Salve, questa è la chiusura, la fine.
E' stat una mgnifica esperienza, grazie.
Buona lettura (:


18. Un nuovo inizio


Erano passati due anni da quando aveva visto Draco uscire dal portone del castello.
La Guerra l'aveva svuotata, tutte quelle morti. Non le poteva sopportare.
Harry stava più male di tutti.
Ma nonostante aveva un vuoto allo stomaco, era felice.
Era tutto finito.
Hermione aveva avuto il coraggio di raccontare tutto a Ron, pochi mesi dopo la Guerra.
Sapeva tutto, anche che Draco gli aveva fatto l'incantesimo di memoria.
Adesso tutti erano tranquilli, sereni.
Il padre di Draco grazie alla testimonianza di Harry aveva evitato Azkaban, e la madre, Narcissa, ora stava vicino a lei.
Stavano aspettando il rilascio di Draco.
Aveva scontato la sua pena.
Narcissa aspettava, seduta accanto a lei.
Aveva gli occhi lucidi e ogni tanto una lacrima le rigava una guancia.
Non aveva parlato fin'ora. Teneva lo sguardo basso ma quando aveva visto Hermione le aveva sorriso.
Non sapeva se la madre era a conoscenza della loro storia, forse si.
Dopotutto, le madri sanno tutto.
Guardò l'orologio appeso al muro del ministero.
Quando i progionieri venivano scagionati li portavano lì.
Le cinque e mezza del pomeriggio, precise.
Puntuali, il portone davanti ad Hermione si aprì e ne uscirono due maghi alti e rubusti, dietro di loro c'era Draco.
Gli occhi le presero a pizzicare, non lo vedeva nè sentiva da due anni.
Intanto Nercissa si era alzata accanto a lei.
Quando le guardie se ne furono andate la madre corse ad abbracciare suo figlio.
La riccia ne se stava seduta a guardare la scena mentre lacrimoni caldi le sfioravano le guance.
Quando la madre si staccò dal figlio gli sussurrò qualcosa e il biondo si voltò dalla parte di Hermione.
Per la prima volta lo vide.
Aveva un pò di barba incolta, corta e chiara quanto i suoi capelli, tutti in disordine, privi di gel.
Hermione si alzò lentamente e si asciugò come poteva le guance bagnate.
Draco le venne incontro.
Lei invece si mise a correre e quando lo raggiunse lo abbracciò con slancio.
"Mi sei mancato" sussurrò.
"Anche tu a me, non sai quanto" disse lui, stringendola ancora di più.
"Te l'avevo promesso, che ti avrei rivisto. Io mantengo le promesse"
Sciolse l'abbraccio per fiondargli le braccia intorno al collo e baciarlo, come non aveva mai fatto prima.
Draco si accorse che tremava, così la strinse ancora di più, fino a far aderire il suo corpo con quello si lei.
"Sai che c'è mi madre dietro di noi" le disse piano all'orecchio.
La mora si staccò da lui imbarazzata, non ci aveva nemmeno pensato.
Guardò la donna sporgendosi e la vide sorridere, le sorrise a sua volta e tornò a guardare Draco.
"Ora però andiamocene di qui, sono due anni che non esco"
Svelta gli prese la mano e lo condusse fuori, all'aria aperta.
Draco la guardò.
"Ti amo Hermione"
Lei si girò di scatto, sconvolta e con ancora le lacrime agli occhi.
Il suo sguardo si addolcì.
"Anch'io Draco, sempre, per questi due anni non ho mai smesso" disse con la voce interrotta dal pianto e dalla sorpresa.
La madre di Draco intanto, li salutò con un gesto della mano e si smaterializzò.
"Ma non resta con te?" chiese confusa la ragazza, dopotutto erano due anni che non vedeva il figlio.
"No, ci rivredremo a casa" spiegò.
"Tuo primo giorno di libertà, dove vuole che la porto signore?" chiese Hermione, felice.
"Diagon Alley, per favore" rispose lui sorridendo.
E mentre camminavano Hermione raccontò tutto quello che era successo mentre Draco era in prigione, la Guerra, la distruzione di Hogwarts, la morte di Silente e di Piton, la resurrezione di Harry e la fine, come tutto era finito.

Dopo diciassette anni, eccoli, di nuovo. Tutti là, al binario nove e tre quarti, mentre caricavano i bauli dei loro figli.
Come era ovvio, Harry era sposato con Ginny e Ron, con Lavanda Brown. Hermione non se lo sarebbe mai aspettato.
Com'erano invecchiati, sembrava ieri che salivano sul treno scarlatto guidati da studenti più grandi.
Hermione si era sposata con Draco undici anni prima, alla nascita del loro primo figlio.
Un nuovo anno ad Hogwarts stava per iniziare, salutarono i loro figli e rimasero nella stazione finchè la locomotiva sparì alla loro vista.
"Buon viaggio".




Eccoci, alla fine di questa "avventura", chiamiamola così perchè per me lo è stata, è durata poco ma è stato strano, una nuova esperienza.
Passare ore davanti a Word cercandosi di farsi venire un'idea, oppure buttarsi sul letto, proprio perchè questa idea non veniva, è stato bellissimo.
Devo ringraziare chi ha seguito la mia storia dall'inizio alla fine, chi mi ha aiutato, chi mi ha consigliato.
Grazie, davvero.

                                Baci, Cla.

PS: Questo non è un addio, ma un arrivederci (: