistentemente i miei capelli. Vado allo specchio più vicino e noto che stanno diventando neri di nuovo così prendo Melissa per un braccio e mi infilo nell’ufficio archivi con lei. Di fuori sento Vic dire “ma dove sono andati?” e spero che non venga a trovarci qui.

Rose e Scorpius sono al centro della stanza con in mano dei fogli e Rose ha la faccia sconvolta.

- che è successo?- chiedo.

Lei mi indica il fascicolo e io lo avvicino a Melissa così leggiamo tutti e due:

19 maggio 2006
certificato di nascita
Madre: Karen Clave
Padre: Daniel Clave
Sesso del nascituro: femmina
Nome del nascituro: Juliette Clave
Ora della nascita: 23.15

Lo stesso giorno sono nati moltissimi bambini ma nessuno risponde al nome di Melissa Jacobs e lei è nata quel giorno. E Juliette è nata quel giorno.

Melissa e Juliette sono la stessa persona. Mel sta ancora sfogliando i fascicoli freneticamente quando Rose mi porge un altro plico e comincio a leggere.

23 novembre 2008
certificato di adozione.
Madre: Samantha Jacobs
Padre: Jimmy Jacobs
bambino adottato: Juliette Clave
nome da adottato: Melissa Jacobs
sesso del bambino: femmina
nascita: 19 maggio 2006
madre naturale: Karen Clave
padre naturale: Daniel Clave
motivo dell’adozione: decesso dei genitori biologici
parenti in vita: Gregor Clave

Chiudo il fascicolo velocemente e Melissa si porta una mano alla bocca. Poi si accascia a terra e comincia a piangere. La lasciamo un po’ da sola lì perché parlarle non credo sia una buona idea dato quanto è turbata e quanto sta piangendo. Dopo circa due minuti faccio un cenno a Scorp, che prende il braccio di Mel, io prendo per mano Rose che fa lo stesso con Scorpius e di nuovo, in men che non si dica, siamo  a Hogsmeade davanti alla Stamberga Strillante.

Melissa sembra non essersi nemmeno accorta che abbiamo cambiato destinazione, se ne sta lì accasciata a terra nella neve fresca a piangere e ho come l’impressione che non smetterà mai, come se fosse l’unica cosa che la tiene aggrappata alla realtà. Provo a scuoterla un po’ ma niente. Cerco di metterla in piedi ma lei puntualmente ricade. Così la prendo in braccio e insieme a Scorpius e Rose, senza dire una parola, ci avviamo verso il castello, io con Mel tra le braccia che sembra una bambina piccola mentre piange e nasconde il viso nel mio petto.

Vedo di sfuggita Bella che esce dai Tre Manici di Scopa e sono sicura che non è molto contenta che abbia un’altra ragazza tra le braccia ma, nonostante non voglio sembrare cattivo, a lei penserò in un secondo momento, ora mi importa solo che Mel stia bene, perché non so quando si riprenderà e mancano due giorni prima di partire per tornare a casa.

Ho la schiena un po’ dolorante quando arriviamo in Sala Comune e direi che è comprensibile, ma non fa niente, sono abituato fortunatamente, a Lily piace ancora essere portata imbraccio.

Melissa riesce a mettersi in piedi e Rose la accompagna in dormitorio. Non penso che la rivedremo domani, ma solo lunedì sul treno. Mi accascio sul divano e mi accorgo di essere davvero stanco e parecchio confuso, Scorp fa lo stesso, così cominciamo a parlare.

- io me lo sentivo- dice – che era stata adottata intendo. Me lo sentivo, era tutto così strano-

- già. Però deve essere terribile no?-

- non lo so. Mio padre mi dice sempre che sono stato adottato perché non sono come lui. Ma so che è una bugia, si vede lontano un miglio che sono suo figlio- fa Scorp – credi che tuo padre potrebbe adottarmi?- chiede poi seriamente. Io scoppio a ridere e lui fa lo stesso.

- non so quanto il tuo sarebbe contento- dico

- bè, non potrebbe avere più potere su di me. Il sangue del suo sangue sarebbe un Potter- dice ancora ridendo.

- dai Scorp! Potter e grifondoro? Credo che non sopravvivrebbe-

- no, hai ragione. Bè, io ci ho provato. Comunque, a parte i scherzi, tu vivi sedici anni pensando di essere qualcuno e poi scopri di essere qualcun altro? No, è assurdo, metteresti in discussione tutto quello che hai vissuto-

- è vero. poi oltre a quello c’è anche questa organizzazione-

- si. Andiamo giù ti va? Qui l’aria è diventata pesante-

§

Andiamo giù verso l’ingresso, dove un albero di Natale enorme sembra si stia trascinando da solo. Dopo un paio di secondi riconosco un groviglio marrone tra quello verde. È Hagrid!

- Hagrid!- esclamo – sei tornato!- dico abbracciandolo

- oh ciao Al! Mi siete mancati tantissimo- dice lui stritolando sia me che Scorp.

- allora, hai fatto un buon viaggio con Grop?- chiedo.

- si, siamo andati a trovare altri giganti su le montagne sai, ci si è fatto un bel viaggetto lì sopra- risponde – voi invece? Il professore… quell’altro lì, è stato bravo?-

- si, bè, almeno da quello che Lily ha… un momento…- guardo Scorp e vedo che anche lui sta pensando la stessa cosa. Saluto Hagrid di corsa e corriamo a perdifiato per tutte le scale prima di arrivare al dormitorio e cominciare a gridare il nome di Rose dalle scale, anche se lei sembra non accorgersi di niente perché non mi risponde. Dopo un minuto arrivano Alice e Louis che come al solito stanno discutendo di scuola.

- non faccio il compito da sola, dovrai aiutarmi Lou!- dice Ali irritata. Poi quando ci vede ci viene incontro
- ciao ragazzi!- dice – che cosa è successo?-

- Ali! Grazie a Godric sei qui! Senti devi chiamare Rose, e farla scendere, poi aspetta che torni su e lei ti spiegherà tutto- dico tutto d’un fiato

- va bene, va bene, vado- dice confusa. Louis ne ha approfittato ed è sparito intanto.

Dopo cinque minuti scende Rose ancora trafelata

- che volete? Mel è sconvolta non riesco a calmarla!- esclama.

- Rose, Hagrid è tornato. Sai questo cosa vuol dire vero?- chiedo.

- no-

- il professor Waskel! Quello con la pietra sul braccio, non è più qui! Con tutto questo casino ci siamo dimenticati che il professore aveva quel tatuaggio!-

- oh Godric è vero!- esclama Rose – ma come ho fatto a dimenticarlo? Bè, ormai è andato, dobbiamo seguire un’altra pista, ma prima dobbiamo riportare Mel alla normalità. Ci penseremo dopo le vacanze- dice prima di tornare su.

Bene, un altro problema, che meraviglia. Vorrei semplicemente concentrarmi sulle vacanze di Natale e smetterla di tormentarmi ma è più forte di me, quando colpiscono le persone a cui voglio bene, non riesco a pensare a nient’altro.

 

Pov. Melissa.

L’ultimo raggio di sole della giornata passa attraverso la finestra e illumina in parte il mio cuscino bagnato, poi se ne va, come tutte le mie certezze. Non ho più lacrime da piangere ma la frustrazione e il senso di vuoto sono più devastanti di qualsiasi pianto o urlo. Non so più chi sono. A molti potrebbe sembrare esagerata come affermazione ma è come mi sento in questo momento. Ho vissuto sedici o meglio quattordici anni della mia vita svegliandomi ogni giorno in quella cameretta lilla con gli orsetti e con il suono del carillon della nonna appoggiato sul comodino vedendo la faccia sorridente di mia madre e quella dolce di mio padre che puntualmente prendeva quell’oggetto che suonava dal quale usciva una ballerina e lo chiudeva con delicatezza per poi riappoggiarlo sul comodino. Ogni mattina sentivo l’odore delle frittelle della mamma dalla cucina e mi sentivo a casa, mi sentivo in famiglia. Sapevo che loro erano i miei genitori e questa era la certezza più grande della mia vita, quella che ho messo alla base della piramide il cui ultimo tassello avrebbe significato che avevo trovato me stessa. Ora la piramide è crollata, senza base, senza punta, solo un ammasso di detriti e ricordi che mi confondono più di ogni altra cosa. I miei genitori non sono i miei genitori e mi hanno mentito senza mai pensare che un giorno avrei scoperto la verità e avrei potuto soffrire come mai in vita mia.

I miei genitori biologici sono morti, chissà per quale ragione, ma non mi sento legata a loro. Se qualcuno mi dicesse che c’è stato un errore e che sono vivi non li andrei a cercare perché in qualche modo sono stata abbandonata. Nessuno mi ha mai cercata, nemmeno quello che le carte dicono essere mio zio: Gregor Clave. Perché quest’uomo ha tagliato i ponti con la mia famiglia biologica? Perché non mi ha preso con sé?
C’è tanta rabbia dentro di me ma anche tanta voglia di sapere tutto quello che è successo nei due anni in cui non ero ancora Melissa Jacobs. Non mi sento il nome Juliette addosso e nemmeno il cognome Clave, no, non cambierei mai questo. Sono sollevata che rivedrò i miei genitori solo a Pasqua e anche di aver risposto negativamente alla lettera di mia madre quando mi ha chiesto se doveva venire al binario:

Cara Mel,
io e papà vorremmo sapere se venire o no al binario per salutarti
prima di partire e andare dalla nonna.
con affetto
mamma e papà

§

Cara mamma,
non preoccuparti, non è necessario, andate di fretta per la passaporta
e non voglio che arriviate in ritardo. Ci vedremo a Pasqua e vi manderò
una lettera a Natale.
tanti auguri in anticipo
Melissa

§

Ho riletto un paio di volte la lettera di mia madre e per un momento ho eliminato tutta questa storia. L’unica cosa che mi ferisce è che mi abbiano nascosto la verità, perché so che non potrebbero esistere genitori migliori di loro. È ovvio che io sia confusa ma nel mio cuore so che rimarrò sempre Melissa Jacobs, qualunque cosa scoprirò dopo le vacanze di Natale.

Ferma delle mie convinzioni esco dal dormitorio e scendo in Sala Comune dove ci sono tutti ad aspettarmi e sono parecchio sorpresi di vedermi.

- non devo avere una bella faccia se mi fissate così- dico ironicamente. All’improvviso Albus si alza e mi abbraccia. Sento uno strano calore che mi inonda il corpo e resterei così per ore ma lui si stacca e mi da un bacio sulla guancia prima di sedersi di nuovo. Dopo di lui molti mi abbracciano ma il punto dove le labbra di Albus hanno toccato la mia guancia lo sento ancora.
Scorp è l’ultimo ad abbracciarmi, poi mi siedo sul divano.

- come stai?- chiede

- mi ci vorrà un po’ per riprendermi ma credo che non serva piangersi addosso. Sono passate parecchie ore ormai e domani si parte. Da quando l’ho scoperto, ieri, non ho toccato cibo e non mi sono mossa da dove ero. Non mi sentivo nemmeno più umana. Poi non so, qualcosa mi ha dato la spinta, mi sono buttata sotto la doccia e eccomi qua. Non rivedrò i miei genitori fino a Pasqua, ho un bel po’ di tempo per decidere cosa dirgli- spiego stendendo le gambe su quelle di Al.

- comoda?- fa lui

- si-

 

Pov. Al

Sono contento che Melissa abbia deciso di uscire e ricominciare a vivere, nonostante siano passati solo due giorni da quando ha scoperto la verità sulla sua famiglia. Adesso siamo sul treno che ci riporterà a casa e non vedo l’ora di rivedere la famiglia al completo. Mel ha detto che le farà bene stare con noi e che non si annoierà mai. Bè, questo è sicuro. staremo a vedere che succede, nel frattempo possiamo solo aspettare.

- Al?- fa Lily entrando nel nostro scompartimento, dove ci siamo solo io e Melissa.

- che c’è?- dico.

- lo sai che ti voglio bene vero?- ahi, problema, ahi.

- spara Lils, che hai combinato?-

- mah, potrei aver accidentalmente appiccicato Lucy al soffitto del terzo vagone- dice lei con aria innocente. Io scoppio a ridere immaginando la faccia di Lucy abbarbicata là sopra mentre cerca di non farsi notare da Sean in quelle condizioni.

- e allora?- dico a Lily

- allora mi aiuti?-

- non puoi chiederlo a Rose?-

- lei è… ehm… impegnata- fa Lily imbarazzata.

- l’ha beccata con Scorpius- dico a Melissa che comincia a ridere. – d’accordo, ma è l’ultima volta. Tu vieni Mel?-

Quando arrivo sul luogo del misfatto Lucy sta urlando come una banshee e non accenna a smettere mentre cerca di tenersi su la gonna dato che metà del suo corpo è appiccicato al soffitto de vagone.

- finitum incantatem – pronuncio e Lucy si stacca e cade a terra rovinosamente.

- Ahi… potevi almeno prendermi Al!- esclama irritata prima di raccogliere la bacchetta e andarsene.

- finitum incantatem?- chiede Lily scandalizzata – se lo avessi saputo lo avrei fatto io!-

- non lamentarti sorella, e trovati un’altra vittima, Lucy è passata di moda-

Mel ride ma si nota che non è la stessa. Appena scendiamo dal treno vedo i miei e corro ad abbracciarli poi loro abbracciano anche Melissa e tutti gli altri mentre cerco i miei parenti per salutarli. Mentre mi dirigo verso casa noto l’auto di zio Ron che svolta a destra mentre noi proseguiamo dritti. Non abitiamo molto lontani e sarà facile vedersi. Scendo dalla macchina e prendo il baule, poi entro in casa e filo in camera. Godric quanto mi è mancata! James sale dopo di me e poi comincia a prendermi a cuscinate. Lo facciamo ogni anno quando torniamo per Natale. È una tradizione stupida, lo so, ma mi fa sentire in famiglia.

Per un attimo penso a Mel e a quanto sarà difficile per lei. Si starà facendo mille domande alle quali non potrà dare delle risposte tanto presto e una di queste, sono sicuro, riguarda la sua vera famiglia.


Ehilà! sembra impossibile ma ce l'ho fatta. diciamo che questo capitolo è stato un po' impegnativo e è la partenza di tutto. Nel prossimo approfondirò i due nuovi studenti perchè li ho decisamente trascurati e mi dispiace, specialmente perché Krum si è preso una cotta per Melissa :D eheh. Dunque alla prossima, spero di postare in tempo

A presto

Bluemoon

  
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